In Guatemala ho scoperto l’esistenza e la storia delle worry doll o bambole della preoccupazione (in inglese suona decisamente meglio): delle bamboline di stoffa vestite con i coloratissimi abiti tradizionali Maya, come del resto le loro omologhe in carne e ossa, indicativamente grandi quanto il pollice di una mano.
Per vestire le bambole vengono utilizzati tessuti di scarto (dopotutto di stoffa ce ne vuole proprio poca) e talvolta vengono aggiunti degli attrezzi tradizionali o un cappello.
Ma la cosa più curiosa legata alle worry doll è la loro funzione: aiutano le persone preoccupate per qualcosa, ad allontanare le preoccupazioni. Come funziona? Prima di andare a letto, bisogna raccontare alla bambola cosa ci preoccupa e poi metterla sotto il cuscino e dormire. Durante il sonno la bambola assorbe le nostre preoccupazioni facendoci dormire un sonno tranquillo e permettendoci di svegliarci senza più preoccupazioni. Secondo un’altra scuola di pensiero invece, dopo esserci confessati con la nostra worry doll, dobbiamo riporla nel suo sacchetto di stoffa o nella sua scatola di legno prima di andare a letto, al resto ci pensa lei.
In linea di massima le worry doll sono una cosa da bambini. Talvolta i genitori, per rafforzare la convinzione dei figli che le preoccupazioni spariranno davvero, rimuovono la bambola da sotto il loro cuscino durante la notte. Altri incoraggiano i figli a realizzare da soli le worry doll che utilizzeranno, per amplificare i loro benefici anti-preoccupazione.
E va anche detto che queste bamboline magiche vengono utilizzate, in alcuni ospedali, in combinazione a dei trattamenti di malattie infantili.
Comunque stiano veramente le cose, c’è una leggenda Maya sotto, quindi io non mi azzardo a dire che son solo chiacchiere. E dopotutto, non è male avere qualcuno che si preoccupa per noi 🙂
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