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Cosa vedere a Tolosa (Francia) in due giorni

    Categorie Francia


Tolosa è una città da non sottovalutare (lo so, ho cominciato molti post di città cosiddette minori in questo modo, ma che ci volete fare? Ci son troppi posti sottovalutati a questo mondo!).
Meno estesa e sicuramente meno popolare di una Parigi, Tolosa sa comunque soddisfare qualsiasi tipo di turista: da quello che pensa solo a mangiare al patito di arte, senza escludere chi viaggia con dei bambini piccoli.
Cosmopolita e per alcuni versi un po’ disordinata, Tolosa è soprannominata la Città Rosa in quanto i mattoni utilizzati per costruire buona parte dei suoi edifici sono appunto di un color rosa così caratteristico che, al calar del sole, riesce a creare un’atmosfera unica. In quanto a romanticismo, Tolosa marca molto stretta anche la stessa Ville Lumière. Davvero uno spettacolo. E questo è già un buon motivo per visitare la città. Ma, credetemi, ce ne sono molti altri 🙂


Anche se le dimensioni piuttosto ridotte del centro e la vicinanza tra di loro delle principali attrazioni possa far pensare che un weekend, se non un giorno soltanto, sia sufficiente per visitarla, non è esattamente così: al di là del fatto che Tolosa vada vissuta in maniera slow, gli orari delle principali attrazioni non generosissimi (indicativamente chiudono tutti alle 18) non permettono di vedere tutto in così poco tempo. E sarebbe davvero un peccato.
Quindi o si fanno necessariamente delle scelte, oppure si prolunga il soggiorno in città. O, ancora (e questa è la mia ipotesi preferita), si torna un’altra volta.
E poi ci sono anche delle cose carine da vedere nei dintorni, Carcassonne e Albi per fare due nomi, ma questa è un’altra storia.

Possibilmente suggerisco di visitare Tolosa in primavera, quando le giornate sono abbastanza lunghe da permettervi di star fuori fino a tardi e la temperatura è vivibile (in estate invece potrebbe fare molto caldo!).

Avendo due giorni a disposizione si ha comunque abbastanza tempo per visitare un bel po’ di cose e per farsi un’idea dello stile di vita tolosiano.
Importante: la domenica i negozi sono chiusi, quindi se avete intenzione di fare shopping, pensateci il sabato.
Inoltre anche diversi ristoranti la domenica abbassano le serrande, solo a pranzo oppure anche a cena: se la vostra ragione di vita è provarne uno in particolare (io vi suggerisco questi), verificate gli orari di apertura in maniera preventiva.

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Place du Capitole e il Capitole
Cuore pulsante della città, la spettacolare Place du Capitole ospita non a caso alcuni tra gli hôtel particulier (ville cittadine) più belli di tutta Tolosa, tra cui fa inevitabilmente la parte del leone il Palazzo del Campidoglio, Capitole in francese, sede del potere municipale dal XIII secolo, simbolo della città e molto molto bello (e gratuito) da visitare al suo interno. In particolare la sala Gervais e la sale des Illustres sono a dir poco spettacolari.
Davanti al palazzo del Capitole si trovano le eleganti arcate sotto le quali trovano riparo un sacco di eleganti café, brasserie e gelaterie. Non dimenticatevi di fare una passeggiata sotto i portici a testa in su: il soffitto è interamente decorato da 29 serigrafie realizzate dall’artista nizzardo Raymond Moretti che ritraggono diversi aspetti della storia tolosiana (la corrida, la Guerra di Spagna, la Liberazione…).
Altra cosa da non dimenticarsi di vedere è la grandissima croce occitana in bronzo collocata proprio al centro della piazza: anch’essa è opera di Moretti ed è completata dai 12 segni zodicacali.
NB il Capitole è visitabile nei giorni feriali dalle 8:30 alle 19, mentre la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 19. Nei giorni in cui si svolgono delle cerimonie, la visita non è consentita.

Basilica di Saint Sernin

È il monumento più riconoscibile di Tolosa, grazie al notevole campanile ottagonale che si slancia per 67 metri e che è visibile da diversi punti della città.
La basilica di San Saturnino è una chiesa dalla storia curiosa. Nasce in vesti molto sottomesse per poi divenire grandiosa ed essere promossa al rango di basilica soltanto parecchi anni, dopo la posa della prima pietra e per delle esigenze “funzionali”: da qui infatti passavano (e passano tutt’oggi) i pellegrini diretti a Santiago di Compostela e proprio la grande affluenza di questi ha portato all’ampliamento della chiesa.
È dedicata a San Saturnino, il primo vescovo di Tolosa martirizzato nel 250 e qui sepolto.
L’ingresso alla chiesa è gratuito, tuttavia vale la pena spendere 2,5 € per visitare le cripte (ce ne sono due: inferiore e superiore) e il deambulatorio che circonda la tomba di San Saturnino.

Les Jacobins – Complesso conventuale dei Giacobini
Gioiello dell’arte gotica della Linguadoca, il complesso dei Giacobini, composto dalla chiesa e il suo notevole campanile (sullo stile di quello di Saint Sernin, se non più bello anche se più basso), un bellissimo chiostro e il convento. La chiesa, considerata una delle più belle chiese domenicane d’Europa, ha un interno a navata unica talmente ampio che spiazza ed è sorretto da diverse colonne alte 22 metri tra cui si distingue le palmier (il palmizio), un pilastro dalla cui sommità partono 11 rinforzi ad arco che gli donano l’aspetto di una palma.
All’interno della chiesa sono custodite le reliquie del filosofo San Tommaso d’Aquino, a cui la chiesa stessa è dedicata.
L’ingresso alla chiesa è gratuito, mentre per accedere al chiostro bisogna pagare un biglietto di 4 €.

Cattedrale di Santo Stefano (Cathédrale Saint-Étienne)
Dire che le fattezze di questa chiesa sono quantomeno curiose significa non sbizzarrirsi abbastanza con la fantasia. La stessa fantasia che è servita per metterla in piedi e, soprattutto, riadattarla nel tempo. Numerosi aggiustamenti, allargamenti, giustapposizioni e riduzioni fatti nel corso degli anni e spesso in maniera pericolosa (o creativa, a seconda di come si vuole pensare) hanno reso questo grande edificio di impronta romanica e ricostruito in gran parte in stile gotico, una stranezza architettonica, ma con un risultato assolutamente positivo e gradevole.
Questa mancata simmetricità è visibile ovviamente sia all’esterno che all’interno della Cattedrale, il cui ingresso è gratuito.

Musée des Augustins
Premetto che non ho avuto occasione di visitare il Musée des Augustins, e mi dispiace assai. Ma è comunque doveroso inserirlo nelle attività da fare se avete un weekend per visitare Tolosa.
Al di là dell’importanza delle opere d’arte in esso custodite, ossia una collezione di dipinti e sculture dal Medioevo fino al primo Novecento, la costruzione che lo ospita varrebbe da sola una visita, in particolare il grande chiostro.

Gli hôtel particulier di Tolosa: ville sfrenatamente lussuose
La città rosa è particolarmente rinomata per i tanti hôtel particulier che la decorano e rendono segnatamente ricca di un fascino nobiliare d’altri tempi. Simboli ostentatori dei commercianti di pastel, durante il XVI secolo si faceva letteralmente a gara per chi ce lo aveva più bello e con la torre più alta. L’hôtel particulier si intende!
In questa sede è quindi doveroso aprire una parentesi per parlare velocemente del pastel, che tanto lustro ha dato alla città di Tolosa e ad alcuni suoi abitanti. Il pastel (guado in italiano o più ufficialmente isatis tinctoria) è una pianta da cui si ricava un colorante per tessuti di una nuance sul blu, dopo un processo che dura all’incirca due anni. E durante il XVI secolo il suo commercio fu particolarmente florido.
Indubbiamente una delle ville più belle di Tolosa è l’Hôtel de Assézat, umile dimora di un certo Pierre d’Assézat che chiamò Nicolas Bachelier, uno degli architetti più prestigiosi dell’epoca, a dirigerne i lavori. E pensate che, se non fosse stato per i vicini che non vollero vendergli il terreno, avrebbe potuto essere grande il doppio! Almeno così era il progetto originale. Oggi l’Hôtel de Assézat ospita la Fondation Bemberg, la cui visita dà la possibilità di curiosare all’interno della villa e di rivivere in parte l’atmosfera originale dell’epoca. Nel piccolo e grazioso cortile c’è una loggia che ospita i tavolini di un ristorante, luogo ideale per concedersi una pausa in tutta tranquillità.
Comunque quello di Assézat non è l’unico hôtel particulier degno di nota: basta camminare per Tolosa, in particolare tra Place du Capitole, le strade Jules-Guesde e François-Verdier e il fiume, e vi accorgerete che è in buona compagnia!

Un giro al mercato
Almeno un giro in uno dei vivaci mercati cittadini è d’obbligo! Oltre alla concentrazione di folklore locale e frutta a buon prezzo, i mercati di Tolosa offrono spesso l’occasione per mangiare qualcosa in un contesto un po’ diverso dal solito. Di seguito alcuni mercati che vale la pena visitare:
Marché Victor Hugo: il mercato coperto più famoso offre la possibilità di fare un aperitivo tra le bancarelle del pesce (un bicchiere di bianco e delle ostriche non vi verranno di certo negate) ma anche di pranzare in maniera seria e a prezzi politici, in uno dei ristoranti del primo piano, dove vengono servite pietanze preparate con la merce del mercato. Più a chilometro zero di così 😉
Marché Saint Cyprien: un mercato coperto stretto e lungo e piuttosto piccolino, anche se si vocifera che la qualità della merce delle sue bancarelle sia molto elevata. Rimane un po’ fuori mano: se non siete di strada non vale la pena andare fin là dal momento che di mercati da visitare in città non ne mancano.
Marché des Carmes: un altro grazioso mercato alimentare coperto, con una cinquantina di bancarelle che espongono frutta, verdura, carne, pesce, pane e dolciumi. Tutto intorno al mercato si trovano bar e ristorantini in cui fermarsi a fare una pausa mentre si osserva il via vai della gente.

Leggi anche: COSA MANGIARE A TOLOSA

Les Abbattoirs, il riqualificato che piace
Chi ama il riqualificato, l’arte moderna e i posti tranquilli con un po’ di verde e una bella vista, sicuramente apprezzerà la zona che gravita intorno al Musée d’Art Contemporains des Abbattoir nel quartiere Saint-Cyprien sulla riva sinistra della Garonna. Il pilastro dell’insieme è appunto il grande edificio che nel 1828 è stato costruito per ospitare tutti i macelli della città. Oggi è un museo d’arte contemporanea di prim’ordine, che utilizza sia gli ampi spazi interni della costruzione, ma anche gli spazi esterni dove si trovano delle opere esposte molto ben contestualizzate. Intorno a questo fulcro si sviluppa una gradevole zona verde ideale per una pausa di relax, che si affaccia sulla Garonna e dà la possibilità di ammirare la città dall’altra parte. Si può anche mangiare o bere qualcosa nel ristorante e nel bar affacciato sulla Garonna.

A piedi o in bici
Ok, un’infarinatura generale delle attrazioni top ve l’ho data. Tuttavia se il tempo lo consente è altamente consigliato fare una anche passeggiata lungo la Garonna, proprio al livello del fiume e non della strada, per ammirare indisturbati il fotogenico Pont Neuf (al quale si passa sotto) e bellissimi panorami sulle due rive. Scoprirete così una Tolosa romantica all’inverosimile, quasi da far la concorrenza a Parigi. Questa è un’attività tipica dei tolosiani come anche percorrere, a piedi o in bici, il Canal de Brienne, ossia il bel canale ombreggiato da alberi in entrambi i lati, che collega la Garonna al Canal du Midi (ossia il è un canale artificiale di 241 chilometri che collega la Garonna al mar Mediterraneo e che attraversa la città di Tolosa, regalandole un aspetto a tratti lacustre).
Per noleggiare una bici, consiglio di utilizzare il sistema di bike sharing cittadino Vélô Toulouse: economicissimo (il noleggio per un giorno costa 1,20 €), facile da usare e con possibilità di aderire e pagare online.

E c’è di più…
Inoltre va detto che Tolosa ha (almeno) altre due grandi attrazioni che è doveroso citare: le Museé Aeroscopia et Airbus e la Cité de l’Espace. Non le ho incluse in questa bozza di itinerario di un weekend perché rimangono fuori dal centro e perché due giorni non bastano per fare tutto: a mio modestissimo avviso una prima visita di Tolosa deve essere più che altro dedicata a conoscere la zona del centro e a viversi la città in maniera rilassata e goduriosa. Ma se siete patiti dello spazio o degli aeromobili allora la musica cambia…

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