Come è arcinoto la Liguria è una regione che offre tante attività legate al mare e spiagge per tutti i gusti, non a caso viene presa d’assalto in estate. Ma ha anche un entroterra, un po’ trascurato dagli amanti della tintarella, fatto di piccoli borghi da sogno immersi nel verde alle spalle del mare e che lo osservano comunque da lontano. Spesso questi paesotti sui “bricchi” – noi liguri identifichiamo così i posti dimenticati da Dio – non sono facilissimi da raggiungere e qui la vita scorre indisturbata, tranquilla e più lentamente che sulla costa. È uno spaccato di Liguria che vale la pena conoscere e approfondire.
Ce ne sono parecchi di paesini così, sia a Ponente che a Levante, e ognuno ha qualcosa di particolare da regalare al visitatore che si inerpica fino a qui.
Chi ha voglia di scoprire questo aspetto della Liguria, può seguirmi in questo itinerario a piedi sopra Albenga, nella Valle del Neva. Non è impegnativo da un punto di vista fisico (si cammina 3 ore scarse, principalmente in piano e su mulattiere che non presentano nessun tipo di difficoltà), regala scorci deliziosi di una Liguria poco nota e include una sosta per il pranzo in un posticino davvero speciale.
E, se non avete una macchina, potete farlo anche con l’ausilio dei mezzi pubblici. Gli autobus non hanno orari molto generosi da queste parti, ma con un po’ di organizzazione e buona volontà si può fare: ho già testato io per voi! 😉
Chi non ha la macchina deve arrivare ad Albenga in bus o in treno, poi dalla stazione ferroviaria o dal centro partono gli autobus per Zuccarello.
Prendete quello della mattina, un po’ prima delle 10, che vi recapita in paese alle 10:30 (giorni feriali, verificare qui gli orari esatti), un orario più che giusto per cominciare questo itinerario ed essere con le gambe sotto il tavolo all’ora di pranzo. Per chi ha la macchina, invece, ci si vede direttamente a Zuccarello. 😉
L’antica Via del Sale
Se fate il giro con i mezzi vi suggerisco di non vistare Zuccarello appena arrivati, ma di farlo al ritorno.
Scendete alla fermata dell’autobus poco dopo l’ingresso del centro abitato, la riconoscete perché c’è una bicicletta rosa ornamentale nel punto in cui si ferma il bus. Da qui proseguite verso nord lungo la strada statale per qualche metro dopodiché vedrete, sulla sinistra, una strada sterrata che va in direzione Erli. Il sentiero è indicato, quindi non potete sbagliarvi. Il tempo stimato è di un’ora e 15 minuti, ma si fa anche in meno di un’ora.
La strada che si percorre è un tratto dell’antica Via del Sale, su cui un tempo transitavano lente carovane che trasportavano il sale dalla costa all’entroterra, oltre a mercanti e soldati. Il sentiero è per lo più in piano o in leggerissima salita, si affianca per tutto il tempo al fiume Neva (che più che altro sembra un torrente) e in buona parte è all’interno di un bosco.
A un certo punto vedrete un bel ponte in pietra che attraversa il fiume che sta a segnalare che siete in prossimità di Erli, la prima tappa di questo itinerario. Il ponte dei Bassi, questo è il suo nome, è stato costruito in epoca tardo romana e si è conservato davvero molto bene. Una volta attraversato, vi aspetta una breve ma ripida salita per arrivare prima nella frazione Bassi, e poi nell’abitato di Erli.
Erli
Erli è un micro comune di poco più di 200 abitanti che comprende tre sonnolente frazioni dove si vive principalmente di agricoltura e tanta tranquillità. È stato bello vedere, passandoci, che diversi giovani hanno deciso di trasferirsi qui e dedicarsi alla terra e a una vita lenta e genuina. Non ci sono monumenti grandiosi a Erli, ma è piacevole fare due passi in particolare nella caratteristica frazione Bassi, che è poi dove sbuca il sentiero. Da qui, come abbiamo già avuto modo di vedere, passa la Via del Sale che dalla Liguria arrivava fino al Piemonte (volendo, infatti, si potrebbe proseguire questo percorso, ma a ‘sto giro le intenzioni sono altre).
Dalla frazione Bassi ci sono le indicazioni per Castelvecchio di Rocca Barbena, data a 45 minuti di cammino. Più o meno il tempo è quello, però in certi punti si perde il sentiero che taglia la strada tutta a curve e ci si trova a fare dei tratti di asfalto (per fortuna che di macchine non ne passano molte da queste parti). Castelvecchio si trova a 420 metri slm, per questo adesso c’è un po’ da salire! Ma, non disperate, perché oltre a non essere particolarmente ripida, offre degli scorci indimenticabili su Erli e tutta la verdura che la circonda. Un paesaggio che trovo incantevole. Ah, la mia Liguria! 🙂
Castelvecchio di Rocca Barbena
Sono piuttosto certa che arriverete a Castelvecchio con un bel po’ di fame: tra le (più o meno) due ore di camminata e la salita finale l’appetito non mancherà. Ma la bella notizia è che, nonostante Castelvecchio sia una località un po’ fuori dal mondo (e ve ne accorgerete presto!), c’è il posto giusto per voi: l’agriturismo Antico Melo, in via Campo 12, dove troverete tanta cordialità, un menù fisso e abbondante a prezzi onesti e una bellissima vista su questa meraviglia di paese. Attenzione però: i posti nella piccola terrazza riparata da una scenografica pianta di kiwi sono contatissimi, quindi vi consiglio di dare un colpo di telefono nei giorni precedenti e aggiudicarvene uno (link al sito). Altra raccomandazione: cercate di avere le gambe sotto il tavolo già alle 12:30 e di congedarvi per le 14 (mi rivolgo a chi deve poi prendere l’autobus da Zuccarello, dato che l’ultimo è poco dopo le 15 e bisogna prima arrivarci… a piedi!).
Dopo pranzo, se siete legati agli orari del bus, non avrete tantissimo tempo per visitare Castelvecchio. Ma, in sostanza, avendo già percorso metà paese per arrivare all’Antico Melo, per vedere l’altra metà basterà raggiungere il sentiero per Zuccarello.
Castelvecchio è un comune piccolissimo (non arriva a nemmeno 150 abitanti!) e di rara bellezza. Abbarbicato su un colle a poco più di 400 metri slm è un susseguirsi di case in pietra che scendono dal castello in una disposizione più o meno circolare. Ogni punto dell’abitato è estremamente fotogenico, si tratta di uno di quei posti che fanno bene al cuore e da dove non si vorrebbe più andare via (nel caso, l’Antico Melo ha anche delle stanze :D). A dominare il piccolo borgo è la rocca, in una posizione strategica e dominante che si nota anche da lontano (oggi è di proprietà privata, quindi non è visitabile se non in alcune occasioni particolari).
Legata a Castelvecchio c’è la leggenda del mercenario/brigante Bastian Contrario – proprio quello che è diventato un proverbio! – che pare fosse incaricato di sorvegliare il castello ma, al contempo, non disdegnava di facilitare chi cercava di assediarlo.
Il sentiero di Ilaria
Per rientrare alla base, si deve imboccare una comoda mulattiera che comincia sotto il piccolo bar della Pro Loco (ci sono le indicazioni) che in una quarantina di minuti si percorre senza problemi, un po’ di più se intendete fare anche un salto a vedere quel che rimane del castello di Zuccarello da vicino. La strada è agevole, in leggera discesa, passa per degli uliveti e regala delle belle viste sia su Castelvecchio che vi lascerete alle spalle (ma vi girerete spesso per dargli “un’ultima occhiata”), che sul castello di Zuccarello in dirittura d’arrivo.
La parte della mulattiera che dal castello conduce a Zuccarello è identificata come il “Sentiero di Ilaria”, dove l’Ilaria chiamata in causa è Ilaria del Carretto che nacque proprio qui nell’anno 1379. La ragazza, morta dopo il parto del secondo figlio a soli 26 anni, è celebre al grande pubblico per il suo monumento funebre realizzato da Jacopo della Quercia custodito nel duomo di Lucca (ve ne ho parlato nell’itinerario di Lucca in un giorno). Il motivo per cui è sepolta a Lucca – che poi, per completezza di informazione, le sue spoglie si trovano nella chiesa di San Francesco, nel Duomo di San Martino c’è solo il monumento funebre – è perché andò in sposa a Paolo Guinigi, signore di Lucca. Zuccarello ha voluto comunque ricordare questa sua celebre figlia dedicandole una statua in bronzo che si trova all’ingresso del paese e intitolandole il sentiero che molto probabilmente avrà percorso un sacco di volte.
Zuccarello
Zuccarello è un altro piccolo borgo fortificato nella valle del Neva, che si distingue in lontananza per ciò che rimane del castello che svetta dall’alto di una collinetta, posta proprio sopra il centro abitato. Il paese si sviluppa in lunghezza, a destra e a sinistra del corso principale ed è completamente porticato. Sotto i portici, alcuni bar e ristoranti e vecchie botteghe. Dal corso principale si diramano stretti e suggestivi caruggi.
La storia di Zuccarello è ricca di contese per aggiudicarsene il dominio, grazie alla sua posizione molto strategica e di passaggio. Le case, principalmente in pietra, che si affacciano sul fiume Neva sono deliziose e regalano numerose occasioni fotografiche. Mentre il ponte tardo medievale che attraversa il fiume, è semplicemente meraviglioso.
Un bel pieno di bellezza in questo itinerario, vero?
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