Per chi arriva da Milano la bella notizia è che non serve prendere necessariamente la macchina perché Trenitalia offre collegamenti diretti dalla stazione Centrale (ci vuole poco più di un’ora e il biglietto costa 6,70€). L’ambiente ringrazierà! Non nemmeno serve partire all’alba, ma è sufficiente arrivare in paese per le 10:30/11, con tutta calma.
Premetto inoltre che, a differenza dei “soliti” itinerari di un giorno che propongo, in questo non segnalo tappe golose: purtroppo sul lago di Como, a partire dalla stessa città di Como, non ho ancora trovato un locale che meritasse di essere segnalato (eccezion fatta solo per il Panificio Beretta e la sua Nuvola). Spesso e volentieri ho trovato dei bei posti panoramici ma, in quanto a cibo, del tutto trascurabili. Ma sarò felice di essere smentita da voi, quindi se avete qualche posto da segnalare, fatevi sotto nei commenti!
Villa Monastero
La villa nasce come monastero femminile cistercense nel XII – da qui il nome Villa Monastero – e viene successivamente trasformata in abitazione privata in più passaggi. Conosce il suo apice di bellezza quando, tra il 1897 e il 1909, diventa proprietà di Walter Kees che la ristruttura e decora in stile eclettico. L’ultimo proprietario, prima di diventare bene pubblico, è Marco de Marchi, naturalista milanese di origini svizzere.
La villa è anche un centro congressi dal 1953 e da qui sono passati diversi premi Nobel che hanno tenuto interventi nel contesto degli incontri realizzati dalla Scuola Internazionale di Fisica Enrico Fermi (al fisico romano è intitolata una sala all’interno della casa museo).
Più o meno a metà dei bellissimi giardini si trova la casa museo, all’interno della quale si possono visitare 14 sale, una più bella dell’altra, che ospitano principalmente mobili e arredi dei tempi di Kees.
In ogni sala un opuscolo in italiano e in inglese spiega molto bene sia la funzione della sala stessa che di (quasi) tutti gli arredi e i suppellettili, invitando a fare attenzione ai tanti piccoli e incredibili particolari degli oggetti esposti. In questo modo si riesce davvero ad apprezzare ogni minimo dettaglio. Se non avete troppa voglia di soffermarvi sulle minuzie, non vi ci vorrà molto a visitare la casa museo ma, se come me, verrete rapiti da raffinatezza, originalità e peculiarità di tutto ciò che è esposto, mettete in conto almeno un’ora per la visita. Alla quale va aggiunta la passeggiata nei giardini.
La villa è aperta al pubblico tutti i giorni in estate e solo la domenica e nei festivi il resto dell’anno, a partire dalla 10 o dalle 10:30 (vi suggerisco di consultare il sito ufficiale per conoscere giorni e orari precisi). Il costo del biglietto intero è di 10€.
Passeggiata degli Innamorati e “centro” di Varenna
Nel frattempo, approfittatene per gironzolare un po’ per il piccolo e delizioso centro di Varenna con i suoi vicoli stretti, le vecchie case in pietra, i negozietti, le ripide scalinate che scendono verso il lago e gli scorci suggestivi.
Se le trovate aperte, date una sbirciatina anche dentro le due chiese: San Giorgio, la più appariscente nella piazza principale, e la piccola e molto peculiare chiesa di San Giovanni Battista verso il lago.
Castello di Vezio
A pranzo non ingozzatevi troppo perché subito dopo c’è da camminare un po’ in salita, per raggiungere il castello di Vezio, situato proprio sopra Varenna (ma difficile da scorgere dall’abitato).
Per raggiungerlo si possono scegliere due strade. Io suggerisco di percorrerle entrambe, una all’andata e l’altra al ritorno sia per variare ma anche perché tutte e due sono carine da fare a piedi. In particolare, suggerisco di salire imboccando la strada che si trova più o meno davanti all’ingresso di Villa Monastero. Si cammina per un po’ sull’asfalto fino ad arrivare a un parcheggio e poi si prosegue dal sentiero Scabium nel bosco (non servono per forza le scarpe da ginnastica, ma magari evitate quelle coi tacchi!). Il tempo stimato per salire è di 40 minuti, ma secondo me ne bastano anche la metà! Per rientrare in paese e sbucare nei pressi dell’imbarcadero e della stazione ferroviaria, si prende invece la via acciottolata “dall’altra parte”, ossia quella che vedrete ben segnalata una volta usciti dal castello e superato il piccolo cimitero e parte dell’abitato.
Il Castello di Vezio è una vera e propria chicca lariana. Oltre ad offrire un panorama superlativo sul lago – davanti si vede Bellagio, sulla destra si può intravedere Villa Carlotta, mentre affacciandosi sotto, a strapiombo, ci sono i tetti di Varenna! – è davvero molto interessante sotto diversi punti di vista. Non mi perdo troppo in chiacchiere e mi limito ad elencarvi un po’ di cose curiose e simpatiche legate al castello:
- All’ingresso si trova Artù, il simpatico (e anche un po’ inquietante) gufo reale che dà il benvenuto ai visitatori. Nel castello è ospitata una falconeria, ossia un centro di cura e addestramento rapaci, che si possono vedere in libertà nel giardino poco dopo l’ingresso. In alcuni giorni si può anche assistere alle fasi di addestramento.
- Ci sono dei fantasmi in diversi punti del castello, che altro non sono che calchi in gesso bianco di volenterosi turisti che sono rimasti in posa per un’oretta, prestando la propria sagoma alla causa.
- C’è un uliveto, con tutta probabilità il più a nord del mondo, i cui frutti permettono di produrre un olio d.o.p. (“Laghi Lombardi Lario”).
- Dalla cima della torre il panorama è a 360° e all’interno della stessa si fa conoscenza col lariosaurus, ossia un rettile di medie dimensioni, ormai estinto, che vagava in zona.
- Nei sotterranei si incontra un pezzo della Linea Cadorna, la linea difensiva che durante la Prima Guerra Mondiale avrebbe dovuto contrastare un eventuale tentativo di invasione da parte delle truppe austriache.
Il castello di Vezio è aperto, in giorni e orari diversi, da marzo a ottobre. Durante il resto dell’anno possono esserci delle aperture straordinarie principalmente in concomitanza con le festività. Vi suggerisco di consultare il sito ufficiale per conoscere gli orari di apertura. Il prezzo del biglietto intero è di 4€.
Un salto a Bellagio
Una volta ridiscesi in paese c’è ancora tempo per fare un salto a Bellagio, l’esclusiva località sulla punta del Triangolo Lariano. Ci vogliono solo 15 minuti di traghetto e un esborso di 4,60€ a persona a tratta. I collegamenti sono più o meno frequenti in base alla stagione.
A Bellagio, detto tra noi, non c’è granché da fare se non passeggiare per le stradine del borgo, tutte super carine e super curate, e farsi vedere seduti ai tavolini di un bar in centro a sorseggiare un drink (in alcuni periodi dell’anno si possono anche visitare i giardini di Villa Melzi per la modica cifra di 6,50€ a persona). Quindi un paio d’ore possono bastare.
È un borgo delizioso, non sto dicendo il contrario disincentivando la visita, ma è anche piuttosto piccolino e si gira in fretta.
Poi, non so voi, ma io dei posti come Bellagio – bellissimi ma troppo esclusivi e pieni zeppi di gente – mi stufo in fretta e non riesco a starci più di tanto tempo (a Bellagio inoltre preferisco arrivarci a piedi facendo un trekking sulla Dorsale Lariana).
Dopo aver fatto il vostro giro a Bellagio potete o rientrare a Varenna via lago e da lì prendere il treno oppure raggiungere Como città (ci sono sia bus che imbarcazioni, la prima soluzione costa sui 5€ mentre la seconda il triplo e ci mettono entrambe un’oretta) e poi prendere poi il treno per Milano.
Questo giro Varenna > Bellaggio > Como è fattibile anche in macchina, che si può trasportare sul traghetto.
Leggi anche:
- Cosa vedere a Como in un giorno
- Villa Carlotta sul lago di Como
- Da Como a Bellagio a piedi lungo la Dorsale Lariana
- Gite in giornata da Milano
- Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere in Lombardia
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Leggi i commenti (2)
Bellissimo articolo, come sempre del resto.
Complimenti
Grazie mille Giuseppe! :)