Vi suggerisco di visitare città e dintorni in bassa stagione -a maggio o a ottobre ad esempio-, quando c’è meno gente in giro e fa anche meno caldo, ma non è tutto chiuso come ci si aspetta in località di mare che vivono principalmente d’estate e dove, al di fuori dell’alta stagione, cala un velo di tristezza malinconica. A parte i mesi propriamente detti invernali, ad Alghero c’è sempre un po’ di fermento (si tratta comunque di una cittadina di oltre 40.000 abitanti) e non è difficile riuscire a trovare delle bellissime giornate in primavera o in autunno che permettano di fare comunque una capatina al mare e non di rado anche il bagno.
E comunque non c’è solo il mare: ad Alghero e soprattutto nei dintorni ci sono tante cose da vedere e fare che un weekend soltanto risulta un po’ risicato, soprattutto se si arriva il sabato mattina e si riparte la domenica sera o nel tardo pomeriggio. Ma non voglio demotivarvi dal partire, anzi! Io se potessi andrei tutti i weekend ad Alghero (tranne a luglio e agosto), dopotutto è a un’ora scarsa di volo da Milano: ci si mette quasi di meno che andare in Liguria 😉
Anche le attrattive nei dintorni si trovano a una distanza ragionevole, tanto che in due giorni scarsi si riescono a fare un bel po’ di belle cose! Si rende però indispensabile noleggiare una macchina per avere l’autonomia che serve da queste parti. E se ve lo dice una che di solito fa tutto coi mezzi pubblici… fidatevi! Affittatela già in aeroporto così, poco dopo essere atterrati, sarete già operativi.
Nelle righe che seguono vi fornisco qualche suggerimento e informazione pratica su come organizzare un weekend tra Alghero e i dintorni, prendendo l’aeroporto di Alghero-Fertilia come punto di partenza e di arrivo, dal momento che diverse città italiane hanno il collegamento diretto – e se voi state leggendo questo post è probabile che abbiate già un biglietto aereo in mano! Vi propongo due opzioni, una più rilassata e una più energica, ma nulla vieta di modificare un po’ gli itinerari in base alle vostre esigenze. Ovviamente non mancano i consigli gastronomici, state tranquilli che a pancia vuota non vi ci lascio!
Opzione 1 – Weekend più rilassato
Giorno 1: Aeroporto > [~9 km, ~14 minuti] > un giro ad Alghero città > [~50 km, ~40 minuti] > Stintino per qualche ora di mare > [~65 km, ~1 ora] > Castelsardo per cena/notte.
Giorno 2: Visita di Castelsardo > [~72 km, ~1 ora e 10 minuti] > Le Bombarde per un’ultima sosta al mare, se avanza tempo > [~8 km, ~10 minuti] Aeroporto.
Opzione 2 – Weekend più energico
Giorno 1: Aeroporto > [~3 km, ~3 minuti] > Necropoli di Anghelu Ruju > [~13 km, ~12 minuti] > Nuraghe di Palmavera > [~15 km, ~21 minuti] > Capo Caccia e Grotte di Nettuno > [~35 km, ~45 minuti] > Cala dell’Argentiera > [~32 km, ~40 minuti] > Stintino > [~55 km, ~1 ora] > Alghero.
Giorno 2: Un giro ad Alghero città > [~45 km, ~1 ora] > Bosa > [~56 km, ~1 ora e 15 minuti] > Le Bombarde per un’ultima sosta al mare, se avanza tempo > [~8 km, ~10 minuti] > Aeroporto.
In due giorni vi farete l’idea di quanto sia bella questa parte di Sardegna. Vorrete poi tornarci, ne son convinta! 🙂
Alghero città
Alghero è una località piacevole e godereccia, a cui bisogna dedicare almeno qualche ora di visita. In tutta tranquillità. È inoltre un’ottima base per visitare i dintorni, soprattutto in bassa stagione quando continua a essere comunque un po’ animata. Come minimo sindacale bisogna fare almeno un giretto per i bastioni, sul lungomare e per le strette vie del centro. Consiglio pro: all’ora del tramonto, non fatevi cogliere impreparati ed assicuratevi un posto in prima fila in un locale sui bastioni. Guardare la palla rossa del sole che si tuffa in mare nei pressi di Capo Caccia con uno spritz in mano è uno spettacolo che non ha prezzo. E non c’è Mastercard che tenga!
Un po’ fuori dalla città, ma sempre raggiungibile a piedi, c’è il belvedere Giuni Russo: un punto di osservazione privilegiato dedicato a colei che ha contribuito a far conoscere Alghero in tutta Italia. Fateci un salto!
Una tappa simpatica e golosa è invece il mercato civico in via Cagliari, aperto tutte le mattine dalle 7 alle 13 (in alcuni periodi dell’anno, un po’ di banchi potrebbero essere chiusi per ferie). È un mercato piccolino ma grazioso e io ve lo segnalo principalmente perché al suo interno c’è un panificio-pasticceria dove vi suggerisco di acquistare un po’ di dolcetti sardi da portare a casa o mangiare sul momento, in particolare le pàrdulas, che qui si chiamano, ricottelle sono s-t-r-e-p-i-t-o-s-e!
Altra sosta gastronomica che vi suggerisco è il celebre Bar Focacceria Milese in via Garibaldi la cui specialità della casa è la goduriosissima focaccia milese, che consiste in un panino super imbottito di pomodoro, tonno, uova sode, cipolle, acciughe, olio, aceto, sale, pancetta o fontina. Un pezzo costa meno di 3€ e vi dà autonomia per buona parte della giornata: minima spesa, massima resa. Un’idea può essere quella di non mangiarla subito ma di comprarla e conservarla per pranzo: a prescindere dal giro che farete, in bassa stagione è sempre meglio avere qualche provvista con sé, just in case.
Se vi trattenete in città per la cena ho un locale da suggerirvi dove fare una mangiata di pesce, di quelle con la emme maiuscola: Mabrouk in via Santa Barbara 4. In questo ristorante non esiste il menù à la carte, non c’è possibilità di scegliere, si spende un prezzo fisso di 40€ per aver in cambio una serie quasi infinita di portate di pesce freschissimo (5 antipasti, 2 primi e 2 secondi, tutte porzioni generose e le proposte variano in base al pescato del giorno), acqua, vino della casa, dolce e ammazza caffè. Non male, eh? L’unico neo è che il ristorante non ha uno spazio fuori (e mangiare all’aperto ad Alghero è un’esperienza piacevolissima).
Stintino
Nell’estrema punta nord occidentale della Sardegna si trova Stintino la cui attrazione principale è senza dubbio la Pelosa, una delle spiagge più belle della Sardegna, se non la più bella in assoluto. Le sue acque cristalline e super tranquille e il bel contesto naturale che la circonda rendono questo posto davvero meraviglioso. Roba da far concorrenza ai Caraibi.
In bassa stagione, quando la gente è poca ma il mare è sempre bellissimo, si sta da Dio. E non si paga nemmeno il parcheggio 😉
Da la Pelosa non ve ne vorrete più andare, però è doveroso segnalare che nei dintorni si trovano altre spiagge molto belle.
Castelsardo
Una fortezza che domina uno sperone roccioso, con tante casette colorate in tinte pastello tutt’intorno: un colpo d’occhio che difficilmente si dimentica. Questo in poche parole è Castelsardo, una meraviglia di borgo che, nonostante le ridotte dimensioni, una mezza giornata di visita se la merita tutta.
Il castello, lì dal 1200 e perfettamente conservato, fu fatto costruire dalla famiglia genovese dei Doria. Al suo interno (ingresso a pagamento, 3€) è possibile visitare l’interessante Museo dell’Intreccio Mediterraneo -attività artigianale tutt’oggi viva a Castelsardo- nonché ammirare in un solo sguardo buona parte di Sardegna del Nord dalle alte mura. Intorno al castello si sviluppa il nucleo più antico di Castelsardo fatto di stretti vicoli e abitazioni, all’uscio delle quali potrete trovare una signora che espone le sue creazioni (il paese è famoso nel mondo per la produzione artigianale di cestini). Noterete sicuramente il bel campanile colorato, staccato dalla chiesa.
Segnalo infine che nei pressi di Castelsardo ci sono delle belle spiagge in cui fare un tuffo, se il tempo lo permette.
Se rimanete a Castelsardo per la notte, ho un locale da consigliarvi per cena: la Trattoria da Maria Giuseppa in via Colombo 6. Un posto informale in cui si mangia tanto e bene e si spende poco (in due abbiamo speso 70€ per un antipasto di salumi e formaggi, due piatti di fregola ai frutti di mare, una grigliata mista di pesce, una bottiglia di vino bianco e due bicchieri di mirto). Fa anche da pizzeria, ma io vi consiglio assolutamente di provare la fregola!
A pochi minuti di macchina sia dall’aeroporto che dalla città di Alghero c’è la bella spiaggia Le Bombarde. Se vi avanza un po’ di tempo prima di prendere l’aereo o di andare in città vale assolutamente la pena farci una sosta e magari anche il bagno!
Qui c’è un bar/ristorante senza infamia e senza lode da un punto di vista gastronomico ma in un’ottima posizione proprio fronte mare: il luogo ideale per bere un’Ichnusa e/o fare uno snack leggero contemplando il mare (e che mare!). In alternativa a Le Bombarde, potete scegliere di fermarvi alla spiaggia vicina del Lazzaretto, molto bella pure lei.
Necropoli di Anghelu Ruju e Nuraghe Palmavera
L’interessante necropoli di Anghelu Ruju si trova a qualche minuto di macchina dall’aeroporto. Si tratta di uno dei complessi di tombe più significativi dell’isola, rinvenuto per caso nel 1903. In questo sito si trovano 38 antichissime tombe scavate nell’arenaria (risalgono al 3200 – 2800 a.C.), all’interno delle quali son stati ritrovati i picchi di pietra usati per scavarle. Qui potete divertirvi a cercare le corna incise nei muri delle tombe: simboli taurini in rappresentanza della divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Il biglietto di ingresso alla necropoli costa 6€, ma è possibile fare un biglietto combinato col Nuraghe di Palmavera a 8€ (consigliato).
Capo Caccia e Grotte di Nettuno
Queste grotte sono uno dei luoghi più incredibili della zona e, azzardo, di tutta la Sardegna. Un favoloso mondo sotterraneo lentamente creatosi nel corso dei secoli grazie a fenomeni carsici. Da rimanere senza parole. Le grotte si possono visitare soltanto prendendo parte a una visita guidata che comincia allo scoccare di ogni ora (gli orari di apertura variano un po’ in base alla stagione, in linea di massima le grotte sono aperte dalla mattina al pomeriggio). Fate quindi in modo di essere al parcheggio, che si trova quasi sulla punta del promontorio, non oltre i 40 di ogni ora: vi aspettano 656 gradini per scendere fino all’ingresso, ci mettere quindi 15/20 minuti. Il prezzo del biglietto è di 13€ a persona e si può pagare solo in contanti – dettaglio importante: non arrivate fin lì sotto muniti solo di carta di credito! La visita dura circa 30 minuti.
Cala dell’Argentiera
La tranquilla e affascinante Cala dell’Argentiera è “confinata” alla fine di una strada tutta tornanti che scende verso il mare. In bassa stagione incontrerete davvero poca gente da queste parti. L’aria un po’ malinconica che si respira, amplificata dagli edifici abbandonati della miniera d’argento che dà il nome a questo remoto angolo di Sardegna, per me rende questo posto bellissimo.
In bassa stagione non c’è molto traffico e, di conseguenza, nemmeno troppe possibilità di fare uno spuntino. Peccato perché la location è perfetta per una pausa ristoratrice. Il bar il Veliero, è probabilmente l’unico posto che troverete aperto in bassa stagione (purtroppo non ha vista mare).
Bosa
La strada costiera che da Alghero corre verso Bosa in una cinquantina di km è uno dei tratti di litoranea sarda più belli, che regala panorami mozzafiato in entrambe le direzioni. Riempitevi gli occhi di tutta la bellezza che questo tratto di strada regala per poi arrivare a Bosa, una delle cittadine più affascinanti di tutta la Sardegna. È un borgo composto da casette colorate che coprono un lato della collina alla cui sommità svetta il castello Malaspina.
A pochi minuti di distanza da Bosa c’è il “distaccamento” marino (Bosa Marina, appunto), dove c’è una lunga spiaggia e qualche locale in cui fermarsi per fare una pausa.
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