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Villa Grock a Imperia e il Museo del Clown

Poco sopra Imperia si trova una villa dalle fattezze bizzarre, con un ampio parco antistante, che sprigiona un fascino del tutto particolare. Un fascino fiabesco e giocoso e chi è dotato di un po’ di fantasia ci può vedere molte cose: una foca che gioca con la palla, una gabbia dei leoni, un elefante col baldacchino… un circo, insomma! È proprio questo l’intento di chi l’ha ideata e vissuta: portare nella sua dimora il suo amato circo. Il soggetto in questione è il clown di fama mondiale Grock che partì dalla Svizzera per far ridere ed emozionare tutto il pianeta (e già l’idea di uno svizzero che fa ridere… fa ridere!).

Ne ho scoperto l’esistenza quasi per caso. Ma mi è bastato vedere un paio di foto per decidere che dovevo assolutamente andarci! Il caso ha voluto che pochi giorni dopo la scoperta fossi diretta in Liguria, sulla riviera di Ponente, per trascorrere il weekend e così non ci ho pensato due volte: avrei visitato Villa Grock in quell’occasione. C’è un però: la villa è aperta ai visitatori soltanto di lunedì (!) e così mi è toccato prolungare di un giorno la mia permanenza al mare… che peccato, vero? 😉

Intanto vi dico subito che ne è assolutamente valsa la pena -Villa Grock è un posto che non lascia indifferenti sia per la sua bellezza che per la storia affascinante di colui che le ha dato il nome-, e in questo modo ne ho anche approfittato per visitare nuovamente Imperia: presto scriverò un post sulla città, ma adesso dedichiamoci alla villa!

Chi era Grock
La villa, il giardino e il Museo del Clown
Come arrivare, giorni e orari di apertura, prezzo del biglietto

Chi era Grock

Prima di addentrarci nella villa e nel suo bellissimo parco, spendiamo due parole su questo personaggio decisamente fuori dal comune. Forse starete pensando che si tratta soltanto di un clown, ma non è proprio così: Adrien Wettach, in arte Grock, non è stato un semplice clown ma il Re dei Clown (titolo che si può equiparare a ricevere un premio Oscar!), dando dignità a questo mestiere che, prima di lui, era spesso bistrattato e inteso come qualcosa di stupidotto.

Adrien nacque nel 1880 in un piccolo villaggio svizzero. La sua famiglia era molto numerosa e il padre orologiaio per arrotondare aveva aperto una locanda dove tutti i membri della famiglia si impegnavano a intrattenere gli avventori con degli spettacolini. Inutile dire che già in questo contesto il piccolo Adrien si distingueva dagli altri…

Il primo contatto con il mondo circense che sarebbe poi diventata la sua ossessione lo ebbe a soli 6 anni, quando un piccolo circo fece visita al suo villaggio. Per alcuni anni però si occupò d’altro: terminò gli studi e girò l’Europa con la sorella ottenendo delle piccole soddisfazioni in diversi campi. Ma c’era qualcosa che mancava nella sua vita, e la trovò finalmente quando, dopo essere diventato cassiere in un circo, nell’ottobre del 1903 gli si presentò la grande occasione di sostituire il clown Brock, del duo comico Brick e Brock, chiamato improvvisamente alle armi. Non si sa con esattezza cosa combinò Adrien in quella circostanza, si sa soltanto che il successo fu tanto e tale che il direttore del circo lo promosse a clown “titolare” col nome d’arte di Grock! La sua carriera artistica diventò presto inarrestabile: raccolse consensi dappertutto offrendo al pubblico una figura di clown del tutto nuova, che faceva ridere ma anche sognare, intenerire e stupire.

In effetti Grock non era uno qualsiasi: sapeva parlare 8 lingue, suonare 14 strumenti musicali, fare gag e intrattenere il pubblico in tanti modi diversi. Componeva le sue musiche da solo e creava in autonomia l’allestimento per i suoi numeri. Uno che ci sapeva fare, insomma.
Non a caso nel 1919 venne eletto all’Olympia di Parigi come Re dei Clown, diventando uno degli artisti più pagati del mondo dello spettacolo. Ed era soltanto un clown 😉

Ma com’è finito a Imperia, vi starete chiedendo? Semplice, per amore! Grock si innamorò una donna di Garessio, un paesotto in provincia di Cuneo non distante da Imperia, che con la famiglia andava in villeggiatura da quelle parti. Oltre a innamorarsi di Ines Ospiri -è questo il nome della donzella che fece perdere la testa al nostro e che sarebbe diventata poi sua moglie- si innamorò anche di Imperia, acquistando il terreno dove progettò e fece realizzare il suo circo in pietra, trascorrendovi gli ultimi 30 anni della sua vita.

La villa, il giardino e il Museo del Clown

Villa Bianca è il nome che Grock diede alla sua creazione, per mantenere quello originario del villino che era presente nel terreno da lui acquistato e non, come molti credono, in onore della figliastra la quale, guarda caso, si chiamava Bianca! Quando si dice le coincidenze…
Come accennavo sopra, è lo stesso Grock che progettò buona parte della tenuta, avvalendosi del supporto tecnico del geometra Arnaldo Brignole: la sua idea era quella di realizzare un vero e proprio circo in pietra, in cui continuare a dare spettacolo.

La villa non ha uno stile ben preciso: è un mix di Rococò, Liberty e Art Decò a cui si affiancano elementi orientaleggianti e richiami architettonici all’universo circense. È un pezzo unico, che può anche non piacere, ma di certo non si può negare che si tratti di un luogo da un fascino del tutto particolare, che richiama ambienti fiabeschi e clowneschi.

L’ampio giardino -è più che altro un parco!- riflette lo stile eclettico della casa. Vi si trova una fontana a forma di arancio, l’orangerie, un altro locale in cui Grock si dedicava alla fotografia e un laghetto centrale che fa la parte del leone, tanto per restare in ambiente circense. Al centro c’è un isolotto artificiale che si raggiunge attraversando uno stretto ponte in pietra, e dai lampioni che girano intorno al lago scendono delle sfere gialle e rosse (proprio come quelle dei giocolieri) che di sera, con l’illuminazione accesa e il riflesso dell’acqua, creano delle illusioni ottiche favolose.

Sia nella villa che nel giardino si nota che moltissimi elementi sono decorati da un disegno a spirale. Non si conosce con certezza il significato di questo simbolo ripetuto all’esasperazione: una scuola di pensiero sostiene si tratti di un simbolo massonico (Grock era membro della Grande Loggia svizzera Alpina), un’altra sostiene sia semplicemente il simbolo dell’acqua, l’unico elemento in natura che gioca a ciclo continuo. Ma dopotutto un clown ha una natura ambivalente, quindi può darsi che entrambe le versioni siano veritiere.

Alla morte di Grock, nel 1959 la villa passò prima in mano a sua moglie e successivamente alla famosa Bianca a cui la villa (non) è intitolata. La figlia adottiva di Grock pensava di metterla in vendita (c’era da farsi un bel gruzzolo) ma per fortuna venne stoppata per tempo. Per un po’ di anni Villa Grock cadde nell’abbandono più totale poi, per fortuna, nel 2006 venne restaurata e nel gennaio 2010 finalmente aperta al pubblico. L’esterno e il giardino son tornati agli antichi splendori, purtroppo degli arredi interni originali non è rimasto più niente se non le belle vetrate colorate.

Nell’agosto del 2013 ha preso vita nelle stanze della villa il Museo del Clown (sito ufficiale): un percorso fatto di attrezzature interattive con lo scopo di far avvicinare il visitatore al mondo del circo e della clownerie. La verità? L’ho trovato un po’ deludente. A mio modestissimo parere, gli interni della villa dovrebbero raccontare qualcosa di più su questo immenso personaggio e, invece, non gli rendono particolare giustizia: si limitano a qualche installazione non sempre interessante.
All’ingresso si può (deve!) vedere un filmato di una decina di minuti in cui è riprodotta una performance di Grock che permette di inquadrare meglio il personaggio.
Nonostante il Museo del Clown mi abbia lasciato indifferente, sono rimasta talmente incantata dal posto e dalla storia di questo clown che non posso che incentivare la visita di Villa Grock!

Come arrivare, giorni e orari di apertura, prezzo del biglietto

La villa si trova in posizione sopraelevata (e gode di una vista niente male!) nella bella zona residenziale di Oneglia chiamata le Cascine, in via Fanny Roncati Carli.
Io ci sono arrivata a piedi dal centro, con una passeggiata in lieve salita di una quindicina di minuti. C’è un autobus che serve la zona, quello a destinazione Cascine: non è frequentissimo, ma una corsa che permette di visitare la villa c’è. Provate a dare un’occhiata al sito di Riviera Trasporti: non è il massimo della chiarezza ma con una buona dose di pazienza si può trovare l’informazione che serve. Per me la soluzione migliore rimane comunque la gambe in spalla e camminare!

E adesso arriva la dolente: Villa Grock è aperta soltanto di lunedì pomeriggio dalle 14:30 alle 17:30. Lo so, è assurdo che un posto del genere sia aperto poche ore alla settimana (di lunedì, tra l’altro), ma è così. E poi, mica l’ho deciso io!
Se siete un gruppo di almeno 10 persone, potete richiedere un’apertura straordinaria ma solo nei giorni infrasettimanali e previa prenotazione a villagrock@provincia.imperia.it. Il prezzo del biglietto intero, per visitare il Museo del Clown e prendere parte a una visita guidata tra interni e giardino è di 5,50€ e si può pagare solo in contanti. Se volete visitare solo il parco, invece, non si paga nessun biglietto.

La villa funge anche da location per i matrimoni, quindi un modo per visitarla durante il fine settimana è… sposarsi e fare qui il ricevimento!

Per concludere vi lascio il link del sito ufficiale di Villa Grock (questo): ci sono delle foto bellissime ♥

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