Il Guatemala è un paese che sorprende. Per i colori accesi, per la varietà di paesaggi e per la gentilezza dei suoi abitanti. Sorprende un po’ meno da un punto di vista gastronomico, ma glielo perdoniamo dato che compensa abbondantemente con altro. Volendo, due settimane possono bastare per vedere un bel po’ di cose che il paese offre (NB non fatevi infinocchiare dalle dimensioni relativamente piccole né dalle distanze relativamente brevi: tutto è molto relativo, appunto), tuttavia tre sono decisamente meglio, se non altro per ammortizzare il lungo viaggio da e per l’Italia.
Nelle righe che seguono vi elenco e motivo le 5 cose che ho trovato più belle del Guatemala. Una classifica (che poi classifica non è) del tutto opinabile e migliorabile: mi farebbe piacere sapere anche la vostra opinione in merito. Vi dico solo che la tanto decantata Antigua è rimasta fuori perché l’ho trovata indubbiamente bella, ma un po’ troppo artefatta e forzatamente a misura di turista. Dedicatele al massimo una giornata, prima di migrare verso altri lidi.
L’inespugnabile Semuc Champey
Un posto tanto meraviglioso quanto inaccessibile. Pensate solo che per raggiungerlo da una qualsiasi delle tappe obbligate di un viaggio in Guatemala ci voglio non meno di 5 ore, che è comunque un’ipotesi ottimista, di cui almeno una abbondante su una strada sterrata e accidentata che si percorre su scomodi camion o pick up, non raramente in piedi. La vostra schiena non ringrazierà.
A Semuc Champey si trovano delle piscine naturali di pietra calcarea riempite di acqua color turchese. Si può (deve!) arrampicarsi fino al punto panoramico el Mirador per godere di una vista dall’alto strepitosa di questo spettacolo naturale.
Per me il bagno a Semuc Champey sotto la pioggia è stata una delle esperienze più fighe del mio viaggio in Guatemala. Succedeva il 1° gennaio 2016: un ottimo modo per iniziare l’anno 🙂
Rilassarsi a El Remate in riva al lago Petén Itzá per poi partire all’esplorazione di Tikal
La maggior parte dei viaggiatori intenzionati a visitare il sito di Tikal si parcheggia a Flores per uno o due giorni. La cittadina, situata su di un’isola nel lago Petén Itzá, è indubbiamente graziosa e da visitare, ma una mezza giornata è più che sufficiente. Il mio consiglio è quello di passare la notte a El Remate, più tranquilla, forse fin troppo, ma con delle incantevoli vedute sul lago nel quale potrete fare il bagno ammirando il tramonto (a Flores ve lo scordate). Inoltre El Remate, trovandosi già sulla strada che porta da Flores a Tikal, vi permetterà di dormire un’ora in più la mattina della visita al sito.
Su Tikal è rimasto ben poco da dire: un grandioso sito maya nel bel mezzo della giungla (contesto affascinante ma occhio a zanzare, caldo e umidità). Qui scoprirete che camminare sotto degli alberi in cui stazionano delle scimmie urlatrici fa cagare sotto, letteralmente.
Il lago de Atitlán e i suoi splendidi paesaggi
Qualcuno lo ha paragonato al lago di Como per la sua bellezza -e in effetti l’osservazione ha un suo perché- con l’aggiunta però di alcuni vulcani sullo sfondo 🙂
Ci sono diverse località da vedere lungo il lago: io raccomando San Marcos La Laguna che, nonostante sia fastidiosamente popolata da troppi hippy del nuovo millennio, offre vedute spettacolari sui vulcani che fanno da contorno al lago soprattutto dalla riserva naturale di Cerro Tzankujil, da dove si può fare il bagno nell’acqua cristallina (andateci la mattina) tuffandosi anche da un trampolino di 12 metri (per la cronaca, io non ho avuto coraggio di buttarmi :s).
Altri due piccoli villaggetti lungolago che suggerisco sono San Antonio Palopò e Santa Caterina Palopò, raggiungibili con una breve corsa su un pick up collettivo da Panajachel. In particolare San Antonio è poco visitato dai turisti e rimane straordinariamente tranquillo. Qui vedrete le donne vestire gli abiti tradizionali color indaco.
Le località del lago, San Pedro La Laguna in particolare, sono le basi ideali per salire su un vulcano (fatelo la mattina presto e accompagnati da una guida che non vi costerà molto di più del solo biglietto d’accesso) e ammirare questo posto incantevole da almeno 3000 metri d’altezza. Poi raccontatemi com’è il panorama perché quando son salita io sul vulcano San Pedro non si vedeva una beata mazza a causa della fitta foschia 🙁
Risalire il fiume Río Dulce fino a Lívingston, un’enclave caraibica in suolo guatemalteco
Partendo dalla cittadina di Río Dulce si può raggiungere il mare dei Caraibi attraversando in barca il fiume omonimo, passando dal lago de Izabal, il più esteso di tutto il paese. Tra il lago e il mare si trova El Golfete, un altro piccolo lago ricco di vegetazione e di fascino. Sulla strada c’è la possibilità di fare bird watching, fare il bagno in una sauna naturale, ammirare da lontano la vita delle popolazioni maya insediate sulle rive del fiume e, con un po’ di fortuna, avvistare un timido lamantino.
Arrivati a Lívingston la musica cambia: qui siamo nei Caraibi e il ritmo è quello garifuna, una popolazione di discendenza africana e amerindia.
Oltre a rilassarsi sulla Playa Blanca (di nome e di fatto) e fare il bagno nei laghetti del parco Los Siete Altares (ultimo ingresso ore 16:30), non potete esimervi dal provare il tapado, uno squisito stufato di mare a base di pesce, gamberi e crostacei freschissimi tuffati nel latte di cocco. Roba da farne indigestione 😀
Apprezzare il folklore locale
Dal viaggiare sugli affollatissimi chicken bus al rimanere abbagliati dagli abiti super colorati degli (e soprattutto delle) abitanti del Guatemala.
Anche se forse i bus privati permettono di guadagnare un po’ di tempo negli spostamenti tra una località e l’altra, ogni tanto concedetevi un giro su uno sgangherato autobus di linea o, meglio ancora, su di un chicken bus. In particolare questi ultimi rappresentano un aspetto molto caratteristico del Guatemala: si tratta di vecchi scuolabus statunitensi dismessi e resi più riconoscibili, come se già non lo fossero abbastanza, da luci psichedeliche e musica a tutto volume. Non hanno una capienza massima e sono stati soprannominati così perché non di rado tra i passeggeri figurano dei volatili (e se proprio ci tenete, qui un mio selfie con un tacchino). In Guatemala infatti si impara che è assolutamente normale avere un tacchino che viaggia “seduto” vicino a te sull’autobus.
Eppoi che esplosione di colori! Il Guatemala è un vero e proprio tripudio di tinte sgargianti che gli abitanti indossano fieramente. Ogni zona del paese ha un suo trend particolare, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: il colore!
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Ciao, mi chiamo Thomas e vorrei fare un viaggio in Guatemala di un mese o poco più, quello che hai scritto è incredibilmente fantastico e mi piacerebbe saperne di più in quanto sarebbe il mio primo viaggio in solitaria con zaino in spalla e vorrei tanto farlo in questo bellissimo paese. Grazie mille, Thomas
Ciao Thomas,
il Guatemala è un posto bellissimo! ♥ Piccolino ma pieno di cose da fare, un mese passerà in fretta ;)
Hai domande più specifiche da farmi? Spara pure!
Ciao! io sarò in Guatemala a novembre, poco dopo il Dia de los muertos, mi servirebbe qualche info riguardo gli spostamenti: conviene noleggiare un'auto, oppure ci sono bus a lunga percorrenza come negli altri paesi latini?
grazie 1000!
Ciao Stefano,
io mi ero spostata principalmente con i mezzi pubblici, avevo raccolto tutti i suggerimenti qui https://www.tastingtheworld.it/come-muoversi-in-guatemala/7655/
Personalmente non affitterei una macchina.
Buon viaggio!
Silvia