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Alligatore: il cocktail con calvados e drambuie NON per tutti


Mai sentito parlare di Marco Buratti? Ex musicista blues e galeotto per sbaglio (passa 7 anni in gattabuia per un errore giudiziario), si ricicla investigatore privato una volta tornato in libertà, senza però averne licenza. Adora il Calvados, un’acquavite di sidro di mela o mela e pera, prodotta in Francia, nella Bassa Normandia.
Marco Buratti in realtà non esiste: è un personaggio di fantasia, protagonista, con il nomignolo di Alligatore, di diversi romanzi di Massimo Carlotto, con il quale forse ha qualcosa in comune (se dico “caso Carlotto” vi viene in mente qualcosa?).

È proprio in onore del duo Buratti/Carlotto che un barman di Cagliari si è inventato un cocktail a base di Calvados: l’Alligatore, appunto. Il barman in questione è Danilo Argiolas, patron del Libarium Nostrum, uno dei bar più scenografici di tutta la città. Danilo ha messo insieme 7 parti di Calvados a 3 di Drambuie (un liquore di origine scozzese, poco noto in Italia ricavato da una miscela di whisky, miele di brugo e un mix segretissimo di erbe e spezie), aggiungendo poi ghiaccio tritato e abbellendo il tutto con una fettina di mela verde da addentare alla fine per consolarsi del bicchiere vuoto (cit.).

Come è facile immaginare, visti gli ingredienti utilizzati, l’Alligatore è un cocktail che picchia (parecchio) e che non è raccomandato quindi proprio a tutti. Si narra che nessuno sia riuscito a berne più di 4. Per renderlo più accessibile a chicchessia o quasi, sempre al Libarium Nostrum si sono inventati una versione che qualcuno definirebbe da signorine, mitigata dall’aggiunta di soda. Questa ricetta più soft lo rende perfetto per un aperitivo.
A titolo meramente informativo, la gradazione alcolica del Calvados è del 40%, come anche quella del Drambuie. Lascio a voi fare i calcoli 🙂

Perché tutto ciò è successo a Cagliari? Semplice: Carlotto vive nella città sarda e Argiolas è un suo amico. Il caso è risolto.

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Per dovere di cronaca la foto di questo post ritrae l’Alligatore nella versione soft: quando ho ordinato l’Alligatore duro e puro il gentilissimo cameriere, osservando la mia esile figura, mi ha saggiamente dirottato sulla versione per “signorine”.

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Leggi i commenti (6)

  • Ho cercato di farmelo fare a Venezia con esiti incerti (benché C. sia di Padova e abbia ambientato qui più di un libro), stasera tento un alligatore home made...
    Comunque bravissima, complimenti per gli articoli

    • Ciao Michele,
      grazie per il tuo commento.
      Son curiosa di sapere come va a finire il tuo esperimento home made... torna a farmelo sapere! :)
      Comunque bere un Alligatore sulla terrazza del Libarium Nostrum è un'esperienza bellissima e da provare!
      Buona serata e buon cocktail,
      Silvia

  • Articolo interessante e dettagliato. Quindi UTILISSIMO!
    Anch'io come altri l'ho stampato per portarlo in viaggio con me.
    Grazie!

    • Grazie mille Vincenzo! :)
      Buon viaggio a Cagliari e, mi raccomando, non esagerare con l'Alligatore! ;)
      Buona serata,
      Silvia

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