Succede così con gli ‘mpanatigghi, dei dolcetti a forma di mezza luna che a vederli, con quella spolverata di zucchero a velo sopra, sembrano così candidi e immacolati. Poi scopri che il ripieno, che a prima vista sembra di cioccolato, è fatto con la carne e cominci a storcere il naso. Io però sono contro pregiudizi e discriminazioni, quindi non mi sono fermata neanche davanti a questo. Chiamatemi Braveheart (ma non pensate che sia così noiosa come Mel Gibson nel film).
Intanto localizziamoci: ci troviamo nel ragusano, per la precisione a Modica, cittadina rinomata in tutto il mondo per il suo particolare (e buonissimo) cioccolato lavorato a freddo che da poco ha ottenuto il bollino IGP. Ma il cioccolato è un’altra storia, ora torniamo agli ‘mpanatigghi.
Che il suggerimento di usare insieme in cucina carne e cioccolato abbia origini spagnole è abbastanza certo: in Spagna tale accostamento è piuttosto noto e gli spagnoli hanno dominato la Sicilia per un po’ di tempo. Facendo 2 + 2 possiamo quindi identificare un colpevole.
I preti stanchi e le suore ingegnose
È però la parte di leggenda, come sempre accade, che condisce al meglio tutta questa storia.
Si narra che siano state le monache benedettine ad aver avuto l’idea di farcire dei dolci con la carne per fornire ai preti in periodo di Quaresima, debilitati per il poco mangiare e il tanto predicare, il giusto apporto proteico. A loro insaputa, ovviamente. Il gusto della carne era -ed è tutt’oggi- camuffato piuttosto bene dalle mandorle, dalle spezie e dal cioccolato (quest’ultimo era considerato alimento magro e quindi consentito durante il periodo quaresimale). Astute le sorelle, vero?
Cioccolato e zucchero per conservare a lungo la carne
In origine la farcitura veniva fatta con la selvaggina, per passare poi all’utilizzo di carne di manzo. Controfiletto per la precisione. Una versione meno romantica della storia narra infatti che gli ‘mpanatigghi siano stati inventati proprio per smaltire l’abbondanza di selvaggina nei periodi fortunati di caccia e dato che in antichità cacao e zucchero venivano impiegati come conservanti naturali proprio per mantenere la carne a lungo… fila anche questa versione. Io però continuo a preferire quella delle suore 😀
Dove comprare gli ‘mpanatigghi
Gli ‘mpanatigghi -che poi alcuni gli cambiano sesso e chiamano ‘mpanatigghie- si trovano praticamente in tutti i panifici e le pasticcerie di Modica (nonché nei numerosi negozi di souvenir gastronomici, ma a parer mio son meno buoni). Quelli artigianali durano circa un mese dall’acquisto e si conservano a temperatura ambiente.
Io ne ho assaggiati di buonissimi da Bonajuto in Corso Umberto I, 159: in questo piccolo angolo di paradiso, tra le tante cose buone, si possono acquistare confezioni già pronte di biscottini modicani misti, tra cui anche gli ‘mpanatigghi, oppure richiedere una confezione di soli ‘mpanatigghi (un biscotto costa 0,60€ tanto per darvi un’idea).
La bella notizia è Bonajuto vende anche online (sito ufficiale). E dato che gli ‘mpanatigghi durano piuttosto a lungo, ve li potete far spedire!
Tra l’altro mi piace moltissimo come, nel sito di Bonajuto, viene motivata la presenza della carne nel ripieno dei ‘mpanatigghi: c’è in assenza: non la vedi, non la senti, ma ne percepisci il nutrimento.
Per concludere chiamiamo in causa Leonardo Sciascia, perché lo scrittore siciliano ha dato una definizione bellissima degli ‘mpanatigghi che non posso non citare: un dolce nutrientissimo e di lunga conservazione e si potrebbe dire un dolce da viaggio. In effetti, come dargli torto?