Il fatto che io sia innamorata di Varese e del Sacro Monte non è un segreto per chi mi segue da un po’. Son posti che non mi stufano mai e che mi regalano sempre delle belle sorprese. Nell’ultima mia visita, per esempio, sono rimasta piacevolmente colpita –estremamente stupefatta dovrei dire- dal Museo Pogliaghi, un luogo davvero sorprendente e che suggerisco a tutti coloro che passano da quelle parti di visitare. È un peccato perderselo, perché difficilmente si trovano dei musei così sopra le righe. Se siete di passaggio a Santa Maria del Monte e avete poco tempo a disposizione (male, perché è un posto che va assaporato con calma!), tra questo e il Museo Baroffio vi dico senza pensarci nemmeno un istante di visitare il Pogliaghi. E adesso vi spiego perché sono così di parte, continuate a leggere!
Chi era Lodovico Pogliaghi
La Casa Museo
Informazioni pratiche
Aperitivo, eventi, concerti
Chi era Lodovico Pogliaghi
Partiamo da una breve introduzione al personaggio, per poi entrare in casa sua con le dovute conoscenze. Stiamo parlando di un tipetto muscoloso alto un metro e cinquanta, con un paio di baffi importanti e un caratterino niente male ma che in quanto a estro artistico… beh, ne aveva da vendere.
Lodovico Pogliaghi nasce a Milano nel 1857 da una famiglia benestante, studia al liceo Parini e si forma all’Accademia di Brera dove passerà poi dall’altra parte della cattedra diventando insegnante. Lavora sia come scultore che come pittore, ma non si formalizza nel fare anche dell’altro (sempre in ambito artistico, si intende).
Mentre prende parte al restauro di alcune cappelle della Via Sacra, si innamora del Sacro Monte (come non capirlo!) e dal 1885 acquista proprio qui una serie di terreni per realizzare la sua stravagante villa, che progetta lui stesso e ai quali lavori prende parte in prima persona. Pare cha abbia successivamente acquistato un ristorante che si trovava poco sotto la sua abitazione… per farlo abbattere: pare gli coprisse la visuale.
Artista eclettico, instancabile lavoratore ma anche grande collezionista, nel corso degli anni affianca alla produzione artistica personale una considerevole raccolta di opere e oggetti preziosi, rari ed esotici, trasformando così la sua casa in un vero e proprio scrigno pieno di tesori.
Pogliaghi muore nel 1950 e oggi riposa non distante dalla sua tanto amata abitazione, nel piccolo cimitero di Santa Maria del Monte.
La Casa Museo
Una casa assolutamente fuori dall’ordinario, ricca di opere d’arte nonché di tante sorprese: questa è in poche parole la Casa Museo di Lodovico Pogliaghi.
Già ammirando l’esterno, eclettico ed elegante al tempo stesso, circondato da un delizioso giardino all’italiana puntellato di antichità, si intuisce che gli ambienti interni riveleranno qualcosa di interessante. Ed effettivamente è così.
Ma rimaniamo un attimo fuori, prima di entrare. Girando attorno alla casa si nota che spesso e volentieri son stati combinati insieme, in maniera magistrale, elementi architettonici di epoche diverse. Il risultato? Beh giudicate voi 🙂 Al Pogliaghi piaceva mettere insieme “cose” che apparentemente non avevano nulla da spartire, e questo lo si vede anche all’interno dell’abitazione. E laddove non trovava il pezzo mancante… se lo creava da solo!
L’interno, di cui è visitabile solo un piano, lascia davvero a bocca aperta. È molto grande e pieno di bozzetti del Pogliaghi -dopotutto questo era anche il suo studio e laboratorio- nonché di “roba” recuperata in giro per alimentare la sua eterogenea collezione d’arte: da reperti classici a cineserie (intese come oggetti di valore, non con l’accezione negativa dei giorni nostri), da opere rinascimentali a marionette del teatro delle ombre giavanese, da un bozzetto originale del Bernini a dei sarcofagi egizi… Inoltre non di rado il Pogliaghi ha completato o abbellito delle opere di altri artisti aggiungendo qualcosa di suo, e in casa se ne trovano diversi esempi.
Insomma: tanti oggetti diversi di tante epoche e gusti diversi, di tutto un po’ ma combinato insieme molto bene, armonicamente.
Non vi voglio rovinare del tutto la sorpresa, quindi mi limito a farvi un piccolo spoiler di quello che troverete all’interno della casa:
- Il bozzetto in gesso del portale centrale del Duomo di Milano… in scala 1:1! Questa è l’opera principale di Pogliaghi, che lo assorbirà completamente per circa 15 anni. Rappresenta storie della vita di Maria (a destra episodi dolorosi, a sinistra quelli gaudiosi) e, guardando con attenzione, si nota che alcune formelle sono molto più dettagliate di altre: si suppone che siano quelle presentate al committente.
Un aneddoto su quest’opera. Al Pogliaghi vengono date delle misure di riferimento per realizzare il portale e lui ovviamente si basa su queste. Una volta ultimata l’opera però, gli comunicano che progetto del rifacimento della facciata del Duomo, in cui doveva inserirsi il suo portale, è stato abbandonato: le misure da lui utilizzate, di conseguenza, non vanno più bene. Quindi il nostro cosa fa? Non demorde e si inventa un barbatrucco per non gettare alle ortiche quanto aveva già creato: fa in modo che il suo portale venga collocato poco dietro il “buco” nella facciata in cui non sarebbe mai entrato. - La riproduzione in scala 1:4 della sala da bagno dello scià di Persia Mozaffar al-Din Shah Qajar: un ambiente che stupisce per la sua magnificenza, frutto di un gioco di stucchi dorati, gessi e specchi combinati tra loro con grande perizia. Il soffitto dorato lascia davvero senza fiato! Lo scià, per ricompensare Pogliagri, gli dona alcune lastre in alabastro che lui utilizza nella sua riproduzione di sala da bagno al posto dei vetri di una finestra che nei diversi momenti della giornata assume dei colori bellissimi dal giallo al verde acqua.
In questa stanza vi è inoltre in bella mostra un sarcofago egizio molto ben conservato, è quello di Tameramun, cantante nel tempio del dio Amon a Karnak.
Informazioni pratiche
Passiamo adesso a qualche informazione più pratica.
Come arrivare
La Casa Museo Lodovico Pogliaghi si trova nella frazione di Santa Maria del Monte a Varese (Sacro Monte) in via Beata Giuliana 5, in prossimità della XIV cappella della Via Sacra e di fronte al ristorante Montorfano. Le indicazioni dettagliate su come arrivare al Sacro Monte le ho già scritte in questo articolo, concedetemi quindi di essere pigra e non ripeterle!
La villa si trova in una posizione super panoramica e potete intravedere la sua bella facciata, in cui brilla il mosaico dorato, all’altezza della X cappella.
Giorni e orari di apertura
Purtroppo il museo è aperto soltanto da metà marzo a metà novembre il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 18.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto il museo è aperto anche il venerdì sera dalle 18:30 alle 22:30.
Capita che durante altre festività nel corso dell’anno il museo sia eccezionalmente aperto (io, ad esempio, l’ho visitato la viglia dell’Epifania): provate a dare un colpo di telefono al 328.83.77.206.
Prezzi e biglietti
Il prezzo del biglietto intero è di 5€ e, in alcuni giorni e orari (sabato, domenica e festivi – 11, 12, 14, 15, 16, 17), comprende un’interessante visita guidata di circa 45 minuti.
Se siete interessati anche al Museo Baroffio e alla Cripta (entrambi situati sempre al Sacro Monte), potete acquistare il biglietto cumulativo di 12€ che permette di visitare tutti e tre i musei nell’arco di sei mesi.
Aperitivo, eventi, concerti
In questa location d’eccezione, nel periodo primaverile ed estivo vengono organizzati anche degli eventi quali aperitivi in terrazza o concerti nell’Atelier (la stanza dove c’è il bozzetto del portale del Duomo di Milano). Se siete interessati all’argomento, vi suggerisco di tener monitorato il sito ufficiale (linkato sotto) e le pagine social (Facebook, Twitter).
Se poi siete particolarmente esosi e volete organizzare uno shooting fotografico in casa Pogliaghi e/o nel suo parco, oppure volete organizzare una festa privata nelle sale e nella terrazza del rustico sopra la villa chiamate il numero 328.83.77.206 oppure mandate una mail a [email protected].
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