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Maldive fai da te: consigli per organizzare un viaggio da soli

    Categorie AsiaMaldive

Siamo abituati a pensare alle Maldive come a un paradiso terrestre accessibile a pochi: un luogo lontano – ma neanche troppo – fatto di spiagge di sabbia bianchissima, mare trasparente, palme (che rendono lo sfondo da cartolina) e villette “a schiera” sospese sull’acqua in cui trascorrere una settimana serviti e riveriti. Il tutto a dei prezzi non proprio regalati, motivo per cui le Maldive sono spesso scelte come destinazione per la luna di miele che, in linea di massima, viene gentilmente sponsorizzata da parenti e amici che partecipano al matrimonio in cambio della classica abbuffata.

Molte persone che son state alle Maldive hanno in effetti trascorso una vacanza di questo tipo, e ci saranno tantissime altre persone che in futuro lo faranno. Dopotutto queste isole “nascono” per accogliere un turismo esclusivo e non per tutti, tanto che alcune di esse sono delle cosiddette isole resort, ossia delle isole in cui non abita nessuno e in cui tutto ruota intorno a dei resort più o meno di lusso. Maldiviani e altri lavoratori dei paesi vicini – quali India, Nepal, Sri Lanka – vengono qui per mettersi al servizio di turisti stranieri in cerca della loro settimana in paradiso, e rimangono esiliati nei resort per mesi prima di rientrare a casa dalle famiglie.
Ma, al di là del fatto che il luogo si presta molto bene ad accogliere un turismo d’élite, va detto che prima del 2009 era pressoché impossibile per gli stranieri mettere il naso fuori dai resort e viaggiare in maniera indipendente tra le mille isole dell’arcipelago, principalmente perché il governo – musulmano e di stampo conservatore – impediva alla popolazione locale contatti con gli stranieri scostumati, sbevazzatori e mangiatori di carne di maiale (per chi non lo sapesse le Maldive sono un paese 100% musulmano).

Da una dozzina d’anni le cose sono però cambiate: il paese ha avuto una svolta liberale grazie al presidente Nasheed (il primo presidente democraticamente eletto delle Maldive) e ha finalmente aperto le porte di tutte le isole anche ai turisti indipendenti. Ora é quindi possibile organizzare un viagio alle Maldive fai da te che non solo permette di spendere (molto) meno rispetto alla formula all-inclusive dei resort ma, soprattutto, dà la possibilità di entrare in contatto con la gente del posto che vive nelle isole remote e trasformare la vacanza in un vero e proprio viaggio in un posto che comunque rimane una favola!

A onor del vero va detto che ci sono anche delle sane vie di mezzo tra il turista indipendente e quello che fa la vacanza super lusso: alle Maldive esistono anche dei resort con prezzi da “comuni mortali”.

Come è facile immaginare, anche se adesso si può saltellare da un’isola all’altra zaino in spalla, va sempre tenuto a mente che un viaggio alle Maldive sarà sempre molto improntato al relax, alla vita di mare – snorkelling, diving, pesca – e alla tintarella. Non c’è infatti null’altro da fare a parte questo (fatta eccezione per la capitale Malé che ha anche dell’altro da offrire).

Ok, il pippotto introduttivo l’ho fatto. Adesso passiamo ai consigli pratici che, per semplicità divido in mini sezioni:

Quanto costa effettivamente un viaggio alle Maldive fai da te?

“Dipende” è la risposta più corretta a questa domanda da un milione di dollari. Ci sono infatti un po’ di fattori che “spostano”, provo a sintetizzarli di seguito.

Si può spendere molto poco se si ha la fortuna di viaggiare in bassa stagione dato che il volo, voce di costo non trascurabile se si parte dall’Italia, può costare decisamente meno. Escludendo i voli charter, non ci sono voli diretti dall’Italia a Malé, ma bisogna fare scalo in un hub internazionale come ad esempio Istanbul, Doha o Dubai. Monitorando un po’ i prezzi si può spendere poco più di 400€ a persona A/R, che non è per nulla male.

Altra voce da non trascurare sono i voli interni: se avete poco tempo e volete raggiungere un’isola più remota di quelle nei dintorni di Malé dovete farne uso. Per farvi un’idea dei prezzi e delle destinazioni, date un’occhiata ai siti di Maldivian Airlines e Manta Air ma ricordatevi che spesso e volentieri le guest house possono prenotare per voi i voli interni a prezzi decisamente di favore (tipo la metà di quelli che vedete sui siti delle compagnie). Non vi aspettate grande organizzazione né puntualità svizzera per questi voli (che, tra l’altro, non sono nemmeno regalati). In linea di massima durano non più di 45 minuti e costano sui 180/200€ per una tratta. Emerge quindi che il concetto di low cost alle Maldive è piuttosto relativo anche per i viaggi fai da te, se il tempo a disposizione è poco.

Se invece avete “tempo da perdere” è un altro paio di maniche: potete usare, al posto dei voli interni, le imbarcazioni del trasporto pubblico i cui biglietti costano davvero pochissimo (parliamo di una manciata di euro a tratta, poi dipende sempre dalla distanza)… ma sono lenti come la Quaresima! Inoltre le corse sono limitate e gli orari non immediati da comprendere (vi invito a cercare di capirci qualcosa sul sito ufficiale… se riuscite svelatemi il segreto! Molto meglio chiedere direttamente a chi lavora nella guest house in cui avete prenotato). Il problema della lentezza non sussiste troppo se l’isola che volete raggiungere è vicina, ma comincia a essere più concreto se volete recarvi in un’isola remota.

Soluzione intermedia anche se non sempre utilizzabile è la speed boat. La nave veloce fa risparmiare un bel po’ di tempo rispetto alle imbarcazioni del trasporto pubblico ed è più economica dell’aereo. Anche in questo caso è consigliabile chiedere informazioni su prezzi e orari alla guest house che avete scelto, sia per andare sul sicuro (non sempre sull’Internet si trovano informazioni aggiornate), ma anche perché potrebbe essere in grado di fornirvi biglietti a prezzi agevolati come per i voli interni.

L’idrovolante non lo prendo nemmeno in considerazione come opzione, perché è rivolto in sostanza ai clienti dei resort di lusso che difficilmente cercano consigli pratici sul mio blog. 😀

Le escursioni sono un’altra cosa che potrebbe far lievitare il vostro budget di viaggio. Ma andare alle Maldive e non fare almeno un po’ di snorkelling sarebbe un vero peccato! E se qualcosa di fai da te si riesce a fare nuotando intorno alla “vostra” isola, i siti migliori si trovano al largo e per raggiungerli serve qualcuno imbarcazione-munito che vi ci porti. I costi per le escursioni di snorkelling – che spesso durano una mezza giornata e includono acqua e frutta, in alcuni casi anche il pranzo – variano a seconda delle isole (in quelle più remote i prezzi possono essere più alti) ma, indicativamente, partono da 30$ e arrivano anche a 100$ se ci sono di mezzo squali e/o mante.
Cercate di fare almeno una di queste escursioni altrimenti… che ci andate a fare fino alle Maldive? Per cercare il mare cristallino, basta andare in Sardegna. 😉

Il diving, altra attività da fare alle Maldive, è già una cosa più impegnativa e non proprio adatta a tutti (lo snorkelling invece sì). Io l’ho bypassata quindi non ho molte informazioni da dispensare a riguardo, ma posso dire che praticamnete in tutte le isole delle Maldive troverete la possibilità di fare delle escursioni dedicate a questa attività (ed eventualmente affittare l’attrezzatura).

L’alloggio è ovviamente un’altra voce di costo da non trascurare, ma la bella notizia è che, grazie alla diffusione delle guest house anche nelle isole più remote, non è difficile trovare stanze doppie molto dignitose a meno di 70$ a notte, spesso con colazione inclusa.

I pasti, invece, non fanno oscillare troppo il budget dato che, in linea di massima, si riesce a pranzare/cenare con meno di 10$ (i prezzi lievitano nelle isole più pop).

Quale isola scegliere?

L’arcipelago delle Maldive è composto da circa 1200 isole e sfido chiunque ad avere qualcosa da dire su ognuna. 😀

Generalizzare dicendo che una vale l’altra è forse un po’ troppo eccessivo (e ci sono comunque delle importanti eccezioni) ma tuttavia non è nemmeno del tutto sbagliato dato che la “struttura” delle isole di pescatori è più o meno simile ovunque: c’è un porticciolo, un tea shop (a volte anche più di uno) dove si ritrovano gli abitanti del posto, delle viuzze in terra battuta che si intrecciano tra loro in cui si affacciano case spesso colorate e fiorite, una moschea, una scuola e una o più spiagge. Il centro abitato è puntellato dalle immancabili joli, le “poltrone” maldiviane fatte da una rete stesa su un supporto rettangolare, e gli undholi, letteralmente letto-barca ossia delle sorte di joli dondolanti tipo amaca: questi 2 elementi li troverte molto spesso in giro per le isole.

Quindi, i miei suggerimenti circa la scelta dell’isola in cui soggiornare sono quelli di:

  1. Informarsi su cosa c’è da fare nell’atollo di riferimento e se è il periodo giusto per farlo (es. nel mese di novembre, nell’atollo di Raa ci sono le mante!).
  2. Controllare se ci sono voli e/o navi veloci per raggiungerla nei giorni del vostro soggiorno (come già detto, contattate una guest house che avete addocchiato per avere informazioni attendibili).
  3. La presenza o meno dell’aeroporto: seppur non ci sia l’equivalente di Milano Malpensa nelle isole maldiviane, quelle con aeroporto possono risultare più rumorose, soprattutto se la vostra guest house si trova nei pressi della pista di atterraggio.

Al di là di alcune eccezioni a cui facevo cenno prima (tra cui Maafushi che è diventata troppo caotica e frequentata per i miei gusti), le isole più remote assicurano una tranquillità quasi assoluta e vi faranno scordare per qualche giorno la mondanità. Qui potrete davvero assaporare la vera vita maldiviana.

Per quanto mi riguarda ho fatto un breve viaggio itinerante tra Dharavandoo (con blitz a Maalhos), Maafushi e Gulhi. Un mix tra isole remote e isole (fin troppo) frequentate.

Approfondisco l’argomento nel post Maldive, quale isola (e atollo) scegliere? dateci un’occhiata! 🙂

Quanto stare?

Non essendo una fan sfegatata della vita di mare, per quanto mi riuarda potrei dire che 3 o 4 giorni bastano. Tuttavia, se vi fate lo sbattimento di arrivare alle Maldive dall’Italia, suggerirei di starci almeno una settimana, anche 10 giorni. In questa seconda ipotesi, una soluzione potrebbe essere quella di cambiare isola, magari anche atollo, e di non fossilizzarsi quindi in un posto soltanto.

Ricordo inoltre che le Maldive rappresentano un’ottima “decompressione” post viaggio in uno dei paesi vicini: perché non fare qualche giorno di completo relax sulla via di casa dopo essere stati, ad esempio, in Sri Lanka?

Maldive da soli

Le Maldive non sono un paese per single. Non fraintendetemi: non ci sono discriminazioni nei confronti di chi non è in coppia, vista la tipologia di destinazione :D. Con “single” intendo viaggiatori solitari. Ad oggi nella quasi totalità delle isole, chi viaggia da solo deve pagare la stanza doppia (a onor del vero va detto che la tariffa “uso singola” è leggermente più bassa di quella della stanza doppia, ma non in maniera significativa). Quindi, anche in questo caso, il concetto di low cost viene in parte meno per i viaggiatori solitari. Segnalo però che nella capitale Malé c’è almeno uno pseudo ostello in cui si paga solo il posto letto che si occupa.

Anche sul fronte delle escursioni, nelle isole più remote, se non si trova nessuno con cui smezzare i costi, si rischia di dover pagare un’intera imbarcazione da soli per andare a fare un po’ di snorkelling (a me è capitato). Problema che non sussiste nelle isole più pop in cui ci si può quasi sempre aggregare a un’escursione con altre persone.

Però, per il resto, le Maldive sono un posto tranquillissimo e viaggiare da soli, anche se siete donne, non costituisce un problema.

Altre cose da sapere

#1 Costi e commissioni nascosti
Da genovese (quale del resto sono), come prima cosa vi suggerisco di stare molto attenti ai prezzi: ci sono delle tasse che spuntano fuori come funghi e che, a volte, capita vengano per sbaglio calcolate due volte (soprattutto per le guest house, quando prenotate con siti quali booking.com con pagamento in loco).
Altra cosa che praticamente nessuno dice prima è che, se si paga con carta di credito (cosa che è possibile quasi ovunque), bisogna aggiungere una commissione del 3,5%. Avere/prelevare del contante è quindi meglio. Gli euro sono accettati ma con un cambio applicato molto sfavorevole: se ne avete la possibilità, portate con voi dei dollari americani.

#2 Zanzare peggio che sul delta del Po
In buona parte delle isole, soprattutto le più remote, le zanzare sono agguerritissime. Quindi ricrordatevi il repellente, da mettere anche in spiaggia.

#3 Bikini beach e local beach
Le Maldive sono un paese musulmano e, di conseguenza, non ci si può mettere in costume a prendere il sole ovunque. Ci sono delle spiagge apposite in cui i turisti occidentali si possono svestire ed esibire i loro bei costumini colorati, le cosiddette bikini beach. Nelle altre no, anche se siete uomini. Anche se fa un caldo boia. Anche se sono bellissime.
Stesso discorso vale per l’abbigliamento, particolarmente se siete donne: coprite spalle e ginocchia ed evitate scollature troppo generose.
In buona sostanza, siate rispettosi.

#4 Vacanza da astemi
Collegato al punto sopra: essendo le Maldive un paese molto musulmano, non è prevista la vendita di alcolici. Quindi scordatevi la birretta in spiaggia al tramonto. Si possono trovare bevande alcoliche solo nei resort e in alcuni “bar galleggianti” che gravitano intorno alle isole più pop che vanno a recuperare gli avventori, li portano sulla nave/bar a bere (prezzi da piazzetta di Portofino) e poi li riportano sull’isola dopo la bevuta. Personalmente lo trovo molto triste (e io sono una fan sfegatata della birretta in spiaggia al tramonto), oltre al fatto che trascorrere una settimana o anche 10 giorni senza bere alcolici non è propriamente un’impresa da eroi.

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