C’è però anche il rovescio della medaglia: la troppa gente. Ma nei posti troppo belli si sa come va a finire…
Qui i turisti arrivano in mandrie, soprattutto nei weekend di bella stagione: sbarcano dal battello nel contesto di un giro del lago che prevede più soste e per un paio d’ore occupano villa e giardino. Ma bisogna farsene una ragione e andare oltre perché le opzioni sono queste: o si affitta la villa – ho letto che è possibile farlo in occasione di matrimoni o altri eventi – o si viene in giorni non sospetti tipo un anonimo mercoledì pomeriggio mentre il resto del mondo è in ufficio, oppure ci si adegua se il weekend è l’unico momento in cui si può visitare la villa. 😉
Un po’ di storia su Villa Carlotta (poca)
La villa nasce a fine del Seicento e viene battezzata Villa Clerici, in onore di colui che l’ha fatta costruire, il marchese Giorgio Clerici.
A inizio Ottocento passa nelle mani di Gian Battista Sommariva, politico e mecenate italiano durante il periodo napoleonico, che rende villa e giardino più splendidi che mai: la prima viene impreziosita da numerose opere d’arte che ancora oggi si possono ammirare al suo interno, il secondo diventa un vero e proprio parco.
Intorno al 1840 la proprietà viene acquistata da Marianna di Orange-Nassau e Alberto di Prussia che la donano alla figlia Carlotta in occasione delle nozze col duca Giorgio II nel 1850. La villa oggi porta il suo nome anche se la povera Carlotta, morta prematuramente nel 1855, ha goduto solo per pochi anni della bellezza di questo posto.
Dopo vari passaggi di eredità nella parte tedesca della famiglia, la casata del marito Sassonia-Meiningen, durante la Grande Guerra viene messa nelle mani di un curatore. Le spetta quindi una sorte migliore rispetto a tutti gli altri beni sul territorio nazionale appartenenti ai nemici dell’Italia, che vengono messi sotto sequestro.
Infine, nel 1927, viene costituito l’Ente Morale Villa Carlotta, a cui è tuttora affidata la gestione della proprietà.
Villa Carlotta: 5 buoni motivi per visitarla
Di sicuro non serve che trovi io dei buoni motivi per invogliare a visitare Villa Carlotta e il suo giardino: è un posto talmente bello, in una location così straordinaria che non serve ulteriore pubblicità. Anzi, sarebbe quasi meglio che non se ne parlasse per far sì che torni a essere un privilegio per pochi.
Ma voglio condividere lo stesso con voi le cose che più mi hanno entusiasmato di questo posto.
La posizione top
Il giardino incantato
Il giardino terrazzato tutt’intorno alla villa, coi suoi 8 ettari di estensione (misura riferita solo alle parti visitabili) è più che altro un parco e al suo interno son suggeriti diversi percorsi a seconda del tempo a disposizione per la visita.
Ospita oltre 500 specie di piante, agevolate nella loro fioritura grazie a un clima mite. Ed è proprio la fioritura primaverile di azalee, presenti in oltre 150 varietà, e rododendri che rappresentano l’apice di bellezza di questo posto speciale.
Essendo così vasto, il parco è anche molto vario: non ci sono “soltanto” fiori, ma anche felci, ulivi, cedri, bambù e tanta altra fotogenica verdura.
Il merito di aver investito su un giardino così bello e curato va al marito e a uno dei quattro figli di Carlotta, che da grandi appassionati di botanica quali erano svilupparono e arricchirono parecchio il terreno che si trovarono in eredità.
Villa Carlotta, intesa come palazzo
L’edificio, seppur molto imponente, sembra quasi piccolino all’interno del parco e, nonostante tutto, mantiene una certa sobrietà rispetto ai canoni dell’epoca.
E se il piano inferiore è principalmente impreziosito dalle opere d’arte che custodisce (vedi sotto), il piano superiore è semplicemente bello per l’eleganza, la raffinatezza e la varietà con cui sono arredate le stanze. Per non parlare della raffinata galleria centrale che funge da collegamento tra le varie stanze.
Le opere d’arte
Qui il merito va al Sommariva, padrone di casa nell’Ottocento, che arricchisce la villa tanto da trasformarla in un vero e proprio museo e far sì che diventi una tappa obbligata per artisti e intellettuali che transitano in zona. Qualche nome di personaggi celebri rimasti incantanti da cotanta bellezza: Gustave Flaubert e Marie-Henri Beyle aka Stendhal (chissà se ha sofferto della sua sindrome proprio qui…).
La stanza di Pogliaghi
Informazioni pratiche
Facciamo che, dopo averla tanto decantata, vi fornisco anche qualche informazione pratica.
Come arrivare
Villa Carlotta si trova in via Regina 2, in località Tremezzina in provincia di Como.
Se non avete una macchina, da Como avete due possibilità per raggiungerla:
- Autobus: dalla stazione degli autobus di Como, bisogna prendere la Linea C10 (normale o panoramica) Como-Menaggio-Colico e scendere alla fermata “Tremezzo-Villa Carlotta”. Il viaggio dura un’ora circa e il biglietto costa sui 4€. A questo link gli orari.
- Battello: si prende dal porticciolo sul lungolago a Como in direzione Varenna. È l’opzione più panoramica ma anche più cara (solo andata ~ 10€). Più informazioni a questo link.
Giorni e orari di apertura
Il sito è aperto da marzo a dicembre con orari diversi a seconda del periodo. Per il 2019 gli orari sono i seguenti:
- 22 marzo > 29 settembre: 9 > 19:30
- 30 settembre > 27 ottobre: 8:30 > 18:30
- 28 ottobre > 3 novembre: 10 > 17
- 6-7-8 dicembre: 10 > 17
L’ultimo biglietto viene fatto un’ora prima della chiusura (tenete però presente che servono almeno un paio d’ore per visitare bene giardino e villa), mentre il museo chiude 30 minuti prima della chiusura.
Prezzo dei biglietti
10€ tondi tondi è il prezzo del biglietto intero.
I bambini fino a 5 anni entrano gratis, gli studenti pagano 5€ e gli over 65 8€.
Esistono poi dei biglietti cumulativi per famiglie e scolaresche che vi invito a guardare sul sito ufficiale.
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Leggi i commenti (2)
Chiedo perdono ma da recluso passo il tempo girovagando su Internet per cose interessanti.
Dunque un paio di cose su villa Carlotta: ci sono gli scoiattoli, un po' troppo domestici ma simpatici da fotografare, specie se come a me stanno cercando di entrarvi nello zaino.
Poi alzando lo sguardo si possono avvistare i nibbi reali, rapaci molto eleganti con la caratteristica coda a v, provetti pescatori.
Giovanni, a me fa solo che piacere se commenti i miei articoli! E, ancora di più, se li trovi interessati. :)
Grazie per i tuoi commenti e contributi e buona vigilia di Natale.
Silvia