In principio volevo scrivere un post dal titolo “Cosa vedere a Québec City in due giorni” perché, a quanto pare, sull’Internet è la ricerca più gettonata: chi è diretto da quelle parti, in linea di massima, pensa di pianificare due giorni in città.
Però, dopo aver passato ben 3 notti e 2 giorni e mezzo in quel di Québec City e aver un po’ faticato a riempire più di 48 ore ho pensato che potesse essere più utile scrivere un articolo su come trascorrere un giorno (ma di quelli da leoni eh!) piuttosto che inventarmi dei riempitivi per assecondare le ricerche su Google. Dopotutto la gente cerca in rete consigli, pareri, esperienze sui posti che visiterà, giusto? Ecco quindi i miei.
Sia ben chiaro: non sto promuovendo il turismo approssimativo toccata e fuga, io faccio un tifo sfegatato per i viaggi slow, ma nell’economia di una vacanza in Québec che solitamente dura due o tre settimane al massimo, in cui ci sono tantissime cose da vedere e fare (presto scriverò un articolo su un itinerario papabile di due settimane, promesso!) e le distanze da percorrere non sono proprio irrisorie, passare più di un giorno a Québec City secondo me non è la decisione migliore.
Inoltre se un amico mi chiedesse un consiglio su come suddividere i giorni tra Montréal e Québec City, gli direi sicuramente di trascorre più tempo a Montréal perché più entusiasmante, più viva e più autentica di Québec City (qui il mio articolo su come trascorrere 2 o 3 giorni a Montréal). Poi ognuno è libero di fare le scelte che vuole 😉
Ma torniamo a Québec City, non perdiamoci troppo in chiacchiere. Dopo quanto scritto sopra mi sembra doveroso aggiungere che la città è molto bella ed estremamente piacevole da girare, quindi che non vi salti in mente di saltarla a piè pari, non me lo perdonerei.
È anche piccolina, quindi ci si può spostare a piedi, fatta eccezione per raggiungere l’altra sponda del fiume o le cascate di Montmorency.
Infine bisogna dire che in estate e in inverno i tempi e le modalità di visita di Québec City cambiano un po’ per ovvi motivi climatici. In estate c’è più luce e quindi più tempo per “fare cose”, mentre in inverno le ore giornaliere di luce calano, così come le temperature (queste ultime precipitano proprio). Però il fascino della città imbiancata dalla neve non ha prezzo 😉
Cittadella, Terrasse Dufferin, Château Frontenac, Vieux-Haute-Ville
La struttura difensiva più vasta di tutta l’America del Nord, la Cittadelle, è il luogo dove vi suggerisco di cominciare la giornata a Québec City. Ha una forma massiccia a stella, e si trova in una posizione strategica sulla sommità del Cap Diamant, a strapiombo sul San Lorenzo. Fatevi un giro sui bastioni, fermatevi a guardare il bel panorama, assistete alla cerimonia del cambio della guardia se sono le 10 del mattino per poi scendere nella Terrasse Dufferain.
Questa è la passeggiata che permette di godere di viste bellissime sull’altra parte del fiume da una posizione sopraelevata e che vi condurrà all’imponente ed elegantissimo Château Frontenac, il simbolo della città.
Il castello, perché a tutti gli effetti è un castello, si narra sia l’hotel più fotografato al mondo: è scritto ovunque -guide, volantini, cartelloni- quindi mi aspetto sia vero, anche se fa un po’ strano che un albergo privato sia la principale attrazione di una città, no? Ma è inevitabile consegnare al Château Frontenac il premio come attrazione top di Québec City. Troppo imponente, non c’è storia.
È nel Château Frontenac che durante la Seconda Guerra Mondiale Churchill, Roosevelt e il primo ministro canadese William Lyon Mackenzie King raggiunsero l’accordo del D-Day. Ed è sempre qui che Hitchcock volle girare la scena iniziale di Io confesso (1953). Tanto per citare due eventi così.
Se morite dalla voglia di dire a parenti e amici che ci siete stati ma non potete permettervi nessuna delle sue 600 stanze, nemmeno la più economica, la soluzione è quella di accontentarsi di bere un drink accompagnato da una degustazione di formaggi al bar dell’albergo, il 1608 (forse chiamarlo bar è riduttivo ma, insomma, avete capito).
E adesso non rimane che dedicarsi a girare un po’ senza meta per le belle vie acciottolate della “città alta” che gravitano intorno al castello, un susseguirsi di bar, ristoranti, negozi di souvenir e antichi palazzi prima di scendere verso il porto.
Vieux-Basse-Ville, Vieux-Port, Lévis
Un po’ come Bergamo, Québec City si divide tra città alta e città bassa. A collegarle c’è, per i più pigri, una funicolare, per tutti gli altri una ripida scalinata soprannominata “Casse-Cou” – letteralmente scalinata a rotta di collo.
La città bassa, identificata anche come Vieux-Basse-Ville o, meglio ancora, Quartier Petit-Champlain, rappresenta il nucleo più antico della città nonché un insieme di strette vie prese d’assolato dai turisti ma che sono una più graziosa dell’altra. Anche qui, si susseguono uno dopo l’altro numerosi ristoranti e negozi di souvenir (per la cronaca comprare souvenir a Montréal è più economico: le stesse cose che vedete nei negozi di Québec City a Montréal costano qualche dollaro in meno).
Assolutamente da vedere, ma viste le dimensioni non passa inosservato, il gigantesco murales intitolato Fresque des Québécois, all’angolo con rue Notre-Dame. Si tratta di un affresco trompe-l’oeil che, occupando una superficie di 420 metri quadrati (tutto il retro di un palazzo) racconta 400 anni di storia del Québec e nel quale si possono riconoscere un po’ di personaggi chiave che questa storia l’hanno fatta, tra cui non poteva mancare Samuel de Champlain, l’esploratore francese che fondò la città.
Per quanto riguarda il vecchio porto, si tratta di una zona riqualificata e sempre molto trafficata perché da qui partono varie escursioni lungo il San Lorenzo nonché il ferry per la dirimpettaia Lévis (ci arrivo).
Da maggio ad ottobre troverete aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17 il Marché du Vieux-Port, un mercato ordinato dove troverete un sacco di specialità locali (vale lo stesso discorso fatto poco fa, occhio ai prezzi anche qui. Se il vostro itinerario prevede poi una sosta a Montréal, fate scorta lì di sciroppo d’acero).
Lévis, dicevo. Non c’entrano niente i jeans, ma si tratta di un delizioso villaggetto davanti a Québec City, dall’altra parte del fiume. Le due località son separate da 1 km di fiume e 12 soli minuti di traversata, che si fanno con frequenti ferry (ce ne sono almeno un paio all’ora, il biglietto di sola andata costa 3,60$). Vale la pena impiegare due o tre ore per fare la traversata e visitare Lévis, sia perché dall’altra parte del fiume la vista sul Château Frontenac è ancora più bella, ma anche perché Lévis è è un posticino piacevole in cui fare un giro. E molto, molto meno affollato di Québec City.
Cascata di Montmorency
La Cascata di Montmorency, ingiustamente omessa dalla guida Lonely Planet e poco pubblicizzata in giro per il Canada, rappresenta un ottimo diversivo alla troppa precisione francese di Québec City. Si trova a poca distanza dalla città e si può raggiungere facilmente con l’autobus n. 800 che passa per il centro: in 20 minuti e per un prezzo abbordabilissimo (3,5$ a tratta a persona, il biglietto si può fare sul bus ma bisogna avere i soldi contati) sì è davanti all’ingresso del parco e non avendo l’auto, non si paga nemmeno il parcheggio.
La cascata è molto impressionante: il salto è di 83 metri, oltre 30 in più di quelle del Niagara! Al di là di ammirarla in tutta la sua esuberanza, qui si possono fare un po’ di attività: oltre alla passeggiata panoramica e alla scalinata che si trova a pochi metri dalla cascata (il rischio di farsi la doccia è altissimo!), i più impavidi possono cimentarsi nel percorrere la via ferrata oppure fare un volo con la zipline proprio sopra la cascata (io mi sono lanciata in quest’ultima attività e se mi volete vedere all’opera, qui il video con la mia performance). Segnalo infine che ci sono anche diversi sentieri in cui fare dei brevi trekking. Maggiori informazioni sulle attività le trovate sul sito ufficiale.
Se vi limitate ad andare, visitare e tornare in città ve la cavate in un paio d’ore.
Dove mangiare a Québec City
Non è da me non includere negli itinerari che propongo dei suggerimenti per fare delle soste golose, lo so. Ma a ‘sto giro mi tocca ammettere che non ho avuto un gran bel rapporto gastronomico con la città o, meglio, nella parte più turistica della stessa, che è poi quella di cui vi ho parlato nelle righe sopra. L’atmosfera nelle viuzze della città vecchia -sia alta che bassa- è vivacissima e verrebbe voglia di fermarsi in tutti i locali che si incontrano e nelle loro belle terrasse in estate. Stiamo però parlando di posti troppo turistici, nei quali perdonatemi, ma non ce l’ho fatta a entrare. Quindi in centro non ho nulla da suggerirvi.
Se avete voglia e soprattutto tempo di spostarvi un po’ più fuori potete provare:
- Soupe & Cie, buone zuppe in un ambiente informale (se si mangia fuori, si mangia sotto dei reggiseni o.O) – quartiere Vieux-Limoilou
- Myagi Bistrot, ottima cucina fusion thai e sushi, ambiente molto carino – quartiere Vieux-Limoilou
- Bügel, per mangiare un bagel farcito super! – quartiere Montcalm
- Le Bureau de Poste un locale molto popolare tra giovani e studenti dove si può mangiare cibo da pub senza infamia e senza lode a prezzi bassi fino alle 3 del mattino (in una città dove le cucine chiudono molto presto, può essere una salvezza e per noi lo è stata!) – quartiere Saint-Roch.
Condividiamo le impressioni riportate sopra. Purtroppo noi ci siamo imbattuti in una giornata uggiosa, ma l’impressione non cambia.
Ciao Carmen,
grazie per il commento e… peccato per la giornata uggiosa!
Buona serata,
Silvia