Borsalino: un nome, una leggenda. Indiscutibilmente sinonimo di eleganza, stile e raffinatezza, il Borsalino è uno dei tanti vanti del Made in Italy fin dal lontano 1857. Nella vita reale come nel cinema. Perché questo marchio è passato alla storia anche grazie al grande schermo, basti pensare al copricapo di Humphrey Bogart in Casablanca. E ho detto tutto.
Il marchio Borsalino ha fatto il giro del mondo, ma le sue origini si trovano in una città di provincia come Alessandria e sono legate a una romantica storia di famiglia, di quelle che si tramandano di generazione in generazione e che personalmente mi fanno venire il magone.
Per conoscere la storia, i valori e gli sviluppi dell’azienda Borsalino nonché per scoprire come nasce un cappello (non uno qualsiasi, ma un Borsalino!) proprio ad Alessandria è sorto da qualche anno il Museo del Cappello Borsalino. È piccolino e gli orari di apertura non sono particolarmente generosi (info pratiche in fondo al post), ma c’è tutto quello che serve per farvi sognare. E una volta usciti avrete una voglia esagerata di possedere anche voi un Borsalino!
Il museo è ospitato in quella che negli anni venti del Novecento era la sala espositiva dell’azienda Borsalino, la Sala Campioni: il luogo dove venivano esposti i prototipi dei modelli, i campioni dei colori, nonché i prodotti finiti. E che oggi continua a dare alloggio a oltre 2000 modelli di cappelli, ordinatamente esposti in arredi in parte originali, accompagnati da cartelli esplicativi spesso molto curiosi e divertenti, frutto della memoria storica di Giovanna Usuelli, l’ultima dei Borsalino.
Sapevate, per esempio, che la foggia di cappello lobbia deve il suo nome ad un aneddoto legato al politico Cristiano Lobbia? Questi ricevette una bastonata in testa e il suo cappello rimase infossato al centro dando così vita, involontariamente, a una nuova moda mai dismessa.
Oppure, che il fondatore della Borsalino, Teresio, rubò -letteralmente- il segreto inglese per la fabbricazione dei cappelli duri e delle bombette? Lo fece in maniera molto scaltra durante una visita nel 1897 alla fabbrica di cappelli londinese Battersby, intingendo un fazzoletto nella vasca della catramatura e portandosi così a casa il segreto.
E tra un aneddoto e un cappello, nella Sala Campioni si può venire a conoscenza della storia della Borsalino, azienda e famiglia: dal capostipite Giuseppe che dalla provincia alessandrina peregrinò diversi anni in Francia per apprendere i segreti dell’arte del cappello, fino ai giorni nostri. Passando per le tappe fondamentali dell’azienda: l’ascesa travolgente a inizio Novecento; la scissione in due aziende rivali e la loro successiva riunione; il ruolo dell’architetto Ignazio Gardella; le Borsaline e, più in generale il profondo legame dell’azienda con la città di Alessandria (vogliamo parlare della storica ciminiera che, fino al 1987, anno in cui fu abbattuta, dava alla città un profilo inconfondibile?).
Ma la Borsalino non è solo passato. Nonostante si tratti di un marchio molto radicato alla tradizione e all’eleganza classica, ha saputo declinare il suo stile anche alle esigenze della moda contemporanea. Una sezione del museo è proprio dedicata alla marcia verso la modernità della Borsalino e a cosa vuole fare da grande. Il fatto, ad esempio, che la Borsalino abbia aperto le porte all’e-commerce fa pensare agli sforzi che l’azienda sta facendo per stare al passo coi tempi, continuando a mantenere però quell’impronta classica che la contraddistingue.
Informazioni pratiche
- Indirizzo: via Cavour 84, Alessandria (Google Maps), a 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria
- Giorni e orari di apertura: sabato e domenica dalle 16 alle 19
- Prezzi dei biglietti: 3 € intero, 2 € ridotto
- Visite guidate: su prenotazione (vedi sotto)
- Sito web: Sito di CulturAl (Portale di informazione culturale e turistica della città di Alessandria)
- Info e prenotazioni: Costruire Insieme > mail: [email protected] – telefono:0131 234266
Leggi anche:
- Un itinerario goloso ad Alessandria
- Dolci da provare ad Alessandria: gli amaretti di Rolando e i baci di Gallina
- Il mosaico del Palazzo delle Poste ad Alessandria
- Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere in Piemonte
***
HEY ASPETTA, non scappare via così!
Perché non mi lasci un commentino qui sotto? Perché non mi lasci un commentino qui sotto? Mi faresti estremamente felice!
Inoltre passa a trovarmi su: Facebook e/o Instagram.
Un bel LIKE è sempre gradito. 😉
interessantissimo, appena la possibilità post covid saremo tre sicuri fruitori del vostro Museo
interessantissimo, appena il post covid ci darà la possibilità saremo tre sicuri fruitori del vostro Museo
Grazie per il commento.
Sì il museo Borsalino è super interessante, ma ci tengo a sottolineare che non è il mio! 😀
Buona domenica,
Silvia