Nel periodo dell’Epifania, e soltanto per pochissimi giorni, i pasticceri di Varese e dintorni impazziscono per dare vita a una tradizione di cui non si conoscono bene le origini ma che continua a essere mantenuta viva e vegeta: quella dei cammelli di pasta sfoglia. Creare dei dolci, talvolta di dimensioni anche piuttosto ridotte, a forma di cammello non deve essere particolarmente facile ma, nonostante tutto, a nessuno è mai passato per la testa di interrompere la curiosa tradizione…
Ma come sono arrivati i cammelli fino a Varese? E soprattutto: perché da Varese non si sono mossi di un centimetro (se non per sconfinare nei comuni limitrofi)? Risposte precise a queste domande non ci sono, ma soltanto supposizioni. Probabilmente il dolce, che pare sia nato in provincia per poi arrivare anche in città e diffondersi un po’ ovunque nei dintorni, ha preso la forma di cammello in onore del mezzo di locomozione dei Re Magi, che il 6 gennaio portano i loro omaggi al neonato Bambin Gesù seguendo la stella cometa. Certo è che chi ha avuto la brillante idea di mettersi a fare dei cammelli con la pasta sfoglia deve essere stato uno che aveva voglia di complicarsi la vita: farli con altri impasti o scegliere altre forme (una banalissima stella cometa?) sarebbe stato di gran lunga più semplice. Il risultato però è eccellente e difficilmente si trova in giro un dolce dalle forme così irregolari.
I cammelli si possono trovare in tutte le pasticcerie di Varese e dintorni sia nature (ossia semplice pasta sfoglia) oppure in altre versioni più golose come ad esempio ripieni di crema pasticcera o marmellata. Si trovano in tantissime dimensioni -da mignon a giga- e diverse pasticcerie, se non tutte, hanno cominciato ad adottare anche altri supporti tra cui la pasta frolla. Per accontentare un po’ tutti, insomma.
Ricordatevi che i cammelli sono reperibili solo per pochissimi giorni all’anno: da inizio gennaio fino all’Epifania, dopodiché spariscono dalla circolazione. In alcuni posti si trovano già a fine dicembre, ma la tradizione vuole che si facciano soltanto in occasione dell’Epifania.
La pasta sfoglia, creata con acqua, farina e burro, dà ai cammelli una forma un po’ bombata. L’aspetto “lucido”, invece, è dovuto alla glassa di zucchero con cui vengono ricoperti prima di essere informati.
Per darvi un’idea dei prezzi: un cabaret con 8 cammelli di pasta sfoglia di dimensione media, tipo quelli che vedete nelle foto, costa sui 12€.
Speriamo che la tradizione non si estingua come invece sta succedendo ai cammelli in carne ed ossa 🙁
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I cammelli più buoni di Varese lì ho mangiati da Colombo e Marzoli, rinomato panificio di Varese. Sib
Ciao Paola,
li ho presi lì l’anno scorso! 🙂
Quest’anno, invece, non so nemmeno se riesco a passare da Varese nei prossimi giorni. :-/ Nel dubbio, mangiane uno anche per me!
Buona giornata e buona Epifania!
Silvia