Il Canada non è sicuramente la prima meta che viene in mente pensando a destinazioni gourmet. E nemmeno il Québec, se vogliamo restringere il raggio d’azione, nonostante la forte contaminazione francese. Perché è un paese dove si va principalmente per la natura, con aspettative basse per quanto riguarda il cibo. Al massimo si ambisce a mangiare i migliori pancake con sciroppo d’acero di sempre e salmone in tutte le salse (sì, anche in quella allo sciroppo d’acero), ma nulla di più.
Montréal però è un’eccezione, una bella eccezione. Non solo è una grande città e per di più molto europeizzata (i cugini francesi, che di cibo qualcosina ne sanno, hanno bazzicato parecchio da ‘ste parti) ma, dopo New York, ha pure il numero di ristoranti pro capite più alto di qualsiasi altra città del Nord America. Per la legge dei grandi numeri, qualcosa di buono deve esserci. Ed effettivamente c’è. A fine articolo vi svelo il nome del mio ristorante preferito in città, ma prima fatemi soffermare sui must eat di Montréal, ossia la lista dei piatti tipici che vanno obbligatoriamente assaggiati. Se non provate queste cose, non potrete dire di aver vissuto al 100% la città, io ve l’ho detto.
Avvertenza: questo post è un po’ lunghetto perché ho voluto approfondire alcune cose con note di folklore che a me piacciono tanto e che non erano originariamente previste. Per facilitarvi nella lettura e permettervi di saltare subito a ciò che vi interessa, ho preparato un sommario linkabile:
- Piatti da provare: Poutine, Viande fumée, Steamy hot dog, Bagel
- Un indirizzo da non perdere, ossia il mio ristorante preferito a Montréal
- La location prima di tutto: dove bere un drink in due posti super carini
Poutine
Una dose generosa di patatine fritte con sopra dei pezzi di formaggio (abbastanza anonimo, tra l’altro), il tutto condito con una salsa per poutine, che viene realizzata con farina, brodo di pollo, acqua, sale e pepe. Questa è la poutine nella sua versione “classica”, che è anche la meno calorica (e ho detto tutto…), poi ci sono un sacco di opzioni per renderla ancora più pasticciata: con carne tritata, wurstel e chi più ne ha più ne metta.
La poutine, un “piatto” che viene amato o demonizzato, non esistono vie di mezzo.
La spacciano per una specialità locale, ma io ho dei seri dubbi riguardo alla “specialità”. Su “locale”, invece, niente da ridere, anzi meglio che se la tengono i canadesi va’. Son convinta che si possa vivere tranquillamente senza, ma non mi sono potuta tirare indietro quando è stato il momento di assaggiarla, alla fine è stato simpatico. La si trova in molti posti ma il locale più indicato per provarla è La Banquise, nel quartiere di Plateau Mont-Royal. È aperto 24 ore al giorno ma, nonostante questo, c’è quasi sempre la coda… per mangiare delle patatine fritte “rinforzate” e uscire impregnati dall’odore delle stesse, che per giorni non andrà via dai vestiti! Ma è un’esperienza gastronomica che non si può saltare se si passa da Montréal.
Nonostante non la elegga come mio piatto preferito, devo ammettere che l’ho trovata piuttosto saporita grazie principalmente alla salsa, ma non sono riuscita a fine il piatto (per fortuna che c’era Raff e che ci ha pensato lui ad evitare sprechi di cibo :D).
La Banquise, 994 Rue Rachel Est, quartiere Plateau Mont-Royal – SITO UFFICIALE
Viande fumée
Altro grande classico montréalese è la viande fumée, letteralmente carne affumicata. Di manzo. Da non confondere col pastrami newyorkese, nonostante siano parenti molto stretti, abbiano un sapore pressoché identico e si combinino entrambi alla perfezione con la senape. In questo articolo (in inglese) potete approfondire la sottile differenza tra i due piatti, in super sintesi si può dire che differiscono per taglio di carne utilizzata e metodo di “trasformazione” della stessa (salamoia per il pastrami e sale per la viande fumée), nonché per il mix di spezie che la insaporiscono.
Tornando alla viande fumée, non si tratta di un piatto nativo montréalese né québecchese, ma di una specialità introdotta a inizio Novecento da un immigrato ebreo di origine lituana, Ben Kravitz. Fu lui, insieme alla moglie, ad aprire il primo deli dedicato alla viande fumée in città, il leggendario Bens, locale che ha chiuso i battenti nel giugno 2006 ma che era un’istituzione della città (curiosità: Leonard Cohen era un cliente abituale di Bens, dove si recava di frequente in tarda serata). Va detto che, nonostante le sue origini ebraiche, oggi tutti i rivenditori di viande fumée non sono certificati kosher.
Spiazzata la concorrenza di Bens, il posto più popolare in città in cui mangiare viande fumée è indubbiamente Chez Schwartz’s, nel quartiere Plateau Mont-Royal. Un posto alla buona e senza troppe pretese ma molto caratteristico, da provare. Ed è aperto 24 ore al giorno. Negli orari “canonici” per il pranzo o la cena c’è sempre la coda, ma se vi fate furbi e ci andate in momenti più tattici non ne farete nemmeno un minuto (provate ad esempio ad andarci dopo le 23 come ho fatto io).
Chez Schwartz’s, 3895 Saint-Laurent Boulevard, quartiere Plateau Mont-Royal – SITO INTERNET
Steamy hot dog
A Montréal fino al 2013 di food truck e carrelli ambulanti di cibo non se ne vedevano in giro, perché era in vigore un divieto che ne impediva l’esistenza. Una storia lunga 66 anni ma, nonostante ciò, in città si è sviluppata una discreta cultura dell’hot dog, uno degli street food per eccellenza. Quello più diffuso è lo steamie, un hot dog al vapore che va ordinato all dressed (tutto vestito) ossia racchiuso in un panino anch’esso al vapore e ricoperto di senape, insalata di cavolo cappuccio e cipolla tritata. Un grande classico per tappare il buco alla stomaco. Se avete una fame da lupi, invece, tocca mangiarne almeno 3 (con patatine).
Un posto molto popolare in cui assaggiare lo steamie è Montréal Pool Room, anche questo frequentato da Cohen. Sorge nell’ex distretto a luci rosse della città (non aspettatevi nulla di che) e, come suggerisce il nome, si tratta di un’ex sala da biliardo convertita in diner/fast food. L’idea di aprire il locale è venuta a un immigrato bulgaro nel lontano 1912, anno di apertura della Montréal Pool Room, anche se negli archivi cittadini si legge che la licenza è stata concessa nel 1921. Comunque siano andate le cose, l’attività va avanti da parecchio e con un discreto successo, tanto da essere inclusa nella lista delle “istituzioni della città”. Nelle ore di punta c’è coda, ma essendo aperto 24h si può valutare di andare in un orario più intelligente. A onor del vero, va inoltre detto che la location non è sempre stata quella attuale, ma in passato il locale si trovava di fronte.
Se ci andate, potete per cortesia saldare il debito che ho lasciato? Era l’ultimo giorno di vacanza prima di rientrare in Italia, avevo poco contante e il pagamento con carta di credito non era contemplato: ho dovuto così supplicare uno sconto di qualche centesimo, che mi è stato concesso, ma non troppo volentieri e solo perché ormai avevano preparato l’hot dog (come pegno si sono però ripresi la Coca Cola del mio menù).
Montreal Pool Room, 1217 St Laurent Blvd, quartier des Spectacles
Bagel
E infine, passiamo al capitolo bagel, che qui a Montréal è un’affare serissimo. Sappiamo tutti cosa sono, vero? Benissimo. Mi soffermo quindi soltanto su ciò che rende i bagel montréalesi diversi dagli altri. Il loro impasto viene fatto bollire in acqua aromatizzata con del miele prima di essere cotto in forno, espediente che fa sì che i bagel risultino più croccanti fuori ma morbidi dentro e, ovviamente, un po’ più dolci rispetto a quelli “normali”. La tradizione dei bagel è stata portata a Montréal da immigrati ebrei in arrivo dalla Polonia e dall’Europa dell’Est e pare che la perfezione nello sfornare bagel in città sia dovuta alla rivalità storica di due forni popolarissimi St-Viateur e Fairmount, situati a un solo isolato di distanza l’uno dall’altro.
Non fate però l’errore di presentarvi in uno di questi forni con la bava alla bocca e sognando di addentare dopo poco un bagel farcito con salmone e cream cheese, perché qui comprate solo i bagel -spesso ancora caldi, che sono una goduria unica– al companatico dovete pensarci voi. Aggiungo però che da St-Viateur si sono fatti furbi e: 1) nel negozio originario hanno messo un frigo in cui si trovano vasetti di hummus e robette simili da accompagnare ai bagel e 2) hanno aperto dei caffé in diversi punti della città dove il bagel te lo farciscono loro.
Comunque, quelli classici con semi di sesamo o di papavero rimangono i più buoni in assoluto, non fatevi infinocchiare con le trovate da turisti.
St-Viateur Bagel, 263 Rue Saint Viateur Ouest, quartiere Mile End – SITO INTERNET
Fairmount Bagel, 74 Avenue Fairmount Ouste, quartiere Mile End – SITO INTERNET
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Piatti tipici o comfort food, quindi? Tra tutti e quattro son più orientata a votare per l’opzione comfort food, avvalorata dal fatto che stiamo parlando di cibi economici e che tutti gli indirizzi che vi ho inserito sopra sono aperti 24h, quindi ideali a soddisfare anche la fame chimica delle 3 del mattino. Comunque, mi ripeto, tutti da provare.
Un indirizzo da segnarsi
Ma ritorniamo un attimo su una considerazione fatta all’inizio, ossia che Montréal sia una bella eccezione (in quanto a esperienza gourmet, ndr). Eh sì, va detto che la città sa stupire anche in quanto a cibo e se siete alla ricerca di qualcosa di speciale -nonché disposti a spendere un po’- non rimarrete delusi. Io sto per svelarvi un segreto, ma mi dovete promettere che non spargete troppo la voce, ok? Grazie al suggerimento di due ragazzi di Montréal incontrati in Gaspésie e di un amico che di mestiere fa quello che va in giro per il mondo a mangiare e bere in posti di un certo livello (non necessariamente costosi), ho fatto un’esperienza gastronomica top in quello che è diventato il mio ristorante preferito a Montréal, un posto che non è (ancora) citato nelle guide turistiche e dove tornerò quando capiterò di nuovo a Montréal – perché mi piacerebbe molto ritornare, magari in inverno. Si chiama Manitoba e rimane in una posizione scomoda quanto basta per demotivare il turista pigro, ma di sicuro non me. E questa selezione naturale lo rende già un posto degno di essere provato. Qui lo chef propone ricette native canadesi rivisitate in maniera creativa e abbinate a vini naturali o birre di micro birrifici canadesi. Grandi emozioni, anche se le porzioni sono un po’ troppo da nouvelle cuisine, mannaggia all’eredità francese! Il conto non è bassissimo ma tutto sommato onesto, sui 50 dollari canadesi a testa.
Ristorante Manitoba, 271 St Zotique Ouest, quartiere Petite Italie – SITO INTERNET
Dove bere un drink a Montréal
Io avrei concluso il capito cosa mangiare a Montréal ma dato che siete arrivati a leggere fino a qui (vi avevo avvertito che sarebbe stato un post lungo!) vi meritate un premio: il nome e l’indirizzo di due localini super carini in cui bere qualcosa, quando il tempo permette di stare all’aria aperta. Volendo si può anche mangiare, io però li ho scelti solo per bere e per la location.
#1 Terrasse Nelligan, 106 Saint-Paul St West, quartiere Vieux Montréal – PAGINA FACEBOOK
Un rooftop stile newyorkese con una vista spettacolare e un’atmosfera festosa.
#2 Marché des Esclusiers, 400 de la Commune St West, quartiere Vieux Montréal – SITO INTERNET
Un posto un po’ hipster con una vista “decadente” sul silo n. 5, un emblematico monumento industriale che dal 1903 al 1994 è servito per smistare e stoccare il grano e oggi in disuso.
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