Ci son tante cose per cui Venezia è famosa in tutto il mondo, ma di certo non per i suoi campanili storti. C’è già Pisa a essere nota per la sua torre pendente. Eppure, nello skyline della laguna, già di per sé dominato da campanili, quelli pendenti sembrano comunque avere il loro perché. E sono decisamente molto fotogenici. Dopo aver fatto un po’ di ricerche, sono arrivata alla conclusione che a Venezia di campanili storti ce ne sono ben 3: San Pietro di Castello, San Giorgio dei Greci e Santo Stefano. Chiaramente se voi ne conoscete altri, fatevi sentire nei commenti!
San Pietro di Castello – San Giorgio dei Greci – Santo Stefano
San Pietro di Castello
Cominciamo con il campanile meno pendente dei tre, quello della basilica di San Pietro di Castello. È una struttura piuttosto massiccia in pietra d’istria, separata dalla chiesa. La sua costruzione risale al 1463, anche se nel 1482 venne ricostruito e alzato di un pochino in seguito al danneggiamento da parte di un fulmine. Il sestiere dove si trovano chiesa e campanile è il sestiere Castello.
San Giorgio dei Greci
Non c’è molto materiale in rete sul campanile di San Giorgio dei Greci, anche se la sua posizione è centralissima (sestiere di Castello, non lontano dalla riva degli Schiavoni) e praticamente ogni turista che è passato da Venezia lo ha fotografato. La chiesa a cui è associato è la cattedrale greca-ortodossa di Venezia.
Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano si trova nel sestiere di San Marco. Il suo campanile, staccato dal corpo della chiesa, con i suoi 66 metri è uno dei più alti di tutta la città.
Il campanile storto di Santo Steafano è in piedi per miracolo, è proprio il caso di dirlo, e in più di un’occasione ha rischiato di passare a miglior vita. Tanto per cominciare, non nasce fortunatissimo. Durante la sua costruzione, raggiunta un’altezza di circa 30 metri, un cedimento delle fondamenta lo fece inclinare. Tuttavia i lavori continuarono ed è per questo che oggi lo vediamo così, mezzo zoppo (l’inclinazione dalla sommità alla base è di 2 metri circa).
E, nel 1902, in seguito al crollo del campanile di San Marco, anche quello di Santo Stefano ha seriamente rischiato di essere fatto fuori. Se il campanile è ancora in piedi, è grazie al parroco Don Paganuzzi, che fece di tutto per impedirne l’abbattimento. Così, un paio di anni più tardi, gli ingegneri Crescentino Caselli e Costanzo Antonelli crearono delle opere di rinforzo che, a tutt’oggi, lo tengono in piedi senza farlo cadere. Chiaramente il campanile è comunque monitorato in maniera costante, nonostante il basso rischio di crollo.
Data la posizione in cui si trova, la vista dalla sommità del campanile di Santo Stefano non deve essere per niente male. Peccato però che non sia aperto al pubblico 🙁 (qui comunque trovate qualche foto di un mortale un po’ meno comune degli altri che ha avuto la fortuna di salirci).
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Non li conoscevo! Alla lista aggiungerei sicuramente anche il campanile inclinato (e un po’ inquietante) di San Martino a Burano!
…in effetti quello di Burano, osservato da certe angolazioni, fa un po’ paura :-/
Grazie del contributo Patrick!
E non dimentichiamo quello di Caorle.
Ciao Desi,
grazie del contributo.
Caorle però… non è Venezia! 😉
essere orgogliosi della propria città, studiarne i risvolti, le storie, le pietre (è questo il caso) è più che lodevole in quanto se ne perpetua la storia facendola conoscere ai più. Brava.
Grazie Mario!
Specifico che Venezia non è la mia città, ci sono stata però miliardi di volte. Incasso comunque il complimento molto volentieri. 🙂
Buona serata,
Silvia