Bagan in Myanmar è un posto che lascia letteralmente a bocca aperta. Una distesa immensa di templi che, nonostante sia stata lasciata allo sbando nel corso dei secoli e colpita da diverse calamità naturali, rimane una visione che si imprime nella mente e da lì non va più via. Per darvi qualche riferimento numerico pare che siano oltre 3000 (tremila!) i siti che compongono il complesso, disseminati in circa 10 chilometri quadrati, un qualcosa di decisamente notevole. C’è chi accosta Bagan ad Angkor in Cambogia, anche se in quanto a popolarità al momento vince indubbiamente il secondo.
In questo post cercherò di darvi qualche informazione generale e pratica su Bagan ma soprattutto lascerò parlare le immagini: se quindi il pippotto su come arrivare, come dormire ecc. non vi interessa, cliccando qui saltate dritti dritti alle foto.
Un po’ di storia (poca)
Tutti gli edifici che si trovano nella piana vennero costruiti quando Bagan era la capitale del Primo Impero Birmano, ossia tra l’anno 1000 e il 1200, periodo in cui il paese passò al credo buddhista theravada. Questo “dettaglio” è vagamente importante dal momento che i templi di Bagan vennero pensati tenendo conto della nuova religione e gli architetti incaricati dovettero progettare edifici grandiosi per celebrare il Buddha. Direi che son riusciti nell’intento 🙂
Come tutti gli imperi, anche per Bagan a un certo punto arrivò il declino. Non vi è concordanza in merito alle cause del declino, ma in molti sostengono che fu una cosa piuttosto rapida. E bisogna aspettare poi la fine del XIX secolo prima di vedere il ripopolamento stabile dell’area.
Come arrivare
Se vi spostate per il Myanmar in maniera indipendente, ossia senza un vostro mezzo di trasporto, ci sono due modi per arrivare a Bagan: via strada col pullman di linea (attenzione che vi lascia fuori dai centri abitati e bisogna poi prendere un taxi) oppure, se siete diretti o in arrivo da Mandalay, via fiume. Non mi dilungo in questa sede sugli spostamenti perché ne ho già parlato in maniera approfondita qui.
Una volta varcato il confine del territorio di Bagan, in quanto turisti stranieri, vi verrà richiesto di pagare un dazio di 15$ per visitare la zona.
Dove dormire
Per visitare la zona archeologica di Bagan (Old Bagan) le basi di partenza ideali sono New Bagan e Nyaung U. La prima è più vicina a Old Bagan, ma è la seconda la più gettonata tra i viaggiatori indipendenti, nonostante non offra granché a livello di nightlife (ma da queste parti, scordatevi di fare le ore piccole). Il fatto è che a Nyaung U si trova la maggior concentrazione di alloggi economici e, di conseguenza, aumenta la possibilità di conoscere altri viaggiatori. Per i milanesi nostalgici, invece, segnalo che a New Bagan c’è una succursale dell’Ostello Bello di Milano!
Come muoversi
Essendo il complesso di Bagan grandicello e non essendo i templi uno attaccato all’altro, è bene procurarsi un mezzo di trasporto per giocare a fare gli esploratori, perché pensare di visitare l’area a piedi è da pazzi. La mia opinione personale è che la bicicletta, noleggiabile nei centri abitati, rappresenti il mezzo migliore in assoluto: economica, ecologica e molto pratica. C’è poi chi preferisce noleggiare un motorino, chi ha la sua macchina con autista e chi si fa trasportare dal pullman dei viaggi organizzati (gli stessi pullman che rovinano così tanto il contesto e da cui suggerisco di stare alla larga se volete visitare i templi in pace). Il vantaggio che si ha noleggiando una bici o un motorino è che si possono percorrere anche strade secondarie di piccole dimensioni in cui un’auto non riesce a passare, men che meno un pullman. Se siete con una bicicletta in condizioni così così, fate però attenzione a non avventurarvi troppo nei sentieri sterrati, altrimenti rischiate di trovarvi nel mezzo del nulla con una gomma a terra (ovviamente a me è successo, ma ne son sopravvissuta).
Da non perdere
Un’attività irrinunciabile a Bagan è andare a caccia di albe e tramonti per godere appieno di grandezza e magia di questo posto unico. All’alba, quando uno strato di nebbia si interpone tra i templi, il tutto è ancora più magico. Ai miei tempi (ho visitato il Myanmar tra dicembre 2014 e gennaio 2015) ci si poteva arrampicare su uno stupa e godersi da lì lo spettacolo. Adesso leggo che, a partire da marzo 2016, per preservare al meglio l’inestimabile patrimonio del complesso di Bagan, questa pratica è stata bandita e quindi pellegrini e turisti devono arrangiarsi in altri modi (anche se, mi è sembrato di capire da un’amica da poco rientrata dal Mayanmar, che non ci siano divieti rigidissimi). Ad esempio accontentandosi di salire sui piani alti dei templi più grossi, dove presumibilmente ci saranno costanti episodi di overbooking. Il giro in mongolfiera, che però non è esattamente alla portata di tutti, può essere un’altra alternativa, nonché un’esperienza indimenticabile e da prenotare con molto anticipo in alta stagione.
Dal 2005 è inoltre possibile salire sulla Bagan Viewing Tower, uno scempio edilizio che rovina pesantemente il paesaggio. La torre è situata nella parte est del complesso archeologico e costituisce inoltre il perno di un enorme resort 5 stelle. È alta 60 metri, quindi la vista non deve essere male (soprattutto perché non include la torre stessa). Parlo al condizionale perché io non sono salita: ho boicottato, non tanto per i 5$ che mi hanno chiesto per salire, ma perché mi son rifiutata di finanziare uno scempio edilizio che nemmeno sulle coste italiane.
Bagan per immagini
Ma adesso taccio e lascio la parola alle foto. Non saranno quelle del National Geographic, ma Bagan è un posto talmente bello che per fare una foto dignitosa ci vuole davvero poco.
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