Varese offre inoltre diverse chicche: ha un grazioso centro storico – piccolino ma molto elegante – e bellissime ville con giardini altrettanto belli poco fuori dalla città e raggiungibili con una breve passeggiata. Per chi non lo sapesse, Varese è soprannominata la città giardino, appellativo dato mica a caso: numerosi sono infatti gli spazi verdi all’interno del comune, anche a due passi dal centro, e molto spesso si tratta di pertinenze di ville di famiglie nobili.
Direi che di scuse per visitare Varese ce ne sono parecchie, non trovate? Se non siete ancora convinti, vi suggerisco di continuare a leggere: sono certa che tra le tappe gastronomiche e quelle culturali che vi propongo qui sotto, vi convincerò! 🙂
L’itinerario di un giorno a Varese che ho preparato apposta per voi, dopo diverse visite in città, si può fare tranquillamente a piedi e coi mezzi pubblici, che funzionano piuttosto bene. La macchina potete quindi lasciarla a casa anche perché Varese è facilmente raggiungibile in treno da Milano: sia Trenitalia che Trenord hanno frequenti collegamenti con la città, ci si mette un’ora -minuto più o minuto meno, dipende da che linea prendete-, il costo del biglietto è tra i 5,50€ e i 6,10€ (anche in questo caso dipende dalla linea) e si arriva a due passi dal centro. Meglio di così che volete? 😉
Per facilitarvi la lettura, ho suddiviso l’itinerario nei seguenti paragrafi:
- Chi ben comincia: la migliore colazione di Varese
- Cosa vedere nel centro storico di Varese
- Villa Estense e i suoi giardini, Villa e Parco Mirabello
- Sacro Monte e Via Sacra (e pausa pranzo)
- Villa Panza e il suo Parco
- Concludere in bellezza tra un aperitivo e un dolce
Dove fare la migliore colazione di Varese
A Varese ci sono numerose pasticcerie di un certo livello, ve ne accorgerete presto gironzolando per le vie del centro e rimanendo incantati dalle invitanti vetrine, ma quella che preferisco per far colazione è Buosi in piazza Beccaria 6. Anche se non ci sono tavolini per sedersi e bisogna sgomitare al bancone, cosa che odio, le brioche sono favolose (provate la veneziana alla crema!) e soprattutto qui si beve la bevanda calda cult della città: il buosino che, come suggerisce il nome, è un’esclusiva del locale. Ve ne ho già parlato ampiamente in questo post, quindi in questa sede non mi ripeto ma vi invito a provarla e farmi sapere cosa ne pensate!
Buosi si trova a 10/15 minuti a piedi dalla stazione ed è anche il punto di partenza ideale per esplorare il centro.
Cosa vedere nel centro storico di Varese
Piccolino, raccolto ed estremamente elegante, questo è in poche parole il centro di Varese. Il fatto che sia in buona parte pedonale lo rende inoltre un luogo in cui si passeggia molto piacevolmente per le sue vie porticate, prendendo parte allo struscio cittadino e ammirando le belle piazze e i particolari dei palazzi. Non c’è tantissimo da vedere, ma le poche attrazioni sono tutte molto interessanti. E poi è bello intrufolarsi nei cortili e rimanere piacevolmente colpiti da luoghi magici e soffitti affrescati laddove non te lo aspetti. Non sto a dirvi cosa vedere prima o casa dopo dato che è tutto molto vicino, mi limito a elencarvi e parlarvi brevemente delle cose che non potete non vedere… sempre se le trovate aperte (purtroppo gli orari di apertura di alcune attrazioni sono un po’ un’incognita). Calcolate più o meno un’oretta per visitare tutto.
Basilica di San Vittore e il Bernascone
Massimo luogo di culto della città, è intitolata a Vittore, il Santo Patrono di Varese, che si festeggia l’8 maggio. La facciata è in stile neoclassico mentre l’interno, molto d’impatto e molto pieno, è decisamente barocco.
Ed è altresì barocco, ma con influssi manieristi, il cosiddetto Bernascone, ossia il campanile a fianco della basilica che, coi suoi 75 metri d’altezza, di sicuro non passa inosservato.
Arco Mera
Basilica e campanile si trovano in piazza San Vittore, dirimpettai a uno dei simboli della città, l’Arco Mera che collega la piazza con quella del Podestà, aprendosi lungo i portici dell’elegante corso Matteotti, la via principale del centro. L’arco, realizzato nel 1850, in passato era inteso come un limbo immaginario tra il centro religioso e quello civile.
Battistero di San Giovanni
Case Perabò
In via Albuzzi, poco distante dalla basilica, si trova la finestra più fotografata di Varese: quella in cotto di Case Perabò. Si tratta di un ottimo esempio di gotico lombardo della seconda metà del XV secolo ed è stata restaurata di recente (nel 2011) dopo una grandinata che l’aveva danneggiata. Date anche una sbirciata all’interno del cortile, troverete un bel soffitto affrescato.
Broletto
Il cortile del Broletto, è un piccolo gioiellino della città. Vi si accede sia da via Veratti che da piazza del Podestà e si tratta di un delizioso cortile cinquecentesco tutto porticato, appartenente a Palazzo Biumi. Qui un tempo si teneva il mercato delle granaglie, mentre oggi ci sono delle attività commerciali, tra cui un delizioso caffè.
Sala Veratti
Molto grazioso è anche il silenzioso cortile di Sant’Antonio, anch’esso facente parte del complesso conventuale, a cui si acceda da via Broggi.
Il Piantone
Camminando in via Veratti noterete sicuramente un albero particolarmente imponente: si tratta del Piantone, un cedro del Libano alto oltre 20 metri, che rappresenta un simbolo del centro città. Un vero e proprio monumento vegetale di Varese, un riferimento per tutti i cittadini che son soliti a darsi appuntamento “al Piantone” (c’è pure la fermata del bus Veratti-Piantone!), che però pare abbia le ore contate in quanto le sue condizioni di salute sono piuttosto compromesse.
Villa Estense e i suoi giardini, Villa e Parco Mirabello
Un paragrafo a parte si merita Palazzo Estense coi suoi superlativi giardini, che dal 1949 fanno tutt’uno con il parco di Villa Mirabello (Varese è stata ribattezzata Città giardino mica a caso). Per raggiungere l’ingresso di Palazzo Estense, da via Veratti basta camminare qualche minuto. Il tempo per visitare tutto il complesso è variabile: può bastare mezz’ora se decidete di non visitare i Musei Civici, ma può durare anche un paio d’ore.
La facciata esterna di Palazzo Estense non è niente di ché, non ispira neanche troppo a entrare né, tanto meno, fa da spoiler alla meraviglia che si trova una volta varcato il portone di ingresso. La facciata interna è tutta un’altra storia: in stile “barocchetto” lombardo, di colore fiori di pesco, è sormontata da una meridiana e dall’aquila estense.
Il palazzo nasce come una villa di inizio Settecento di un ricco commerciante, tale Tommaso Orrigoni, per poi essere acquistata nel 1765 da Francesco III d’Este quando, per volere di Maria Teresa d’Austria, diventò signore di Varese (carica che mantenne fino al 1780).
Nonostante fosse soltanto la sua residenza estiva, Francesco III si prodigò tantissimo per migliorarla, facendole raggiungere lo splendore che ancora oggi godiamo. Le migliorie riguardano sia il palazzo (interno ed esterno) che i giardini, realizzati prendendo come modello quelli della residenza imperiale di Schönbrunn a Vienna.
Dal 1882 il palazzo è sede del Comune di Varese e proprio per questo motivo è visitabile al suo interno solo negli orari di apertura degli uffici comunali ossia dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e il venerdì mattina dalle 8 alle 12:30.
Le sale più belle sono la Sala da Ballo, dove si celebrano i matrimoni civili e il magnifico Salone Estense, oggi sede del Consiglio Comunale e un tempo luogo in cui si tenevano sontuosi banchetti alla corte di Francesco III.
In occasione di eventi culturali (date un’occhiata al sito del Comune di Varese per vedere se c’è qualcosa in corso) le due sale si si possono visitare anche al venerdì pomeriggio e nel weekend.
I giardini sono un luogo piacevolissimo in cui passeggiare. Potete osservare diverse piante di pregio dalle dimensioni notevoli (corredate da cartelli con ottime spiegazioni) e godere di una vista superlativa sull’area circostante una volta arrivati nel punto più alto: nelle giornate col cielo sereno si vede pure sua maestà il Monte Rosa!
Contiguo ai giardini estensi c’è il parco di Villa Mirabello, tanto che non si capisce dove finiscono gli uni e comincia l’altro. La bella villa, in stile Tudor, si trova in cima all’omonimo colle (curiosità: Varese è adagiata su sette colli proprio come Roma!) e ospita il Museo Civico Archeologico che custodisce diversi materiali preistorici ritrovati nel Varesotto tra cui quelli dell’Isolino Virginia sul lago di Varese.
Il museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14 alle 17:30 nel periodo invernale e dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 18 nel periodo estivo, il primo sabato di ogni mese la chiusura è posticipata alle 22. Il prezzo del biglietto è di 4€ e per visitarlo ci vuole un’oretta.
Sacro Monte e Via Sacra (e pausa pranzo)
Si sarà fatta ormai tarda mattinata, quindi i tempi sono maturi per uscire dalla città e incamminarsi verso Santa Maria del Monte, in modo da arrivarci in tempo per il pranzo. Vi porto in un posto carino, abbiate fede 😉
Questa deliziosa frazione di Varese si trova sopra la città a ~800 metri slm (NB Varese è a nemmeno 400 metri slm) e raggiungerla si può (si deve!) percorrere a piedi la Via Sacra, un percorso devozionale lungo il quale si incontrano 14 cappelle dedicate ai Misteri del Rosario (il 15mo mistero è invece rappresentato nel santuario a Santa Maria del Monte).
Si tratta di una delle attrazioni principali di Varese, quindi non perdetevela per nessuna ragione al mondo! Ok, c’è un po’ di salita da fare, ma oltre a non essere nulla di faticoso, sia il percorso che la vista una volta arrivati in cima vi ricompenseranno ampiamente dello sforzo fatto. E poi, se perfino l’Unesco si è scomodato per arrivare fin su e includere la Via Sacra nella lista dei Patrimoni dell’Umanità… chi siamo noi per esimerci dal percorrerla?
Del Sacro Monte e della Via Sacra ne ho già parlato approfonditamente in questo post, quindi non sto a ripetermi anche qui. Vi do però qualche informazione pratica su come arrivare dal centro di Varese.
Tanto per cominciare, bisogna prendere l’autobus C. In centro, una fermata comoda è quella in corso Aldo Moro all’altezza della Feltrinelli (da qui passano tutti gli autobus, non vi potete sbagliare), altrimenti potete prenderlo anche in viale Aguggiari. Indicativamente ne passa uno ogni 15/20 minuti. Il biglietto costa 1,40€, si può fare a bordo (serve avere della moneta, meglio se contata dato che la macchinetta non dà resto) e dura 90 minuti. Nel caso in cui decideste di salire a Santa Maria del Monte in funicolare e non a piedi, lo potete fare con lo stesso biglietto. L’autobus in 20 minuti circa vi porta sia alla fermata Prima Cappella, da dove comincia la Via Sacra, che alla fermata successiva alla stazione della funicolare (che è poi il capolinea).
Io vi suggerisco di percorrere la Via Sacra a piedi in salita, per rispettare l’ordine delle cappelle: è un piacevole percorso di circa 45 minuti, non impegnativo ma molto interessante sia da un punto di vista culturale che paesaggistico. E scendere poi a valle in funicolare (per poi riprendere l’autobus C e tornare in città).
Se però l’orario inizia ad essere molto a ridosso del pranzo, vi consiglio di salire in funicolare e scendere a piedi, per non rischiare di rimanere a stomaco vuoto (i ristoranti non fanno orario continuato).
Pranzo, si diceva. Ho il nome di un ristorante da suggerirvi, ma devo aggiungere che non è proprio economicissimo. Purtroppo i prezzi sono stati aumentati di recente, mentre la scelta di piatti è diminuita (questo può essere un bene ai fini di garantire più freschezza).
Tirando quindi le somme: il cibo è buono, l’atmosfera è romantica e la vista top, quindi se avete qualche soldino da spendere… fateci un pensierino! Il posto di cui parlo è questo.
Se cercate invece una soluzione più alla buona potete optare per Il Convivio del Sacro Monte (pagina Facebook), un posto super informale dove si possono mangiare a oltranza i (pochi) piatti del giorno, panini o qualche dolce appena sfornato, fino a esaurimento scorte. Il servizio è lento ma la soluzione è simpatica, ma al Sacro Monte è bene non avere fretta. A mio avviso i prezzi dei piatti sono un po’ alti per il tipo di locale.
A stomaco pieno è d’obbligo fare un giro per il minuscolo centro abitato: sembra quasi di essere in un presepe! Da visitare è il Santuario, dove si conclude il percorso della Via Sacra col 15mo mistero. L’interno, piccolo e raccolto, è davvero molto suggestivo. Se ne avete occasione, visitate anche la cripta, che rappresenta la testimonianza architettonica più antica del complesso ed è quasi completamente affrescata.
Una chicca da non perdere al Sacro Monte è la Casa Museo di Lodovico Pogliaghi, che troverete alla vostra sinistra lungo la Via Sacra, poco prima di arrivare nel centro abitato. Si tratta di una bellissima villa-studio di questo artista eclettico e decisamente sopra le righe che da Milano si è trasferito al Sacro Monte dopo essersene innamorato. Sia l’esterno ma soprattutto l’interno vi lasceranno a bocca aperta: il Pogliaghi collezionava opere d’arte, oltre che a realizzarle lui stesso, e amava unire insieme stili molto diversi tra loro. Il risultato è stupefacente. All’interno della casa c’è pure il bozzetto in scala 1:1 del portone principale del Duomo di Milano…
Il museo purtroppo non è sempre aperto, date un’occhiata al sito ufficiale prima di andare, e si può visitare soltanto prendendo parte a un’interessante visita guidata di ~45 minuti. Il prezzo del biglietto è di 5€.
Terminata la visita al Sacro Monte e ai suoi tesori è venuto il momento di tornare in città per visitare l’ultima, grande, attrazione della giornata. Lo so, non vorrete più andarvene dal Sacro Monte però vi prometto che vi porto in un altro bellissimo posto!
Per rientrare in città utilizzate le “istruzioni” che vi ho dato per l’andata, ovviamente al contrario. Una volta sull’autobus scendete però all’ultima fermata di viale Aguggiari anziché in centro: in questo modo sarete più vicini alla ultima tappa.
Villa Menafoglio Litta Panza – aka Villa Panza – e il suo Parco
Scesi dall’autobus, vi aspetta una breve passeggiata un po’ in salita (ve l’ho detto che Varese sorge su 7 colli!) per arrivare fino in cima al colle Biumo dove sorge Villa Panza e il suo parco.
La villa risale a metà Settecento e viene fatta realizzare dal marchese Paolo Antonio Menafoglio che la concepisce come villa di delizia – un posto in cui organizzare feste, ricevimenti ed eventi mondani – e non come residenza. Nel 1823 la famiglia Menafoglio si trova però costretta a cedere la villa a Pompeo Litta Visconti Arese, che la fa ampliare e, infine, nel 1935 viene acquistata insieme al parco dalla famiglia Panza. Con tutti questi passaggi di proprietà si spiega il perché di così tanti cognomi associati al nome della villa. Dal 1996 villa e parco sono gestiti dal FAI.
Giuseppe Panza, grande collezionista di arte contemporanea, realizza all’interno della villa un percorso espositivo del tutto innovativo: oltre 150 opere di artisti contemporanei si combinano perfettamente con struttura, arredi e raccolte d’arte preesistenti. Visitare gli interni di Villa Panza non è quindi né un semplice tuffo nel passato né una semplice visita a una mostra d’arte contemporanea, ma un’esperienza sensoriale molto più profonda ed emozionante.
Che vi piaccia o no l’arte contemporanea, vi suggerisco quindi di investire 15€ per visitare la collezione della villa, che spesso è abbinata a una mostra di arte contemporanea di livello internazionale.
E poi c’è il giardino o, meglio, il parco. Immenso – ‘na robina di ~33.000 metri quadri che si estende su più livelli – è un classico parco all’italiana decorato da opere d’arte ambientale e regala una bella vista sulla città di Varese (personalmente preferisco i Giardini Estensi, ma è solo il mio parere personale). Se volete visitare solo il parco, spenderete 3€.
È possibile visitare villa e parco tutti i giorni dalle 10 alle 18 tranne lunedì non festivi. Considerate di trascorrere almeno un’ora e mezza o due ore nel complesso.
Per concludere in bellezza: un aperitivo e un buon dolce
Finita la visita a Villa Panza si è fatto il momento di tornare in centro. A piedi ci metterete 10/15 minuti, in alternativa potete prendere l’autobus A (per fare il biglietto vale il discorso già fatto sopra).
Dopo tutto questo camminare e visitare vi siete meritati un buon aperitivo! Io vi suggerisco di andare da Pirola in via Veratti, proprio davanti al Piantone, per bervi un bel bicchiere di Apollo 11 ossia il cocktail dedicato allo sbarco sulla Luna! Devo ammettere che quelli di Pirola non mi sono particolarmente simpatici, ma dove vi ricapita di bere un Apollo? Il locale inoltre è molto elegante e sempre affollato. Per saperne di più su questo aperitivo varesino, leggete questo post.
Infine, prima di tornare a casa, concedetevi un souvenir goloso: un Dolce Varese o Amor Polenta che dir si voglia, ossia la torta a base di farina di mais e ricoperta di zucchero a velo di cui Varese va molto fiera. Semplice e golosa. La pasticceria Zamberletti (in via Manzoni 4 o in corso Matteotti 20) ne custodisce la ricetta originale.
E se capitate nel periodo dell’Epifania non dimenticatevi di portare a casa qualche cammello di pasta sfoglia! 😉
Leggi anche:
- Il Castello di Masnago;
- Curiosità e informazioni pratiche sul Sacro Monte di Varese;
- La casa più bizzarra e interessante del Sacro Monte, quella di Lodovico Pogliaghi;
- Castelseprio e il Monastero di Torba;
- Cosa fare sul lago di Varese;
- Chicche gastronomiche varesine: il buosino, il Dolce Varese, il Borducan, l’Apollo 11 e i cammelli di pasta sfoglia.
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Leggi i commenti (5)
Grazie dei tanti consigli e guide, espressi in modo chiaro e godibile. Mi è stata molto utile per scegliere come approcciarmi a Varese, visto il poco tempo a mia disposizione. Complimenti
Grazie Marisa, il tuo commento mi ha già reso la giornata migliore! :-)
Varese è una città sottovalutata ma piena di sorprese, vedrai che ti piacerà!
Fammi sapere poi le tue impressioni.
Buona domenica,
Silvia
PS se vai oggi non saltare l'ascesa al Sacro Monte per nessuna ragione al mondo... in una giornata così la vista è top!
I consigli sono ottimi. Oggi cerco di metterli in pratica. Grazie
Ciao Costantinis!
Grazie mille e fammi sapere. Buon giro e buon ferragosto! :)
Silvia
I consigli sono ottimi. Oggi cerco di metterli in pratica. Grazie