La Cattedrale di Santa Maria Assunta aka Duomo di Cremona oltre a essere il principale luogo di culto della città è uno degli elementi che rendono unica la maestosa piazza del Comune, cuore politico e religioso del capoluogo lombardo. L’ingrediente principale della cattedrale è il romanico ma si possono notare anche sentori di gotico e rinascimentale, nonché un pizzico di barocco. Al suo interno conserva notevoli capolavori di scultura e pittura nonché qualche interessante mistero…
Sorvolo sulla lunga storia della Cattedrale (anche perché è stata iniziata nel 1107 e consacrata nel 1190, di cose da dire ce ne sono troppe) per soffermarmi su altro. Dopotutto a colmare queste lacune ci sono le guide turistiche, Wikipedia, il sito della cattedrale stessa e probabilmente mille altri siti e blog di cui non sono a conoscenza. Quindi preferisco non tediarvi con cose dette e ridette ma piuttosto parlarvi di alcuni misteri custoditi nel bellissimo Duomo di Cremona.
Mi scuso in anticipo per la quasi totale assenza di foto ma in chiesa, oltre a non esserci tanta luce se non durante le funzioni (quando quindi non si può visitare), non è consentito usare la macchina fotografica e in rete il materiale è pressoché assente o coperto da copyright. Un motivo in più per andarci di persona, no?
Prima di entrare, soffermatevi un attimo ad ammirare la bellissima facciata. Anche se non c’è nulla di particolarmente misterioso, è doveroso aprire una piccola parentesi prima di buttarsi all’interno. Non la trovate molto armoniosa? Io sì. E, neanche a farlo apposta, gli elementi decorativi in alto ricordano un po’ i fori di un violino, tanto da ricordarci dove ci troviamo: nella capitale della liuteria. È rivestita in marmo, anche se all’origine era in mattoni, e ricca di elementi decorativi tra cui spiccano le statue dei quattro Profeti maggiori nel portone centrale, le statue della Vergine, di Sant’Omobono e Sant’Imerio nel protiro, che comunicano un grande dinamismo, e il fregio dei mesi con tutti i suoi particolari (va letto da sinistra verso destra e parte da marzo perché quando è stato realizzato era ancora in vigore il calendario giuliano).
Il Cristo che sembra scivolare e gli altri affreschi 3D
La navata centrale della Cattedrale di Cremona è completamente decorata da un ciclo di stupendi affreschi, realizzati da vari artisti nei primi due decenni del XVI secolo, che le ha valso il soprannome di Cappella Sistina della Pianura Padana. A iniziare i lavori con le Storie della Vergine (lato sinistro della navata) è il pittore ferrarese Boccaccio Boccaccino, che già aveva dipinto il catino absidale: le sue opere sono calme e classicheggianti -dopo un viaggio a Roma era rimasto colpito più dalla dolcezza di Raffaello che dal titanismo di Michelangelo-, in contrapposizione con quelle dirimpettaie appartenenti a un altro pennello. Il Boccaccino infatti non porta a termine tutto il ciclo: passa poi la staffetta a Giovanni Francesco Bembo e Altobello Melone, che completeranno le Storie della Vergine, e al Romanino e al Pordenone che si occuperanno delle Storie della Passione di Cristo dall’altro lato della navata. Tutte le opere del ciclo sono degne di nota, ma sono quelle del Pordenone a portare una ventata di innovazione nel Duomo e in città, tanto da far sembrare arcaiche quelle dei colleghi che lo hanno preceduto. L’artista, pure lui di ritorno da un viaggio a Roma dove aveva visto la Cappella Sistina di Michelangelo, innanzitutto stravolge il modo di presentare gli episodi narrati (lo schema compositivo utilizzato dai suoi predecessori suddivideva in due parti lo spazio sopra ogni arcata, mentre lui predilige una scena a tutto campo) ma soprattutto porta in città un linguaggio artistico più avanzato e irruento rispetto al passato. I protagonisti delle sue opere non se ne stanno composti al loro posto, ma danno l’impressione di muoversi e talvolta escono proprio dallo spazio a loro dedicato: sembrano davvero delle opere in 3D.
E voi direte: che c’è di misterioso fin qui? Nulla, era solo una doverosa premessa per arrivare finalmente a osservare la controfacciata del Duomo, anch’essa opera del Pordenone, ad esclusione della Resurrezione di Cristo di Bernardino Gatti nella zona inferiore sinistra.
Nella parte in alto la Crocifissione (con tanto di natiche di un cavallo in bella mostra!), mentre in basso a destra la Deposizione dove, finalmente vi svelo un mistero. Nell’angolo in basso a destra si trova la figura del Cristo che, se osservata attentamente, regala una piccola illusione ottica. Osservate i suoi piedi: se vi trovate sulla sinistra vi sembrerà che il corpo stia scivolando, da davanti vi sembrerà rivolto in avanti e da destra vi sembrerà rivolto a destra.
Sentitevi osservati
Il terzo altare sulla destra si trova è l’altare di San Fermo. Qui si trova la pala d’altare dell’artista cremonese Luca Cattapane (sec. XVI) “Il crocifisso tra i santi Fermo, Girolamo e il Papa Innocenzo I” (1593). Gli occhi di alcuni personaggi del quadro, tra cui quelli del leone, seguono lo sguardo del visitatore, anche se questi si sposta da una parte all’altra. Quindi attenti a quello che fate!
All’Ultima Cena c’era pure una donna?
Nella cappella del Sacramento, a destra dell’altare, si trova l’Ultima Cena di Giulio Campi (1568). Nella tela, si riconosce chiaramente un personaggio dalle sembianze femminili. È quello vicino a Gesù, che dovrebbe essere Giovanni. Ad avvalorare questa tesi ci sono altre due opere all’interno della cappella, “Il lavaggio dei piedi” e “Noli me tangere”. Osservatele bene: la Maddalena in essi ritratta è molto, molto simile alla donna che partecipa all’Ultima Cena al posto di Giovanni. Infatti si pensa sia proprio lei.
Per approfondire potete leggere qui e qui.
A Cremona come nell’antico Egitto
Nel transetto sinistro della cattedrale, proprio di fianco alla cappella della Madonna del popolo, è nascosto dietro una tela collocata in anni successivi l’affresco originario di San Michele. La rappresentazione di San Michele è alquanto curiosa in quanto si vede con una bilancia in mano. No, non era ossessionato dal peso ma è semplicemente rappresentato mentre è in procinto di pesare le anime dei defunti, per vedere se spedirli dritti all’inferno oppure no. Questa particolare rappresentazione della psicostasi (pesatura delle anime) ci fa fare un tuffo direttamente nell’antico Egitto, dove questo rito è spesso rappresentato nelle piramidi dei faraoni: Osiride, al posto di San Michele, pesa il cuore dei defunti per vedere se è più o meno pesante di una piuma.
Per approfondire potete leggere qui e qui.
Da non perdere nel Duomo
Un po’ di cose curiose e misteriose ve le ho dette, ma ricordatevi che in Cattedrale c’è tanto altro da vedere! Al suo interno sono infatti custodite un sacco di opere degne di nota. In questa sede non mi soffermo a raccontarvele, poiché l’articolo è dedicato alle cose misteriose, tuttavia vi faccio un breve elenco delle opere da non perdere:
- il ciclo di affreschi della navata centrale di cui vi ho accennato nel primo paragrafo;
- il grande affresco nel catino absidale, Il Redentore tra i Santi Marcellino, Imerio, Omobono e Pietro esorcista, opera di Boccaccio Boccaccino;
- l’Altare della Sacra Famiglia nella navata sinistra con le sculture lignee di Giacomo Bertesi che sembrano di marmo;
- la grande e bellissima croce da altare in argento, conservata in una teca nella parte sinistra del transetto, un capolavoro, alto tre metri e che pesa 500 kg (!) composto dall’assemblaggio di oltre mille pezzi;
- la cripta con la bella Arca dei santi Marcellino e Pietro e le spoglie di Sant’Omobono patrono di Cremona e il suo inseparabile sacchetto con le monetine che era solito donare sempre ai poveri.
Leggi anche:
- Cosa vedere a Cremona in un giorno
- Cosa mangiare a Cremona
- Chi era Giovanni Baldesio che tanto ha fatto per la città di Cremona
- Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere a Cremona e in Lombardia
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NB questo post è stato scritto nel 2013 per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato.
grazie mille!!! dovevamo trovare qualche chicca da raccontare ai compagni di classe durante una gita a cremona e qui le abbiamo trovate!!!
Ciao Lorenzo,
mi fa molto piacere che il mio articolo vi sia stato utile!
Grazie e buona domenica
Silvia
stavo appunto cercando qualche spunto curioso su Cremona, che vorrei visitare a fine Aprile e qui ho trovato molto materiale, dal momento che ho anche una certa passione per l’architettura romanica con annessi piccoli misteri o curiosità. l’unica cosa che mi sconcerta (essendo anche appassionato di fotografia) che sia vietato fotografare, cosa che trovo di un’assurdità assoluta… grazie cmq per i tuoi articoli sulla città che ho letto con piacere
Ciao Maurizio,
grazie mille! 🙂 E, mi raccomando, fammi poi sapere come hai trovato la città.
Buona visita
Silvia
Grazie Silvia, molto bello il tuo articolo ed anche ben scritto. Fammi un piacere però: smettila di usare “aka” (also known as) quando scrivi in Italiano. Scrivi “alias”! Cerchiamo di non adulterarla troppo questa nostra povera lingua Italiana con anglicismi inutili visto che le espressioni per esprimerci noi le abbiamo e pure in abbondanza. Non si tratta di fare gli autarchici a tutti i costi, ma di ritenere un po’ di dignità. Grazie ancora, per i tuoi interessanti articoli che comunque leggo volentieri.
Auguri di buona continuazione di scrittura
Ambra
Ciao Ambra,
sono assolutamente d’accordo con te ma ogni tanto mi faccio prendere la mano… da “milanese imbruttita”! 😀
Grazie del tuo commento e buona domenica.
Silvia
Domani andremo a Cremona con tutta la famiglia e seguiremo i tuoi consigli, compreso la Trattoria Cerri.
Grazie, poi ti farò sapere
Ottimo, grazie Sergio!
Attendo con ansia il resoconto! Buona gita e buona domenica.
Silvia