Il lago di Como rappresenta per me un comfort place, ossia un posto in cui posso fare il pieno di bellezza a pochi chilometri da casa. Ed è una meta valida un po’ per tutte le stagioni anche se, va riconosciuto, in inverno può risultare un po’ malinconica. Ma si sa, il lago in inverno, per definizione, richiama malinconia (al netto poi del fatto che buona parte dei locali è chiusa). Però se avete la fortuna di beccare una bella giornata di sole cambierete facilmente idea, soprattutto se amate l’attività all’aria aperta. E oggi voglio parlarvi proprio di una bellissima passeggiata da fare lungo il ramo comense del lago in qualsiasi periodo dell’anno, cercando solo di evitare le torride giornate estive per scampare l’eccessiva calura: la Greenway del Lago di Como.
Si tratta di un percorso di una decina di chilometri, principalmente in piano (ci sono solo un paio di brevi salite, per il resto il dislivello è impercettibile) che va da Colonno a Cadenabbia attraversando piccoli borghi incantati e che permette di godersi una visuale bellissima sul lago e le montagne che lo lambiscono per tutto il tempo o quasi.
È una passeggiata adatta a tutti: non serve né abbigliamento tecnico (son sufficienti delle scarpe da ginnastica e dei vestiti comodi) né un particolare allenamento fisico.
C’è il sito ufficiale della Greenway (questo), molto utile sia per reperire interessanti informazioni storico-culturali sulle attrazioni, che per orientarsi al meglio lungo il percorso anche se la segnaletica non manca ed è difficile, se non impossibile, sbagliare strada.
Le 7 tappe della Greenway
La Greenway viene idealmente suddivisa in sette tappe, prendendo come punto di partenza Colonno e Cadenabbia come punto di arrivo. Queste tappe sono:
- Colonno-Sala Comacina
- Sala Comacina-Ossuccio
- Ossuccio-Lenno
- Lenno-Mezzegra
- Mezzegra-Tremezzo
- Tremezzo-Griante
Però nulla vieta di fare il percorso al contrario o di farne soltanto un pezzo: dipende da cosa avete in mente per la giornata sul lago. Mi spiego meglio: in teoria, ci vogliono 2 ore e mezza a percorrere tutta la Greenway ma poiché ci sono numerose attrattive degne di nota lungo il percorso è un attimo che ci si mette almeno il doppio. Inoltre, potreste decidere di farne solo un pezzo abbinato alla visita di Villa Carlotta a Tremezzo, di Villa del Balbianello a Lenno o dell’Isola Comacina, tanto per fare qualche esempio: tutte attività che richiedono un po’ di tempo.
E comunque, diciamocela tutta: il bello di fare le Greenway del lago di Como è proprio prendersela con calma per godere appieno della bellezza di questi luoghi. Quindi non c’è nulla di male a tornare. Pensate che io una volta ne ho fatto solo un breve tratto con il nobile scopo di farmi un ottimo pranzetto vista lago a Sala Comacina. E ne è valsa assolutissimamente la pena! 🙂
Come raggiungere la Greenway da Como
Se avete una macchina dovete percorrere la stretta strada statale 340 Regina che costeggia il lago fino a Colonno (o nel punto in cui intendete cominciare a camminare). A titolo informativo, a Colonno proprio all’inizio ufficiale della Greenway c’è un parcheggio. È a pagamento (5€ per la giornata) tutti i giorni dal 1o luglio al 31 agosto, solo al sabato e nei festivi il resto dell’anno.
Per chi non ha voglia di prendere la macchina può raggiungere Colonno in bus da Como. La linea è la C10 per Colico e il tragitto dura indicativamente 40 minuti. Il costo del biglietto di sola andata Como-Colonno è di 3,50€. Il ritorno, se da Cadenabbia (Griante), costa leggermente di più ossia 3,80€.
Non sono tantissime le corse, soprattutto la domenica e nei giorni festivi, ma abbastanza per permettervi di organizzare la passeggiata in giornata da Como utilizzando il bus.
Anche se avete la macchina, a meno che non vogliate fare andata e ritorno a piedi, dovrete comunque prendere il bus per tornare dove avete parcheggiato. Quindi date un’occhiata agli orari dei bus sul sito ufficiale di ASF Autolinee.
L’opzione bus è quella più economica ma trovandoci sulle sponde di un lago, c’è pure l’opzione battello che è ovviamente più cara ma anche più suggestiva. Qui potete consultare gli orari.
NB il battello non si può prendere da qualsiasi località lungo il percorso, l’ipotesi più plausibile è quindi quella di fare l’andata in bus e poi, prendere il battello per rientrare a Como da Tremezzo, poco prima della fine ufficiale della Greenway.
Inoltre, se decidete di raggiungere la Greenway in macchina o in autobus ricordatevi che nei giorni festivi c’è spesso e volentieri molto traffico e non è raro passare più di un’ora in coda.
Luoghi di interesse lungo la Greenway
A mio parere non c’è una cosa in particolare che renda la Greenway meritevole: per tutto il percorso non smette di dispensare la bellezza magica di questi luoghi… e quindi è la Greenway in sé la vera attrazione.
Ma per gli amanti delle liste, fornisco lo stesso un po’ di spunti di luoghi d’interesse che si trovano lungo il percorso (ovviamente non in maniera esaustiva):
- Tutti i borghetti che si incontrano lungo il percorso sono deliziosi e vale la pena dedicare loro un po’ di tempo per esplorarli. Non hanno singole attrazioni particolarmente esuberanti, ma sono resi interessanti dall’armonia di tutto ciò che li compone: le strette stradine lastricate, le case in pietra, i porticcioli, le ville e gli scorci sul lago con le montagne sullo sfondo. Faccio solo tre nomi: Colonno e Sala Comacina a inizio percorso e Mezzegra sulle “alture”.
- L’isola Comacina, raggiungibile da Ossuccio con una breve corsa in taxi boat o con i battelli che percorrono il lago, è l’unica isola del Lario e vanta una vegetazione più che lussureggiante. Nonostante le sue ridotte dimensioni rappresenta una tra le aree archeologiche più interessanti dell’Italia settentrionale per l’Altomedioevo. Oggi è abitata da artisti e rappresenta di certo una simpatica deviazione della Greenway (più informazioni nel sito ufficiale).
- Gli appassionati di storia, una volta nei pressi di Mezzegra, possono pensare di fare una breve deviazione per raggiungere il luogo in cui Mussolini e Claretta Petacci vennero fucilati alle 16:10 del 28 aprile 1945. Il punto esatto è indicato da una targa e si trova per la precisione a Giulino di Mezzegra (la deviazione porta via non più di 30 minuti).
- Una cosa che di certo non si fa fatica a notare lungo la Greenway, in particolare nella zona di Tremezzo, sono le tante e favolose ville anticipate da bellissimi giardini. Alcune sono in posizioni più nascoste di altre, alcune sono più esuberanti nelle fattezze, ma tutte stanno a testimoniare quanto fosse ambito il lago di Como già in epoche passate in cui “la gente che contava” voleva essere qui.
Buona parte di queste ville da favola non sono visitabili all’interno in quanto proprietà privata, ma ce ne sono almeno due che aprono le porte ai visitatori ed è sacrosanto dedicarci un po’ di tempo.
Una è la Villa del Balbianello che sorge proprio sulla punta della penisola di Lavedo. Pensate che la villa e i suo sublimi giardini sono stati richiesti diverse volte come location cinematografica, quindi si può star certi che non si tratta di un posto come tanti altri.
L’altra è Villa Carlotta (di cui vi ho già parlato in maniera approfondita qui), un vero e proprio scrigno di tesori.
Dove mangiare tra Colonno e Cadenabbia
Ogni località attraversata dalla Greenway offre la possibilità di fare una sosta mangereccia.
Se son sempre stata dell’idea che a Como e dintorni non ci siano ristoranti degni di nota da un punto di vista meramente gastronomico, percorrendo la Greenway mi sono dovuta ricredere. Ho trovato un posto che, oltre ad avere una location invidiabile in un angolino intimo e riparato che affaccia sul lago a Sala Comacina (potete arrivarci direttamente con la vostra imbarcazione privata… se ce l’avete), è stata una rivelazione culinaria. Si chiama Locanda la Tirlindana (sito ufficiale) e offre pochi piatti ma tutti molto equilibrati (anche quando più azzardati) e soprattutto buonissimi. L’unico difetto di questo ristorante è che si trova praticamente all’inizio della Greenway, quindi se volete fermarvi a pranzo qui, suggerisco di cominciare dalla fine verso metà mattinata per arrivare precisi all’ora di pranzo (e ben affamati!) al ristorante.
Se preferite qualcosa di meno impegnativo il bar Il Golfo a Lenno (pagina Facebook) è l’ideale. Si trova praticamente a metà percorso, offre onesti panini, hamburger, pizze e qualche piatto caldo ma, soprattutto, ha un bel dehor vista lago.
Altro posto dove fermarsi per birra e panino senza troppi fronzoli è il 3 1/2 miles cafè a Tremezzo. I prezzi sono onesti e c’è la possibilità di sedersi fuori con vista lago… seppur con la statale di mezzo (nota dolente ma si sopravvive).
Ci sono però anche altri posti che sembrano interessanti ma che non ho ancora avuto modo di provare: La cucina della Marianna a Griante, Casa AquaDulza a Tremezzo (l’estensione dell’omonimo birrificio artigianale) e, per le grandi occasioni, la Terrazza di Gualtiero Marchesi sempre a Tremezzo. Se vi capita di provarli prima di me, fatemi sapere nei commenti come vi siete trovati!
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Descrizione molto dettagliata dei luoghi di interesse e anche del punto da cui partire
Molto utili
Grazie
Grazie mille del commento Elena!
E buon divertimento sulla greenway. 🙂
Buona serata,
Silvia