Se fino a oggi credevate che soltanto la pizza Margherita avesse preso il nome dall’omonima regina, vi sbagliavate di grosso. Sicuramente la pizza ha fatto il giro del mondo e la sua storia è più o meno nota a tutti, ma la regina Margherita non è stata la musa ispiratrice unicamente di questo piatto. E noi non possiamo che esserne contenti! 🙂
A Stresa, sulla sponda piemontese del lago Maggiore, una Margherita ancora principessa era solita trascorrere le vacanze insieme alla famiglia. Correva l’anno 1857 quando, durante uno di questi soggiorni lacustri, il pasticcere Pietro Antonio Bolongaro realizzò dei dolcetti rotondi, apparentemente molto banali, da sottoporre proprio all’attenzione della giovane principessa in occasione della sua prima comunione. E indovinate un po’? Margherita li apprezzò talmente tanto che, una volta indossata la corona, li utilizzò come biscotti tradizionali da offrire durante l’annuale ricevimento di Ferragosto della Casa Reale.
Ma cosa hanno di così speciale questi biscotti? All’apparenza, come già detto, niente. Rien de rien. L’unica caratteristica che salta agli occhi, ma neanche troppo, è il piccolo affossamento al centro per raccogliere lo zucchero a velo (che poi non si nota nemmeno così tanto). Ma il vero segreto del loro successo è il mix di friabilità e delicatezza, difficilmente replicabile, soprattutto in biscotti che ricordano molto una comune pasta frolla.
La lista degli ingredienti è più o meno normale, fino a un certo punto: burro, farina 00, buccia di limone, vaniglia, zucchero a velo. E tuorlo di uova sode setacciato. Sì, avete letto bene: uova sode. Forse è proprio questo l’ingrediente, nemmeno tanto segreto, che rende questi biscotti esasperatamente friabili. Ovviamente il tutto va poi condito con una buona dose di maestria.
Anche se purtroppo le Margheritine non hanno raggiunto il successo della cugina pizza Margherita, a Stresa sono popolarissime e non c’è pasticceria che non le venda o reclamizzi. E dato che le pasticcerie a Stresa proprio non mancano, nonostante le sue piccole dimensioni, non è per nulla un’impresa difficile assaggiarle in loco e/o trovare una confezione da portare a casa come souvenir gastronomico.
Tuttavia, se puntate all’eccellenza, vi segnalo due posti che secondo me sono una spanna sopra gli altri: il Caffé Bolongaro, che prende il nome da colui che le Margheritine le ha inventate, e soprattutto la Pasticceria Il Gigi, dove si custodisce gelosamente la ricetta originale di questi dolcetti che – si dice – vengano ancora richiesti da tutto il mondo.
Io, nel dubbio, ho assaggiato le Margheritine di entrambi i locali. 😉 Ho però portato a casa solo la confezione da 8 Margheritine del Gigi, che costa 6€. A titolo informativo segnalo che son disponibili anche nella nuova versione al cioccolato.
Sia il Caffè Bolongaro che la Pasticceria Gigi si trovano sul lungolago, a pochi passi l’uno dall’altra. È impossibile non trovarli.
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Leggi i commenti (3)
Buongiorno per amore di precisione le margherite vendute presso il caffè Bolongaro ad oggi costano 15 euro e la confezione è da 16.
Ciao Alessandra,
adoro la precisione e ti ringrazio molto per il tuo commento!
Buona giornata,
Silvia
Le margheritine sono buonissime volevo acquistarne per la vendita della San Vincenzo Zaccaria di Milanonin occasione.della festa della mamma , ma sono un po costose.
Comunque ottime.