Alla fine dei due conflitti mondiali, la città di Tirano ha conosciuto un interessante boom economico che però non ha interrotto il fenomeno del contrabbando, attivo nella zona già da decenni per via della vicinanza con il confine svizzero. Lungo le montagne del versante retico contrabbandieri e finanzieri hanno giocato a lungo a guardia e ladri: i primi cercando di trasportare merci dal territorio elvetico (per lo più caffè e tabacco lavorato) per poi rivenderle al mercato nero, e i secondi provando a contrastare l’illecito commercio.
I sentieri sopra Tirano, che fino agli anni Sessanta del Novecento sono stati il teatro di traffici e inseguimenti, sono oggi diventati un percorso ad anello, chiamato Sentiero del Contrabbando e della Memoria, grazie al quale si può rivivere questa parentesi di storia italiana da entrambi i punti di vista – quello del finanziere e quello del contrabbandiere.
Informazioni pratiche sul Sentiero del Contrabbando e della Memoria
Partiamo dalle informazioni pratiche. Il percorso non è particolarmente impegnativo da un punto di vista fisico, tuttavia se avete un po’ di allenamento nelle gambe è meglio.
Si cammina per 3 o 5 ore a seconda del punto di partenza scelto.
Se avete un’auto potete arrivare fino alla frazione Baruffini e cominciare a camminare da lì. Vi risparmiate così un paio d’ore di marcia – una salita e una in discesa (in entrambi i versi… picchia un po’!) – e circa 400 di dislivello. In questo modo però vi perdete l’ascesa dalla città fino a Baruffini attraverso terrazzamenti e muretti a secco, che ha comunque il suo fascino. Inoltre, se parcheggiate la macchina a Baruffini, dovete poi tornare qui a recuperarla. Io, invece, ho in programma di farvi scendere da Roncaiola (altra frazione di Tirano più o meno alla stessa altezza di Baruffini) ma non prima di avervi fatto bere una birretta in un bel locale panoramico a giro quasi ultimato.
Per quanto riguarda le calzature da indossare, volendo si può fare con le scarpe da ginnastica, ma io suggerisco un paio di scarponcini o scarpe da trekking leggero.
Il dislivello in altezza è di circa 400 metri se fate l’anello da Baruffini, altrimenti il doppio.
Portatevi del cibo e una borraccia che potrete riempire sia a Baruffini che a Roncaiola ma anche in altri diversi quanto inaspettati punti lungo il percorso.
Per chi parte da Tirano bisogna seguire le indicazioni per Baruffini, che si trovano pure in prossimità del centro. Da Baruffini le indicazioni sono poi quelle per il Sentiero del Contrabbando e della Memoria, che continuerete ad incontrare spesso lungo il percorso, anche se talvolta non chiarissime.
La prima parte dell’anello vi condurrà fino alla località Sasso del Gallo (1270 m slm) dove si trova il rudere dell’ex caserma della Guardia di Finanza, uno dei luoghi simbolo del percorso. Poi si torna indietro ma da un sentiero diverso e (più o meno) parallelo a quello dell’andata. Volendo si possono fare un sacco di deviazioni, tra cui quelle per salire ancora un po’ di quota e godere di una vista sempre migliore (ad esempio arrivare fino a Pradentia a 1497 m slm).
La deviazione che vi suggerisco di fare è quella per scendere a Roncaiola quasi in dirittura di rientro a Baruffini. In questo modo evitate di rifare la strada Baruffini-Tirano già fatta all’andata e, soprattutto, potrete bervi qualcosa nella terrazza dell’Osteria Roncaiola che regala un ampio e delizioso panorama sulla città e tutta la vallata.
Poiché le indicazioni lungo il sentiero non mancano e vi ho già snocciolato le informazioni pratiche del caso, nelle righe che seguono vi racconto qualcosa sui luoghi più significativi legati al contrabbando che si incontrano nella zona Roncaiola-Baruffini (in loco, c’è un cartello con qualche riga di spiegazione in corrispondenza di ognuno).
I luoghi di interesse lungo il Sentiero del Contrabbando e della Memoria
Il ricordo di Irma Rinaldi
Una delle prime soste lungo il sentiero è quella in cui una croce in ferro, una vecchia fotografia e una targa ricordano Irma Rinaldi, una giovane contrabbandiera di Baruffini che venne uccisa proprio in questo punto il 15/12/1964 colpita da un proiettile sparato da una guardia di finanza. Irma fu l’unica donna vittima del contrabbando durante il dopoguerra nella Provincia di Sondrio, nonostante fossero numerose le donne che trasportavano le merci dalla Svizzera.
Cappelletta dedicata alla Beata Vergine Maria
Poco più avanti si trova un luogo – una piccola cappella, detta “santella”, dedicata alla Beata Vergine Immacolata – molto caro a entrambe le fazioni. Sia contrabbandieri che finanzieri, nei momenti di pericolo e difficoltà, invocavano la Beata Vergine.
L’ex caserma della Guardia di Finanza
In località Sasso del Gallo si trova il rudere di un’ex caserma della Guardia di Finanza che è stata operativa fino al 1987. Oggi è in stato di abbandono e in parte nascosta dalla vegetazione.
Era un punto strategico poiché situata lungo il confine con la Svizzera.
Nei pressi di questo luogo, nell’agosto del 1966, un giovane finanziere cagliaritano di soli 23 anni perse la vita cercando di aiutare un contrabbandiere che stava per precipitare in un dirupo: gli offrì la mano e venne trascinato nel vuoto pure lui. Il suo nome era Dario Cinus. A lui e alla contrabbandiera Irma Rinaldi è intitolato questo sentiero della memoria.
Maggengo Papi
Al limite del bosco, in prossimità del confine Italia-Svizzera si trova quello che rappresentava il punto di osservazione dei contrabbandieri. Da qui controllavano gli spostamenti delle pattuglie di finanzieri e comunicavano ai “colleghi” il momento giusto per mettersi in cammino.
Località Puzzat de Murat
Qui c’era una postazione fissa della Guardia di Finanza. I contrabbandieri però ne conoscevano bene la funzione…
Località Cancelletti
Lo scambio di visti sui fogli di servizio fra le pattuglie della Guardia di Finanza provenienti da Tirano e quelle di Sasso del Gallo avveniva qui.
Spero di essere riuscita, almeno in parte, a farvi rivivere momenti di un periodo storico che rimarrà sempre nella memoria di questi luoghi. Quantomeno mi auguro di avervi fatto vivere un po’ di voglia di indossare gli scarponi e mettervi in marcia lungo questi sentieri che ne hanno viste di ogni…
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Grazie per le preziose indicazioni, passeremo 4 giorni a Tirano, che non sono moltissimi ma sicuramente mi aiuterai a capire cosa fare, anche se le previsioni purtroppo non sono buonissime (dovremo portare un vestiario invernale!) un Saluto
Aurora
Ciao Aurora,
grazie per il commento. 🙂
Peccato per il tempo, di sicuro col sole è un’altra cosa. Però sia a Tirano che nei dintorni ci sono dei sorprendenti palazzi da visitare e si mangia molto bene. Puoi “consolarti” così.
Buon soggiorno e buon weekend,
Silvia