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Ponte delle Sirenette a Milano: la storia e la leggenda

Probabilmente non è nella top 10 dei luoghi più romantici d’Italia e forse si trova di meglio anche nello stesso capoluogo lombardo. Eppure il Ponte delle Sirenette a Milano possiede un fascino particolare: sarà l’ubicazione, in quel Parco Sempione che soprattutto in primavera diventa meta del passeggio di coppie e coppiette, saranno le prosperose sirene poste alle quattro estremità che evocano pensieri peccaminosi. Oppure, più probabilmente, sarà la leggenda che lo riguarda (ne parleremo tra poco), ma sta di fatto che il Ponte delle Sirenette ha saputo meritarsi il soprannome di “Ponte degli innamorati“, diventando una tappa d’obbligo nel giorno di San Valentino.

Dove si trova il Ponte delle Sirenette

Per chi non è di Milano (ma anche per chi è di Milano e non sa di cosa stiamo parlando), diciamo subito che trovare il Ponte delle Sirenette è piuttosto semplice. Basta addentrarsi in Parco Sempione e dirigersi nella zona centrale, dove c’è un piccolo laghetto artificiale. Il ponte, un po’ mimetizzato tra i grossi alberi, serve appunto per passare da una sponda all’altra del laghetto. A vederlo fa la sua bella figura: una passerella in elegante ferro battuto delimitata da quattro spallette sormontate da altrettante sirene che stringono in mano un remo.

Dai navigli a Parco Sempione

Realizzato su progetto dell’architetto Francesco Tettamanzi e inaugurato nel 1842, quando a Milano comandavano ancora gli Asburgo, il Ponte delle Sirenette (primo ponte in ferro mai realizzato in Italia) si trovava originariamente sul naviglio che scorreva in contrada San Damiano, nel punto che oggi collega via Borgogna e via Pietro Mascagni attraversando via Uberto Visconti di Modrone. E lì ci è rimasto per ben 88 anni, fino al 1930, quando l’interramento della Cerchia dei Navigli (proprio quella che la Giunta milanese vorrebbe riaprire in un futuro prossimo) ha costretto il ponte a trasferirsi nell’attuale location di Parco Sempione.

La leggenda delle quattro sirene del ponte

Le storie e le leggende che circondano il Ponte delle Sirenette si riferiscono soprattutto al primo periodo. Quasi subito, infatti, le sirene di ghisa che adornavano e adornano tutt’ora i quattro angoli del ponte diventarono molto popolari tra i giovanotti milanesi, date le loro curve particolarmente generose (se la cosa vi sorprende ricordatevi che eravamo pur sempre nell’800). Si narra, infatti, che tra i maschietti del tempo ci fosse l’usanza di toccarne i seni come rito propiziatorio in vista di un appuntamento galante. Le chiamavano le “sorelle Ghisini“, perché fatte di ghisa, o ancor più scherzosamente “i sorei del pont di ciapp” (sorelle del ponte delle chiappe), in onore del didietro non meno prosperoso del… davanti.

Gli innamorati si baciavano sul ponte

Con queste premesse il ponte divenne per lungo tempo luogo di appuntamento per le coppie ma anche per combinare scherzi goliardici. Gli innamorati si baciavano sotto gli sguardi protettivi delle sirenette, toccando il lato B delle stesse per procurarsi fortuna e fecondità (insomma, secondo le diverse fonti c’erano almeno due riti ben auguranti).

Il Ponte delle Sirenette oggi

Tutto questo fino al trasferimento del ponte in Parco Sempione, che condusse temporaneamente all’oblio le sirene e le relative leggende. Poi la lenta ma riuscitissima riqualificazione del parco ha riabilitato lo stesso Ponte delle Sirenette, tornato ad essere un romantico punto d’incontro per gli innamorati di Milano. Oggi come 150 anni fa.

Curiosità: nel 2011 lo scrittore Giuseppe Pederiali ha pubblicato il romanzo “Il ponte delle sirenette” che prende spunto proprio dall’omonimo ponte milanese.


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