In un territorio puntellato da risaie, anche il dolce tipico non poteva che essere a base di riso.
Un guscio di pastafrolla con un ripieno principalmente a base di riso e latte (ma anche di pinoli, mandorle, cedro candito, farina di mandorle e acqua di rose): questo è il Dolceriso del Moro, il dolce di Vigevano, la cui ricetta originale è custodita dalla Pasticceria Dante.
Un dolce semplice ma al contempo gustoso e raffinato. Le sue origini risalgono al tempo degli Sforza e ribadiscono, anche nel campo della gastronomia, l’influenza della coppia Beatrice d’Este-Ludovico il Moro in città. L’idea del dolce venne proprio a Beatrice, sia per omaggiare il marito ma anche per offrire qualcosa di buono agli ospiti che solevano rimanere a corte fino a tardi, anche ben oltre la mezzanotte in zoghi e feste. Quindi quale modo migliore di intrattenerli se non con un buon dolce? Ma non stiamo parlando di un dolce qualsiasi, bensì di uno che onorasse il territorio ma al contempo dal gusto ricercato: il riso utilizzato per il ripieno è impreziosito dalla profumata acqua di rose e dai cedri canditi. Una roba da leccarsi i baffi, in epoca rinascimentale e non. Io lo trovo squisita.
Pare che il Dolceriso sia stato sfornato per la prima volta nelle cucine del Castello di Vigevano nella primavera del 1491 e da allora non si è più smesso di produrlo. Oggi è la Pasticceria Dante di Vigevano a essere la depositaria della ricetta originale, nonché il posto ideale in cui acquistarlo. Esistono 3 misura di Dolceriso, la più piccola va bene per 4 persone e costa 12€ (la media costa 18€ e la grande 25€). Mi raccomando: da consumare nel giro di pochi giorni.
La pasticceria Dante ha due punti vendita a Vigevano: uno in via Dante 6 e l’altro in via Madonna VII Dolori, 11.
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NB questo post è stato scritto nel 2017 per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato.
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Silvia