Forse non tutti sanno che il pinguino, inteso come gelato su stecco ricoperto di cioccolato, è nato sotto la Mole Antonelliana. Brevettato nel 1939 dalla Gelati Pepino, storica gelateria di piazza Carignano, è stato addirittura definito da alcuni come un simbolo della città. Personalmente, pensando a Torino mi vengono in mente i gianduiotti e il bicerin, la bagna càuda e la carne cruda, ma non il gelato. E, invece, ho piacevolmente scoperto che anche in questa materia Torino ha da dire la sua: sembra che qui sia nato il cono da passeggio e, a quanto pare, ha dato i natali ad uno dei gelati più popolari di sempre.
Eh sì perché il pinguino, volente o nolente, è stato il protagonista delle estati di molti di noi. Magari non si trattava del pinguino Pepino ma di una versione più pop. In qualsiasi caso tutto è nato in piazza Carignano a Torino, altrimenti non avremmo mangiato nemmeno la versione taroccata. (curiosità: uno che andava ghiotto del pinguino Pepino era Mussolini. Ne era talmente goloso che se lo faceva spedire a Roma).
70 grammi di gelato alla crema (ma volendo anche al caffè, al gianduja, alla menta, alla nocciola, alla viola e al cocco) che non ti fanno sentire in colpa ma che ti tolgono la voglia di gelato. Non sarà buono come il gelato artigianale, ma trattandosi di gelato confezionato non è male. Ho forse un po’ da ridire sul prezzo che, indicativamente è sui 2,20 €: un po’ tanto per un gelato di quelle dimensioni, per di più confezionato.
Pensate che sia un gelato piuttosto banale? Forse. Ma c’è anche da dire che non è mai passato di moda. Vi dirò di più: Vanity Fair ha individuato nello stecco il trend 2013 in fatto di gelati. E Pepino è dal 1939 che fa gelati su stecco. Ci aveva visto lungo. E per questo lo ha addirittura brevettato.
Pepino non fa solo pinguini e non fa solo gelati. Date un’occhiata al sito ufficiale.
Io proprio questa non la sapevo…che buono il pinguino, non lo trovo per nulla banale!
Bacioni carissima!