Cosa vedere a Vigevano: un giorno nella “città ideale”

 

Piazza Ducale VigevanoA soli 30 minuti di treno da Milano si arriva comodi comodi in una delle piazze più belle d’Italia, se non la più bella di tutte: piazza Ducale di Vigevano. Un delizioso salotto urbano dove niente sembra essere lasciato al caso: è tutto così armoniosamente perfetto che quasi non sembra vero. Nelle giornate di sole, seduti a sorseggiare un caffè o un aperitivo in uno degli eleganti bar che ci sono in piazza, la perfezione è largamente superata, chevvelodicoafare.

Ritorniamo coi piedi per terra: a Vigevano, anche se l’attrazione top è indubbiamente la sua piazza (non si era capito, vero?), c’è anche altro e una giornata, senza troppo correre grazie alle distanze contenute della città, è sufficiente per vedere tutto.
Per quanto riguarda il periodo dell’anno, possibilmente eviterei di visitare Vigevano in estate: tra caldo e zanzare rischia di diventare una tortura. In inverno fa freddo ma nulla di insopportabile, mentre le stagioni di mezzo, sono il periodo migliore (aperitivi in piazza come se non ci fosse un domani).
Ma quindi, che c’è da vedere? Di seguito una lista dei must see di Vigevano e, come al solito, qualche suggerimento gastronomico. 😉

A Vigevano si può arrivare in treno. Da Milano è comodissimo: dalla stazione di Porta Genova ci vogliono 33 o 39 minuti e il prezzo del biglietto di sola andata è di 3,60€. Sempre col treno ci si può arrivare anche da Pavia, facendo cambio a Mortara (~1 ora e un quarto, 5,50€), o da Vercelli (~50 minuti, 4,65€).

Prima di buttarmi a capofitto su cosa vedere in città, vi fornisco qualche cenno storico-geografico-culturale: non vi preoccupate, si tratta solo di una brevissima sintesi, se poi volete approfondire l’Internet è pieno di risorse.

Vigevano è il centro più importante della Lomellina, ossia quella porzione di Lombardia a forte vocazione agricola situata a sud della regione. Un mosaico di acqua e di terra dove sorgono risaie (non a caso il riso è protagonista di diversi piatti tipici) e bellissimi castelli.
La città conosce il suo massimo splendore durante il periodo visconteo-sforzesco, quando diventa residenza ducale (la piazza viene realizzata proprio in questi anni) oltre che un importante centro commerciale per la lavorazione dei panni di lana e di lino.

Vigevano è inoltre legata al mondo della moda, in primis della produzione di scarpe: qui, nel 1866, nasce il primo calzaturificio a modello industriale, che inaugura una ricca stagione di produzione di scarpe, esportate in tutto il mondo, qui ha visto la luce il tacco a spillo e sempre qui, ancora oggi, si producono scarpe di altissima qualità. A testimonianza di tutto ciò, un piccolo ma interessante museo ospitato nel Castello.

E poi vogliamo fare almeno un cenno a Leonardo Da Vinci? Il suo rapporto con la città di Vigevano -la “città ideale” da lui immaginata-, e la regione in generale, è documentato sia alla Leonardiana che presso il Mulino di Mora Bassa, dove si possono vedere molte sue invenzioni fedelmente riprodotte.

E adesso cominciamo, sul serio.

Piazza Ducale

Piazza Ducale a Vigevano, vista dalla Torre del BramanteLa prima cosa da vedere a Vigevano è la sua bellissima piazza, cuore pulsante della città e riconosciuta da molti come la piazza più bella d’Italia (sarà vero? I presupposti ci sono tutti).

Un piacere per gli occhi, un capolavoro dell’architettura, un salotto da cui non si vuole più andare via. Piazza Ducale viene costruita tra il 1492 e il 1494, anche se l’attuale forma è frutto di alcuni rimaneggiamenti avvenuti in epoca successiva. È Lodovico il Moro che ne richiede la costruzione, affidando il progetto (tra gli altri) ad architetti del calibro di Leonardo Da Vinci e Donato Bramante, per dare al Castello, ormai trasformato in Palazzo Ducale, una degna anticamera. Che dire? È riuscito così bene nel suo intento, tanto da eclissare (e quasi nascondere) l’imponenza dello stesso Castello.

La piazza su tre lati è impreziosita da portici e arcate: si contano 84 colonne con capitelli tutti diversi tra di loro. Sopra ogni colonna un medaglione con un ritratto di un personaggi dell’epoca romana e rinascimentale tra cui non mancano quello di Ludovico il Moro e della moglie Beatrice d’Este, accompagnati da motti e proverbi. Un tempo sotto i portici si trovavano le botteghe dei commercianti di lana e seta, mentre oggi ospitano negozi, bar e ristoranti con i loro dehors che contribuiscono, soprattutto nella bella stagione, a dare alla piazza l’aspetto di un vero e proprio salotto (come tra l’altro viene affettuosamente soprannominata dai vigevanesi).
Piazza Ducale a Vigevano: tra portici e comignoli
Il quarto lato è invece occupato dalla facciata concava della Cattedrale. Non è sempre stato così, ma soltanto dal 1680: precedentemente la piazza aveva un altro aspetto ma il vescovo-architetto Juan Caramuel Lobkowitz l’ha ridisegnata consacrandola a capolavoro rinascimentale.

Non posso che essere d’accordo col compositore Arturo Toscanini, il quale si faceva portare a Vigevano ad ammirare la piazza anche da malato: secondo lui è una sinfonia musicale, una composizione orchestrale su quattro lati.
Cosa vedere a Vigevano in un giorno
Dalla piazza, alzando la testa, noterete sicuramente la Torre del Bramante (ne parlo sotto) ma anche una riga di comignoli di mattoni sui tetti delle case. Se li osservate attentamente noterete che son tutti diversi! Questa mancanza di omogeneità non è casuale ma voluta, in quanto i comignoli riproducono le torri dei castelli che facevano parte del feudo di Vigevano al tempi degli Sforza.

Cattedrale di Sant’Ambrogio

Cattedrale di Sant'Ambrogio, Vigevano
A Sant’Ambrogio, protettore di diritto della città (il patrono è invece beato Matteo Carreri), è dedicato il principale edificio religioso della città. La Cattedrale di Vigevano, sembra il completamento perfetto della piazza, anche se è stata sistemata in un secondo tempo.
Se osservate di lato la facciata, noterete che non è un tutt’uno con il resto dell’edifico, ma è stata giustapposta a questo nel Seicento dal vescovo di Vigevano Juan Caramuel Lobkowitz per rimediare appunto all’asimmetria della chiesa con la piazza.
L’interno è grandioso e molto luminoso e conduce al Museo del Tesoro del Duomo.

Castello Sforzesco

Castello Sforzesco di Vigevano: strada coperta, strada sotterranea, museo archeologicoUna rampa di scale tra un negozio e l’altro sotto i portici della piazza porta nel cortile del Palazzo Ducale, già Castello di Vigevano. Questo non è l’unico accesso al Castello, ma quello diretto dalla piazza e che permette di trovare subito l’accesso alla Torre del Bramante.

Il Castello ha origini antichissime (si hanno notizie di un castrum in epoca longobarda) ma, a partire dal 1345, comincia la trasformazione in Palazzo Ducale completata il secolo successivo da Lodovico il Moro con la complicità tecnica del Bramante. Il Palazzo è molto grande -si estende su una superficie di 70.000 metri quadri per 5 piani- e articolato. Molti spazi si possono visitare in autonomia e gratuitamente, fatta eccezione per la Leonardiana, il nuovo museo dedicato a Leonardo da Vinci (nella mia ultima visita in città era chiusa in attesa di rinnovo della concessione).

Durante i weekend, per tutto l’anno, l’Info Point organizza delle visite guidate al Castello che comprendono l’accesso agli spazi interni (Salone delle feste, Ghiacciaia, Prigioni, Stanza della Duchessa, Falconiera). Durano circa un’ora e mezza e costano 10€ a persona. Si effettuano il sabato alle 14 e alle 15:20 e la domenica alle 11, alle 14 e alle 15:20. Potete mandare una mail a [email protected] per chiedere più informazioni.

All’interno del complesso del Castello sono sicuramente da non perdere:

  • Il piccolo Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, dove si possono ammirare diverse testimonianze archeologiche provenienti da scavi o recuperi occasionali nel territorio della Lomellina all’interno di un ambiente suggestivo.
    È aperto solo di mattina, da martedì a sabato, dalle 8:30 alle 13:30 (controllare la pagina Facebook per eventuali aperture straordinarie).
    L’ingresso è gratuito e per visitarlo ci vuole da 30 minuti a un’ora.
  • La Pinacoteca Civica “Casimiro Ottone” in cui è raccontata la storia storia di Vigevano dal X secolo al Novecento attraverso le opere di artisti locali.
    È aperta da martedì a venerdì dalle 14 alle 17:30, mentre sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.
    L’ingresso è gratuito e per visitarla ci vuole da 30 minuti a un’ora.
  • Il particolarissimo Museo della Calzatura, a cui dedico il paragrafo sotto.
  • La strada coperta che aveva come scopo quello di proteggere il passaggio dei Signori di Milano e la strada sotterranea.
  • La Torre del Bramante, che permette di vedere tutto il complesso del Castello e la Piazza Ducale dall’alto. A onor del vero, l’altezza della torre non è vertiginosa, ma quanto basta per avere un punto di vista privilegiato.
    È possibile salire sulla torre in orari diversi a seconda della stagione. In linea di massima, nel periodo estivo è aperta sia di mattina che di pomeriggio, mentre nel periodo invernale è aperta sempre al mattino e di pomeriggio soltanto nel weekend. Il lunedì è il giorno di chiusura, durante tutto l’anno. Informazioni più precise le trovate qui. Il biglietto d’ingresso costa 3€.

Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini

Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini, VigevanoUn paragrafo a parte lo merita il museo più curioso della città, ossia quello dedicato alle scarpe. Nell’introduzione parlavo di quanto la tradizione calzaturiera sia stata importante per lo sviluppo di Vigevano, tanto da affibbiarle il soprannome di Capitale della Calzatura.

È infatti proprio a Vigevano che vide la luce nel 1866 il primo calzaturificio inteso in senso moderno, con divisione e specializzazione delle fasi lavorative, e nel 1929 venne avviata la produzione di scarpe in gomma. Non si fa fatica a credere che la città arrivò a produrre fino a 20 milioni di paia di scarpe l’anno nel corso del Novecento. Se non qui, dove poteva sorgere un museo dedicato alla storia e all’evoluzione della scarpa?
Scarpa di Beatrice d'Este al Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini di Vigevano
Scarpe a 360°: sia come indumento, ma anche come oggetto di moda e di design (ricordiamo che proprio a Vigevano è stato inventato il tacco a spillo).
Durante il percorso museale, in parte interattivo, si ha l’occasione di vedere dei pezzi davvero unici: dalla zeppa appartenuta a Beatrice d’Este alla scarpa numero 59 (!) del cestista Shaquille O’Neal che fa impressione da quanto è lunga, passando per pezzi etnici, come gli zoccoli africani dotati di sonagli, e di esemplari di altissima moda da far morire di invidia Carrie Bradshaw. Non manca ovviamente una collezione di tacchi a spillo che nemmeno potete immaginare. Un’attrazione da non perdere, insomma!

Il museo è aperto da martedì a venerdì dalle 14 alle 17, mentre sabato, domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 18. L’ingresso è gratuito. Più info sul sito ufficiale.

Mulino di Mora Bassa

Mulino di Mora Bassa, VigevanoAll’epoca di Leonardo da Vinci esistevano nel vigevanese numerosi mulini ad acqua da lui ritratti e studiati: questi suoi studi furono preziosi per l’opera di bonifica di tutto il territorio. Oggi di mulini ne sono sopravvissuti pochi, ma la loro importanza storica rimane fondamentale. Per questo suggerisco una visita a quello di Mora Bassa, trasformato in un museo dedicato alle opere meccaniche di Leonardo, nonché percorso didattico e sede di eventi.

Al suo interno si trovano numerosi modellini delle geniali macchine progettate da Leonardo da Vinci, basate sugli schizzi da lui realizzati. Non tutti questi disegni erano poi destinati effettivamente a diventare realtà ed è importante soffermarsi sui particolari, non tanto sull’insieme (l’ideale è riuscire a fare una visita guidata con qualcuno che aiuti a comprendere meglio queste opere, soprattutto se non si hanno nozioni di meccanica -io una volta ho avuto la fortuna di essere guidata dal costruttore delle opere in persona, Dario Noè!).

All’esterno del mulino invece, un percorso-laboratorio per lo studio dei sistemi di misurazione delle acque irrigue, materia fondamentale da queste parti.

Il mulino si trova a 20/25 minuti a piedi dal centro città ed è aperto il sabato dalle 14:30 alle 18 e la domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18. L’ingresso costa 5€, ma presentando il biglietto della Torre del Bramante o della Leonardiana si ha diritto a uno sconto. Sito ufficiale.

Passando ad aspetti più di gossip: il Mulino di Mora Bassa fu il regalo di nozze di Ludovico il Moro alla moglie Beatrice d’Este. Tuttavia si dice che in una sala avvenissero gli incontri tra Ludovico e la sua amante Cecilia Gallerani (aka Dama con l’Ermellino, sì proprio quella del famoso dipinto di Leonardo).

Altre cose da vedere a Vigevano

Nelle righe sopra ho più o meno esaurito le attrazioni principali della città, quelle che non si possono tralasciare per nulla al mondo. Tuttavia, se avanza tempo ci sono anche altre cose da vedere quali:

  • la chiesa della Madonna della Neve che custodisce il dipinto la Madonna del Gatto, che si dice abbia ispirato Leonardo da Vinci;
  • la chiesa di San Francesco e la graziosa statua sul sagrato che ritrae il santo con degli uccellini;
  • (fuori dal centro) il Colombarone della Sforzesca, ossia il modello di azienda agricola per eccellenza in territorio lombardo;
  • (fuori dal centro) il Parco del Ticino e i vari percorsi naturalistici che offre.

Cosa mangiare a Vigevano e dove

Ma parliamo di cose serie… il cibo! Vigevano si colloca nel cosiddetto triangolo del riso (i vertici sono Novara, Vercelli e Pavia), ossia la zona di maggior produzione risicola europea. Va da sé che il riso è protagonista della tavola vigevanese, nei primi piatti ma non solo: anche il dolce tipico di Vigevano è a base di riso (Il Dolceriso del Moro).
I secondi piatti sono principalmente a base di carne: dai più classici manzo e maiale alle rane e lumache, passando ai vari animali allevati in cortile tra cui l’oca (un ottimo posto in cui mangiare pietanze a base di oca è L’oca ciuca dove ho assaggiato dei ravioli d’oca al burro e riduzione di nocciola tostata favolosi).

Itinerario di un giorno a Vigevano

Cosa vedere a Vigevano in un giornoDi solito vi fornisco degli itinerari di un giorno già pronti all’uso ma questa volta non l’ho fatto. Non è per una questione di pigrizia, sia ben chiaro, ma perché Vigevano è talmente piccolina che ha davvero poco senso.

Nella casistica di Vigevano bisogna soltanto fare molta attenzione agli orari di apertura delle attrazioni: quasi tutte fanno una pausa pranzo e nei giorni feriali sono aperte col contagocce, se sono aperte.

Tuttavia non vi abbandono del tutto nemmeno questa volta e vi dico velocissimamente come si potrebbe organizzare la giornata a Vigevano, ipotizzando che sia sabato (meglio) o domenica.
Arrivate con calma e fate colazione in piazza, visitate il duomo e il castello coi suoi musei (archeologico, pinacoteca, calzatura). Andate a pranzo all’oca ciuca e poi fate una passeggiata digestiva fino al Mulino di Mora Bassa. Dedicate un po’ di tempo alla visita del museo per poi rientrare in città, allungando fino alla pasticceria Dante per comprare un Dolceriso del Moro da portare a casa. Salite sulla Torre del Bramante e concludete la giornata con un aperitivo in piazza.

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NB questo post è stato scritto nel 2017 per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato.

 
19 commenti su “Cosa vedere a Vigevano: un giorno nella “città ideale””
  1. Articolo molto interessante ,esaustivo e di grande aiuto dato che sono stata a Vigevano ed ho seguito le tue indicazioni trovandomi in perfetta sintonia. Complimenti! Continua cosi

  2. Prenderò spunto dai tuoi racconti per un weekend a fine mese. Aiuto prezioso, senza essere pesante. Grazie.

  3. Ciao, complimenti per la guida, abbiamo passato una bellissima serata seguendo i tuoi consigli, compreso cena all’Oca Ciuca e gelato di Verolatte (che suggerisco di provare e aggiungere).
    Infine, portare amici stranieri a cena in piazza a Vigevano garantisce un figurone pazzesco.

    • Ciao Massimo,
      grazie del commento. Son molto contenta che la mia guida ti sia servita! Mi segno il nome della gelateria che non mancherò di provarla nel mio prossimo giro a Vigevano.
      E sì, hai assolutamete ragione: se porti qualcuno a cena in piazza a Vigevano… il figurone è assicurato! 😉
      Buona serata,
      Silvia

      • Buongiorno Silvia, bell’articolo e nell’insieme un’ottima presentazione rapida ed efficace, mi permetto solo una precisazione, il Duomo è effettivamente consacrato a Sant’Ambrogio ma il patrono di Vigevano si chiama Matteo è beato (non santo) ed è
        venerato nella chiesa di San Pietro Martire.
        Marco

        • Buonasera Marco,
          grazie mille per il commento e per la precisazione! Mi sono un po’ informata e provveduto ad aggiornare l’articolo. Da quanto capisco, quando ho pubblicato l’articolo, era considerato ancora Sant’Ambrogio il patrono di Vigevano.
          Grazie e buona serata,
          Silvia

  4. Ci volevo giusto andare domani e, non solo ho trovato interessante questo articolo, ma ne ho trovatitanmti altri! Mi hai dato un sacco di idee su posti che non avevo considerato!
    Grazie!

    • Ciao Chiara,
      grazie mille e… ricordati di comprare i bicciolani, sono buonissimi!
      Ho trovato un sacco di spunti interessanti anche nel tuo blig, spero di metterli in pratica presto. 🙂
      Buon giro a Vercelli e buon weekend,
      Silvia

  5. Ciao Silvia, sono stato a Vigevano dopo ben più di 40 anni che non ci andavo e ho seguito i tuoi suggerimenti. Purtroppo ho scelto un lunedì, con musei e visite al castello non accessibili, ma ahimè non avevo alternative. Cittadina molto interessante che merita una nuova visite in veste autunnale e possibilmente in altro giorno della settimana. Grazie per le ottime pagine che gestisci con spunti molto ben descritti. Prossima meta sarà Pavia.

    • Ciao Ambrogio,
      grazie mille per il commento. 🙂
      Peccato che hai trovato tutto chiuso ma in questo modo… hai la scusa per tornare a Vigevano!

      E ottima scelta della prossima meta, aspetto con ansia un tuo commento per raccontarmi come hai trovato questa città. 🙂

      Buon pomeriggio,
      Silvia

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