Un giorno è sempre troppo poco per visitare una città, figuriamoci poi se stiamo parlando di Torino. Ma se il convento passa soltanto questo -che è pur sempre meglio di niente- vorrà dire che si farà di necessità virtù, selezionando un po’ di cose da vedere e fare e tenendo “il resto” per una visita successiva. Intanto se visitate Torino una volta, vi verrà sicuramente voglia di tornare 🙂 (e qui troverete un sacco di consigli su cosa vedere e dove mangiare).
Fortunatamente il centro storico di Torino è piuttosto raccolto e le attrazioni principali si trovano a poca distanza le une dalle altre. E la cosa facilita il tutto. Neanche a dirlo, a piedi si gira benissimo, soprattutto se splende il sole.
Un consiglio spassionato è quello di godersi la città in tutto e per tutto senza tralasciare, per nessun motivo al mondo, l’aspetto gastronomico: oltre a esserci tante cose da vedere, a Torino ci sono troppe cose buone da assaggiare e troppi ristoranti, caffè storici e locali di ottimo livello che sanno tenere alta la bandiera sabauda in materia di cibo. Quindi, a partire dalla colazione della mattina, non perdete occasione di immergervi nell’atmosfera torinese. Un po’ come si immergono le verdure nella bagna càuda.
E adesso beccatevi una carrellata di cose da vedere e fare a Torino in un giorno, più o meno elencate per “ordine di apparizione”, se decidete di percorrere un itinerario non troppo arzigogolato. In fondo al post vi riporto invece alcune pillole gastronomiche o pseudo tali.
Piazza C.N.L., piazza San Carlo e le chiese gemelle
Piazza C.N.L. (Comitato di Liberazione Nazionale) è nota anche a chi non è mai stato a Torino ma nutre una passione per i film thriller: Dario Argento ha girato qui una delle scene più famose di Profondo Rosso. Ciò che caratterizza la piazza sono le due fontane con le allegorie dei fiumi Po e Dora Riparia. Al di là di piazza C.N.L. si trova un’altra famosissima piazza di Torino, piazza San Carlo. Nel salotto torinese, indubbiamente molto scenografico, spiccano le due chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina e la statua equestre di Emanuele Filiberto (aka Caval ëd Brons) al centro. In piazza San Carlo si trovano diversi caffè storici tra cui non posso non citare il caffè San Carlo con il suo toro dorato situato proprio davanti all’ingresso: calpestargli le balle porta fortuna. O almeno così si dice.
Il Santuario della Consolata e Al Bicerin
Capolavoro del barocco piemontese, il santuario della Consolata è uno dei luoghi di culto più antichi di tutta Torino. La storia della chiesa è legata a quella di un’icona raffigurante la Madonna che pare abbia restituito la vista ad un cieco. Attualmente all’interno della chiesa è possibile vederne una copia.
Il santuario è scampato per miracolo ai bombardamenti di inizio 1700: venne comunque preso di mira e a testimonianza di ciò c’è un proiettile incastonato alla base della cupola, accompagnato da una lapide commemorativa (NB a Torino ci sono diversi edifici in cui è ancora oggi possibile vedere delle palle di cannone incastonate nei muri).
E dopo la visita al santuario della Consolata è tappa obbligatoria il locale dirimpettaio: Al Bicerin, un posto dove si respira la storia di questa città, sorseggiando una delle bevande simbolo di Torino, il bicerin (letteralmente bicchierino), a base di caffè, cioccolata calda e schiuma di latte. I bene informati dicono che anche lo zabaione caldo che fanno qui sia ottimo.
Il mercato di Porta Palazzo
Un’esperienza multi sensoriale da non perdere, anche se non dovete comprare nulla. Il mercato di Porta Palazzo, che oltre ad essere il più grande della città è pure il mercato all’aperto più grande d’Europa, si svolge in piazza della Repubblica dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13.30 e il sabato dalle 8:30 alle 18:30.
La Cattedrale di San Giovanni Battista e la Sacra Sindone
Il duomo di Torino si trova in una posizione centralissima, a pochi passi dall’area archeologica. Anche da solo rappresenterebbe una tappa obbligata ma, nonostante tutto, è più che altro noto al grande pubblico perché conserva gelosamente la Sacra Sindone, il telo di lino su cui è visibile un’immagine di un uomo che si pensa possa essere stato Gesù in persona. La Sindone, che nell’incendio del 1997 ha rischiato di carbonizzarsi, si trova distesa in una teca in atmosfera controllata nella navata sinistra della chiesa.
Da piazza Castello a piazza Vittorio Veneto, percorrendo via Po
La scenografica piazza Castello rappresenta il cuore di Torino, il luogo in cui sorgono palazzo Madama e palazzo Reale, nonché il crocevia di alcune strade importanti della città tra cui la bellissima via Po che, con i suoi portici, tra un caffé storico (se dico Fiorio cosa vi viene in mente?) e una bancarella di libri usati, vi condurrà dritti dritti a piazza Vittorio Veneto (piazza Vittorio per gli amici) che con i suoi quasi 40.000 metri quadri rappresenta una delle piazze più estese d’Italia.
La Mole Antonelliana e il Museo del Cinema
Salire fino in cima alla Mole Antonelliana è un’esperienza straordinaria, non solo perché ci si trova nell’edificio simbolo di Torino, non solo perché la vista sulla città è unica, ma anche perché il breve tragitto in ascensore rappresenta un “viaggio di emozioni” non da poco. L’ascensore trasparente e velocissimo è collocato nel bel mezzo dell’unica campata della Mole e quindi, mentre si sale (o scende), si può sbirciare nel museo del Cinema, se non addirittura avere la fortuna di poter ammirare spezzoni di film proiettati all’interno della cupola.
Già che si bazzica da queste parte è consigliato fare un giro al museo del Cinema, ospitato proprio dentro la Mole.
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La Chiesa della Gran Madre di Dio
Uno degli scorci più belli di Torino è senza dubbio quello che si ha dalla chiesa della Gran Madre di Dio in Borgo Po. La chiesa, che sembra più che altro un tempio, non solo è uno dei luoghi di culto più importanti della città, ma avrebbe anche un importante significato per gli esoterici: si dice che tra le due statue poste all’esterno rappresentanti la Fede e la Religione, sia sepolto il Sacro Graal…
Torino dall’alto del Monte dei Cappuccini
Terminata la visita alla chiesa della Gran Madre di Dio, arrampicatevi su per la collina del monte dei Cappuccini per godere di una vista spettacolare sulla città dal piazzale davanti il convento di Santa Maria al Monte (gratis) oppure dalla terrazza panoramica del piccolo Museo Nazionale della Montagna (a pagamento).
Già che siete arrivati fin quassù (che poi son solo 10/15 minuti a piedi dal lungofiume) fate una deviazione per buttare un’occhio su Villa Scott, molto più nota come la villa del bambino urlante di Profondo Rosso.
Il Museo Egizio e/o il Museo del Risorgimento
Il museo Egizio è un vero e proprio must di Torino. Per chi come me ha fatto le scuole medie da qualche parte nel Nord Ovest d’Italia, lo avrà sicuramente visitato in gita scolastica. Tuttavia vale la pena ritornarci se non altro per ammirare lo statuario allestito dal premio Oscar Dante Ferretti #micarobadatuttiigiorni.
Anche il Museo del Risorgimento ospitato nel bellissimo Palazzo Carignano è piuttosto interessante. E se non a Torino, dove poteva trovare migliore collocazione un museo del Risorgimento Italiano? La cosa che personalmente mi ha incuriosito ed emozionato di più è stato il Parlamento Subalpino, che ad un certo punto “spunta fuori” nel percorso obbligato della visita.
Se piove o fa molto freddo (e a Torino può capitare che le temperature siano freschine in inverno) vi consiglio di fare entrambi i musei nello stesso giorno ma, se fuori splende il sole, concedetevi al Museo Egizio e barattate la visita al Museo del Risorgimento con un paio di ore d’aria in più: è così bello passeggiare per Torino…
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I Murazzi e il parco del Valentino
La movida torinese, soprattutto nel periodo estivo, trova sfogo principalmente lungo la sponda occidentale del Po, i cosiddetti Murazzi. Negli anni passati i locali dei Murazzi sono stati chiusi per problemi vari legati ai permessi, scontentando così una buona fetta di torinesi. La bella notizia è che dall’estate 2014 i Murazzi hanno ripreso vita, con tanto di spiaggia e musica fino a tardi!
Laddove finiscono i Murazzi incomincia il Central Park torinese, ossia il parco del Valentino. È un enorme spazio verde molto amato dai torinesi, negli ultimi anni fortemente riqualificato. Al suo interno è ospitato un gradevole borgo medievale tarocco: non è infatti originale, ma venne realizzato nel 1884 in occasione dell’Esposizione Generale Italiana.
Dove e cosa mangiare, quindi?
In questa sede non mi dilungo sul cosa mangiare a Torino perché non c’è abbastanza tempo né spazio. Mi limito a darvi qualche dritta essenziale per non lasciare la città con l’amaro in bocca. Se poi volete approfondire l’argomento gastronomico vi rimando a questa pagina.
Partiamo dalla colazione: vorrete non provare un bicerin? Come già detto sopra, il posto migliore per berne uno “come si deve” è il Caffè Al Bicerin, in piazza della Consolata 5.
Se per pranzo volete rimanere leggeri, vi consiglio un altro caffè storico, il Caffè Mulassano. Situato sotto i portici della centralissima piazza Castello, il caffé Mulassano è un vero e proprio gioiellino tra boiserie e specchi. Qui si dice sia nato il tramezzino ed è consigliatissimo farne una scorpacciata accampando tale scusa.
Per merenda vi consiglio un gelato. Le opzioni sono due: un cono artigianale da Alberto Marchetti al numero 24 di corso Vittorio Emanuele II, oppure un pinguino di Pepino che, per essere di produzione semi industriale, non è per nulla male. Lo trovate in molti bar della città. Se invece fa freddo, riscaldatevi con una cioccolata calda nella boutique del cioccolato di Guido Gobino in via Lagrange 1.
Non abbandonate la città prima di cena, sarebbe un vero e proprio reato. Un ristorantino niente male è Scannabue nel quartiere multietnico di San Salvario, non lontano dalla stazione ferroviaria. Se non provate la carne cruda e/o la bavarese al seirass non andateci nemmeno!
E mi raccomando: non lasciate la città senza prima aver fatto scorta di gianduiotti 😉
Leggi i commenti (2)
Elegante!
Abito a Torino da un anno e mezzo, trovo la descrizione veritiera, precisa e utilissima.
Complimenti!