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Cosa vedere a Pisa in un giorno: un itinerario nella città (anche) della torre pendente


Pisa è un città che ha un grosso problema: è troppo spesso associata solo e unicamente alla sua torre pendente. Ok, siamo tutti d’accordo che la Torre di Pisa rappresenta un qualcosa di più unico che raro e che vada vista almeno una volta nella vita, ma non è l’unica cosa che c’è di interessante in città. Che poi, volendo fare i precisetti, la Torre di Pisa è indentificata come LA torre pendente della città ma forse non tutti sanno che proprio a Pisa di torri campanarie pendenti ce ne sono altre due: quella della chiesa di San Nicola e quella della chiesa di San Michele degli Scalzi (quest’ultima ha tra l’altro un’inclinazione del 5%, quindi addirittura maggiore di quella della Torre di Pisa).

E non è nemmeno corretto “limitarsi” a visitare i monumenti presenti , insieme alla torre, nell’area di Campo dei Miracoli: sul fatto che siano tutti notevolissimi e imperdibili non si discute, ma a Pisa c’è anche altro da vedere. Chiaro? 🙂

Questo predicozzo introduttivo ha lo scopo di farvi desistere dal programmare a Pisa soltanto una sosta di qualche ora, ossia il tempo sufficiente per smarcare le attrazioni in Campo dei Miracoli + foto di rito mentre tentate di sorreggere la torre (cosa che a me, tanto per dire, non è nemmeno riuscita :-/). Non dico nemmeno di stare in città una settimana intera, ma trascorreteci almeno un giorno. Non ve ne pentirete, promesso!

Inoltre, vi preparo già un itinerario di massima, con tanto di tappe mangerecce, quindi non dovete far altro che indossare un paio di scarpe comode e armarvi di macchina fotografica: a portarvi in giro per la città ci penso io. Se mi seguite da un po’ sapete che sono bravina a realizzare itinerari di un giorno nelle città, principalmente in quelle italiane, quindi vi chiedo di fidarvi anche stavolta: mi sono impegnata per proporvi una giornata super ottimizzata con tanta bellezza e bontà!

Faccio cominciare questo itinerario di un giorno a Pisa dalla stazione ferroviaria sia perché ipotizzo che possiate arrivare col treno ma anche perché è un ottimo punto di partenza. Poi procederemo col visitare/fare le seguenti cose, più o meno in quest’ordine:

Murales Tuttomondo di Keith Haring

La prima tappa si trova a 3 minuti netti a piedi dalla stazione ed è il Murales Tuttomondo di Keith Haring. Si tratta dell’ultima opera pubblica del pittore/writer statunitense prima della sua prematura morte nel 1990. Lo stile riconoscibilissimo di Keith Haring lo si ritrova anche qui sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant’Antonio Abate dove 30 dei “suoi” personaggi stilizzati e bidimensionali, concatenati e incastrati tra loro, veicolano un messaggio di pace, felicità e armonia universale (un approfondimento sul significato del murales lo travate qui).
Il progetto di Tuttomondo fu possibile grazie ad un accordo tra il Comune di Pisa e il parroco del convento Sant’Antonio Abate e alla realizzazione dell’opera contribuirono anche alcuni studenti. Un gran bel ricordo quello che Haring ha lasciato a Pisa.

Colazione al Caffè dell’Ussero

Dopo aver contemplato per un po’ il murales prendete Corso Italia, la via dello struscio cittadino della parte sud della città. È una bella via pedonale piena di bar e negozi e sulla quale si affacciano alcuni bei palazzi. Il corso vi porterà fin sul lungarno in pochi minuti ma vi suggerisco di fare una breve incursione alla Feltrinelli al numero 50 per dare un’occhiata al glicine che fa da soffitto a una delle sale in cui si sviluppa il negozio. Se avete la fortuna di passarci in primavera lo vedrete fiorito: è davvero uno spettacolo!

Una volta arrivati sul lungarno attraversatelo percorrendo il Ponte di Mezzo (come suggerisce il nome è situato idealmente nel centro della città), per poi girare a sinistra e dirigervi al caffè più storico di Pisa nonché il terzo caffè più vecchio di tutta Italia: il caffè dell’Ussero. Se è una bella giornata, regalatevi una pausa sedendovi a uno dei tavolini all’aperto per bere un buon caffè, magari accompagnato da una brioche (io le ho trovate molto buone, in particolare quelle con la crema chantilly), prima di proseguire nella visita della città.

Il locale trova sede all’interno del quattrocentesco Palazzo Agostini (conosciuto anche come Palazzo dell’Ussero o Palazzo Rosso), uno dei palazzi più belli affacciati sui lungarni pisani.

Sul retro dell’edificio, in Vicolo dei Tidi, si trova il piccolo Cinema Lumière che possiamo definire un po’ come il primo cinema di tutta Italia (ufficialmente nasce nel dicembre 1905 col nome di “Primario Cinematografo Lumière”). Oggi rimane un luogo di cultura nel centro storico della città, ma nella veste di live club molto conosciuto in cui si tengono concerti di artisti nazionali e internazionali.

Chiesa di Santa Maria della Spina

Dirigetevi ora verso la piccola e graziosissima chiesa di Santa Maria della Spina che rimane dall’altra parte del fiume prendendo stavolta il Ponte Solferino (lo so, dovete ritornare sull’altro lungarno ma è una deviazione davvero breve e ipotizzo abbiate anche una brioche da smaltire, quindi non sono ammessi mugugni).

La chiesa, edificata nel 1230, rappresenta uno straordinario esempio di gotico pisano. Come suggerisce il nome, un tempo custodiva una spina della corona di Cristo, ora esposta nella chiesa di Santa Chiara. L’esterno è in marmo è molto elaborato e caratterizzato da cuspidi, timpani, tabernacoli, e complesse strutture scultoree realizzate dai maestri pisani del XIV secolo (tra cui Giovanni Pisano). L’interno, a unico vano con soffitto ligneo, è invece piuttosto semplice seppur molto suggestivo.

La chiesa è visitabile gratuitamente ma gli orari di apertura sono un po’ ridotti: tutti i giorni dalle 10 alle 14, tranne il lunedì in cui è chiusa.

Piazza dei Cavalieri

La seconda piazza più famosa della città è l’elegante e ordinata Piazza dei Cavalieri. Alcuni brevi cenni storici: in antichità corrispondeva forse all’antico Foro della Pisa romana; durante il periodo repubblicano divenne il centro politico della città; infine, a metà Cinquecento, assunse più o meno l’aspetto attuale. Venne radicalmente trasformata in quartier generale del nuovo ordine militare dei Cavalieri di Santo Stefano per volere di Cosimo I de’ Medici (che è quello rappresentato in veste di Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri nella statua al centro della piazza). Fu Giorgio Vasari a risistemare Piazza dei Cavalieri: poiché trovava troppo confusi e disordinati gli edifici che vi si affacciavano, lavorò per “regolarizzarli”, talvolta accorpando tra loro dei preesistenti edifici medievali.

Degni di nota sono il Palazzo della Carovana, il palazzo più grande di tutti alle spalle della statua, dal 1846 sede principale della Scuola Normale Superiore di Pisa, e il Palazzo dell’Orologio che incorpora la torre della Muda (o della Fame) in cui morì nel 1289 il conte Ugolino protagonista di uno dei canti più celebri della Divina Commedia.

[Qui qualche foto in più]

Piazza dei Miracoli

Ed eccoci finalmente al cospetto della piazza non solo più famosa della città ma anche una delle più conosciute d’Italia e di tutto il mondo (no, non sto esagerando). Il mio consiglio è quello di acquistare in biglietteria il biglietto per visitare i fab 4 (ci sono vari pacchetti che comprendono più o meno attrazioni, e non solo le 4 principali) ma non incaponitevi a voler vedere per forza tutto subito perché si sarà ormai quasi fatta l’ora di pranzo e qui ci torniamo poi anche nel pomeriggio. Visitate con calma solo ciò che riuscite, il resto dopo pranzo (ovviamente date un’occhiata agli orari di chiusura per non rimanere fregati, soprattutto in inverno).

Non ha molto senso, in questa sede, fornirvi la spiegazione dettagliata delle attrazioni di Piazza dei Miracoli, mi limito quindi a darvi qualche spunto:

  • Camposanto monumentale
    Secondo la tradizione, l’arcivescovo Ubaldo Lanfranchi, di ritorno dalla Terza Crociata in Terra Santa, portò qui la terra presa sul Monte Calvario. Numerosi pregevoli sarcofagi romani si trovano nei corridoi, ma il pezzo forte è il ciclo di affreschi (purtroppo rovinato a causa di un incidente avvenuto nel 1944) che abbellisce le pareti. Risale all’inizio del Trecento e rappresenta il tema della Vita e della Morte, Storie dei Santi Pisani e Storie dell’Antico Testamento.
  • Duomo
    L’edificio rappresenta la chiara testimonianza del prestigio e della ricchezza raggiunti dalla repubblica marinara di Pisa nel momento del suo massimo splendore. Ha una bellissima facciata in stile romanico pisano e anche l’interno è ricco di capolavori, tra i quali primeggia il pulpito (o pergamo), capolavoro di Giovanni Pisano, che lo scolpì tra il 1302 e il 1311.
    Segnalo anche una curiosità all’esterno, nella facciata che si affaccia sul Camposanto. Ad un certo punto si notano tanti forellini: leggenda vuole che siano le unghiate lasciate dal diavolo mentre tentava di arrampicarsi sulla cattedrale per fermarne la costruzione (era geloso di cotanta bellezza). L’impresa per fortuna non riuscì, ma questi buchi hanno comunque dato vita a leggende e superstizioni ancora vive e vegete in quel di Pisa.
  • Battistero
    Con una circonferenza di 107 metri e un’altezza di 55 metri è considerato il più grande battistero del mondo. Non sfigura nemmeno un po’ vicino alla cattedrale.
    La facciata, in stile romanico pisano, è riccamente decorata con delle statue (sono in buona parte copie, le originali si trovano al Museo dell’Opera del Duomo).
    L’interno è impressionante e, grazie al sistema di copertura costituito da una doppia cupola, l’acustica è davvero eccezionale (il personale ogni tanto dà delle dimostrazioni del potenziale acustico).
    Tra le varie opere custodite all’interno del battistero, segnalo soltanto il bel pulpito di Nicola Pisano (padre di Giovanni), scolpito tra il 1255 e il 1260.
  • Torre
    Il monumento più iconico di Pisa è la sua torre pendente. Si tratta del campanile della cattedrale, indipendente da quest’ultima, alto circa 56 metri e con un peso di 14.453 tonnellate.
    La torre è praticamente nata storta, non lo è diventata con la vecchiaia: pare che già nelle prime fasi della costruzione il terreno abbia iniziato a cedere regalandole, involontariamente, la caratteristica che l’ha resa famosa in tutto il mondo. La vista dalla sommità è davvero bellissima, soprattutto nelle belle giornate in cui spazia fino a molto lontano.

Pausa pranzo: 3 posti dove mangiare a Pisa

Se lo stomaco comincia a brontolare significa che è l’ora di pensare al pranzo. Ho 3 suggerimenti per voi:

  • La paninoteca I Porci Comodi, per un panino zozzo al volo da mangiare bivaccando nella piazzetta vicino al locale (è aperta tutti i giorni);
  • La pizzeria Il Montino per provare quella che in molti identificano come la migliore cecina della città (chiusa la domenica);
  • La Trattoria S. Omobono se volete mangiare un piatto con le gambe sotto il tavolo (prezzi politici, porzioni abbondanti – da provare le trenette alla remaiola). È un simpatico locale storico, con tanto di testimonianza del passato – al suo interno si nota, tra i pochi tavoli, una colonna di una preesistente chiesa -, che propone cucina casalinga senza troppe pretese (chiusa la domenica a cena).

Il giro delle Mura di Pisa

Fate poi qualche passo digestivo in centro, ci sono un po’ di vie e piazzette molto graziose, per poi prendere la direzione per la Torre di Legno in Piazza Federico del Rosso 3 e fare il giro delle mura di Pisa! Si tratta di una semplice passeggiata “in quota” – ossia da 11 metri d’altezza –  di soli 3 km, che si percorre in poco meno di un’ora e che permette di ammirare la città da un altro punto di vista rispetto a quello della strada.

Le mura di Pisa sono un’attrazione relativamente recente (sono state aperte al pubblico solo nel maggio del 2018) ma che, in pochi anni, hanno già conquistato il cuore di turisti e pisani. Per completezza vi informo che ci sono ben 4 punti d’accesso, io vi faccio cominciare “dalla fine” per far culminare la vostra passeggiata proprio in Piazza dei Miracoli dove, una volta arrivati, potete proseguire la visita delle attrazioni che non siete riusciti a fare in mattinata.

Per accedere alla passeggiata bisogna acquistare un biglietto di 5€, mentre per quanto riguarda giorni e orari d’apertura vi rimando al sito ufficiale poiché variano in base al periodo dell’anno (in estate son più generosi).

Con questa chicca – anche se ormai più che una chicca è un must di Pisa – concludo il mio itinerario in città, sperando sia stato di vostro gradimento. A questo punto son però curiosa di una cosa: se eravate partiti con l’idea di trascorrere solo qualche ora a Pisa, il tempo di visitare Piazza dei Miracoli… adesso vi siete ricreduti?

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Leggi i commenti (2)

  • Complimenti spiegazioni molto chiare accompagnate da sinpatici commenti!
    Ho letto tutto mentre mi dirigo a Pisa da Susa(TO). Primo giorno di vacanza!

    • Ciao Michela,
      grazie mille per il commento, son contenta che il mio articolo ti sia piaciuto! :)

      Buone vacanze!
      Silvia

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