Mi duole ammetterlo perché è da lì che vengo ma in Valle Scrivia, da un punto di vista turistico non c’è granché. Oddio, qualche attrazione c’è – una tra tutte il Castello della Pietra – ma sostanzialmente nulla che fa smuovere un turista medio per venirla a visitare. Però, in un periodo in cui il food e la scoperta delle tradizioni di una volta sembrano andare di moda, anche la Valle Scrivia ha da dire la sua: in pochi lo sanno ma è soprannominata la Valle delle Rose, quelle da sciroppo, e qui si producono da anni lo sciroppo di rose e da qualche tempo anche una birra aromatizzata alla rosa.
Sciroppo di rose
Lo sciroppo di Rose ha una lunghissima tradizione in Valle Scrivia: qui sono sempre cresciute e sono sempre state coltivate le rose centifolia (muscosa e rugosa), profumatissime e ricche di sapore, da cui si possono ricavare sciroppi, confetture e altri prodotti. Lo sciroppo di Rose, che un tempo si produceva in maniera pressoché consuetudinaria tra fine maggio ed inizio giugno, ad oggi è diventato un prodotto in via d’estinzione dalle dispense degli abitanti della Valle. Per questo motivo nel 2000 è nata l’associazione Le Rose della Valle Scrivia con sede a Busalla (GE), composta da aziende agricole e singoli produttori, con lo scopo di recuperare questa antica tradizione. E Slow Food ha inserito lo sciroppo di rose nella lista dei prodotti da salvaguardare. Per fortuna che qualcuno ci pensa a queste cose. 🙂
Come si prepara lo sciroppo di Rose
Non esiste una ricetta originale conservata gelosamente in una teca da prendere come riferimento per la produzione di sciroppo di rose. Ognuno fa un po’ a modo suo, insomma. Gusti personali a parte, il procedimento è più o meno questo: si porta ad ebollizione dell’acqua nella quale vanno immersi i petali di rosa e lasciati in infusione per circa 24 ore. Successivamente i petali vengono filtrati e strizzati, si aggiunge lo zucchero e il succo di limone e si fa nuovamente bollire, a bassa temperatura. Non viene utilizzato nessun tipo di colorante, addensante o conservante.
Proprietà ed utilizzi
Oltre ad essere così raffinato, lo sciroppo di rose ha proprietà rinfrescanti, diuretiche e antinfiammatorie della bocca e delle prime vie respiratorie.
Si può usare come un comunissimo sciroppo diluito nell’acqua, ma è ottimo anche nello yogurt o sopra il gelato. In inverno si può consumare sotto forma di tisana, d’estate se ne possono ricavare dei ghiaccioli.
Lo sciroppo di rose può anche essere usato in cucina per cucinare risotti e piatti agrodolci.
Last but not least, nell’era dell’happy hour troviamo lo sciroppo di rose anche nell’aperitivo: diluendolo nel vino bianco frizzante o nello spumante secco oppure realizzando un vero e proprio cocktail a base di vodka bianca, Cointreau e zucchero di canna liquido.
Dove si compra
A Busalla presso l’associzione Le Rose della Valle Scrivia oppure direttamente dai singoli produttori che fanno capo all’associazione (qui la lista). A Genova la storica pasticceria Romanengo produce e vende sciroppo e altri prodotti a base di rose, acquistabili anche tramite lo store online del sito.
Birra alla Rosa
Se la tradizione dello sciroppo di rose si tramanda da tantissimi anni, lo stesso non si può dire per la birra alla rosa, creazione piuttosto recente della Fabbrica della Birra di Busalla.
Si tratta di una birra dal colore chiaro e dal gusto delicato – da signorine direbbero alcuni – con una gradazione alcolica che non supera i 6 gradi. E’ una birra completamente artigianale né pastorizzata né filtrata, molto dissetante e adatta alle calde serate estive. Il profumo di rosa si sente prepotentemente una volta versata nel bicchiere e il retrogusto floreale rimane in bocca dopo averla gustata. E a quanto pare, questa birra è l’ideale per tutti quelli che sono a dieta: ha meno calorie di un succo di carote (così dice Lorenzo Dabove della Fabbrica della Birra).
La birra alla rosa è una birra stagionale, prodotta in tiratura limitata in base alla disponibilità dei petali di rosa, ovviamente provenienti dalla Valle Scrivia.
A onor del vero va detto che la birra alla rosa della Fabbrica della Birra di Busalla non è l’unica birra alla rosa esistente. Il birrificio Baladin di Cuneo, sotto il marchio Birra Lurisia, produce da diversi anni la birra Lurisia 4, a base di rose.
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Cara Silvia, sono finito casualmente sul suo bel blog e pur condividendo alcune sue opinioni voglio sottolineare l'impegno di alcuni Comuni nel combattere la crisi del turismo in momenti drammatici per il settore come quelli in cui stiamo vivendo. Le parlo del mio Comune: Savignone. E la invito a visionare sul sito istituzionale l'elenco delle manifestazioni estive (esiste comunque anche una ricca promozione invernale). Quando il volantino è giunto a Sanremo (il paese del Festival) sono rimasti sorpresi che in una Valle pur piccola come l'Alta Scrivia ci possa essere un cartello di così alto livello. Ugualmente, non esiste solo il Castello della Pietra ma il Castello Museo di Isola del Cantone, il Castello di Borgo Fornari, le rovine del Castello Fieschi a Montoggio, teatro della fine della celebre congiura, il Castello di Senarega a Valbrevenna ed il parzialmente restaurato Castello dei Fieschi a Savignone, che gli storici datano almeno due secoli prima dei dati ufficiali fissati al 1207 e definiscono uno dei più importanti manieri dell'epoca dell'intera Europa. Tutti i Comuni stanno lavorando per una nuova valorizzazione che insieme a rose e birra, formaggetta, salumi ed altre tipicità rilancerà il valore di una Valle che ha scritto parte della storia del Genovesato. Mi contatti sulla mia mail privata e potremmo scambiarci ottimi consigli. Grazie per l'attenzione.
Buongiorno Antonio,
la ringrazio per il contributo e le chiedo scusa se riesco a rispondere al suo commento solo ora.
Ci tengo a sottolineare una cosa: anche se l'incipit del mio post recita "in Valle Scrivia, da un punto di vista turistico non c’è granché" ciò non significa che non ci sia nulla da vedere o da fare né, tantomeno, che i comuni della Valle non si stiano adoperando a fare qualcosa per migliorarne il potenziale turistico. Tuttavia non possiamo considerare la Valle Scrivia LA località turistica per eccellenza ;-)
condivido ciò che dice il mio sindaco, anch'io sono arrivata casualmente nel suo sito, ho notato tra l'altro esserci solo il link ad un sito incompleto dell'associazione delle rose che non mette neppure il nome di tutti i soci, io ne faccio parte ma quello non è il sito ufficiale, chi lo gestisce ha fatto il suo comodo, metta il nome di tutte le aziende che producono da anni lo sciroppo in valle e che ha fatto della riscoperta di quelle rose la fortuna di questa zona, grazie, resto a disposizione per chiarimenti in merito.