Per poter visitare bene tutto il Giappone ci vorrebbero anni interi, nonostante le dimensioni non eccessive del paese del Sol Levante. Se non avete così tante ferie e vi dovete “accontentare” delle 2 settimane d’ordinanza di noi comuni mortali, dovete inevitabilmente fare delle scelte e mettervi il cuore in pace prima di partire, perché non riuscirete a fare moltissime tappe. Ma questo non è necessariamente un male, perché, nonostante la freneticità di metropoli come Tokyo, il Giappone va vissuto lentamente e non ha per nulla senso affannarsi a voler fare troppe cose… e tutte male.
Per il mio primo viaggio in Giappone, che è stato in primavera e che mi ha permesso di vedere uno strascico di hanami (la spettacolare fioritura dei ciliegi), ho scelto di visitare quasi esclusivamente le due città principali, Tokyo e Kyoto e concedermi qualche blitz veloce nei dintorni. È abbastanza normale che la prima volta in Giappone sia dedicata alla scoperta di queste due località che, in qualche modo, rappresentano due volti molto contrastanti di questo paese, ma che convivono molto bene, quasi ad essere complementari: da una parte Tokyo, città che va a milioni di anni luce, e dall’altra Kyoto, dove trionfa lo zen e la pace dei sensi.
Tornando al lato pratico, a onor del vero non son riuscita a setacciare come avrei voluto né Tokyo né Kyoto, ma con così poco tempo a disposizione vi sfido a farlo: son due città immense, con troppe cose interessanti da vedere. Anche qui vanno fatte delle scelte ed è bene avere già un’idea di massima di cosa si vuole visitare nei giorni di permanenza altrimenti si rischia di perdere troppo tempo in spostamenti inutili. Ma ecco qual è stato il mio itinerario di due settimane, sperando che possa un po’ aiutarvi nel realizzare il vostro:
Giorno 1: Italia > TOKYO
Dopo un lungo volo, ancora un po’ rintontiti, posiamo velocemente i bagagli in hotel e ci buttiamo subito in pista per prendere il fuso orario locale. Visitiamo il popolarissimo Parco Ueno e ci dirigiamo poi alla Asahi Sky Room nel quartiere di Asakusa per bere una birra e brindare all’inizio del tanto atteso viaggio in Giappone al 22mo piano dell’Asahi Super Dry Hall, il quartier generale della birra Asahi. E poi a letto super presto!
Giorno 2: TOKYO
Ci spostiamo nella parte ovest della città per visitare prima il quartiere di Shibuya (tra le altre cose vediamo l’incrocio più trafficato del mondo e la statua di Hachiko, non resistiamo dal fare purikura) per poi incamminarci a piedi verso il quartiere di Meguro per andare alla ricerca di quella che avevo letto essere una delle migliori scodelle di ramen di Tokyo (aspettative mantenute 🙂 ). Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo nello sbrilluccicante e vivacissimo quartiere di Shinjuku, dove le luci al neon la fanno da padrone. Concludiamo la serata in uno dei micro bar di Golden Gai a bere sakè.
Giorno 3: TOKYO
Ci alziamo molto presto per essere intorno alle 7:30 davanti alla storica palestra di sumo Arashio-beya per sbirciare gli allenamenti, raggiungiamo poi a piedi il mercato pesce Tsukiji, il mercato ittico più grande del mondo dove non ci facciamo mancare un piatto di sushi a colazione da Daiwa Sushi (il sushi più buono della mia vita) e poi ci dirigiamo verso Ginza, il quartiere dello shopping, con i suoi grandi (enormi!) magazzini e le sue mille luci. Facciamo una capatina davanti al Palazzo Imperiale (non entriamo perché troppo tardi), diamo un’occhiata alla vicina Tokyo Station e poi rimaniamo incantati all’interno dell’avveniristico Tokyo International Forum. Rimaniamo a Ginza per cena.
Giorno 4: Tokyo > KAWAGUCHIKO
Partiamo da Tokyo in mattinata per raggiungere in autobus in poco meno di due ore la piccola ma graziosissima località di Kawaguci-ko, sull’omonimo lago (siamo nella regione dei 5 laghi, dove il profilo del monte Fuji è onnipresente). Giro del lago in bicicletta, visita della fabbrica di sakè Ide Sake Brewery (su appuntamento). La sera ci concediamo un rilassante onsen nel ryokan in cui dormiamo.
Giorno 5: KAWAGUCHIKO > Kyoto
La mattina facciamo un giro a piedi per Kawaguchiko e ci portiamo un po’ in quota per dare gli ultimi sguardi da vicino al Fuji.
Nel pomeriggio prendiamo prima un autobus alla volta di Mishima (1 ore a 15 circa) e poi lo shinkansen diretto a Kyoto (2 ore circa).
Giorno 6: KYOTO
Il primo approccio con Kyoto avviene con la modernissima Kyoto Station, una cattedrale di vetro e acciaio che rappresenta curiosamente la porta di accesso all’anima zen del Giappone. Poi ci facciamo un antipasto di templi -ne vedremo parecchi a Kyoto!-, visitando quelli vicino alla stazione, che son pure ad ingresso gratuito: Nishi Hongan-ji e Higashi Hongan-ji (in quest’ultimo si trova una lunga corda di capelli umani). Proseguiamo a piedi verso il Nishiki Market, dove arriviamo verso l’ora pranzo, e proviamo così numerose leccornie della gastronomia da strada giapponese. Sempre a piedi raggiungiamo Ponto-chō, una delle vie più caratteristiche e affascinanti della città con le tradizionali case in legno e le lanterne giapponesi che di sera rendono l’atmosfera ancora più magica, e poi Gion, il quartiere dei divertimenti e delle geisha. Dopo aver attraversato Shinbashi-dori, una delle vie più belle di Kyoto, incominciamo una bella carrellata di templi: Shoren-in, Chion-in, Maruyama Koen e Kodai-ji. Ci ritroviamo poi a passeggiare nella zona di Ninen-zaka e Sannen zaka, due vicoli molto pittoreschi (e turistici) che sono un susseguirsi di case in legno, botteghe artigianali e di souvenir, ristoranti. Giusto in tempo per il tramonto, entriamo a visitare il tempio Kiyomizu-dera, sulla sommità della collina, che ci regala una cartolina meravigliosa di Kyoto al crepuscolo.
Giorno 7: KYOTO
La mattinata comincia di buon’ora per andare a visitare una delle attrazioni più note di tutto il Giappone, il tempio Kinkaku-ji, conosciuto anche come Padiglione d’Oro, perché è completamente rivestito di lamina d’oro. Proseguiamo con la visita dei tempi vicini, sempre nella zona nord-ovest della città: il Ryōan-ji con il suo celebre giardino secco, il Nanzen-ji e l’Eikan-do.
Dopo pranzo, ci spostiamo con i mezzi pubblici dall’altra parte della città, e la prima tappa è il romantico Sentiero della Filosofia (Tetsugako-no-Michi), un grazioso sentiero pieno di piante fiancheggiato da un canale. Nei dintorni visitiamo il tempio semi nascosto Hōnen-ji e successivamente il Ginkaku-ji (Padiglione d’argento) e i suoi affascinanti giardini. Proprio dietro al tempio, comincia un sentiero che, in una mezzora scarsa conduce sulla sommità della collina Daimonji Yama: da qui il panorama su Kyoto è davvero impagabile.
Giorno 8: KYOTO > HIROSHIMA
Passiamo la mattinata a Kyoto nella zona di Arashiyama: passeggiamo all’interno della surreale Foresta di bambù, visitiamo l’Ōkōchi Sansō ossia la sontuosa residenza del popolare attore Denjirō Ōkōchi con dei giardini meravigliosi e delle vedute sulla città di Kyoto ancora meglio, per andare successivamente alla ricerca del tempio Otagi Nenbutsu-ji e le sue 1.200 facce. Facciamo infine due passi sul lungofiume per poi tornare in città e prendere lo shinkansen direzione Hiroshima (2 ore circa).
Il pomeriggio lo passiamo quindi a Hiroshima, una delle due città che visse gli orrori della bomba atomica. Visitiamo il Parco della Pace, la Sala nazionale della pace di Hiroshima per le vittime della Bomba Atomica, il Museo della Pace, e ovviamente il simbolo di questa barbarie, la Cupola della Bomba Atomica (o, meglio, ciò che ne rimane). Per cena rimaniamo in città e proviamo i celebri (e buonissimi!) okonomiyaki di Hiroshima presso il popolare Okonomi-mura, un’istituzione della città.
Giorno 9: Hiroshima > Isola di MIYAJIMA > Hiroshima > Kyoto
Partiamo presto la mattina da Hiroshima e, dopo 30 minuti di treno e una decina di traghetto, approdiamo sull’isola di Miyajima che ci accoglie col suo celebre torii rosso in parte sommerso dall’acqua. Seppur molto turistica, l’isola mantiene un fascino particolare e trascorrerci almeno una giornata è d’obbligo se si include la città di Hiroshima nell’itinerario di viaggio. Assolutamente da non perdere è il tempio Daishō-in che nasconde talmente tante “cose curiose” che ci si perderebbero ore: un tempio molto più curioso dello scenografico tempio rosso/arancione di Itsukushima, a cui appartiene il torii fluttuante. Altra tappa d’obbligo è l’ascesa al monte Misen a 530 metri slm, da cui si gode di una vista a dir poco spettacolare (noi abbiamo preso la funivia all’andata e siamo scesi a piedi: non tanto per pigrizia, ma per una questione di tempo, il sentiero è lunghissimo).
Rientrati a Hiroshima, prendiamo lo shinkansen per tornare a Kyoto (2 ore circa).
Giorno 10: KYOTO e NARA
Il nostro secondo round a Kyoto comincia con lo spettacolare tempio Fushimi Inari Taisha e le sue interminabili e super fotogeniche gallerie di torii rossi che salgono fino in cima alla collina. Trovandoci in zona sud-est, prendiamo poi un treno in direzione di Nara, l’antica capitale del Giappone. Qui, tra le altre cose, visitiamo il tempio Tōdai-ji col suo Buddha gigante e il tempio Wakamiya-jinja pieno zeppo di pittoresche lanterne.
Giorno 11: KYOTO > TOKYO
Il nostro ultimo giorno a Kyoto non è dei migliori da un punto di vista meteorologico: la pioggia battente non ci abbandona nemmeno un momento e a un certo punto ci fa addirittura capitolare. Riusciamo comunque a sbirciare da fuori il Castello Nijō, e successivamente visitiamo il complesso di tempi zen Daitoku-ji, che raggiungiamo a piedi dal castello. Poi la troppa pioggia ci blocca e ci porta a prendere la dolorosa decisione di lasciare prima del previsto Kyoto alla volta di Tokyo (il nostro programma prevedeva una passeggiata nei giardini del Palazzo Imperiale, il più ampio spazio verde della città, che pare siano meravigliosi).
Prendiamo quindi lo shinkansen alla volta di Tokyo e, arrivando prima del previsto riusciamo a fare una capatina a Nakano Broadway, un enorme centro commerciale il cui pezzo forte è la sede più importante della catena di negozi Mandarake, specializzati in manga, anime, action figure e similari. Un paradiso per gli amanti del genere.
Giorno 12: TOKYO
Il nostro secondo round in quel di Tokyo comincia con la visita di Sugamo, il curioso quartiere dei diversamente giovani dove si acquista biancheria rossa. Proseguiamo poi a piedi alla volta di Nippori e Yanaka due zone relativamente tranquille della città che non hanno praticamente subito i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Sempre a piedi, attraversando la parte nord del Parco Ueno, arriviamo nel quartiere di Asakusa dove si trova l’attrazione più antica della città, il tempio Sensō-ji, un enorme complesso fondato 1.000 anni prima della stessa Tokyo. Per concludere la giornata, prendiamo i mezzi pubblici per Akihabara un quartiere pieno di luci e centri commerciali, una sorta di Shinjuku meno turistica dove andiamo alla disperata ricerca del… Pokemon World (ci tengo a precisare che l’ho fatto solo per il mio nipotino di 7 anni, che mi aveva espressamente richiesto carte Pokemon in quantità industriale!).
Giorno 13: TOKYO
La prima cosa che visitiamo la mattina è il complesso di Roppongi Hills, un vero e proprio omaggio al consumismo, per poi raggiungere a piedi -se non si fosse capito, noi siamo dei buoni camminatori!- il controverso quartiere di Harajuku dove visitiamo due attrazioni in netto contrasto tra di loro: il santuario shintoista Meiji Jingu e Takeshita-dōri, una strada pedonale dove poter vedere la Tokyo più pazza che c’è.
Nel pomeriggio ci spostiamo fuori città per visitare il Museo dello Studio Ghibli (da prenotare con mooolto anticipo qui), per poi tornare e salire all’Osservatorio del Palazzo del Governo Metropolitano per godere finalmente di Tokyo dall’alto (da oltre 200 metri!). Concludiamo la giornata con un ottimo (e ultimo) piatto di ramen a Golden Gai, dal popolarissimo Nagi.
Giorno 14: TOKYO
La mattina facciamo un’immersione nel periodo Edo a Shibamata, un tranquillo sobborgo un po’ periferico dove il tempo sembra essersi fermato. Per controbilanciare, il pomeriggio ci trasferiamo nella modernissima isola artificiale di Odaiba, con i suoi centri commerciali da far paura (NB la statua gigante di Gundam non c’è più 🙁 ). Torniamo a piedi nel centro città, attraversando il Rainbow Bridge e concludiamo la giornata a Ginza per gli ultimi acquisti.
Giorno 15: Tokyo > KAMAKURA > Tokyo > Italia
L’ultimo giorno in Giappone lo dedichiamo alla visita di Kamakura (eravamo indecisi tra Kamakura e Nikko, alla fine abbiamo optato per la prima perché più vicina). La si raggiunge col treno, in poco meno di due ore. Seppur molto turistica, è il luogo ideale per prendersi una pausa dalla frenesia di Tokyo. Qui ci sono diversi templi da vedere: dipendentemente dal tempo a disposizione, si possono organizzare itinerari più o meno lunghi. Per quanto ci riguarda, avendo un aereo in tarda serata da prendere, ci siamo “limitati” a vedere il Big Buddha, il tempio Hasedera, per poi percorrere a piedi il sentiero del Daibutsu, un sentiero che collega due punti della città ma passando tra i boschi e attraversando dei templi minori ma sorprendenti (il Sasuke-inari-jinga, difficilissimo da trovare senza indicazioni, ma da non perdere e il Zeniarai Benten, un santuario shintoista dove c’è sempre molta folla, ordinatamente in fila, per lavare i soldi nell’acqua di una sorgente, gesto a quanto pare benaugurale).
Nel pomeriggio tocca incamminarci prima verso Tokyo e poi verso l’aeroporto per far rientro in Italia: questo momento prima o poi doveva arrivare 🙁