Quali sono gli abbinamenti che si possono fare con la marmellata di chinotto? Un sapore così particolare non è facilissimo abbinarlo. Dopo aver fatto qualche esperimento (è stata dura ma ce l’ho fatta!), ecco a voi il responso.
Se non sapevate dell’esistenza della marmellata di chinotto non vi preoccupate, non siete i soli. A dire il vero in molti non sanno nemmeno dell’esistenza del chinotto o, meglio ancora, non sanno che il chinotto è un agrume ma credono che il Chinò Sanpellegrino sia il risultato di un miscuglio di roba più o meno chimica un po’ come la Coca Cola.
Incominciamo quindi dall’abc: il chinotto è un agrume che cresce in una zona piuttosto circoscritta della riviera ligure di ponente (tra Savona e Pietra Ligure) ed ha un sapore piuttosto amaro tanto che mangiarlo nature è una vera e propria sfida. Dal chinotto frutto nascono quindi una serie di prodotti quali il chinotto bevanda, la mostarda di chinotto e la marmellata di chinotto, di cui mi accingo a parlarvi.
Come la mangio questa marmellata?
Intanto banalmente spalmata sul pane, ma solo se già siete amanti della marmellata di limoni o di arance amare: il retrogusto è asprigno, potrebbe non piacere. Per “smorzarlo” un po’ si può fare uno strato preventivo di burro prima di spalmare la marmellata sulla fetta.
Con un formaggio saporito. Sì, ma quale? Io ho provato un pecorino sardo ed un formaggio di latte di capra. Entrambi gli abbinamenti non sono malvagi ma propendo decisamente per il secondo: per contrastare l’aspro della marmellata di chinotto ci vuole un formaggio dal sapore molto forte.
Con il bollito: al pari della mostarda, anche la marmellata di chinotto può essere accostata a questa pietanza. Va però usata con parsimonia.
Comunque, detto tra noi, si vive tranquillamente anche senza marmellata di chinotto, e ve lo dice una fan sfegatata del chinotto bevanda: il gusto è troppo asprigno e particolare, difficilmente troverà la sua anima gemella per regalare l’apoteosi del gusto.