A poca distanza dal confine cileno, in una posizione da sogno sulle sponde del lago Nahuel Huapi, sorge la città di San Carlos de Bariloche. Si trova nel bel mezzo di una regione straordinaria tutta puntellata da laghi e montagne, un paradiso per gli amanti degli sport invernali e del trekking.
È una città dall’impronta un po’ svizzera – molto ordinata e inquadrata – e dove, manco a farlo apposta, si trova il miglior cioccolato di tutta l’Argentina.
Qui si incomincia già a respirare aria di Patagonia, anche se ciò che nell’immaginario collettivo viene di solito associato alla Patagonia, si trova un bel po’ di chilometri più a sud tra El Chaltén e il parco Torres del Paine in Cile. Ciò non toglie a Bariloche – è così che viene più spesso identificata – nulla del suo fascino né il suo rango di destinazione turistica di primo piano. Infatti di cose da fare, principalmente negli immediati dintorni della città, ce ne sono parecchie, tanto da giustificare un soggiorno anche di una settimana abbondante (nell’itinerario in Patagonia che suggerisco, Bariloche è inserita soltanto nell’opzione di tre settimane).
E se in inverno la città si trasforma in un vero e proprio magnete per sciatori e snowboarder, in estate lascia spazio a trekking e passeggiate, giri in bicicletta e un sano relax contemplando lo splendido paesaggio.
Nelle righe che seguono trovate qualche spunto su cosa vedere e fare a Bariloche, declinato principalmente al periodo estivo:
- Centro città
- Cirquito Chico
- Cerro Campanario
- Trekking nei dintorni di San Carlos de Bariloche
- Ruta de los Siete Lagos fino a San Martín de los Andes
- El Bolsón
Centro città
La città di Bariloche in sé non è pazzesca, diciamo che il suo pezzo forte è più che altro la posizione. Tuttavia, qualcosa da vedere e fare per impiegare qualche ora si trova, nonostante i riflettori siano giustamente puntati sui dintorni.
San Carlos de Bariloche si sviluppa su una collina e più si sale, più la vista sul lago diventa interessante. Il fulcro cittadino ruota intorno al Centro Cívico, progettato in stile europeo da Alejandro Bustillo, pittore e architetto argentino che ha lasciato il segno in varie destinazioni turistiche nel paese, in particolare nella regione andina della Patagonia. Nel Centro Cívico lo stile alpino si mescola molto bene con il legno e la pietra locali e alcuni edifici non rischiano di passare inosservati.
Sempre nel centro, c’è un piccolo museo da visitare nonché numerose cioccolaterie e i microbirrifici artigianali in cui fare una sosta per rifocillarsi dopo un trekking.
Cirquito Chico
Una delle escursioni più popolari da fare negli immediati dintorni di San Carlos de Bariloche è il Circuito Chico, un itinerario panoramico circolare di ~35 km che permette di farsi un’idea della bellezza di questa regione di laghi e montagne dalle cime innevate.
Si può fare sia macchina che in bicicletta. In questo secondo caso, da Bariloche bisogna prima prendere il bus n. 20 che, in una mezz’ora, conduce fino a quello che si può considerare l’inizio del percorso. Poco oltre la fermata del bus c’è Circuito Chico Adventure che noleggia mountain bike in ottime condizioni (il modello più economico costa 1050 ARS per tutta la giornata). Dopodiché si comincia a pedalare. 🙂
Il percorso non è particolarmente difficile, ci sono un po’ di saliscendi ma è alla portata di tutti. Lungo la strada si trovano diversi punti panoramici nonché posti in cui mangiare qualcosa. Chi vuole, può fare anche una piccola deviazione per visitare la Colonia Suiza, un piccolo e isolato insediamento che prende il nome dai coloni svizzeri che lo hanno creato, e per prendere un tè presso quello che probabilmente è l’hotel più famoso di tutta l’Argentina, il Llao Llao, situato in una posizione più che spettacolare (se il vostro budget ve lo permette, potete anche passarci la notte…).
Lungo il Circuito Chico è inoltre possibile posteggiare per un po’ la bici e dedicarsi a delle brevi passeggiate nei boschi per raggiungere dei punti panoramici che sulle due ruote non si potrebbero vedere.
Cerro Campanario
Poco prima dell’inizio del Circuito Chico, quindi sempre un po’ fuori dal centro di Bariloche e raggiungibile col bus n. 20, si trova la seggiovia che sale fino in cima al Cerro Campanario, regalando spettacolari panorami sull’articolato lago Nahuel Huapi e tutto il parco naturale che gli si sviluppa intorno. Anche se non si sale moltissimo, la vista lascia senza parole (qui uno spoiler) e vale tutti i 450 ARS del biglietto.
Una volta in cima, soprattutto se è una giornata soleggiata e non tira vento, non si vorrebbe più scendere. Ma poiché questa non è un’opzione, in un’ora si può salire, rimanere incantati per un bel po’ da questo scenario andino e scendere. Quindi l’ascesa al Cerro Campanario è fattibile lo stesso giorno in cui si decide di fare il Circuito Chico.
Trekking nei dintorni di San Carlos de Bariloche
Nel periodo estivo sono numerosi i trekking che si possono fare negli immediati dintorni di Bariloche. Ve ne accenno solo un paio, mettendo in evidenza il fatto che io purtroppo non sono riuscita a farli causa maltempo (e non sapete quanto rosico).
Un trekking piuttosto popolare e non troppo lungo, anche se ripido, è quello che conduce fino in cima al Cerro Otto a 1405 metri di altezza. Si può partire dal centro di Bariloche e farsi tutto il percorso a piedi oppure prendere la teleferica (vabbé, in questo modo viene meno l’idea di andare a fare trekking).
Una volta in vetta, dopo aver fatto il pieno di bellezza contemplando il panorama, se avanzano energie potete camminare ancora per poco più di un chilometro e proseguire fino al Refugio Berghof a 1240 metri, dove c’è anche la possibilità di pernottare.
Alle spalle di Bariloche si trova il maestoso Cerro Catedral, la cui vetta arriva fino a 2100 metri di altezza. Intorno al Cerro Catedral si sviluppa un comprensorio sciistico molto gettonato in inverno, mentre in estate numerosi sentieri permettono di attraversarlo e di godere di tutta la bellezza di questa zona. Il Refugio Emilio Frey, raggiungibile con una facile passeggiata che comincia all’arrivo della funivia che sale sul Cerro Campanario, è la base di partenza ideale per numerosi trekking.
Ruta de los Siete Lagos fino a San Martín de los Andes
La Strada dei Sette Laghi che collega Bariloche a San Martín de los Andes è un must se capitate da queste parti. Si tratta di un percorso panoramico lungo poco più di un centinaio di chilometri che collega le due località andine attraversando due parchi nazionali – Nahuel Huapi e Lanín – toccando, come suggerisce il nome, sette laghi (Machónico, Escondido, Correntoso, Espejo, Lácar, Falkner e Villarino) e offrendo degli scorci davvero spettacolari. Anche se fatto sotto la pioggia come è capitato a me.
Si può percorrere la Ruta de los Sietes Lagos in autonomia con la propria auto, in bicicletta o anche col bus pubblico (quest’opzione richiede però il pernottamento a San Martín de los Andes). Ma se non avete molto tempo a disposizione, ci sono numerose agenzie che per una cifra che gravita intorno ai 36€, organizzano gite in giornata in minivan che, a differenza del bus pubblico, prevedono numerose soste fotografiche.
El Bolsón
Con poco più di un paio d’ore di bus in direzione sud, da Bariloche si raggiunge El Bolsón, una piacevole e rilassata località che ha mantenuto la vocazione hippy degli anni Settanta, quando era una meta prediletta dai figli dei fiori.
El Bolsón meriterebbe un approfondimento a parte, poiché nei suoi immediati dintorni ci sono un sacco di belle escursioni in montagna da fare. Ma, poiché il brutto tempo mi ha perseguitato anche qui, purtroppo non ho molte esperienze dirette da raccontarvi, solo dei “sentito dire” da viaggiatori più fortunati di me che ho incrociato lungo la mia strada.
Si narra che non distante da El Bolsón ci siano alcuni sentieri facilmente accessibili da fare a piedi o in mountain bike che attraversano paesaggi bellissimi e, guardando alcune foto, non stento proprio a crederci.
Nonostante ciò, ho avuto anche io modo di cogliere e respirare, in maniera purtroppo un po’ superficiale, la bellezza di questi luoghi grazie a delle brevi passeggiate poco fuori dal centro cittadino.
La prima, breve e facilissima, mi ha portato fino al Mirador del Cerro Amigo, un punto panoramico a 2 km dal centro da cui si vede tutta El Bolsón dall’alto, circondata da montagne.
Mentre la seconda passeggiata, decisamente più lunga (è durata quasi tutto il giorno) ma per nulla difficile, mi ha condotto prima alla cosiddetta Cabeza del Indio, una formazione rocciosa che sembra il profilo di un indio, e poi fino alla graziosa Cascata Escondida.
Se avete pochi giorni a disposizione (io ne avevo due) e il tempo non permette di andare in montagna, potete fare come ho fatto io: anche se non si tratta di trekking veri e propri, sono dei bei “riempitivi”.
Rimanendo sempre non troppo lontano dal centro, si può visitare il Bosque Tallado, dove diversi ceppi di alberi son stati trasformati in vere e proprie sculture da artigiani locali. L’unica nota dolente è che per arrivare fin qui, serve prendere prima un taxi (se non si dispone di una propria auto) e poi proseguire a piedi. E se siete da soli, la corsa in taxi non è super economica.
Anche il Lago Puelo è un’escursione fattibile partendo da El Bolsón. C’è un bus che collega i due punti e ci impiega un’oretta (solo andata). Il Lago Puelo è uno bello specchio d’acqua a un tiro di schioppo dal confine cileno che permette di praticare un po’ di attività, tra cui dei bei giri in barca. Ma attenzione al vento che qui spesso è molto forte.
Infine, ma non per ordine di importanza, va detto che che la cittadina di El Bolsón da sola richiama un sacco di gente durante la Feria Artesanal, un’enorme fiera dell’artigianato che ha luogo nei weekend (sabato e domenica) e, in maniera più ridotta, anche di martedì e giovedì. Si svolge nei pressi della piazza principale della cittadina ed è spesso e volentieri presa d’assalto da turisti in arrivo da ogni dove.
Leggi anche:
- Come organizzare un viaggio in Patagonia fai da te
- Trekking a El Chaltén da non perdere
- Tutto quello che c’è da sapere sui trekking sul ghiacciaio Perito Moreno
- Ushuaia: cosa vedere, cosa fare, cosa e dove mangiare
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Ciao ho letto con molto interesse i tuoi articoli sulla patagonia, dato che ci andrò in novembre con un taglio il più possibile low cost (siamo 4 ma con 78 anni sul groppone quindi non molto mobili, anche se abituati al viaggio). Volevo chiederti se le escursioni, dato che temo dovremo farci spolpare da cose organizzate, conviene prenderle sul posto o prenotarle dall’Italia. Per quanto riguarda il cambio hai notizie se oltre al cambio ufficiale che al momento è circa 1000 per €, c’è ancora quello che si chiamava cambio grigio, ma quasi normale che al momento dovrebbe essere sui 1600 e dove si effettua in sicurezza? Conviene prendere una SIM in Aerporto per un mese o dove?
Grazie mille Enrico
Ciao Enrico,
grazie per il commento.
Tieni conto che i miei articoli sulla Patagonia sono del periodo pre covid, quindi i prezzi potrebbero essere un po’ cambiati.
Per quanto riguarda le escursioni, secondo me potete tranquillamente prenotarle sul posto.
Purtroppo non ho notizie aggiornate sul cambio ma suggerisco di portarvi un bel po’ di contanti e cambiare sul posto, piuttosto che prelevare (le commissioni sono altissime).
Infine, io sono sopravvissuta tranquillamente senza una sim locale.
Spero di aver risposto a tutte le tue domande.
Buon viaggio!
Silvia