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Mosca: cosa vedere e fare in 2 o 3 giorni

    Categorie Russia

Per conoscere bene una città come Mosca ci vorrebbero mesi interi. Tuttavia, la schiavitù del turista medio italiano permette solo periodi piuttosto brevi fuori casa, a volte solo un weekend. Tempo fa avevo già scritto un post su cosa vedere a Mosca in un giorno soltanto, ma avendo un po’ più di tempo a disposizione (2 o 3 giorni sono il minimo sindacale!) si riesce ovviamente ad avere un panoramica più completa della città. Di seguito qualche suggerimento su come organizzare 2 o possibilmente 3 giorni nella capitale russa.

Un itinerario di massima può essere questo:
Giorno 1: Piazza Rossa, Cremlino, Mausoleo di Lenin, Basilica di San Basilio, Grandi Magazzini GUM
Giorno 2: Cattedrale di Cristo Salvatore, Red October, Nuova galleria Tretyakov, Gorky Park, giro in metro
Giorno 3: Izmailovsky Market, Teatro Bolshoi, Bagni Sanduny, Kitaj Gorod

Ho raggruppato le attrazioni in base alla loro vicinanza geografica, inserendo il terzo giorno le cose che, a mio parere, possono essere rimandate a una visita successiva della città se si ha solo un weekend a disposizione.
Chiaramente è tutto soggettivo, questi sono i miei consigli 🙂

***Giorno 1***

Piazza Rossa
È desiderio comune di tutti i turisti che arrivano a Mosca per la prima volta, quello di precipitarsi sulla Piazza Rossa per vedere se corrisponde effettivamente alle aspettative. È quindi proprio da qui che suggerisco di cominciare la scoperta di questa città. Inoltre diverse attrazioni top di Mosca gravitano proprio attorno alla piazza più famosa della Russia: il Cremlino che la lambisce su di un lato, il Mausoleo di Lenin e la coloratissima Basilica di San Basilio. Purtroppo, trattandosi della piazza principale della città, spesso è in parte occupata da allestimenti temporanei per festival o manifestazioni vari. Nel periodo natalizio sicuramente c’è la pista di pattinaggio su ghiaccio, che contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più magica. Altre volte un palco per concerti può risultare fastidioso, ma che volete farci? Se non vi sta bene, potete provare ad andare a parlare con Putin, che bazzica spesso da qui…
Aspettatevi di fare molta coda per entrare nel Cremlino e per visitare il Mausoleo di Lenin.

Cremlino
Se sentendo nominare Cremlino si pensa subito a Mosca, è bene sapere che con il termine “cremlino” si intende il complesso di edifici che si trovano all’interno di una cittadella appartenente alle città russe dell’epoca medievale. Quindi non solo Mosca possiede un cremlino, ma indubbiamente quello moscovita è il più conosciuto e visitato. E, oltre a essere la sede delle istituzioni governative nazionali del paese, rappresenta una delle attrazioni più importanti di Mosca e di tutta la Russia. Una cosa da vedere, senza se e senza ma.
Il complesso si compone di numerosi edifici tra chiese, musei e palazzi all’interno di questa cittadella fortificata, alla quale si accede esclusivamente possedendo un biglietto.
La general admission (500 rubli) è la tipologia di biglietto più economica. Dà diritto a varcare la soglia della cittadella e di visitare all’interno le chiese che si affacciano su Sobornaya Ploshchad (Piazza delle Cattedrali). Facciate bianche, cupole dorate e interni minuziosamente e splendidamente decorati: queste sono le caratteristiche che accomunano le chiese che si affacciano nella piazza centrale del complesso. Oltre alle tre cattedrali (della Dormizione, dell’Arcangelo Michele e dell’Annunciazione), con lo stesso biglietto è possibile visitare la Chiesa della Deposizione della Veste, sempre affacciata sulla piazza.
Il Campanile di Ivan il Grande, la struttura più alta sulla piazza, ha invece bisogno di un biglietto a parte.
Se volete vedere anche dell’altro oltre alle sopra citate chiese, vi servono più soldi e ovviamente più tempo. Si dice che l’Armeria sia molto bella e assolutamente da visitare, ma non essendo troppo nelle mie corde (al di là di una mera questione di tempo), ho preferito rinunciare.
Comunque, a mio modestissimo parere, già la visita delle 4 chiese vi farà rimanere a bocca aperta: al di là della bellezza della piazza in cui sorgono, praticamente una per lato col campanile di Ivan il Grande che osserva il tutto, le ricchissime decorazioni dei loro interni sono davvero qualcosa di notevole e mai visto, quasi difficile da spiegare (e non ho nemmeno il supporto fotografico dato che è vietato fare foto al loro interno).
Qualsiasi biglietto decidiate di prendere, bisogna prima mettersi in coda alla biglietteria nel vicino Giardino di Alessandro (ci sono cartelli che vi faranno trovare la retta via), che ha i seguenti orari di apertura: dalle 9:30 alle 16 tutti i giorni tranne il giovedì. L’entrata al Cremlino è invece possibile dalle 10 del mattino alle 17, tranne il giovedì che è il giorno di chiusura. Ricordatevi che se si visita anche l’Armeria vanno lasciati zaini e borse ingombranti al deposito vicino alla biglietteria prima di entrare nel Cremlino, altrimenti si possono portare con sé. Consiglio per non fare troppa coda: recatevi presto in biglietteria per fare in modo di entrare nel Cremlino subito all’apertura alle 10. Come immaginabile, c’è tantissima gente e dopo una certa ora arrivano i gruppi. In alternativa, potete fare i biglietti online.

Mausoleo di Lenin
Una delle cose da non perdere a Mosca è la veloce visita al mausoleo di Vladimir Ilyich Ulyanov, in arte Lenin, che conserva appunto le spoglie mortali del primo capo di stato della Russia sovietica nonché inventore del marxismo-leninismo. Un luogo molto surreale composto da un cubo in marmo nero a un lato della Piazza Rossa, riconoscibile anche per la lunga coda che c’è sempre nei suoi paraggi, all’interno del quale è esposto il corpo imbalsamato più famoso del mondo, in uno strabiliante stato di conservazione: più che morto, sembra dormiente. All’interno è vietato proferire parola.
Il mausoleo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13, tranne il lunedì e il venerdì, l’ingresso è gratuito.
Arrivate presto per mettervi in coda (c’è sempre molta gente, tra cui alcuni habituée che portano spesso i propri omaggi a Lenin). La coda inizia proprio sotto un apposito cartello che si trova poco prima dell’ingresso dei giardini.

Cattedrale di San Basilio
Se da fuori sembra una follia architettonica, da dentro se ne ha sicuramente conferma.
La cattedrale dell’Intercessione della Madre di Gesù sul Fossato (eh sì, il nome per esteso è questo…) lambisce la Piazza Rossa e rappresenta il centro geometrico della città. Il suo interno è un intricato labirinto su due piani, composto da piccole chiese, tutte decoratissime. Talmente bella, strana e “oltre” che, leggenda narra, pare che Ivan il Terribile abbia reso ceco l’architetto che l’ha costruita affinché non potesse replicarla altrove. 350 rubli ben spesi.

GUM
I grandi magazzini più famosi di Russia lambiscono la Piazza Rossa e guardano in faccia il Cremlino. Piuttosto asettici e molto sovietici nello stile, ospitano in maniera piuttosto ordinata grandi firme della moda (principalmente italiane) ma offrono anche la possibilità di fare una pausa dal freddo moscovita in inverno. Ma non è sempre stato così: in periodo sovietico gli scaffali erano spesso vuoti e le commesse tutt’altro che cordiali.

***Giorno 2***

Cattedrale di Cristo Salvatore
Situata sulla riva della Moscova a poco distanza dal Cremlino, la Cattedrale di Cristo Salvatore, con le sue guglie dorate si nota da una distanza notevole, anche perché si tratta della chiesa ortodossa più alta del mondo (per un bel po’ di tempo, con i suoi 103 metri di altezza è stata l’edificio più alto di Mosca). Quella che vediamo oggi non è però la chiesa originale, fatta saltare in aria, ma una ricostruzione degli anni Novanta del ‘900. E pensate che al posto della chiesa, l’idea era quella di erigere un palazzo altissimo culminante con una statua di Lenin alta 100 metri…

Red October
Il luogo in cui un tempo l’iconica fabbrica di cioccolato Red October sorgeva si è trasformato oggi nell’angolo più newyorkese di tutta Mosca, “confinato” nella punta occidentale del lungo isolotto che galleggia nella Moscova. Se le sembianze sono rimaste quelle di un tempo, un complesso di edifici in mattoni rossi, l’atmosfera è radicalmente cambiata: non si produce più cioccolato (la produzione si è spostata altrove dal 2007), ma ci si ritrova per visitare una mostra, mangiare un boccone o sentire musica. Un’isola bohémien, che non ha nulla da invidiare all’East Village di New York.

Nuova Galleria Tretyakov
Una delle più importanti istituzioni dedicate all’arte russa del XX secolo. I capolavori di artisti del calibro di Vasilij Kandinskij sono esposti qui, per dire. La Nuova Galleria Tretyakov si trova non lontano da Gorky Park (indirizzo: ul Krymsky val 10) ed è da non confondere con la Galleria Tretyakov “originale”, di cui è una sorta di succursale. Se avete tempo visitatele entrambe (la Galleria Tretyakov “originale” vanta la più bella collezione di icone russe esistente al mondo).
Il lunedì è il giorno di chiusura, tutti gli altri giorni apre alle 10 del mattino (arrivate presto per evitare di far coda) e chiude alle 18 martedì e mercoledì, alle 21 gli altri giorni della settimana.

Gorky Park
I follow the Moskva, Down to Gorky Park, Listening to the wind of change così comincia la celebre canzone degli Scorpions i quali, per comporla, trassero ispirazione proprio dalla loro visita a Mosca nel 1989. E infatti non mancano nel testo alcuni riferimenti moscoviti, tra cui appunto Gorky Park, probabilmente il più celebre parco cittadino. E comunque, a titolo informativo, anche i nostrani Pooh fanno cenno a Gorky Park nella loro canzone intitolata Dall’altra parte.
Detta sbrigativamente, Gorky Park è un’ampia zona verde, molto ben attrezzata, in cui rifugiarsi dal caos cittadino. Il posto ideale in cui passare un po’ di tempo in completo relax.

Giro in metro
Oltre a rappresentare il mezzo di trasporto più veloce ed economico per spostarsi in città, la Metro di Mosca è una vera e propria attrazione turistica, e in quasi tutte le stazioni si trovano esempi dell’arte del realismo socialista. È possibile fare in autonomia un tour delle stazioni più rappresentative della metro moscovita: qui trovate un itinerario tra le stazioni più belle.

***Giorno 3***

Izmailovsky Market
Il posto più adatto in cui fare incetta di matrioske, colbacchi e altri souvenir dalla Grande Madre Russia. L’ambientazione è piuttosto decadente: le bancarelle sono incluse in un complesso che sembra un ex parco giochi dismesso. Un po’ si può contrattare, ma i venditori non sono molto disposti a scendere troppo di prezzo.
Se potete non andateci di lunedì perché, pur non essendo chiuso, ci sono poche bancarelle rispetto al solito ed è quindi meno pittoresco.

Teatro Bolshoi
Uno dei più celebri e blasonati templi del balletto classico mondiale è tappa fissa per chi va in brodo di giuggiole nel vedere ballerini volteggiare sulle punte. Le super star della danza sono passate da qui e se non avete abbastanza tempo o soldi per assistere ad uno spettacolo (acquisto biglietti online qui), organizzatevi almeno per prendere parte ad una visita guidata durante il giorno. Quelle in inglese si svolgono di lunedì, mercoledì e venerdì, cominciano alle 11:15 e costano 1300 rubli (più info qui).

Bagni Sanduny
I banja più antichi e prestigiosi di Mosca, rappresentano un’esperienza da non perdere, anche se non particolarmente economica. Ma ne uscirete completamente rigenerati, promesso.
Il prezzo per un “ciclo” di tre ore, oscilla sui 1800/2000 rubli e varia a seconda della classe (ce ne sono due per le donne e tre per gli uomini). Al prezzo di ingresso si possono poi aggiungere altri costi per trattamenti vari, che può valer la pena fare. Un giorno alla settimana, i banja sono chiusi per pulizia (controllate qui il giorno di chiusura della classe in cui intendete andare).
Per goder appieno dell’esperienza:
– Non andate da soli ma in compagnia per fare così quattro chiacchiere tra una sauna e un trattamento (NB andate con una persona del vostro stesso sesso, altrimenti sarete separati “d’ufficio”).
– Portatevi due asciugamani (uno per stendersi in sauna e uno per asciugarsi quando usciti) ed eventualmente un terzo piccolino per proteggere i capelli (i locali usano un buffo cappello di feltro). Se non ne disponete, potrete comunque affittarli lì.
– Portate sapone, shampoo, spazzola, creme e cremine varie per farvi tutti i trattamenti che desiderate (e che siete in grado di farvi da soli). Un guanto di crine può essere altresì utile (in alternativa potrete frustrarvi o farvi frustrare con il mazzo di fronde di betulla che trovate nei banja: questa operazione un po’ masochista serve a favorire la dilatazione dei pori della pelle, contribuendo così l’espulsione delle tossine).
– Portatevi delle ciabatte di gomma, obbligatorie per accedere ai banja. Se non le avete potete acquistarle in loco per 390 rubli. Non è consentito accedere scalzi.
– Portatevi qualcosa da mangiare e soprattutto da bere, fermo restando che potete sempre ordinare qualcosa in loco: in tre ore è possibile che vi venga fame o sete o che vogliate semplicemente staccare. E comunque “fare un po’ di salotto” fa parte dell’esperienza.

Kitaj Gorod
Un insieme di stretti vicoli a est della Piazza Rossa circondati da mura medievali, mura che in gran parte son state ricostruite. Kitaj Gorod rappresenta uno degli insediamenti più antichi della città e, nonostante di cinese abbia ben poco, la sua traduzione letterale significa proprio Chinatown. Qui storicamente abitavano in maniera pressoché esclusiva fino al 16mo secolo mercanti e artigiani. Un bel posto in cui fare due passi lontano dal trambusto della spesso popolatissima Piazza Rossa. Non che qui di turisti non ce ne siano, ma decisamente meno che altrove!

***

Prima che me lo facciate notare voi: lo so che non ho fatto cenno a numerose attrazioni importanti, ma se il tempo a disposizione è poco (3 giorni non sono niente per visitare una città come Mosca, 2 men che meno!) qualcosa bisogna necessariamente saltare. E in queste righe ho ipotizzato un itinerario calibrato su di me e le mie preferenze.
E, possibilmente, durante il vostro soggiorno a Mosca, andate una sera a cena all’esclusivo Café Pushkin: cibo raffinato in un ambiente unico. Esperienza un po’ cara, ma da provare!

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