Sono fermamente convinta che a Bologna non ci si vada solo per vedere cose, ma anche per godere della sua atmosfera godereccia (perdonate il gioco di parole) nonché della sua interessante cucina. Cercherò quindi, nelle righe che seguono, di suggerirvi quello che farei io a Bologna se dovessi avere solo un giorno a disposizione: vedrei sì le cose principali (tralasciandone ovviamente alcune), ma non perderei occasione di passeggiare a caso sotto i portici della città e di assaggiare tutto quello che Bologna mette nel piatto. Detto questo, cominciamo 🙂
Piazza Maggiore
Ogni visita di Bologna ha come punto di partenza piazza Maggiore (piazza Grande per gli amici). La piazza, oltre a ospitare un bel po’ delle attrazioni principali della città, è situata nel cuore della stessa e rappresenta, quindi, il punto ideale per raggiungere tutto il resto. Ma cominciamo da qui. Una visita alla cattedrale di San Petronio è più che doverosa. Rimessa a nuovo che non è molto, oggi la vediamo in splendida forma. All’interno nella navata sinistra, sicuramente da non perdere è l’affresco rappresentante Maometto all’inferno, che in un recente passato è stato oggetto di polemiche in piena psicosi post 11 settembre.
Tornate poi in piazza per ammirare i bei palazzi che la circondano per divertirvi a giocare al telefono senza fili nella volta tra il palazzo del Podestà e palazzo di Re Enzo . E non scordatevi della fontana del Nettuno! Tra l’altro, se riuscite a trovare il punto giusto sui gradini di Sala Borsa, la statua vi regalerà un’illusione ottica diciamo… a luci rosse 😀
Se morite dalla curiosità di sapere di che si tratta -non che ci voglia chissà quale immaginazione- leggete questo post.
Le torri Garisenda e Asinelli
In principio a Bologna c’erano tante torri. Non si sa esattamente il numero, c’è chi azzarda più di 200, ma si sa che erano tante. E ne sono sopravvissute solo una ventina. E quelle più storte sono pure diventate il simbolo della città.
Da piazza Maggiore, imboccate quindi via Rizzoli per raggiungere le due torri. Salite sulla torre degli Asinelli: dopo 498 gradini verrete ricompensati da una vista meravigliosa sulla città e sui colli bolognesi, nebbia permettendo. La torre Garisenda, mozzata nel Trecento per paura che crollasse, è invece off limits (se non in occasioni più che speciali).
Dal Ghetto a via Zamboni
Una volta scesi dalla torre degli Asinelli, fate un giro nel Ghetto di Bologna, un luogo affascinante e tranquillo, nonostante sia stato il teatro dell’omicidio di Marco Biagi nel 2002. Perdetevi tra i vicoli senza farvi intimidire da vie che rispondono al nome di via dell’Inferno (giuro che esiste davvero!). Entrate nel Ghetto attraversando il voltone di palazzo Malvasia (peccato che non scendano più fiumi di vino da lì…) e, una volta fuori, dirigetevi nella celebre via Zamboni. Passeggiate sotto i portici per ammirare i bei palazzi che vi si affacciano. e, durante i giorni feriali, immergetevi nell’atmosfera universitaria di cui Bologna va tanto fiera.
Santo Stefano
Potevo dimenticarmi del complesso di Santo Stefano? Ovviamente no. Avrò tralasciato un sacco di cose, ma uno degli angoli più belli e pittoreschi della città non potevo non includerlo. Già da sola la piazza con i suoi palazzi nobiliari, chiaramente corredati da portici, merita una sosta contemplativa. Poi, ovviamente, bisogna intrufolarsi in chiesa (anzi nelle sette chiese!) e rimanere affascinati dai tanti misteri legati a questo posto magico.
Se poi vi avanza del tempo suggerisco anche di dare un’occhiata alle chiese di Santa Maria dei Servi in Strada maggiore, a San Francesco in piazza Malpighi e San Domenico in via Garibaldi. E di fare un po’ di shopping in via Indipendenza.
Tra un’attrazione e l’altra, tenete gli occhi ben aperti per cercare dei piccoli particolari nascosti tra le facciate delle case o in altri luoghi più o meno impensabili: oltre alla super inflazionata (ma pure sempre romantica) finestrella sul canale, Bologna nasconde un sacco di curiosità legate a storie o leggende curiose ed affascinanti. Qui ne ho raccolte un bel po’ e si trovano quasi tutte nei pressi dei monumenti che ho citato in questo post.
Ma parliamo di cose serie: dove e cosa mangiare? Tra tortellini, lasagne e mortadella è difficile visitare Bologna a pancia vuota. Non mi dilungo sull’argomento perché già in passato ho dedicato del tempo a decantare 3 ristoranti bolognesi dove, potendo, tornerei ora. Quindi faccio la pigra e mi limito a segnalarvi il post, questo. Ovviamente son tutt’orecchi qualora voleste fare delle aggiunte 😉