Cosa vedere a Tirano in un giorno: un itinerario a piedi in città e negli immediati dintorni

 

Cosa vedere a Tirano in un giornoTirano è spesso associata al Bernina Express, il treno panoramico che arriva fino a Saint Moritz attraverso paesaggi incantati e di cui la città è il capolinea italiano, senza essere considerata una destinazione turistica a sé stante. Buona parte della gente che arriva qui inf,atti, pernotta in albergo per poi alzarsi di buon ora l’indomani e salire sul trenino rosso diretto in Svizzera. Il tragitto che percorre il Bernina è favoloso, nessuno lo nega, ma vi voglio svelare un segreto: nella cittadina valtellinese ci sono un bel po’ di cose interessanti da vedere – alcune che vi lasceranno senza parole – e dei vicini dintorni molto belli da esplorare, tanto che una giornata le andrebbe dedicata come minimo sindacale (se proprio proprio non riuscite, fate in modo di ritagliarvene almeno mezza).

Tirano è una città ricca di storia e che, grazie alla sua posizione strategica nel cuore delle Alpi, ha sempre svolto il ruolo di crocevia commerciale, religioso e semplicemente “umano”. Da qui è passata (e si è fermata) molta gente, proprio per la sua posizione “nel bel mezzo”. E numerose sono le testimonianze lasciate da chi ci ha transitato. Alcune piuttosto visibili, altre più nascoste.

Siete quindi pronti per visitare Tirano? Fidatevi di me: dedicatele una giornata intera se siete diretti in Valtellina, non ve ne pentirete. Son pronta a scommetterci. 🙂

Inoltre – e qui mi rivolgo in particolare a chi abita a Milano e dintorni ed è senza auto come me – Tirano rappresenta un’ottima fuga dalla città fattibile col treno. Volendo si può fare andata e ritorno in giornata (il viaggio dura 2 ore e mezza) ma è molto meno stressante fermarsi per la notte. Di cose da fare ce ne sono parecchie da riempire facilmente un weekend (ma anche più giorni).
Lungo la via dei terrazzamenti, Tirano
Dopo averla osannata per bene, mi tocca aprire una parentesi un po’ dolente, ma che comunque non cambia il mio giudizio su Tirano: come accade in quasi tutti i centri turistici diciamo minori, i giorni e gli orari di apertura delle attrazioni non sono molto generosi. Ad esempio c’è un bellissimo palazzo, uno di quei posti da visitare senz’altro, che al momento è aperto solo di venerdì e di sabato, e per di più in un unico orario ben preciso. Mettete quindi questa cosa in conto.

Una giornata ideale a Tirano la possiamo idealmente dividere così: mezza giornata dedicata alla natura, allo stare all’aria aperta e allo sport, mentre l’altra mezza con un taglio più culturale. Come stagioni per seguire l’itinerario che sto per proporvi, sono preferibili la primavera e l’estate, quando le giornate sono più lunghe e c’è luce fino a tardi, le temperature sopportabili (anche in piena estate qui si boccheggia meno che altrove) e avete certezza di trovare le attrazioni aperte. Tirano ha un gran fascino anche in inverno, imbiancata dalla neve, ma per fare (più) cose è meglio prediligere un’altra stagione.

L’itinerario che vi propongo è più o meno intercambiabile ma suggerisco di dedicare la mattina alla parte più attiva e il pomeriggio a quella più culturale per le seguenti ragioni:
– evitare la caldazza pomeridiana durante la passeggiata/trekkking, soprattutto se è estate;
– avere la possibilità di visitare Palazzo Merizzi (sempre se capitate in città con la giusta congiunzione astrale), poiché l’unica visita guidata è prevista nel primo pomeriggio;
– allocare risorse alla digestione (e non a camminare) dopo un pranzo valtellinese.

Una passeggiata (mini trekking) nei dintorni di Tirano

Il paesaggio di Tirano e di tutti i suoi dintorni è caratterizzato da terrazze coltivate a vite, battute dal sole e rafforzate dai tipici muretti a secco. Le uve che qui si coltivano danno vita a corposi vini rossi ottenuti da viti nebbiolo, tra cui va sicuramente nominato lo Sforzato DOGC, un passito secco vanto della zona.
Passeggiando tra i terrazzamenti di Tirano
Dal centro città si possono raggiungere a piedi le frazioni di Roncaiola e Baruffini, percorrendo antiche e ripide mulattiere che attraversano scenografici vigneti e che regalano bellissime viste sulla città e sulla valle. Osservare Tirano dall’alto è un ottimo modo per ingolosirsi a visitarla. E arrivare fino a questi punti di osservazione, a circa 800 metri slm (Tirano è poco meno di 450 metri slm), fa venire un grande appetito anche in senso letterale. E in Valtellina, se non si ha appetito, si fa un viaggio a vuoto.
La vista su Tirano da Roncaiola
Un bel giro ad anello che non vi terrà impegnati più di 3 ore e mezza è quello che dal centro arriva prima a Baruffini , prosegue poi per Roncaiola e torna infine in città (l’ordine di visita delle due frazioni si può anche invertire). È un giro che trovo particolarmente rappresentativo del territorio (NB c’è un dislivello di ~400 metri sia in salita che in discesa e la pendenza picchia!), anche se non è l’unico mini trekking che si può fare avendo mezza giornata a disposizione in partenza dal centro città. Vi segnalo anche questi due:
– Sentiero dei castelli (Tirano > Cologna > Cà del campo > Castellaccio > Tirano)
– Un sentiero tra strade campestri e meleti (Tirano > Dosso > Ganda > Foro Boario > Tirano)

Dove mangiare a Tirano

E dopo questo primo impatto col territorio, è venuta l’ora di pranzo! 🙂 Cosa si mangia a Tirano? I celeberrimi pizzoccheri, la bresaola e i chisciöi, ossia delle golose frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio filante. Tutta roba leggera, insomma! E tutto annaffiato da un buon bicchiere di vino rosso della zona.
Piazza Parravicini Tirano
Ho tre posti da suggerirvi:

  • Parravicini Restaurant & Wine, in centro città con uno squisito dehor sito in un’altrettanto squisita piazzetta. Oltre alla location, anche il cibo – che combina la tradizione con un tocco di audacia – è ottimo. Non economicissimo, ma il rapporto qualità/prezzo è buono. SITO
  • Osteria Roncaiola, nell’omonima frazione in una posizione panoramica. Se fate il giro a piedi che vi ho suggerito, potete valutare di fermarvi qui per pranzo e poi rotolare a valle dopo aver fatto il pieno di specialità valtellinesi (i pizzoccheri sono buoni ma mettono ko da quanto sono generosi di formaggio). SITO
  • Se cercate qualcosa di meno impegnativo, potete optare per l’Agribar Contadi Gasparotti, leggermente fuori dal centro in direzione Castellaccio. Qui potete fare una degustazione di vini della cantina vinicola accompagnati da qualche sfiziosità, sempre di stampo valtellinese. SITO

In qualsiasi caso, vi consiglio di bervi anche un digestivo a fine pasto – da queste parti si beve il Braulio – perché la cucina tipica della Valtellina non è, per definizione, leggera e l’abbiocco è dietro l’angolo!

Cosa vedere in centro a Tirano

Castello di Santa Maria (Castellaccio)

Iniziamo col fare due passi “per digerire” fino a ciò che rimane del Castello di Santa Maria, meglio conosciuto come Castellaccio (Castelasc in dialetto). Si erge in una posizione dominante nel versante orobico, circondato da meleti. È stato fatto costruire da Ludovico il Moro alla fine del XV secolo e rappresentava, insieme alla cita muraria in parte ancora visibile, il sistema difensivo del borgo contro possibili incursioni dei Grigioni che, desiderosi di espandere il proprio dominio a sud delle Alpi, facevano una pressione sempre maggiore sui confini settentrionali della signoria milanese dei Visconti (dal 1335 includeva anche la Valtellina e la Valchiavenna).
Castello di Santa Maria (Castellaccio), Tirano
Dai ruderi del Castellaccio, inoltre, la vista sulla città, sui vigneti del versante opposto e sulla montagna (in cui riconoscerete, nel mezzo del mare di alberi, le frazioni di Roncaiola e Baruffini) è davvero molto bella!

Palazzo Salis

Dirigetevi ora verso Palazzo Salis, il palazzo privato più importante della Valtellina, che vi stupirà per la bellezza dei suoi interni e del suo giardino (dal castello al palazzo ci vogliono 10 minuti a piedi).

Il palazzo, risalente al XVII secolo, è stata la dimora della famiglia Salis che, a partire dal 1600, ha giocato un ruolo importante nella storia della Valtellina, che vi verrà raccontato nel percorso museale.

Le sale sono tutte riccamente decorate e sono una più bella dell’altra. In una cittadina come Tirano, che l’immaginario collettivo associa quasi unicamente a pizzoccheri, Bernina Express e passeggiate in montagna, non ci si aspetta un tripudio di arte di questo genere. Difatti vedere cotanta bellezza in questo contesto montanaro fa un effetto strano… e bellissimo :). La famiglia Salis era molto attenta all’aspetto artistico, tanto da aver reso questa umile dimora uno scrigno prezioso. All’interno del palazzo si trova una chiesetta, molto suggestiva, che comunica con le altre stanze. Molto bello anche l’ampio giardino all’italiana che rimane oltre il cortile e che osserva la montagna.
Palazzo Salis, Tirano
Il palazzo è aperto da aprile a ottobre, tutti i giorni esclusa la domenica, dalle 10 alle 16:30. Il prezzo del biglietto è di 8€ che include anche un’audioguida che vi condurrà per tutte le 10 sale del palazzo, nella chiesetta e nel giardino. Mettete in conto non meno di 45 minuti per visitarlo. Vi lascio il link al sito ufficiale del palazzo, per avere qualche informazione in più.

NB Se siete così fortunati da riuscire a visitare anche Palazzo Merizzi (vedi sotto), cercate di incominciare la vista di Palazzo Salis prima delle 14:30, andando a pranzo non troppo tardi. L’importante è che non ve lo perdiate perché è un posto molto meritevole!

Palazzo Merizzi

Se è venerdì o sabato, nei mesi estivi da giugno a settembre, fate in modo di trovarvi davanti a Palazzo Merizzi in centro (via Torelli 38) per prendere parte all’unica visita guidata della giornata. Sarete così tra i pochi che potranno vantarsi di averlo visitarlo. Da palazzo Salis ci vuole un minuto a piedi, quindi dovreste riuscire a combinare le visite di entrambi, se non vi perdete troppo in chiacchiere.
Palazzo Merizzi, Tirano
Il palazzo è stato fatto costruire alla fine del XVII secolo ed è ancora oggi una residenza privata gestita dalla famiglia Merizzi (motivo per cui ci sono poche occasioni di vistarlo).

Già entrando nel bel cortile si ha l’impressione di entrare in un posto speciale, cosa che viene poi confermata una volta all’interno, dove si può curiosare nelle stanze stanze che conservano ancora l’elegante mobilio d’epoca. Come per Palazzo Salis, anche qui si scopre qualcosa che non ci si aspetta di vedere a Tirano.

La visita guidata dura 45 minuti e costa 5€. Tenete d’occhio la pagina Facebook del palazzo, per scoprire se ci sono aperture straordinarie.

Il centro storico di Tirano

Centro storico di TiranoDopo aver smarcato la visita di questi due gioiellini (vi auguro riusciate a farli entrambi) è il momento di fare quattro passi senza una meta precisa nel piccolo centro di Tirano. In teoria non ci vuole molto a fare un giro completo, ma in pratica vi fermerete a osservare i particolari delle case (fate caso ai maniglioni dei portali d’ingresso, alcuni sono davvero molto curiosi), gli scorci deliziosi, le numerose fontane da cui sgorga acqua buonissima e freschissima, le vecchie scritte sbiadite sui muri degli edifici, a testimonianza di attività del passato, e a leggere i diversi cartelli illustrativi che la Pro Loco ha messo in corrispondenza dei punti di interesse (spesso ex case nobiliari, ora dimore private, in cui non si può entrare… e si rosica un po’ per questo, poiché le premesse sembrano interessanti).
Maniglia di un portone nel centro storico di Tirano
Prendetevi il tempo che vi serve in centro ma tenete almeno un’ora e mezza per la prossima combinazione di attrazioni, le ultime… ma non per importanza (anzi!).

Santuario della Madonna di Tirano

Incamminatevi sulla Strada Statale dello Stelvio, un lungo viale alberato in cui affacciano alcuni bei palazzi in stile Liberty e che è reso piuttosto vivace dalla presenza di numerosi locali, principalmente bar e ristoranti. Dopo 10/15 minuti di cammino arriverete nella piazza in cui sorge lo slanciato ed elegante Santuario della Madonna di Tirano, il più imponente esempio di Rinascimento Valtellinese nonché il monumento religioso più importante della zona, tanto che il Cammino Mariano delle Alpi, di recente istituzione, gli ruota intorno.
Santuario della Madonna di Tirano
Il Santuario è stato costruito nel 1504, nel punto in cui la Vergine Maria apparve al beato Mario Omodei, ed è un mix ben bilanciato e molto armonico di stili diversi tra loro.
L’esterno, per le sue dimensioni e forme slanciate non lascia di certo indifferenti, ma è forse l’interno quello che lascia proprio senza parole. Stupisce per la ricchezza della decorazione: gli stucchi barocchi ricoprono l’intera volta e un grandioso organo seicentesco sorretto da colonne in marmo rosso fa la parte del leone nel lato sinistro della chiesa. Con le sue 2200 canne, è uno degli organi più grandi del Vecchio Continente.

Nella piazza della chiesa si trova il Museo Etnografico Tiranese (sito ufficiale), ospitato nel palazzo del Penitenziere, in cui sono documentate vita e cultura del mondo contadino montano Valtellinese. Ve lo segnalo soltanto per completezza, ma non lo includo in questo itinerario per una questione di tempo (sempre troppo poco!). Ma se siete particolarmente amanti del genere, valutate di sacrificare qualcosa prima per visitarlo. L’ingresso è pure gratuito!

Chiesa di Santa Perpetua

Io vi porto invece alla chiesetta medievale di Santa Perpetua, che si affaccia sul balcone naturale all’imbocco della valle di Poschiavo, in una posizione panoramica e decisamente privilegiata. Dal sagrato del Santuario della Madonna di Tirano e da tanti altri punti della città riuscirete e scorgerla.
Chiesa di Santa Perpetua, Tirano
Sul fianco sinistro del Santuario della Madonna di Tirano vedrete un passaggio sormontato da un arco: imboccatelo perché da qui vi immetterete sul sentiero che sale a Santa Perpetua, prima attraversando un ponte e poi camminando per una ripida salita tra i vigneti (ci metterete una ventina di minuti ad arrivare fino in cima).

La chiesa solitamente è chiusa, ma potete sbirciare all’interno e intravedere pitture medievali dell’abside venute alla luce nel 1987, che raffigurano gli apostoli.
La vista su Tirano dalla chiesa di Santa Perpetua
Da questo posto speciale a 550 metri slm, la vista su Tirano e le sue montagne è eccezionale, tanto che la scorderete difficilmente. Quando cala il buio, e la città si illumina, è ancora più suggestiva (impressionante la Statale dello Stelvio che spacca letteralmente la città in due).

Per scendere in città potete rifare il sentiero dell’andata oppure, sul retro, prendere quello che vi condurrà in poco più di 20 minuti nel tranquillo quartiere di san Rocco (prendete via Retica come riferimento), in cui è piacevole transitare e che vi condurrà nuovamente davanti al Santuario.

Io mi fermo qui, ma ci sarebbero ancora un bel po’ di cose da fare e che, per ovvi motivi, non si possono fare tutte nello stesso giorno. Ve ne segnalo alcune:
– un pezzo della via dei terrazzamenti, che parte dalla chiesa di Santa Perpetua e arriva fino a Teglio (prosegue poi fino a Magreglio, ma ci vogliono più giorni!);
– il Sentiero del Contrabbando, un giro ad anello lungo i sentieri un tempo battuti dai contrabbandieri diretti in Svizzera (e finanzieri sulle loro tracce);
– una degustazione di vini valtellinesi in una delle cantine della zona.

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14 commenti su “Cosa vedere a Tirano in un giorno: un itinerario a piedi in città e negli immediati dintorni”
    • Grazie del commento Sabino!
      Io ho adorato questa città: non l’avevo mai presa in considerazione, invece mi ha stupito. Sperò abbia fatto/farà lo stesso effetto anche a te. 🙂
      Buona giornata e buon weekend,
      Silvia

  1. Grazie dei consigli,saremo a Tirano il primo w.e.di Marzo e ne faremo tesoro! Poi ti aggiorneremo con le nostre esperienze.Sono certa non rimarremo delusi.

  2. GRAZIE MILLE UTILISSIMO.

    PARTENDO IN SETTIMANA MI HA DATO UN’IDEA SU COME IMPEGNARE IL MIO TEMPO LIBERO.

    CIAO AL PROSSIMO CONSIGLIO.

    • Ciao Roberto,
      son molto contenta che il mio articolo ti abbia dato qualche spunto. 🙂 Tirano è una città che ti sorprenderà, fammi sapere poi com’è andata!

      Buona serata,
      Silvia

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