Qualche cenno sulla storia del Santuario di Nostra Signora di Montallegro
Il santuario è il luogo in cui, il 2 luglio 1557, la Madonna apparve a un contadino, tale Giovanni Chichizola. Lei era in piedi su di una pietra – intorno alla quale è stato poi realizzata la chiesa – e indicava un quadretto con un dito. La pietra è ancora oggi visibile alla sinistra dell’altare, in posizione leggermente arretrata, mentre il quadretto è custodito in una teca in mezzo all’altare stesso. L’evento è documentato e rimarcato dal dipinto nel catino dell’abside che rappresenta proprio la scena della Madonna che appare al Chichizola.
Nel corso degli anni il santuario è diventato meta di pellegrinaggio, come testimoniano i numerosi ex voto che si trovano all’interno.
Come raggiungere a piedi il Santuario di Nostra Signora di Montallegro
Un modo molto pittoresco è forse la funivia (a questo link trovate un po’ di informazioni in più), che dal 1934, anno in cui è stata inaugurata, in 7/8 minuti recapita devoti e semplici turisti poco sotto il vialone di accesso.
Si può arrivare anche in auto o con i bus urbani ma, se avete voglia di camminare, suggerisco caldamente di percorrere l’antica mulattiera che parte poco oltre il centro di Rapallo. Nei pressi della piccola chiesa di San Francesco in piazza San Francesco d’Assisi (non lontano dal castello di Rapallo) si trova il primo cartello da seguire (il segnavia sono due croci rosse). Si tratta di una piacevole passeggiata adatta a tutti, anche ai meno allenati. In tutto il percorso è lungo poco meno di 4 km e ha un dislivello di 617 metri, ma non fatevi spaventare da quest’ultimo dettaglio: non si sente per nulla poiché sale molto dolcemente.
Lungo la mulattiera, che regala di tanto in tanto dei deliziosi scorci sul mare e il monte di Portofino, si trovano alcuni cartelli illustrativi che, oltre a ricordarvi a che punto siete, raccontano un po’ la storia di questo percorso, del santuario e dei punti di interesse storico, culturale e naturalistico del luogo (qualche spoiler qui).
Si incontrano un antico frantoio (la suppressa di Castrusso), una neviera (ossia una costruzione in pietra in cui, in tempi passati, si raccoglieva la neve per produrre poi il ghiaccio) e si passa dentro la lecceta di Montallegro, che vanta numerosi lecci secolari catalogati come alberi monumentali. Per ognuna di queste attrazioni e altre che non ho citato, c’è, come detto, un cartello con dettagliate spiegazioni. Così avete pure la scusa di fermarvi a riprendere fiato per leggerli!
Un cartello su tutti mi ha fatto sorridere. È uno dei primi che si incontra a salire e narra dell’esistenza di numerose osterie e betole che un tempo si trovavano lungo la strada che porta al santuario. Erano posti molto frequentati, specialmente in occasione della festa di luglio in onore della Madonna. Bene, in un atto datato 1/7/1754 venne proibita la sosta in questi luoghi, pena una multa in denaro sonante, per evitare che i pellegrini arrivassero al santuario ubriachi! 😀
Tornando alle informazioni pratiche, per arrivare fino al Santuario da Rapallo centro ci vuole più o meno un’ora e mezza, due ore se ve la prendete super comoda. Il percorso è semplice e ben tenuto, si può fare anche con le scarpe da ginnastica (ma io son della scuola di pensiero che è sempre meglio avere le caviglie bloccate con uno scarponcino un po’ più alto).
Una volta arrivati, oltre a visitare il santuario (non perdetevi il coccodrillo impagliato appeso al soffitto nel negozio di souvenir/oggetti religiosi) si può mangiare e bere – ci sono un paio di ristoranti in belle posizioni panoramiche, ma io non li ho ancora provati – oppure proseguire fino in cima al Monte Rosa (tranquilli, non vi mando a 4634 metri slm, ma solo a 694!) percorrendo la Via Crucis composta da cappelle immerse nel bosco di lecci. Ci vogliono soltanto 10/15 minuti dal santuario e potrete così dire di essere arrivati in cima al Monte Rosa (non state a specificare quale)! 😉
Per rientrare si può ripercorrere la mulattiera fatta all’andata, oppure prendere il bus, la funivia o imboccare il sentiero che, dalla vetta del Monte Rosa, prosegue prima per il Monte Castello e poi per il Monte Zuccarello. Non è segnalato bene, soprattutto all’inizio, tant’è che quando ho provato a farlo io mi son persa e son tornata indietro (vabbé stava pure piovendo e c’era un sacco di fango). Ritenterò, sarò più fortunata e vi farò quindi sapere come proseguire. Per ora mi fermo qui. 🙂
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Leggi i commenti (8)
Grazie, descrizioni utili e simpatiche
Ciao Franco,
sono felice di sapere che ti sia piaciuto il mio articolo. :)
Buona serata,
Silvia
vorrei un informazione: se con una comitiva di auto percorro la S.S. 45 che da Bobbio porta a Rapallo riesco ad arriva al Santuario di Nostra Signoria Montallegro ? In attesa di gentile risposta, porgo i più cordiali saluti. Giovanni Riva
Buongiorno Giovanni,
sembrerebbe di sì (ho appena controllato su Google Maps). :)
Grazie del commento e buona serata,
Silvia
Grazie per l'articolo. Mi è piaciuto molto e mi è venuta voglia di salire a Montallegro a piedi
Ciao Emilio,
grazie per il commento.
Vale assolutamente la pena salire a Montallegro a piedi, fallo! :)
Buona serata,
Silvia
Premetto che non sono allenata, ma la passeggiata è molto bella ma molto più impegnativa di quanto indicato. Quasi tutta in salita, ci ho messo più di due ore e mezza….una volta su il panorama è mozzafiato e c’è un delizioso alberghetto con ristorante che ha una bellissima terrazza panoramica dove ho mangiato delle ottime trofie al pesto
Ciao Laura,
grazie per il tuo commento e contributo.
Dal mio punto di vista, confermo quanto scritto nell'articolo, ossia che si tratta una piacevole passeggiata adatta a tutti, anche ai meno allenati. Aggiungo che la percezione della fatica è diversa da persona a persona ed è normale che i meno allenati fatichino di più.
Di sicuro concordiamo sul fatto che, a prescindere dalla fatica, ne valga la pena fare questa passeggiata e che la vista dal santuario sia bellissima! Se ci metti poi anche un buon piatto di trofie al pesto... :)
Buona serata,
Silvia