Per diversi aspetti Montréal mi ha un po’ ricordato New York con un CBD (Central Business District) lineare e dominato da alti grattacieli, un village disordinato e bohémien e qualche enclave di storia qua e là.
Un altro aspetto in cui si manifesta la stranezza di Montréal è quello legato al clima: in un posto dove le temperature possono andare da +40° in estate a -40° in inverno, con relativo trasferimento nel RÉSO, la città sotterranea, non può che esserci una componente di follia, intesa nella sua accezione positiva.
Come muoversi a Montréal
Prima di passare a cosa vedere e fare a Montréal, fatemi aprire una parentesi su come spostarsi in città. Montréal non è immensa ma nemmeno piccola e le sue distanze potrebbero talvolta risultare eccessive. Soprattutto se non si ha molto tempo a disposizione, ha assolutamente senso utilizzare la metropolitana, che porta un po’ dappertutto in pochi minuti. Io ho trovato molto comodo il biglietto giornaliero da 10$ che permette di spostarsi su tutti i mezzi pubblici (incluso l’autobus 747 da e per l’aeroporto) per 24 ore dal momento della prima timbratura. Esistono poi altri abbonamenti ai mezzi della durata di più giorni, nonché i biglietti per la corsa singola, ma credo che in fin dei conti quello giornaliero sia il più conveniente, soprattutto se arrivate dall’aeroporto o dovete andarci.
Qui il link al sito ufficiale della STM, la società di trasporto pubblico di Montréal, dove potete trovare più informazioni.
E adesso dedichiamoci a visitare e vivere (aspetto da non sottovalutare!) la città.
Vi propongo prima i must da fare in un paio di giorni, il minimo sindacale per poter dire di aver visticchiato la città, per poi suggerirvi qualche “attività integrativa” per un eventuale terzo giorno (raccomandato). Montréal è uno di quei posti in cui si potrebbero passare mesi senza annoiarsi, ma per ora cominciamo così 😉
1° giorno – Stadio Olimpico, Le Village, Quartiere Latino, Quartiere degli Spettacoli, Porto, Vieux-Montréal
Dall’alto dei 165 metri della torre, che si raggiungono in funicolare, si gode di una bellissimo panorama a 360° da un punto di vista non solo privilegiato, ma anche molto particolare. La torre vanta un primato, è la torre inclinata più alta del mondo: con i suoi 45° di inclinazione fa impallidire la nostrana Torre di Pisa, che non arriva neanche a 4°.
In base alle vostre inclinazioni personali, tanto per rimanere in tema o.O, potreste decidere di visitare, sempre in questa zona, l’Espace pour la vie, che raggruppa quattro musei di storia naturale: il Biodôme (ospitato nell’ex velodromo olimpico), l’insettario, il giardino botanico e il planetario. Come si può intuire, si tratta del più importante complesso di scienze naturali dell’intero Canada. Io ho preferito però dirigermi verso il centro città, altrimenti avrei trascorso tutta la giornata lì.
Prendendo di nuovo la metro raggiungete Le Village, il quartiere gay di Montréal. Le fermate sono Papineu o Beaudry – non c’è nemmeno bisogno di cambiare, rimanete sulla linea verde. Qui rue Sainte-Catherine, la luuuunga via che taglia in due la città, per un tratto è interamente pedonale e “riparata” da un arcobaleno di palline colorate (qui potete vedere un breve video). Percorrere questo tratto a piedi è molto piacevole sia per l’arcobaleno sopra la testa che per l’atmosfera festosa che si respira.
A piedi arriverete nei contigui Quartiere Latino e Quartiere degli Spettacoli, due zone vivacissime in cui è piacevole trascorrere un po’ di tempo (non tralasciate una sosta ai Jardins Gamelin, un luogo delizioso in cui riposarsi un po’ nella bella stagione).
Si sarà fatta ormai l’ora di pranzo, nei paraggi ho un indirizzo da segnalarvi per un pasto veloce in pieno stile montréalese: uno (o più) steamy hot dog da Montréal Pool Room, un’ex sala da biliardo convertita in diner/fast food in quello che un tempo era il quartiere a luci rosse della città.
Dopo pranzo scendete nella zona del porto e della vecchia Montréal dove potrete perdervi tra le strette viuzze acciottolate.
Tappa d’obbligo è la visita (a pagamento, 5$) della cattedrale di Notre-Dame. L’interno, neogotico, è ispirato alla Sainte Chapelle di Parigi quindi ça va sans dire, va visitata. Inoltre non perdetevi una chicca nella piazza davanti alla cattedrale, place d’Armes: sulla sinistra dando le spalle alla cattedrale noterete due curiose statue a dovuta distanza l’una dall’altra. Ufficialmente l’installazione si chiama Il carlino inglese e il barboncino francese (lo metto in italiano così non faccio torto a nessuno), ma viene spesso soprannominata come I due snob e rappresenta con umorismo le discordie culturali che un tempo prevalevano tra i canadesi francesi e inglesi (qui un approfondimento).
Vi suggerisco anche un posto carino dove poter vedere il porto dall’alto a gratis. Camminate fino alla Tour de l’Horologe in quai de l’Horologe e salite a piedi tutti gli scalini che vi portano a 45 metri di altezza. Non arriva tantissima gente fino a qui perché rimane un po’ in disparte, ma la vista vale la passeggiata e, come detto, non dovrete sborsare nemmeno un dollaro.
Dopo aver girato per benino la zona del porto e della città vecchia vi siete meritati un bel drink e, guarda caso, ho ben due posticini in zona molto carini da suggerirvi: la Terrasse Nelligan, un rooftop che permette di sorseggiare un cocktail da un punto di vista privilegiato, e il Marché des Esclusiers, un locale all’aperto che si affaccia sul sul silo n. 5, in un contesto decadente e riqualificato (qui vi ho messo indirizzi e foto).
Bene, dopo esservi riposati un attimo è tempo di tornare in albergo, farsi una doccia al volo e uscire nuovamente per cena. Ho un ristorante super carino da consigliarvi, anche se non comodissimo da raggiungere. Si chiama Manitoba e propone la cosiddetta cuisine boréale, ossia ricette native canadesi rivisitate in maniera creativa e con l’utilizzo esclusivo di prodotti del territorio. Si trova in rue Sainte Zotique in zona Little Italy e ci si arriva col bus o in metro. Non fatevi scoraggiare dalla location (che, anzi, lo rende poco turistico) e provatelo! Ne avevo già parlato qui.
2° giorno – Mont Royal, Plateau Mont-Royal, Petite Italie, Crescent Street
Sperando che sia una bella giornata di sole, salite a piedi fino in cima al Mont Royal per una vista superlativa sulla città – il belvedere più famoso è il Kondiaronk, ma ce ne sono anche altri.
Sulla montagnetta -chiamarlo monte mi sembra un po’ eccessivo, siamo a 233 metri slm!- ci sono un po’ di sentieri da percorrere, dipendentemente dalla vostra voglia di camminare potreste passarci un paio d’ore o anche tutta la mattinata. L’importante è che per pranzo siate scesi in Plateau Mont-Royal perché ci sono due “istituzioni” gastronomiche della città in cui fare tappa per ricaricare le batterie. Una è Chez Schwartz’s dove si mangia la famosa viande fumée e l’altra è La Banquise, la mecca della poutine, il comfort food più famoso del Québec che, a mio modestissimo parere, non è nulla di speciale. Se optate per La Banquise uscirete dal locale con una scia di fritto che vi porterete appresso per un po’. Scegliete voi in quale andare, anche se sarebbero da provare entrambi (la soluzione, anche se un po’ tanto porca, può essere quella di andare in uno a pranzo e nell’altro per merenda: entrambi sono aperti 24 ore su 24).
Adesso, a pancia piena, è venuto il momento di dedicarvi alla scoperta del quartiere Plateau Mont-Royal con i suoi negozietti vintage, le terrazze all’aperto dei numerosissimi bar e ristoranti, i murales super colorati (si trovano in particolare nelle vie laterali e nelle traverse più residenziali), le tipiche case basse con scale esterne a chiocciola. Un quartiere molto bohémien, di cui ci si innamora facilmente. Da non perdere per nessun motivo un giro a Saint-Louis Square, con le sue deliziose casette colorate che vi faranno venir voglia di trasferirvi subito a Montréal. In questo bel quartiere potete trascorrerci un’ora soltanto o una giornata intera 🙂
Vivetevi il Plateau con tutta la calma e la rilassatezza di questo mondo, come è giusto che sia, ma vi suggerisco di tenervi un po’ di tempo per fare una capatina anche al Marché Jean Talon (ci si arriva in metro e non è distantissimo dal Plateau) e fare quattro passi nella Petite Italie, il quartiere che lo ospita.
Un’altra opzione è quella di recarsi, sempre in metro altrimenti si fa lunga, in Crescent Street per bere una birra a fine giornata in uno dei tanti bar che popolano la strada. Una volta seduti al tavolino in una terrasse all’aperto provate ad alzare lo sguardo: vedrete nientepopodimenoche Leonard Cohen intento ad osservarvi – c’è un gigantesco murales al n. 1420 visibile anche da Mont Royal dove siete stati questa mattina.
Se per cena siete ancora in città potete provare il locale suggerito per pranzo in cui non siete stati (non ditemi che avete davvero seguito il mio suggerimento di tenerne uno per la merenda pomeridiana!).
Nota a margine: in tutto questo, tra un giro e l’altro della città in questi due giorni, soprattutto quando vi trovate nelle stazioni della metro, non mancate di fare un giro nel RÉSO, la città sotterranea dove si rifugia la popolazione di Montréal durante i rigidi inverni canadesi. Si tratta di oltre 30 chilometri di tunnel che collegano 7 stazioni della metro e altri punti cruciali della città (anche musei, alberghi e l’università hanno un ingresso dal RÉSO) che sono un susseguirsi di negozi, ristoranti, boutique… Una vera e propria città parallela. Non è immediatissimo imboccare l’ingresso giusto, ma con un po’ di perseveranza ce la farete!
3° giorno – Marché Atwater, Canal de Lachine o parc Jean-Drapeau
Se avete la fortuna di avere anche un terzo giorno a disposizione per visitare Montréal, cominciatelo al mercato Atwater, che è un ottimo posto per fare un po’ di shopping gastronomico, e dove potete fare una golosissima colazione alla boulangerie Première Moisson.
Vi do due opzioni per completare la giornata:
#1 affittate una bici e percorrete il canale de Lachine (ci sono diversi percorsi da fare, che non vanno oltre i 20 km). La bici si può affittare a pochi metri dal mercato, presso Ma bicyclette dove le tariffe, a mio avviso, sono piuttosto care ma essendo monopolista, non ci si può fare niente :-/ E non si può nemmeno prendere il Bixi, il servizio di bike sharing della città, per fare il giro del canale dato che non ci sono stalli lungo il percorso e, come in tutti i bike sharing del mondo, dopo il primo slot di tot minuti gratis, si paga.
#2 dal mercato arrivare a piedi fino al centro di Montréal (si può costeggiare il canale e la passeggiata, che dura una trentina di minuti, è carina) e poi, in metro, raggiungere l’île Sainte-Hélène per visitare la Biosphère all’interno del parc Jean-Drapeau, ossia la “palla” che emerge dagli alberi cimelio dell’Expo del 1967 (era il padiglione degli Stati Uniti) e che oggi ospita un museo dedicato all’ambiente.
Io concludo così questi tre giorni a Montréal, consapevole del fatto che ci sia molto altro da vedere e fare. Ma purtroppo se il tempo a disposizione è poco… l’unica cosa che si può fare è ottimizzare! 😉
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