Lo stabilimento Branca in via Resegone 2 a Milano, nonostante sembri abbandonato, è ancora vivo e vegeto. E la cosa bella è che è pure visitabile (non tutti i 23.000 metri quadri, si intende, ma solo una parte). La collezione Branca ha deciso di aprire le porte di casa al pubblico e da qualche anno a questa parte c’è la possibilità di prendere parte ad interessanti visite guidate. Ho parlato di porte di casa perché la fabbrica Branca e tutto ciò che ci ruota intorno (Fernet, Brancamenta, Caffè Borghetti e compagnia bella) è inevitabilmente la storia della famiglia Branca che, ora come allora, tiene in piedi la baracca. Oggi siamo alla 5a generazione.
E, per rimanere in tema casalingo, nel museo non vi è traccia di multimedialità che oggi va tanto di moda: qui si è come a casa.
A fare da cicerone in casa Branca è Marco Ponzano, curatore della collezione ed ex pubblicitario per la Branca. Porta i visitatori in giro per lo stabilimento raccontando la storia della famiglia Branca e del Fernet e snocciola aneddoti curiosi e divertenti.
Nel museo ci sono numerosi “cimeli”: alcuni recuperati nell’archivio, altri trovati dalla gente in cantina e barattati in cambio di qualche bottiglia di liquore 🙂
Dicevamo. Tutto ebbe inizio nella seconda metà del XIX secolo quando lo speziale Bernardino Branca creò insieme ad un medico svedese di nome Fernet un elisir curativo anticolerico e antimalarico. Gli estratti delle diverse piante officinali si rivelarono vincenti: gli ammalati guarivano ed il prodotto venne richiesto a livello mondiale. E così nacque il Fernet Branca, l’amaro che ha fatto leggenda.
In principio la gradazione alcolica arrivava a 45° per poi scendere ai 39° attuali.
Nella preparazione del Fernet ci sono ben 27 erbe (tutte legali 🙂 ): 22 vengono pesate dal Direttore di Produzione, mentre le altre 5 sono pesate in gran segreto dal Presidente Niccolò Branca. La ricetta originale è infatti un segreto di famiglia.
Ah, dimenticavo: in alcune stanze del museo l’aroma di spezie la fa da padrone.
Alcune chicche di cui si viene a conoscenza durante la visita:
- le divise utilizzate da chi lavora nello stabilimento, mantengono le stesse colorazioni che li contraddistinguono per settore come da oltre 100 anni. Un tempo venivano prodotte in casa Branca, come quasi tutto, oggi non più
- l’idea del Brancamenta fu “suggerita” da Maria Callas la quale, prima di esibirsi, soleva bere ghiacco, Fernet e foglioline di menta. Con lei funzionava molto bene 🙂
- nella cantina ci sono circa 800 botti e 3 operai che girano in bicicletta dato che le distanze non sono proprio cortissime
- la botte madre, classe 1892, ad oggi è la botte più grossa d’Europa per la lavorazione del brandy. Ha una capacità di da 84mila litri (ottantaquattromila!!!)
Anche se ce ne sarebbero molte altre mi fermo qui: non voglio mica raccontarvi tutto!
Giorni ed orari delle visite guidate
La collezione Branca è aperta il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle 10.00 e alle 15.00. E’ indispensabile prenotare mandando una mail a collezione@branca.it oppure chiamando il numero 02.8513970.
Le visite guidate sono in italiano e, su richiesta anche in inglese, per gruppi non superiori alle 25 persone.
La visita è gratuita, dura circa 2 ore e comprende anche un assaggio 🙂
Ringrazio il signor Mario Ponzano per avermi gentilmente fornito le due foto che vedete in questo articolo: quella in alto rappresenta la “ruota” delle spezie, l’altra la botte madre. Altre informazioni sul mondo del Fernet & c. le trovate qui.
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