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Cosa vedere e fare a Vang Vieng, Laos. Tra grotte, montagne e piscine naturali

    Categorie AsiaLaos

Vang Vieng è un posto che fa uno strano effetto. Trovandosi a metà strada tra la capitale e l’incantevole Luang Prabang, è una tappa più o meno fissa per chi viaggia nel Laos del nord, a meno di non essere abbastanza masochisti da scoppiarsi tutto il lungo e accidentato tragitto Vientiane-Luang Prabang in uno solo round. Io che ci tengo alla mia schiena, e che viaggiavo piuttosto rilassata, son scesa a Vang Vieng dopo 5 lunghe ore di mini van (e un esborso economico ridicolo: 40.000 Kip, ~4€) ma la prima impressione non è stata per nulla positiva. Volevo scappare via subito.

Andrea, l’amico di Bangkok che ha visitato il Laos una decina di anni fa, me ne aveva parlato come di un posto fuori dal mondo: qualche baracca lungo il Nam Song e nulla di più, il tutto racchiuso all’interno di un paesaggio carsico meraviglioso. Mi aveva anche accennato a happy menù e altre cose strane ma probabilmente avevo smesso di ascoltarlo e cominciato a fantasticare su di un luogo che, potenzialmente, corrispondeva al mio habitat naturale.

Mi son ritrovata invece in un posto lontano anni luce da quello fiabesco di cui mi aveva parlato Andrea. Un susseguirsi ininterrotto di agenzie di viaggio, ostelli, guesthouse, ristoranti, bar con musica a palla (ovviamente non laotiana), pasticcerie, negozi d’abbigliamento e di souvenir tutti rivolti a una clientela occidentale. E, per l’appunto, tantissimi ragazzotti in bermuda e infradito -gonne corte e canotte smanicate e scollate se si trattava di fanciulle- con birra in mano che si raccontavano della giornata epica a fare tubing e pensavano a come trascorrere la serata e soprattutto la nottata.

Potevo immaginarmelo un cambiamento così radicale -ormai la sorte di alcuni posti in Asia la conosco abbastanza bene (sic)-, ma da ingenua quale sono spero sempre che esistano dei limiti. Ho subito pensato che Vang Vieng fosse una sorta di Ko Phangan laotiana dove, al posto del Full Moon Party si fa tubing alcolico e braverie simili. Documentandomi un po’ in rete ho scoperto che Vang Vieng è -o quantomeno è stata, ora ci arrivo- a tutti gli effetti uno di QUEI posti in Asia dove si va non tanto per le meraviglie naturalistiche che offre, ma più che altro per vivere in maniera anarchica, bere spendendo due lire, sballarsi, bere (l’ho già detto, vero?). E talvolta morire.
Da queste parti son morte decine di giovani turisti stranieri facendo prove di coraggio e/o stupidità assurde in stati di incoscienza. Per fortuna nel 2012 il governo ha messo un freno a tutto ciò e la situazione è stata ridimensionata. Vang Vieng continua comunque a richiamare un numero molto alto di giovani occidentali in cerca di divertimento sfrenato (molte attività off limits si sono soltanto spostate in periferia, non sono sparite del tutto), ed è per questo che ho pensato di scappare via l’indomani del mio arrivo, sentendomi decisamente fuori luogo.

Ma mi son dovuta presto ricredere perché, una volta usciti dal casino del centro abitato al di là del fiume, si viene catapultati in una dimensione rurale tranquilla ed eccezionalmente bella fatta di risaie e pareti rocciose. Dal voler scappare via subito al rimanere un paio di giorni in più del previsto: è andata proprio così. E ripensando a tutto il mio viaggio nel Laos del nord, a mente fredda posso dire che Vang Vieng è stata una delle cose che mi è piaciuta di più.

I dintorni di Vang Vieng, anche quelli immediati sono incantevoli. Io mi sono divertita a girarli in mountain bike, ma è molto popolare da queste parti noleggiare un motorino o un quad. Le strade non sono in buone condizioni una volta usciti dalla città, tutt’altro: se volete quindi fare gli sportivi come me noleggiate una mountain bike e non una bicicletta normale.
Ma adesso passiamo alle cose da vedere e fare.

Grotte

Ci sono un sacco di grotte (tàm) nella zona di Vang Vieng, alcune popolari e altre meno, alcune fighissime altre abbastanza anonime. In ognuna, a prescindere dalla grandezza e dalla bellezza, vi chiederanno sempre di pagare un biglietto di 10.000 kip (circa 1€).

Io ne ho visitate soltanto un paio: la Lusy Cave, appena fuori il centro abitato, e un’altra di cui proprio non riesco a ricordare il nome ma che cercherò comunque di farvi capire dove si trova (anche se, dopo quello che leggerete, non so quanta voglia vi verrà :D).

La Lusy Cave si trova subito fuori dalla città e volendo si raggiunge anche a piedi. Non è particolarmente interessante, quindi se avete poco tempo vi suggerisco di andare oltre. Col “solito” biglietto da 10.000 Kip si può accedere anche alla mini scalata per arrivare sulla sommità della montagnetta che nasconde la grotta. La vista è carina ma in zona c’è di meglio, credetemi. Ha solo il pregio di essere a portata di mano, quello sì.

L’altra grotta che ho visitato si trova lungo la strada asfaltata che porta alla Blue Lagoon e alle varie montagnette da scalare, è segnalata da un cartello dove c’è scritto cave ma senza riportarne il nome (e vi sfido a recuperarlo in un posto come il Laos!). Non è molto frequentata, infatti lì per lì non ho trovato nessuno che reclamasse i 10.000 Kip del biglietto, poi è arrivata una ragazzina in motorino. Bisogna lasciare la strada asfaltata e camminare un po’ verso la montagna che si trova di fronte. Il mio primo tentativo di visita alla grotta è stato fallimentare: oltre ad aver visto un ragno grosso come una mano a 5 centimetri da me (!!!), nella grotta ci sono diverse scale a pioli in legno, ripide e scivolose, e con il telefono in mano che fungeva da torcia rischiavo di farmi seriamente male. Così sono andata a cercare la ragazzina del biglietto e le ho chiesto di accompagnarmi all’interno, dandole una piccola mancia.
Alla luce di ciò, è proprio il caso di dirlo, fatemi aprire una parentesi importante: non sottovalutate la questione luce e portatevi una torcia come si deve, meglio se frontale, perché quella del telefonino non basta e, anzi, averlo in mano per farsi luce può essere d’intralcio.
La grotta, che culmina con una piccola pozza d’acqua, è lunga e stretta: se soffrite di claustrofobia non è il posto che fa per voi. Comunque un’esperienza interessante… al netto del ragno :-/

Montagne

Per ammirare dei panorami bellissimi (belli è riduttivo) si deve salire in alto. Se questa è una regola generale, al contesto idilliaco di Vang Vieng si applica meglio che altrove.
Ci sono numerose colline da scalare, forse montagne è un po’ esagerato anche se la salita è quasi sempre molto ripida e capita di doversi letteralmente arrampicare sulle rocce, attività che col caldo umido che c’è da queste parti, aumenta il grado di difficoltà (poi vabbé, i laotiani salgono su come razzi indossando le infradito, ma questa è un’altra faccenda). Una volta in cima però, vedrete un panorama spettacolare che vi farà dimenticare  la fatica fatta in un nanosecondo.
C’è un dazio in entrata da pagare per ogni collinetta: come per le grotte, il prezzo fisso del biglietto d’accesso è di 10.000 Kip.

Io ne ho “scalate” due, una si chiama Pha Ngern, l’altra proprio non ricordo, ma si trova poco oltre la grotta del ragno. Entrambi i sentieri iniziano poco all’interno rispetto alla strada asfaltata appena fuori dalla città e dopo aver attraversato il fiume, e sono segnalati da cartelli. In linea di massima, da sotto, si riescono a scorgere i baracchini nei vari punti di avvistamento: ecco, bisogna salire fin lassù!

In tutte e due le collinette in cui sono arrivata in cima, ho incontrato 3 view point lungo il sentiero, dove poter riprendere un po’ il fiato ammirando un paesaggio stupendo (credo di essere rimasta almeno un paio d’ore in cima al Pha Ngern).

Nella collinetta senza nome, ho conquistato la vetta in 45 minuti.
Sul Pha Ngern è stato leggermente più impegnativo: in 30 minuti sono arrivata al primo, bellissimo view point. La vista già da qui era fantastica, ero talmente appagata che potevo anche non proseguire oltre, ma l’ho fatto comunque. Di panorami così belli me ne ricordo pochi. Ho poi camminato altri 30 minuti per arrivare al secondo view point e, infine, ancora 10 per arrivare al terzo ed ultimo. È stato un crescendo di bellezza e di emozione. Anche di fatica, ma lo rifarei subito. Il sentiero è (un po’) ripido, bisogna talvolta arrampicarsi, si sentono dei rumori strani di animali non meglio identificati in prossimità dell’ultimo view point, ma è un’esperienza che va fatta. Giustifico solo quelli che hanno seri problemi alle gambe o alla schiena, ma tutti gli altri hanno il dovere morale di salire, senza se e senza ma. Altrimenti non ha senso venire a Vang Vieng (son stata abbastanza minacciosa?).

Piscine naturali

Nei dintorni di Vang Vieng ci sono numerose piscine naturali che sono una manna dal cielo per potersi rinfrescare un po’ dalla calura e dall’umidità che c’è da quelle parti. E sono sempre situate in location naturali pazzesche. Alcune sono molto turistiche e quindi parecchio frequentate, altre meno.

La Blue Lagoon “originale”, spesso indicata come Blue Lagoon 1, non è molto distante dal centro di Vang Vieng, ma per raggiungerla serve comunque avere un mezzo oppure usufruire del servizio di navetta a pagamento che offrono molte agenzie (vi ci portano in tarda mattinata e vi vengono a riprendere nel pomeriggio).

Rimane un po’ più nascosta, a 14 chilometri da Vang Vieng, la Blue Lagoon 3 e, di conseguenza, è meno frequentata (il turismo è comunque arrivato anche fin qui, non sperate di essere da soli). Il paesaggio che la circonda è fantastico e il viaggio per arrivarci offre scorci bellissimi tra risaie, montagne carsiche e spaccati di vita rurale nei pochi villaggi che si incrociano. Per arrivare alla Blue Lagoon 3 serve avere un mezzo, meglio se motorizzato, o ricorrere al servizio navetta a pagamento. In bicicletta è molto lunga, soprattutto contando anche il ritorno, ma io ce l’ho fatta, quindi potete farcela anche voi!
A tal proposito vi racconto un aneddoto divertente. Mentre arrancavo sotto il sole con la mia mountain bike, cercando di scansare i miliardi di buche della strada (roba da far rimpiangere le strade di Roma!), a un certo punto mi son trovata vis-à-vis con un toro enorme. In giro non c’era nessuno e vestivo, come al mio solito, con colori sgargianti. Adesso ci ripenso ridacchiando, ma voi non sapete la strizza che ho provato in quel momento!

Bicicletta

La maggior parte della gente che passa da Vang Vieng preferisce affittare un motorino o un quad, mezzi di trasporto popolarissimi per sfrecciare sulle strade sterrate poco fuori dalla città, ma io che sono strana ho preferito affittare una mountain bike, che mi dà sempre grandi soddisfazioni. In qualsiasi caso vi serve qualcosa con le ruote per allontanarvi dal centro.
Il noleggio di una mountain bike costa circa 25.000 Kip al giorno e potete fare un sacco di bei giri. Le grotte, le collinette e le lagune di cui vi ho parlato si possono raggiungere in mountain bike, attraversando scorci rurali che non dimenticherete facilmente. Fate solo attenzione ai tori, e magari non vestitevi di rosso! 😉

Altre attività

Vang Vieng è la capitale dell’outdoor laotiano e le attività da fare, se avete un po’ di tempo a disposizione, sono davvero tante. E altrettante sono le agenzie in città che faranno a gara per avervi tra i loro clienti.
Dal tubing (spesso tristemente legato al bere, anche se in maniera più morigerata rispetto al passato per i motivi di cui vi ho parlato prima) al kayak, all’arrampicata su roccia.

Per chi ha anche un po’ di soldi da spendere c’è l’opzione giro in mongolfiera all’alba o al tramonto per ammirare l’idilliaco paesaggio di Vang Vieng dal cielo. L’uscita in mongolfiera costa non meno di 90$, non proprio per tutti.

Vang Vieng per chi ha poco tempo

Tirando le somme, se avete poco tempo da dedicare a Vang Vieng cercate almeno di: scalare una montagna o collina che dir si voglia, visitare una grotta e fare un tuffo in una piscina naturale. Questo è il minimo sindacale di Vang Vieng a cui mi sento di aggiungere la birretta (Beerlao, ovviamente!) al tramonto.

Con una giornata piena e un motorino, un quad, ma anche una mountain bike per i più allenati, potete fare un giro ad anello che comincia e finisce dal ponte a pedaggio (6.000 Kip) che c’è in città e che porta dall’altra parte del fiume Song.

Inizialmente la strada è asfaltata e sulla destra, una volta attraversato il ponte, troverete quasi subito dei cartelli che indicano delle grotte. Qui si può pensare di fare una sosta per smarcare questo primo punto (salutatemi il ragno, se malauguratamente lo incontrate anche voi).
Continuando sulla strada asfaltata, sempre sulla sinistra, a un certo punto è indicata la deviazione che porta all’inizio del sentiero che sale fino al Pha Ngern montagna che regala, con i suoi tre view point, una vista superba sulle risaie lì sotto. Smarcato anche questo secondo punto, non rimane che fare un tuffo in laguna! La Blue Lagoon 1 è a poca distanza da lì, mentre la Blue Lagoon 3 va conquistata macinando qualche chilometro in più, ma vi consiglio caldamente di arrivarci perché già da solo il viaggio per arrivarci… vale il viaggio! Dalla Blue Lagoon 3, per poi rientrare a Vang Vieng, si può rifare la strada dell’andata oppure decidere di fare una variante più o meno della stessa lunghezza e passare dall’altra parte del grande gruppo carsico centrale, per compiere così un giro ad anello. Questa deviazione è meglio farla durante la stagione secca perché, prevedendo l’attraversamento di due corsi d’acqua in contesti più che rurali, nella stagione delle piogge potrebbe rivelarsi complicata.

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Leggi i commenti (4)

  • Ciao!siamo una coppia in giro nel Sud Est Asiatico. Siamo appena arrivati a VangVieng e leggendo la tua storia sorridevo perché se devo esser sincera,è vero,a prima vista questo posto ti lascia un po' così...cmq alla fine ho letto tutto e grazie a te daremo una possibilità a sto posto e nn fuggiremo!!!grazie e continua a scrivere!!!

    • Ciao Giulia,
      ottima scelta quella di dare una possibilità a questo posto! Io me ne sono davvero innamorata, nonostante la prima impressione ♥
      Fammi poi sapere com'è andata e magari mandami qualche foto (mi trovi anche su Facebook e Instagram).
      Sul Laos per ora ho scritto molto poco, ma se hai bisogno di qualche consiglio chiedi pure! Io ho visitato "solo" il nord.
      Un abbraccio e buon proseguimento
      Silvia

  • Ciao Silvia! Grazie per aver condiviso la tua esperienza a Vang Vieng!!! Io e il mio ragazzo siamo arrivati ieri sera e, a questo punto, direi che il primo impatto con Vang Vieng risulti deludente un po' per tutti (ad esclusione dei turisti dall'animo festaiolo!!). Tra l'altro ieri sera abbiamo girato in lungo e in largo per trovare un alloggio che fosse decente, alla portata delle nostre tasche e di proprietà di qualche persona locale (e non di qualche ricco imprenditore cinese). Alla fine abbiamo trovato una buona guesthouse (Seng Aloun) gestita da una simpatica signora laotinana, per circa 8 euro a notte. Ho letto che hai pagato il minivan circa 4 euro.... Che minivan sei riuscita a prendere? Perché noi ieri siamo partito dalla stazione sud di Luang prabang e le uniche opzioni che siamo riusciti a trovare erano il bus (che partiva alle 17 e che ci era quindi scomodo perché sarebbe arrivato tardi per poi dover cercare un posto dove dormire, a circa 11 euro) e il mini van a circa 10 euro (105000 kip). Abbiamo cercato per un'ora soluzioni più economiche... Ma non abbiamo trovato nulla e alla fine abbiamo preso il mini van. Sai per caso quale sia la soluzione più economica per raggiungere Vientiane da qui?
    Grazie ancora per i tuoi bellissimi racconti!!
    PS: sono terrorizzata dai ragni quindi temo salterò la grotta del ragno

    • Ciao Valentina,
      grazie mille per il tuo contributo! :-)
      Eheh Vang Vieng fa questo (primo) effetto a tutti, ma son certa che cambierete idea una volta messo piede fuori città.

      Per quanto riguarda i minivan, solitamente prima di acquistare il biglietto faccio una sorta di "indagine di mercato" e verifico in più posti il prezzo del biglietto. Tieni conto che io ho fatto il percorso inverso al vostro, ossia Vientiane>Vang Vieng e poi Vang Vieng>Luang Prabang, quindi i prezzi dei biglietti potrebbero essere diversi (non chiedermi il perché però).

      Tra l'altro avevo notato che il prezzo del biglietto da Vang Vieng a Vientiane è un bel po' più costoso rispetto a quello da Vientiane a Vang Vieng, anche se la distanza è più o meno la stessa...

      Buona permanenza in Laos,
      Silvia

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