Ho provato ad interrogare più e più volte Google ponendo sempre la stessa domanda “cosa mangiare ad Arona” ancor prima di dove, ma non sono riuscita ad ottenere una risposta soddisfacente. Ne ho quindi dedotto, ma spero che qualcuno prima o poi smonti questa mia tesi, che non esistono dei veri e propri must nella cucina aronese, se non sconfinando nella cucina lacustre e Piemontese in generale (questo a casa mia si chiama “arrampicarsi sugli specchi”). Ma, nonostante tutto, in città ci sono alcune tappe gastronomiche degne di nota. Arona non è il paradiso dei gourmet, intendiamoci, tuttavia non si corre il rischio di rimanere a pancia vuota. Nelle righe che seguono vi propongo un po’ di locali che ho avuto occasione di provare e che coprono ogni occasione mangereccia, dalla colazione alla cena.
L’albero delle dolcezze – Strobino – Hotel Ristorante San Carlo – Enoteca il Grappolo
Colazione | L’albero delle dolcezze
Il rito di brioche e cappuccio ad Arona si svolge, principalmente, presso L’albero delle dolcezze in corso Cavour 54. Un bar pasticceria senza troppe pretese ma molto, molto popolare. Qui si può acquistare il “Dolce Arona”, un souvenir gastronomico a base di farina di mais che però “puzza” un po’ di “Dolce Varese”.
Caffè e brioche al tavolo 2,50 €.
Pranzo | Strobino
In pausa pranzo si può fare uno spuntino più o meno veloce da Strobino, un locale che ormai è un’istituzione della città. Nato come panetteria nel lontano 1953 e trasformatosi oggi in lounge bakery (non è un termine che ho appena coniato: si legge proprio così sul sito ufficiale!), Strobino è il posto ideale dove farsi fare un panino sul momento accompagnato da un bicchiere di vino e/o per mangiare una fetta di torta. Un locale in grado di soddisfare diverse esigenze dalla colazione all’aperitivo, dallo sfizio alla voragine nello stomaco.
Panini 4 € circa; fetta di torta 3 € circa, birra media 4,50 €.
SITO INTERNET e PAGINA FACEBOOK
Aperitivo | Hotel ristorante San Carlo
A giudicare dal nome, direte voi, più che un posto da aperitivo trattasi di un vero e proprio ristorante con albergo annesso. Vero, non lo nego. Tuttavia io qui non ho avuto il piacere o meno (ripeto: non lo so!) di mangiarci né di dormirci, ma solo di sorseggiare un mediocre spritz accompagnato da qualche stuzzichino sul fantastico dehor. Se pensate di arrampicarvi fin dalla statua del Sancarlone (e se siete turisti in quel di Arona è un must), fate una sosta drink qui: l’ampia vista sul lago ripaga anche un mediocre spritz (5 €). Magari osate un altro cocktail, ecco.
SITO INTERNET
Cena | Enoteca il Grappolo
Il pezzo forte di questa breve rassegna gastronomica su Arona è l’Enoteca il Grappolo, in via Pertossi 7. Un ristorante piccolino e intimo, a conduzione familiare e molto, molto valido. La scelta di piatti non è ampissima (dolci esclusi, ora ci arrivo) ma curata e, soprattutto, qualsiasi portata è già abbinata nel menù ad un calice di vino (ovviamente non si è obbligati ad abbinare il piatto al calice suggerito, è solo un “aiutino”). Validissima la scelta di formaggi (5 o 9 pezzi), tutti prodotti da piccoli produttori e accompagnati da cugnà e marmellata di pere e senape. Ampia la scelta di dolci, tra cui spiccano alcuni abbinamenti curiosi come ad esempio il sorbetto di pere e zenzero con cioccolato. Le porzioni sono generose.
Oltre ad essere un ristorante/enoteca, il Grappolo vende al dettaglio vini, grappi e altri prodotti artigianali tra cui delle bellissime tovaglie.
Un’idea dei prezzi: primo piatto + calice di vino 13 €; secondo piatto + calice di vino 22 €; un piatto da 5 assaggi di formaggio 12 €; un dolce 6 €. Diciamo che, indicativamente, non si spende meno di 30 € euro a testa, ma li valgono tutti.
SITO INTERNET
PS chiedo scusa per la foto poco appetitosa allegata a questo post, rende davvero poca giustizia alla gastronomia aronese (del fatto che esista o no una gastronomia aronese ne abbiamo già parlato sopra). Mi son dovuta accontentare di un collage tra una foto presa dal profilo FB di Strobino ed una recuperata dal sito dell’enoteca il Grappolo. Ne approfitto per dire ad entrambi che, a mio modestissimo parare, dovrebbero curare un po’ meglio la parte fotografica delle loro identità online, soprattutto di ‘sti tempi 🙂