Una piccola premessa: la città si sviluppa su 42 colline (cerros) dai quali si ammirano vedute bellissime. La nota dolente è che le strade per arrivare alla sommità di queste colline sono in salita, spesso e volentieri molto ripida. Ma non disperate troppo perché ci sono diversi ascensori che vi eviteranno la fatica, al costo irrisorio di 100 pesos a corsa (ossia, indicativamente, 10 centesimi di Euro).
Dando per scontato che arriviate in bus, faccio cominciare l’itinerario proprio dal terminal dei bus, vicino al quale si trova un colorito mercato coperto che si sviluppa (soprattutto) nelle vie limitrofe e che vale la pena di visitare: il mercado El Cardonal. Qui, tra commercianti che urlano e gente del posto munita di trolley per fare la spesa e sacchetti a caccia di affari, potrete ammirare delle colorate piramidi di frutta che non si sa come facciano a stare in piedi e altri tipologie di generi alimentari. C’è anche un piano superiore in cui si trovano diversi ristoranti economici in cui poter provare frutti di mare freschissimi (teneteli a mente come opzione per pranzo, anche se ve ne offrirò altre).
Proseguite poi a piedi verso il centro, dove arriverete in 10/15 minuti. È ora il momento di cominciare a familiarizzare con gli scensori di Valpo: prendete l’ascensore Espíritu Santo e, in un baleno, avrete coperto un po’ di dislivello e vi troverete nelle vicinanze de La Sebastiana, la casa di Valparaíso di Pablo Neruda (non arrivateci però prima delle 10 del mattino, altrimenti la troverete chiusa – a Valpo i ritmi son piuttosto rilassati). La casa è davvero un posto meraviglioso, che vi farà sognare a occhi aperti, regalandovi, al contempo, delle vedute su Valpo e tutta la baia da 10 e lode. Un’audioguida inclusa nel biglietto d’ingresso (c’è pure in italiano!) vi condurrà in tutti gli ambienti della casa, fornendovi utili spiegazioni e aneddoti curiosi sugli ambienti stessi e su mobili e suppellettili, in buona parte scelti proprio da Neruda. La casa è estremamente luminosa e da qui Neruda soleva ammirare lo spettacolo dei fuochi artificiali di Valparaíso in occasione della fine dell’anno (tutt’oggi uno degli spettacoli pirotecnici più importanti e spettacolari del Sudamerica, se non del mondo intero – potete farvi un’idea guardando questo video).
Dalla casa di Neruda suggerisco di fare poi una camminata panoramica di una trentina di minuti fino a raggiungere il Parque Cultural di Valparaíso: anche se si mette un po’ ad arrivarci ne vale la pena per la vista di cui si gode per quasi tutto il tragitto. Dopotutto una delle attività principali da fare a Valpo è osservare il panorama dall’alto dei suoi cerri. Il Parque Cultural è un luogo in cui trovare un po’ di pace e ammirare come un vecchio carcere sia stato convertito con successo in luogo di cultura e arte (sito ufficiale).
Scendete poi nuovamente in centro (a piedi si tratta di una decina di minuti) e, se nel frattempo vi è venuto un languorino, vi posso suggerire due posti in cui mangiare, senza pretese e a portata di mano.
- Il primo è Empanadas Famosas (Salvador Donoso 1341) un locale storico in cui si mangiano, indovinate un po’… empanadas! Lo avreste mai detto? 😉 Per dovere di cronaca va specificato che la scelta di empanadas non è immensa, ma è la qualità che conta e qui, posso assicurarvi, che c’è. Preparatevi ad aspettare un po’ se ordinate un’empanada fritta, come del resto recita un cartello sopra la cassa.
- Chi invece è curioso di provare il piatto tipico di Valparaíso, la chorrilana, può recarsi nel locale che ne rivendica la maternità, J Cruz M (Condell 1466). Sebbene mangiare in questo locale rappresenti un’esperienza a suo modo simpatica, non aspettatevi chissà cosa: dopotutto la chorrilana altro non è che un piatto di patatine fritte (nemmeno particolarmente croccanti) con della cipolla e dei pezzetti di carne in cima. Si può tranquillamente vivere bene anche senza… E non vi aspettate nemmeno di spendere poco: la porzione per una persona di chorrilana e un bicchiere di vino mediocre mi son costati l’equivalente di 12€.
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Dopo mangiato continuate a camminare in centro fino a raggiungere Plaza Sotomayor, una vasta e ariosa piazza lambita da eleganti edifici tra cui spicca l’Edificio Armada de Chile con le sue tinte blu pastello. Al centro della piazza si trova un mausoleo sotterraneo dedicato ai caduti delle guerre navali cilene. Dalla piazza, potete inoltre fare una veloce capatina al Mercado Puerto anche se, nel momento in cui scrivo, l’ho trovato davvero deprimente e moscio per essere un mercato (mi è stato detto che ha riaperto da poco dopo un incendio, quindi confido nel fatto che tra qualche mese sarà un po’ più animato e vitale).
È ora il momento di “tornare in quota”, prendendo un altro ascensore (El Peral) che vi condurrà al Paseo Yugoslavo dove, tanto per cambiare, si trova un altro belvedere. Volendo qui si può visitare il piccolo e grazioso Museo delle Belle Arti ospitato nell’elegante Palazzo Baburizza, un edificio che di certo non potrete non notare. Si tratta dell’ex residenza dell’uomo d’affari croato Pascual Baburizza: fu fatta costruire nel 1916 da architetti italiani, per poi essere trasformato in museo nel 1971 e dichiarato monumento storico nel 1976. Se visitate il museo, calcolate 45 minuti/un’ora (sito ufficiale).
Proseguite poi, sempre a piedi (10 minuti), per quello che rappresenterà l’ultimo belvedere della giornata, il Paseo Gervasoni sul Cerro Concepción, attraverso vie e scalinate colorate e piene di murales. Una cosa interessante da vedere nel Paseo Gervasoni sarebbe il piccolo museo dedicato a Lukas (al secolo Renzo Pecchenino), un celebre disegnatore e caricaturista cileno di origine italiana. Uso il condizionale perché ai tempi della mia visita a Valparaíso era chiuso a tempo indeterminato dai tempi del Covid e nessuno aveva notizie di una possibile riapertura. Davvero un peccato dato che diversi cileni mi avevano decantato la sua opera e, leggendo qualcosa su di lui, ero molto curiosa. Mi auguro che voi siate più fortunati. Nel caso, fatemi sapere.
Concludo questo itinerario qui, lasciandovi trovare da soli il modo migliore per scendere in centro e tornare alla stazione dei bus. Avete ancora voglia di restare a Valpo, vero? Lo so, la città fa questo effetto… valutate quindi, in fase di pianificazione viaggio, di prevdere più di un giorno qui.
Come avrete notato, non ho messo molta enfasi sul fatto che Valparaíso sia la città dei murales ma, nonostante questa mia “omissione”, una volta in città noterete da soli la presenza massiccia di colori in ogni singola via.
Un modo simpatico per approcciare e/o conoscere Valpo è prendere parte a un free tour. Ci sono diverse compagnie che li organizzano e, in linea di massima, partono ogni giorno intorno alle 10/10:30 e 15/15:30 da Plaza Anibal Pinto e da Plaza Sotomayor. Basta che vi rechiate in una di queste due piazze poco prima dell’inizio del tour, identifichiate le guide (non è difficile, si fanno riconoscere piuttosto facilmente) e facciate sapere loro che avete intenzione di unirvi al tour. Generalmente questi tour durano un paio di ore e, nonostante siano free (ossia gratis), è bene lasciare una mancia.
Infine, per chi, come me, decide di farsi catturare dall’atmosfera rilassata di Valparaíso, mi permetto di dispensare ancora qualche consiglio:
- Fare una passeggiata sul lungo mare in direzione Viña del Mar, fino al mercato del pesce (potete anche prendere la metro, volendo). Il mercato è un posto simpatico da visitare (ovviamente di mattina, trattandosi appunto di un mercato!) e buona parte del pesce fresco che vedrete sui banchi, lo potrete poi provare nei ristoranti senza pretese in prossimità, molto frequentati dalla gente del posto (NB molti sono aperti solo a pranzo).
- Sul lungo mare per raggiungere il mercato del pesce di cui sopra, fermatevi ad avvistare la colonia di leoni marini che ozia su una costruzione abbandonata.
- Visitare la zona del Cerro di Playa Ancha sulle cui alture, a detta del ragazzo che ho incontrato all’ufficio turistico di Valparaíso, sembra di essere a Los Angeles. Forse il paragone è un po’ azzardato ma, tutto sommato, la zona non è per niente male.
- Passare un po’ di tempo nella piccola spiaggia di Los Torpederas.
- Provare questi ristoranti:
– Oda Pacífico: si trova non distante dalla casa di Neruda e, oltre a una bellissima vista sulla baia, serve ottimi frutti di mare. Pagina Facebook).
– El Peral: con la sua bellissima terrazza coperta, è uno di quei posti da cui non te ne vorresti mai andare, soprattuitto se si mangia pure molto bene. (Sito internet).
– Capri: un ristorante all’apparenza un po’ dozzinale ma che sorprende. Propone piatti discreti con un ottimo rapporto qualità-prezzo (provate la reineta!). È frequentato da gente del posto. (Sito internet).
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