A ogni città piemontese il suo biscotto: dai krumiri di Casale Monferrato ai biscottini di Novara, passando per i rinomati baci di Gallina di Alessandria, il Piemonte sforna -è proprio il caso di dirlo- tante varietà di biscotti da fare invidia a nonna Papera. E se biscotti del calibro dei baci di dama sono sulla (o, meglio, nella) la bocca di tutti, lo stesso non si può dire per i bicciolani, i biscotti tipici di Vercelli, poco noti al grande pubblico. Purtroppo (per il grande pubblico, si intende).
La storia dei bicciolani
Il nome bicciolani prende ispirazione dalla maschera allegorica della città di Vercelli, mentre non si conosce esattamente quale sia l’origine dei biscotti bicciolani.
Alcuni sostengono che abbiano visto la luce durante il Rinascimento, altri nel corso dell’occupazione austriaca del Vercellese durante le guerre di indipendenza e altri ancora indicano un anno esatto, il 1803, quando il proprietario di una bottega in piazza Cavour (che all’epoca si chiamava ancora piazza Grande), tale Carlo Provinciale, mise insieme pasta frolla e una miscela di spezie, realizzando così un biscotto che conquistò tutti in fretta. Pare che quest’ultima sia l’ipotesi più accreditata.
Comunque siano andate le cose, si presume che colui o colei che li ha inventati si sia ispirato a ricette di dolci austriaci: è infatti piuttosto curioso trovare da queste parti un prodotto culinario così speziato che appartiene alla tradizione.
La ricetta di Provinciale è stata tramandata per un po’ di generazioni (l’ultima vestale di questa ricetta è morta nel 2014) ma mai passata ad altre pasticcerie. Questo ha fatto sì che i bicciolani si diffondessero in città ma che ogni pasticceria utilizzasse la sua miscela di spezie.
Come sono fatti i bicciolani
In linea di massima si tratta di un matrimonio, di quelli ben riusciti, tra pasta frolla e una miscela di spezie: coriandolo, noce moscata, vaniglia, zenzero, garofano e soprattutto cannella, che fa la parte del leone.
Si tratta quindi di biscotti piuttosto semplici ma che danno vita a un’estasi di gusto che si scorda difficilmente grazie alla fusione dell’anima generosamente burrosa con il pizzicare delle spezie. Io vi giuro che quando inizio a mangiarli, non riesco a smettere: peggio che con le ciliegie!
La forma dei bicciolani è più o meno rettangolare, ma con gli angoli smussati. E sono completamente rigati sul dorso, un po’ come i rigoli del Mulino Bianco (qui si cade nel profano, lo so, ma è per rendere l’idea).
Dove comprare i bicciolani a Vercelli
Dato che ogni pasticceria ha la sua ricetta, sarebbe opportuno provarli tutti per poi decidere quale sia la versione preferita. Io ho provato solo quelli della pasticceria Follis (6,90€ la confezione da 200 grammi) e li trovo deliziosi: li produce dal 1904, utilizzando sempre la stessa ricetta che è letteralmente una bomba (non solo calorica) e propone anche la versione al cioccolato. Oltre al punto vendita storico in corso Libertà 164, la pasticceria Follis ha un altro punto vendita in strada Torino 81.
Un altro indirizzo in cui si va sul sicuro è la storica pasticceria Taverna & Tarnuzzer nella centralissima piazza Cavour, dove fanno degli amaretti talmente buoni che quando son lì mi dimentico di provare i bicciolani…
Se vi piacciono quindi i dolci speziati… una visita a Vercelli è d’obbligo! 😉
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NB questo post è stato scritto nel 2014 per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato più volte.
Leggi i commenti (5)
Domani sarò a Vercelli in gita e oltre alle varie cose che ho imparato sulla capitale del riso, non perderò l'occasione di andare da Follis ad assaggiare i bicciolani.
Grazie davvero!
Ciao Andrea,
mangiane un po' anche per me che li adoro! :)
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Buona serata,
Silvia
Spero che salvino tutti i prodotti artigianali del propio territorio ;in questo caso i"Bicciolani".
Buonissimi gustosi e fragranti.
(Con il marchio Dop)
Grazie per le informazioni è stato un bellissimo post
Grazie Giulia e buon 2023! :)
Silvia