Quale isola delle Maldive scegliere?
Questa è la classica domanda da un milione di dollari a cui dare una risposta esaustiva è pressoché impossibile. Sfido io a trovare qualcuno che abbia visitato tutte le 1200 isole che compongono l’arcipelago… Con ogni probabilità i maldiviani stessi non l’hanno fatto. Possiamo solo confidare in una figura mitologica che, essendo appunto mitologica, riesce difficile entrarci in contatto per chiederle lumi sull’argomento.
Quindi, cari lettori del blog, posso provarci io nel mio piccolo, mantenendo un basso profilo, a dare qualche consiglio per aiutarvi a scegliere l’isola e/o l’atollo maldiviano in cui trascorrere qualche giorno. Ovviamente nel contesto di una vacanza da turisti fai da te no Alpitour ma senza l’ahi, ahi, ahi (lo so é una semi citazione dei miei tempi, chi appartiene alla Gen Z può fare un breve corso di recupero dando un’occhiata a questo video). Se siete, invece, alla ricerca di suggerimenti su quale resort scegliere, mi spiace ma questo non é il posto giusto. Non credo nemmeno di sapere come sia fatto un resort. 😀
Io mi rivolgo ai turisti indipendenti che, approfittando dell’apertura delle Maldive a questo tipo di turismo nel 2009, desiderano organizzarsi una vacanza da soli e che avranno sicuramente già letto questo mio interessantissimo post su come organizzare un viaggio da soli alle Maldive (se non lo avete ancora fatto… rimediate subito!). Scherzi e vanti a parte, nel post citato trovate già qualche indicazione di massima per scegliere l’isola o le isole in cui soggiornare, che qui vado a ripetere e approfondire:
- In base al tempo che avete a disposizione, potete scegliere un’isola super remota e non proprio immediata da raggiungere ma in cui, potete star certi, la tranquillità più assoluta sarà garantita. Io ho fatto cenno al tempo, che forse è la risorsa che più ci manca in assoluto, ma ça va sans dire, più vi allontanate dalla capitale Malé, più i costi di trasporto lievitano. Quindi tranquillità sì ma non proprio a costo zero.
Ad esempio, gli atolli meridionali di Gaafu Dhaalu e Addu sono posti piuttosto sperduti e offrono siti di immersione da sogno, senza troppi turisti in giro… perché lo sbatti di arrivare fin là lo fanno in pochi. Anche l’isola di Fuvahmulah, in quanto a remotezza non scherza: si trova a circa 450 km a sud della capitale Malé e, oltre a non far parte di un atollo ma essere un’isola che se ne sta per i fatti suoi, è famosa per la sua natura selvaggia e le spiagge incontaminate. - In parte collegato al punto sopra: poiché un viaggio alle Maldive comincia e finisce quasi sempre dall’aeroporto internazionale di Malé, i mezzi di trasporto a disposizione da qui per arrivare in una determinata isola delle Maldive (e gli orari degli stessi) possono dirottarvi sulla scelta di una piuttosto che di un’altra.
Le opzioni sono le seguenti: volo interno, economicissime e lentissime navi pubbliche, speed boat (per chi ha un budget alto ed è diretto a un resort c’è pure l’idrovolante). Quindi il consiglio è quello di fare i calcoli su quanto tempo a disposizione avete per capire dove potete dirigervi.
In linea di massima possiamo riassumere la faccenda così: più vi sbattete per allontanarvi da Malé, maggior tranquillità troverete (grazie al c***a starete pensando) ma ci sono anche delle sane vie di mezzo tipo Dharavandoo di cui vi parlo a breve.
Concludo questo paragrafo dicendo che le isole con aeroporto, seppur remote o pseudo tali, sono un po’ più rumorose, ma stiamo pur sempre parlando di aeroporti minuscoli in cui atterrano e decollano pochi aerei al giorno. - Last but not least, mentre state scegliendo l’isola che fa per voi, tenete a mente le attività che si possono fare nell’atollo di riferimento. Se il vostro obiettivo non va oltre un po’ di snorkelling (che è comunque un must se andate alle Maldive) e il relax in combo con tintarella, mi azzardo a dire che cascate bene più o meno ovunque. Se invece avete intenzione di fare diving serio e/o di avvistare qualche animale particolare è bene che vi informiate sugli atolli migliori e sui migliori periodi dell’anno (ad esempio se andate nell’atollo di Raa a febbraio, scordatevi di vedere le mante!).
E adesso passo a descrivervi un po’ più nel dettaglio 4 isole in cui son stata. Facendo i calcoli, nei quali includo anche l’isola dove si trova l’aeroporto internazionale’ quella in cui sorge la capitale Malé e una in cui ho fatto un’escursione in giornata per gonfiare i miei numeri… me ne mancano quindi solo altre 1.193 da visitare prima di poter dire di conoscere le Maldive a menadito (al netto del fatto che girano voci che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, diverse isole delle Maldive potrebbero scomparire entro il 2050). Se non siete troppo esigenti su questo aspetto e vi accontentate del parere di una che ha visitato solo lo 0.5% scarso di questo Paese, vi invito a proseguire la lettura. 🙂
Dharavandoo
Dharavandoo, nell’atollo di Baa, rappresenta un ottimo compromesso se si è alla ricerca di un posto tranquillo e non troppo turistico ma, al contempo, nemmeno non difficilissimo da raggiungere. Con un breve volo di una quarantina di minuti da Malé (ritardi esclusi, le compagnie maldiviane non spiccano per puntualità) si viene catapultati in questa piccola e sonnacchiosa isola di pescatori in cui party e mondanità sono lontani anni luce.
A Dharavandoo ci sono un po’ di guest house, qualche negozietto e l’immancabile tea shop che si trova su ogni isola maldiviana. C’é anche una bella bikini beach un po’ fuori il centro abitato dove spesso e volentieri non c’é nessuno (tranne tante, agguerritissime, zanzare: obbligatorio cospargersi di repellente).
Oltre a godere di tanta pace, Dharavandoo offre la possibilità di fare una delle escursioni di snorkelling più memorabili che si possono fare alle Maldive: nuotare insieme alle mante e vederle banchettare in gruppo nella vicina Hanifaru Bay.
Maalhos
A pochi minuti di nave da Dharavandoo si trova un’isoletta di 700 anime o poco più in cui, se possibile, c’è ancora più pace e tranquillità che a Dharavandoo (quest’ultima, è il doppio di Maalhos sia per estensione che per numero di abitanti). Sull’isola di Maalhos ci sono diverse spiagge di sabbia bianca (a mio parere migliori che a Dharavandoo) e acque cristalline. Per quanto riguarda le escursioni, da Maalhos si possono fare le stesse che si fanno da Dharavandoo poiché ci troviamo a brevissima distanza e sempre nell’atollo di Baa.
Maafushi
La mia più grande delusione delle Maldive è stata l’isola di Maafushi, sulla quale avevo alte (e altre) aspettative. Non posso dire che non sia bella, perché non corrisponderebbe a verità, ma è quello che non avrei voluto vedere né mi sarei aspettata di trovare alle Maldive: turismo di massa. Tanto turismo da averla trasformata nella Riccione delle Maldive, privandola del fascino che sicuramente un tempo aveva e che oggi ha barattato con un’atmosfera in buona parte finta per compiacere standard occidentali.
Maafushi é stata la pioniera del turismo indipendente alle Maldive: la prima isola in cui sono sorte delle guest house e, di conseguenza, la prima isola a essersi trasformata in una grande destinazione turistica alla portata più o meno di tutti. Il che non è necessariamente una cosa negativa, sulla carta. Lo diventa quando non si è poi in grado di imporre dei limiti da non superare. La cosa più spaventosa è che sull’isola oggi si continua a costruire (senza troppo criterio) per accogliere sempre più gente. Chi l’ha visitata solo che 10 anni fa ricorda un’isola moooolto diversa…
La cosa positiva di Maafushi (e quella che al contempo ha contribuito a snaturarla così tanto) è la vicinanza alla capitale Malé: chi vuol fare un blitz veloce alle Maldive in transito da una destinazione asiatica, molto probabilmente capiterà qui… ma non ditegli che queste non sono le vere Maldive! :-p
Va inoltre riconosciuto a Maafushi un mercato delle escursioni molto fornito e concorrenziale, nonché prezzi degli alloggi leggermente più bassi che in altre isole più remote, proprio grazie alla tanta offerta.
Però la tristezza assoluta dei bar galleggianti che gravitano intorno all’isola in cui si servono alcolici (la cui vendita in territorio maldiviano é proibita in quanto paese musulmano) fino a tarda notte e che riaccompagnano i turisti alticci a terra… non la mando proprio giù. Son troppo bacchettona io?
Gulhi
Sbrigatevi a visitare Gulhi prima che diventi un’altra Maafushi di dimensioni ridotte. La vicinanza con quest’ultima sta purtroppo pian piano snaturando anche la deliziosa isola di Gulhi che, per il momento, rimane ancora un piccolo paradiso terrestre in cui assaporare la vera essenza maldiviana. Ma i tanti cantieri aperti, in uno spazio ridotto, non fanno presagire nulla di positivo.
Gulhi è un’isola che si gira tutta in 10 minuti scarsi ma da cui non si vorrebbe più andare via. La bellissima bikini beach – un chilometro di sabbia bianca che si unisce a un mare trasparente – da sola vale il viaggio fino a qui. Ci sono poi un po’ di guest house, locali e ristoranti, ma per il momento nella giusta quantità.
Anche Gulhi si trova a breve distanza da Malé quindi, se siete solo di passaggio alle Maldive, il mio consiglio spassionato è di fermarvi qui e non proseguire per Maafushi.
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