Chissà quante volte vi sarà capitato di passeggiare per Corso XXII Marzo senza nemmeno sapere che stavate passando davanti al vecchio manicomio di Milano e, peggio ancora, che avreste potuto incontrare il “vecchio della Senavra“, il fantasma di un vecchio matto che si aggira nella zona di sera.
L’edificio che vedete nella foto in alto, sito in Corso XXII Marzo 50, è la Senavra. Attualmente, come è facile dedurre dalla croce sopra il portone principale, ospita una chiesa (parrocchia del “Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”), ma in passato fu sede di ricovero per malati di mente, per l’esattezza il primo aperto in città nel lontano 1780.
L’etimologia del nome è piuttosto confusa (a me personalmente piace l’inverosimile versione che derivi da senape, in onore ad una pianta di senape che i Gesuiti avrebbero piantato ai piedi dell’edificio ancora in costruzione), come lo è anche la storia dell’edificio prima di diventare un ricovero per matti (per approfondire cliccate qui e qui. Se parlate il milanese anche qui).
Comunque siano andate le cose, dal 1780 diventò sede di un ricovero per malati di mente e, nella prima metà dell’Ottocento, del manicomio di Milano. A dire il vero non ospitava solo matti (veri o presunti tali), ma anche sordi, muti, ciechi e bambini con malformazioni fisiche abbandonati dai genitori.
A quanto pare gli ospiti della Senavra non se la passavano troppo bene, e non solo a causa dei loro malesseri psico-fisici: l’edificio non era particolarmente accogliente e le cure a cui venivano sottoposti i pazienti molto pesanti, per usare un eufemismo. Tra l’altro uno di loro potreste incontrarlo ancora oggi.
Nei paraggi dell’edificio pare infatti che si aggiri lo spettro inquieto di un degente morto nel manicomio, affettuosamente (?) chiamato il “vecchio della Senavra” (o “vecchione della Senavra”). Fate quindi attenzione se passate di lì dopo la mezzanotte, perché il suo fantasma non attende altro che persone da infastidire (vi accorgerete della sua presenza dal rumore di zoccoli caprini). L’unico modo per liberarsi di lui è lanciargli una monetina. Se un giorno capiterete di notte davanti alla Senavra, tenete qualche spicciolo a portata di mano, potrebbero servirvi.
Siete interessati all’argomento fantasmi milanesi? Allora questo articolo è quello che fa per voi.