Casentino
Cortona
Da qui è transitato San Francesco e transita tutt’ora il celebre cantautore Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, trattandosi della sua città (anche se non quella natale: è nato a Roma, ma è toscano al 100%). Chiedo scusa per l’accostamento sacro/profano ma Cortona è effettivamente legata a questi due personaggi, entrambi estremamente pop, anche se per motivi diversi.
Lago Trasimeno
Al di là di nozioni tecniche che ho preso in prestito da altri siti più eruditi del mio modesto blog, il lago Trasimeno offre numerosi e interessanti spunti “turistici”. Non son pochi infatti i borghi ci vi si affacciano in cui vale la pena fermarsi. Ne cito solo alcuni, non allontanandomi troppo dalla nostra base Arezzo (rimanendo, quindi, nella parte settentrionale del Lago).
Castiglione del Lago è uno dei borghi più graziosi intorno al Trasimeno e il suo nucleo storico si trova in posizione sopraelevata. In epoche passate ha rivestito “cariche” importanti – a testimonianza di ciò ci sono diverse vestigia – mentre oggi è un vivace centro che richiama moltissimi turisti. Il Palazzo della Corgna, oggi museo, è indubbiamente il pezzo forte di Castiglione (e uno dei vanti artistici del lago): ha delle bellissime stanze affrescate dal Pomarancio. Scendendo dal centro, prendendo una bella scalinata panoramica lambita da ulivi, si arriva sulle sponde del lago.
Tuoro sul Trasimeno è un piccolo e sonnolento borgo medievale il cui centro rimane distaccato dal lago (nonostante abbia comunque un porticciolo) e in posizione sopraelevata e panoramica.
Il nome di Tuoro è legato alla battaglia del Trasimeno (21 giugno 217 a.C.), che ha visto l’esercito romano, guidato da Gaio Flaminio Nepote, scontrarsi contro quello cartaginese, guidato da Annibale. È stato uno dei maggiori scontri bellici della seconda guerra punica, in cui Annibale e i suoi uomini ebbero la meglio (anche se poi la guerra la vinsero i romani). A Tuoro c’è un piccolo e interessante museo dedicato ad Annibale e alla battaglia.
Altra perla del lago, quasi dirimpettaia di Castiglione, è Passignano sul Trasimeno. Un delizioso borgo di pescatori che si sviluppa sia sulle rive del lago (ci sono anche delle spiagge) che nella collinetta sovrastante che culmina con ciò che rimane della Rocca.
Passignano è inoltre famoso per il Palio delle barche, una rievocazione storica medievale che si svolge nel mese di luglio. Il palio consiste nel rievocare l’ultimo atto delle ostilità tra due nobili famiglie perugine, i Baglioni e gli Oddi: 4 rioni di Pasignano si affrontano in una competizione in 3 fasi, a tratti un po’ matta, ma che vale la pena di assistere. Più informazioni sul sito ufficiale.
Passignano è inoltre la base per imbarcarsi alla volta dell’Isola Maggiore.
Anghiari
Non sto a farvi l’elenco delle cose da vedere ad Anghiari perché non ha molto senso: come in buona parte dei borghi italiani l’attività principale è camminare senza una meta ben precisa, facendosi guidare dall’istinto, e farsi catturare dall’atmosfera del luogo. Per le vie di Anghiari troverete comunque numerosi cartelli con spiegazioni. Per chi volesse approfondire il discorso Battaglia di Anghiari, segnalo che c’è un piccolo museo ad essa dedicato.
Citerna
Monterchi
Altro giro, altro borgo medievale arroccato su una collina e immerso nel verde, altra Madonna. Ci spostiamo nella vicina Monterchi dove troviamo un capolavoro di Piero della Francesca, la Madonna del Parto, affresco realizzato in data imprecisata tra il 1455 e il 1465 per la chiesa di Santa Maria a Momentana e oggi custodito in un museo a lei dedicato. È curioso il fatto che un pittore già famoso come Piero della Francesca abbia dipinto un soggetto così impegnativo per una piccola chiesa di campagna. Forse è un omaggio alla madre, originaria proprio di Monterchi.
In passato la Madonna del Parto era visitata dalle donne del paese in dolce attesa che si recavano in pellegrinaggio al suo cospetto per avere protezione durante il travaglio. Ancora oggi c’è chi mantiene viva questa tradizione e, tra l’altro, le donne incinte usufruiscono inoltre del biglietto gratuito (altrimenti costa 6,50€).
Se la notorietà di Monterchi è legata principalmente alla Madonna di Piero Della Francesca, anche il resto del paese si difende abbastanza bene. Tanto per cominciare si tratta di un borgo super grazioso e poi custodisce una chicca, ossia il curioso Museo delle Bilance in cui sono raccontati 600 anni di storia della bilancia. Purtroppo il Museo delle Bilance é aperto su prenotazione solo per gruppi sopra le 15 unità (sito ufficiale).
Sansepolcro
Continuando in tema Piero della Francesca, potreste essere interessati a fare un salto a Sansepolcro, sua città natale, sempre nelle vicinanze.
Anche se le dimensioni di questa cittadina iniziano a essere interessanti, si tratta comunque di una località tranquilla con un bel centro storico in cui trascorrere qualche ora tra il duomo il museo civico (in quest’ultimo, tra le altre
opere, si può ammirare la Resurrezione di Piero della Francesca, definito come la più bella pittura del mondo dallo scrittore Aldous Huxley).
Io purtroppo a Sansepolcro non son riuscita (ancora) ad andare perché la pioggia battente non me lo ha permesso, ma non me la sentivo di non includerla nella lista dei luoghi da vedere nei dintorni di Arezzo.
Città di Castello
Rispetto alle località citate prima, Città di Castello, con i suoi quasi 40mila abitanti, può sembrare una metropoli. Ma invece è una cittadina, seppur vivace, tutto sommato tranquilla e sonnacchiosa che vanta una ricca storia medievale e un’atmosfera autentica.
Non siamo più in Toscana ma abbiamo sconfinato in Umbria e, a quanto pare, da ‘ste parti si parla un dialetto molto particolare.
Città di Castello ha un centro storico non particolarmente enorme in cui si distingue un campanile cilindrico ma è soprattutto nota per essere la città natale di Alberto Burri, artista considerato come uno dei pionieri dell’arte informale e dell’arte materica, che ha lasciato un’impronta duratura nel mondo dell’arte contemporanea. Le sue opere sono caratterizzate da un uso creativo di materiali non convenzionali trasformati in opere d’arte astratte e son spesso influenzate dalla sua esperienza come prigioniero di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella sua città gli rende onore la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, un museo in cui sono ospitate numerose opere di Burri, tra cui dipinti, assemblaggi e altre creazioni che mostrano l’evoluzione della sua carriera artistica.
Che dite ce ne sono abbastanza di spunti? Fatemi poi sapere le vostre impressioni nei commenti!
Leggi anche:
- Cosa vedere ad Arezzo in un giorno
- Cosa vedere nel Casentino
- Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere in Toscana
***
HEY ASPETTA, non scappare via così!
Perché non lasci un commentino qui sotto? Mi faresti molto felice! 🙂
Inoltre passa a trovarmi su: Facebook e/o Instagram.
Un bel LIKE è sempre gradito! 😉