Tra giugno e agosto Arenzano viene presa d’assalto da tutti quelli che sono alla ricerca di un po’ di refrigerio e di uno sfogo in mare, milanesi in primis. Il paese, come del resto tutte le località nei dintorni, aumenta a dismisura il numero di residenti temporanei e in spiaggia si fatica a trovare un centimetro quadrato in cui poter stendere l’asciugamano.
Ma son pronta a scommettere che tra tutti questi forestieri -e forse anche tra gli indigeni- in pochi conoscono l’esistenza della Mezza Carolina, ossia il cocktail di Arenzano. Negli ultimi anni le si è dedicata anche una giornata, il Mezza Carolina Day: il 1° luglio, in occasione di Santa Carolina, si brinda a oltranza col cocktail locale!
C’è da dire che la Mezza Carolina non ha avuto il successo internazionale che hanno avuto altri cocktail. La Mezza -così si chiama “tra amici”- non è andata molto distante da Arenzano: a Varazze o Savona potete rischiare di trovarla, ma se vi allontanate di più diventa piuttosto dura…
Ma nonostante ciò ha il suo perché e soprattutto una bella storia, di quelle che piacciono a me. 🙂
Siamo a fine anni Sessanta e ad Arenzano approda un gruppo di una trentina ingegneri americani: di giorno lavoravano nei cantieri navali di Sestri Ponente, di sera “rincasano” nella più graziosa Arenzano e fanno tappa al bar Nardin per bere qualcosa. Di solito ordinano dei drink a base di vodka e allungati con Schweppes all’arancia, e questo ispira il proprietario del bar Ilio Ricchetti a creare un cocktail sulla falsa riga di quello bevuto dagli ingegneri, solo un po’ meno forte e più adatto ai palati italiani.
Ilio sperimenta finché non arriva alla ricetta definitiva, di quello che oggi è diventato il cocktail locale: mezzo bicchiere di vodka, mezza bottiglietta di Schweppes all’arancia, un po’ di Bitter Campari e mezza fetta di arancio. Tutte queste “mezze” cose ci portano facilmente a comprendere il perché della prima parte del nome del cocktail.
Ma un’altra domanda sorge spontanea: Carolina chi? Colei a cui è intitolato il cocktail (anzi… mezzo!) è una ragazzina esile e minuta che frequentava il bar di Ilio e che ben rendeva l’idea di qualcosa di piccolo, non troppo forte, adatto a tutti.
Quindi, se passate da Arenzano e volete fare i brillanti, ordinate una Mezza! 😉
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