Di locali storici a Torino ce ne sono per così ma una menzione speciale va senza alcun dubbio al caffè Al Bicerin, il caffè più antico della città, situato nel Quadrilatero. Un locale piccolissimo di 3 metri per 5 con solo 8 tavolini in marmo che, oltre ad avere un’atmosfera unica (gli arredi sono quelli originali!), custodisce gelosamente la ricetta segreta del bicerin, la bevanda calda diventata uno dei simboli della città.
Una tappa imprescindibile per chi visita Torino.
La storia del Bicerin
Il locale apre nel 1763 come bottega di Giuseppe Dentis, confettiere e acquacedratario, e ci mette relativamente poco tempo ad ottenere la fama che lo accompagna ancora ai giorni nostri. Il segreto del successo si rivela una deliziosa bevanda a base di caffè, cioccolata calda e schiuma di latte.
Il bicerin, è stato infatti inventato proprio qui e qui viene oggi servito in bicchieri di cristallo, a lume di candela. Diventato presto un cult e tutt’ora apprezzatissimo, è una bevanda creata a partire da ingredienti semplici: crema di latte unita a caffè espresso fatto al momento e cioccolata calda, le cui dosi sono però segrete e note solo ai proprietari del locale. Tre strati di tre consistenze diverse che è bene non mischiare per godere fino in fondo.
Inutile dire che in molti locali di Torino ci hanno provato e ci provano tutt’ora a copiarlo, ma quello originale si beve solo qui!
Il bicerin è l’evoluzione di una bevanda settecentesca a base di caffè, cioccolato e crema di latte, la bavaresia. Inizialmente il bicerin aveva 3 varianti: pur e fiur, pur e barba, ‘n poc ‘d tut. La prima corrisponde al nostro cappuccino, la seconda è una miscela a base di caffè e cioccolato e la terza, che poi è quella che ha avuto la meglio, è il bicerin arrivato fino ai giorni nostri. Nel passato gli ingredienti venivano serviti separatamente, in piccoli bicchieri senza manico (bicerin, appunto).
Qualche curiosità sul Caffé Al Bicerin
Un locale democratico
Le minuscole dimensioni non hanno permesso al caffè Al Bicerin di espandersi in altre sale come è successo ad altri locali storici torinesi e questo ha fatto sì che nello stesso ambiente convivessero, per il tempo di un bicerin, persone di classi sociali molto diverse tra di loro: ricconi disposti a stare spalla a spalla con dei poveracci pur di bere un bicerin, poveracci che accantonavano l’imbarazzo creato dalla loro condizione sociale di fronte ai ricconi pur di bere un bicerin. Cosa non si faceva per un bicerin!
Prezzi costanti (in passato)
Il costo del bicerin è rimasto invariato dalla metà dell’Ottocento al 5 dicembre 1913 quando da 15 centesimi di lira è passato a 20. Questi prezzi così bassi avranno sicuramente influito nella popolarità sempre maggiore sia della bevanda che del locale, anche se oggi, la buona abitudine del passato di tenere i prezzi costanti è andata persa.
Ogni volta che torno Al Bicerin, indicativamente una volta all’anno, trovo i prezzi del bicerin sempre un po’ più alti rispetto alla volta prima, ma nonostante ciò la fama di questo posto non è calata e, anzi, nei weekend e nei giorni festivi c’è sempre la coda. E io, nonostante tutto, torno sempre. Cosa non si fa per un bicerin!
Mentre scrivo (febbraio 2019) il prezzo di un bicerin è di 6,5€.
Women Power
Il caffè Al Bicerin è stato aperto da un uomo ma, poco dopo, la gestione è passata in mano un gruppo di donne, ed è così è ancora oggi.
La conduzione tutta al femminile ha fatto sì che il locale venisse frequentato anche da donne, cosa non così scontata in tempi passati, quando i bar erano di dominio maschile. Al Bicerin le donne potevano quindi mostrarsi in pubblico da sole.
E comunque diciamocelo, il tocco femminile spesso fa la differenza.
La tana di artisti e personaggi politici
Al Bicerin era frequentato da personaggi del calibro di Cavour (che andava ghiotto di bicerin e di cui si ammira un ritratto all’interno del locale), Alexandre Dumas e Giacomo Puccini, solo per fare qualche nome. E ancora oggi vede transitare persone famose e molto famose, oltre a comuni mortali.
La cosa più curiosa è però che Al Bicerin ha dato riparo a diversi artisti squattrinati che abitavano in case fredde che non potevano permettersi di riscaldare, così venivano qui (anche) a prendere un po’ di caldo.
Quando si dice “trovarsi al posto giusto”
La vicinanza del Santuario della Consolata ha contribuito alla sua popolarità: dopo la messa i fedeli trovavano in un bicerin il sostegno post digiuno preparatorio alla Comunione. Inoltre, dal momento che la cioccolata non era considerata cibo in senso stretto, durante il digiuno quaresimale il bicerin era consentito. Bella scusa, ma l’avrei trovata sicuramente anche io 🙂
Ovviamente il bicerin non è l’unica specialità del locale: assolutamente degni di nota sono il denso zabaione (7,80€ con panna, che vale assolutamente la pena far aggiungere) e le golossissime cioccolate calde. Ancora, qui c’è la possibilità di acquistare della cioccolata e le celebri pastiglie Leone.
Informazioni pratiche
Al Bicerin si trova in piazza della Consolata 5, in pieno centro storico a Torino.
È aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì e le feste comandate, dalle 8:30 alle 19:30.
Un consiglio: se potete non andateci nel weekend o nei giorni di festa, ma preferite i giorni feriali. E se vedete una comitiva di turisti, datele il tempo di consumare prima di entrare nel locale.
SITO UFFICIALE
Leggi anche:
- Cosa vedere a Torino in un giorno
- Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere a Torino
- La barbajada: la risposta milanese al bicerin
- Il locale torinese dove sono nati i tramezzini
- Lo storico caffè Fiorio di Torino
***
HEY ASPETTA, non scappare via così!
Perché non mi lasci un commentino qui sotto? Eddai, fammi sapere se anche tu hai provato il bicerin!
Inoltre passa a trovarmi su: Facebook e/o Instagram.
Un bel LIKE è sempre gradito 😉
NB questo post è stato scritto nel 2013 per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato più volte.