Detto tra noi a Trapani non c’è tantissimo da vedere. Scusate questo incipit così brutale ma è bene mettere subito in evidenza che per visitare tutte le attrazioni della città, onestamente non moltissime, una giornata intera è più che sufficiente, anzi potrebbe bastarne soltanto mezza. Lungi dal pensare che Trapani sia una città brutta o che non valga la pena visitare, ma scrivo questo per permettervi di organizzare al meglio il vostro tempo da quelle parti, tempo che in vacanza è sempre troppo poco. In realtà la città è migliorata molto nel corso degli anni, ed è diventata un posto piacevolissimo in cui trascorrere qualche ora o come base per esplorare i suoi bellissimi dintorni.
Il nucleo più antico della “città tra due mari” si sviluppa proprio all’interno della stretta lingua di terra che va assottigliandosi sempre più, diventando poi biforcuta: da una parte culmina nella torre di Ligny, dall’altra nel Lazzaretto e nel Villino Nasi. Il centro è un susseguirsi di strade e vicoli lastricati in cui si affacciano chiese ed eleganti palazzi barocchi. E il mare è da entrambi i lati: da alcuni punti della città si riesce davvero a vedere il mare sia girandosi a destra che girandosi a sinistra! Osservata dall’alto questa penisola ha la forma di una falce, proprio come vuole la mitologia: si pensa infatti che la città sia nata in seguito alla caduta in acqua della falce che Cerere (o forse Saturno) teneva in mano, e che poi si trasformò in una striscia di terra che diventò appunto Trapani.
Comunque siano andate le cose, oggi Trapani è una città elegante e fiera e che nasconde alcune interessanti chicche tra le sue vie. E che offre un’ampia scelta di ristoranti da provare. Andiamo a fare un giro allora! 🙂
I Misteri di Trapani
L’attrazione più significativa della città è custodita in una chiesa del centro, la Chiesa delle Anime del Purgatorio in via Generale Domenico Giglio. Al suo interno si trovano i celebri Misteri di Trapani, delle statue lignee a grandezza naturale che rappresentano scene della Passione ispirate da episodi citati nei sacri testi o nei vangeli apocrifi. In tutto son 20 gruppi di statue, ognuno associato a un “ceto” cittadino (pescatori, orefici, salinari, fruttivendoli, ecc.), scolpiti nel XVIII secolo con legno di cipresso e sughero. I Misteri escono dalla chiesa per farsi un giro il Venerdì Santo, quando i rappresentanti di ogni ceto li trasportano a spalle lungo le strade di Trapani nel contesto di una lunga e suggestiva processione (se visitate Trapani a Pasqua potrete prendervi parte, ma ricordatevi di prenotare da dormire molto prima).
Le chiese di Trapani
Nel centro di Trapani, ovunque ti giri, vedi un edificio religioso! Di chiese ce ne sono in effetti tantissime, soprattutto in proporzione alle piccole dimensioni del centro della città, che in buona parte è in stile barocco. Non per superficialità, ma racchiudo l’attrazione “chiese di Trapani” in un unico paragrafo perché, se in effetti sono tante, e tutte partecipano a rendere le vie della città più belle, nessuna in particolare custodisce opere d’arte imperdibili (a parte la già citata Chiesa delle Anime del Purgatorio).
Museo Pepoli e Santuario dell’Annunziata
Non aspettatevi di trovare a Trapani il panorama museale che offrono grandi città come Roma, Venezia o Palermo: qui il contesto è molto più provinciale e bisogna volare più in basso anche se c’è da dire che la città, nonostante un’offerta di musei non immensa, si difende abbastanza bene. Un elenco completo dei musei di Trapani lo trovate qui, io invece mi limito a segnalarvi il fiore all’occhiello dei musei trapanesi, un’attrazione che non va saltata: il Museo Regionale Agostino Pepoli. Ospitata all’interno dell’ex convento dei Padri Carmelitani, un bel edificio trecentesco rimaneggiato in epoche successive, la collezione museale spazia dalla pittura alla scultura alle arti figurative all’interno del territorio trapanese, includendo ovviamente pregevoli opere realizzate in corallo, la cui lavorazione rappresentava in passato una peculiarità dell’artigianato locale. Il museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì nei seguenti orari: da martedì a sabato dalle 9 alle 17:30, domenica e festivi dalle 9 alle 12:30. Il biglietto d’ingresso costa 6€.
Si trova un po’ fuori dal centro storico, circa una quarantina di minuti a piedi (si può eventualmente prendere un autobus), ma vale la pena arrivare fino a qui anche perché è contiguo alla principale attrazione della città moderna, il Santuario dell’Annunziata. In una delle cappelle dell’interno è conservata e venerata la bellissima e sorridente Madonna col Bambino di Nino Pisano del XIV secolo, una statua di marmo ritenuta miracolosa.
Ex Mercato del Pesce e Mura di Tramontana
Una delle piazze cittadine più scenografiche è piazza del Mercato del Pesce, il cui nome suggerisce la funzione che aveva un tempo. Si parla al passato perché oggi, per motivi igienici, il mercato del pesce ha traslocato altrove. Ma la Chiazza, come viene chiamata affettuosamente dai trapanesi, svolge ancora un ruolo importante nella vita della città in quanto palcoscenico di molti eventi culturali e manifestazioni.
Dalla piazza parte una breve ma suggestiva passeggiata che arriva fino al Bastione Conca lungo le Mura di Tramontana, ossia ciò che rimane delle mura perimetrali che Trapani aveva durante la dominazione spagnola. Da qui si possono ammirare non solo uno dei panorami più affascinanti della città, ma anche alcuni scorci di Erice sulla collina alle spalle di Trapani e delle isole Egadi. Il momento migliore per fare due passi da queste parti è il tramonto.
Una granita da Colicchia
Meta di pellegrinaggio di tutti i golosi trapanesi è l’Antica Pasticceria Gelateria Colicchia in via delle Arti 6/8 dove, dal lontano 1885, si preparano granite siciliane artigianali da 10 e lode. Una sosta che non dovete farvi mancare se passate da Trapani e anche se è inverno e fa freddo non rinunciate al piacere di una granita siciliana come si deve, accompagnata da una canonica brioche col tuppo oppure da uno dei tanti dolcetti che propone la vetrina di Colicchia. Uscirete da questo posto col sorriso sulle labbra (e nel cuore), ve lo garantisco!