Lille (Lilla) è la città perfetta per un weekend: raggiungibile facilmente da alcuni aeroporti italian, vanta diverse attrazioni racchiuse in un centro storico molto piacevole ma non troppo ampio, che si può tranquillamente visitare in un paio di giorni.
La città negli ultimi anni ha subito una rinascita che la qualifica oggi come dinamica e innovativa, una città che non ha nulla da invidiare ad altre metropoli francesi. I suoi abitanti si distinguono per la loro cordialità, nonostante il clima tipicamente del nord non aiuti troppo il buonumore. Direi che ci sono già abbastanza presupposti per farci una capatina o sbaglio?
Avendo due soli giorni a disposizione e sperando che non piova tutto il weekend (“problematica” da tenere in considerazione qui giù al nord), ecco come vi consiglio di ripartire il tempo:
Primo giorno: mattina centro città, pomeriggio a Roubaix
Secondo giorno: mattina al mercato di Wazemmes (particolarmente la domenica), pomeriggio relax in cittadella
E sì, son previste diverse soste golose (inserisco nel testo sotto dei link di approfondimento). Pronti, partenza, via.
Nota a margine non richiesta: questo articolo ha poche foto a corredo. Questo perché son stata talmente furba da cancellare le foto dalla scheda sd senza prima averle salvate sul pc. E non c’è stato modo di recuperarle perché la scheda l’ho sovrascritta in fretta 🙁
Vuol dire che userete un po’ di più la fantasia 😉
*GIORNO 1*
La vecchia Lille
La prima cosa da vedere è senza dubbio il grazioso centro storico con le sue vie acciottolate, i bei palazzi con le facciate decorate, le chiese e le gradevoli piazze. Un centro tutto sommato piuttosto piccolino, che vede come principale punto di riferimento la Grande Place, sulla quale si affacciano diversi edifici di pregio forse -azzardo- i più belli della città. Sicuramente non passa inosservata la Vieille Bourse, un bell’edificio che vanta quattro facciate riccamente e finemente decorate. Entrate nel suo bel cortile interno, dove sotto il porticato si svolge un mercatino perenne di libri usati e dove talvolta si vedono giocatori di scacchi.
Al centro della piazza la colonna della Déesse, nel mezzo di una fontana circolare (in fase di restauro durante la mia visita, sgrunt!). La Déesse altro non è che un’allegoria di Lilla, che vuol commemorare la vittoriosa resistenza della città durante l’assedio austriaco del 1792.
Altri due edifici rimarchevoli nella Grande Place sono la storica sede de La Voix du Nord, il quotidiano regionale, e le Furet du Nord, la più grande libreria di Francia (e, a quanto pare, non solo).
Dietro la Grande Place, la Place du Théâtre ospita il Palazzo dell’Opéra, un sontuoso edificio neoclassico, la Camera di Commercio e Industria col suo inconfondibile campanile e il dirimpettaio Rang du Beauregard, un elegante edificio la cui facciata è riccamente decorata da motivi in voga all’epoca della sua costruzione (angeli, ghirlande di fiori e frutta). Se osservate attentamente, noterete che ci sono diverse palle di cannone incastonate nella facciata: risalgono all’assedio austriaco del 1792. Una di queste palle di cannone è stata dipinta di rosa: ci vuole poca immaginazione per capire a cosa assomiglia…
Addentratevi ora nelle vie acciottolate del centro: raggiungete la Cattedrale Notre-Dame-de-la-Treille (Nostra Signora della Pergola), a mio avviso piuttosto brutta e trascurabile, percorrete la pittoresca via pedonale Rues des Vieux Murs dove si susseguono tanti bei locali (alcuni caratteristici, altri un po’ meno), prendete poi Rue de la Monnaie che diventa St André per raggiungere la casa natale di Charles De Gaulle. Rendete omaggio al cittadino più illustre di Lille (nel prezzo del biglietto di 6€ è compresa l’audioguida, ma non in italiano) dopodiché riavvicinatevi verso il centro per mangiare un boccone. Tornate sui vostri passi in Rue des Vieux Murs: qui troverete l’estaminet (una sorta di taverna in cui mangiare e soprattutto bere) Aux Vieux de la Vieille, in cui potrete assaggiare i piatti tipici della città (nelle belle giornate i tavolini nella piccola piazza chiusa all’angolo sono una delizia!).
Se avete voglia di un dolcino vi do ben due possibilità:
1) recatevi nella vicina rue de la Monnaie per concedervi un merveilleux (una specie di meringa delicatissima e leggerissima ripiena di una crema fresca)
2) tornate verso la Grand Place e varcate la soglia dell’elegante pasticceria Méert, istituzione della città lì dal 1761, per un’imperdibile gaufres alla vaniglia del Madagascar.
Vi sfido fare entrambe le cose, dopo un pasto tipico lillois (approfondimento su cosa si mangia a Lille), ma se riuscite siete il mio orgoglio.
Roubaix e la Piscine
Nel pomeriggio prendete la metro per raggiungere la cittadina di Roubaix (sì, proprio quella della celebre classica di ciclismo Parigi-Roubaix): prendete la linea rossa in direzione C.H. Dron e scendete alla fermata di Gare Jean Lebas Roubaix (20 minuti circa, biglietto ordinario da 1,60€). In 10/15 minuti di cammino, seguendo le indicazioni, arriverete a quella che si può classificare come l’attrazione turistica più curiosa di Lille: la Piscine – Musée d’art et d’industrie André-Diligent (sito ufficiale). Se a Parigi hanno realizzato una galleria d’arte all’interno di una ex stazione (la Gare d’Orsay, ndr), a Lille lo hanno fatto negli ex bagni pubblici destinati alla classe operaia di Roubaix, e ci sono riusciti decisamente bene: il risultato è a dir poco sorprendente!
Io ci passerei ore intere all’interno della Piscine, a rimanere incantata da questo luogo decisamente fuori dal comune. Al di là dell’edificio, che da solo vale il viaggio, la Piscine ospita un’interessante collezione permanente di pittura e scultura del XIX e XX secolo, così come opere d’arte applicata a testimonianza del ricco passato industriale di Roubaix.
Le statue si trovano a bordo piscina (top!), mentre i dipinti nel resto dell’edificio che ruota intorno al cortile, che ospita a sua volta un piccolo ma graziosissimo giardino botanico. Affiancato alla collezione permanente, ci sono sempre delle interessanti mostre temporanee. Davvero un posto da non perdere!
Dopo questo bagno di cultura alla Piscine, dirigetevi verso la Grande Place di Roubaix per darle un’occhiata prima di rientrare a Lille dalla fermata della metro Roubaix Grand Place.
Apro velocemente una parentesi su Roubaix: questa tranquilla cittadina a 12 km a nord est di Lille non offre solo la Piscine e la Grande Place, ma anche altre attrazioni che possono tenervi impegnati una giornata intera (una tra tutte la Manufacture, Museé de la Memoire et de la création Textile): in questa sede vi faccio fare solo un salto più o meno veloce per la Piscine (se capitate di venerdì sera, è aperta fino alle 20), ma se preferite rimembrare le glorie del passato tessile di Roubaix, dedicatele più tempo ma, di conseguenza, dovrete rinunciare a qualcosa in città.
Da ultimo vi segnalo che a Roubaix (fermata metro Eurotéléport, sempre sulla rossa) si trova l’Usine, un centro commerciale meta di pellegrinaggio degli abitanti di Lille a caccia di affari: qui si trovano 85 negozi e 200 brand di abbigliamento e cose per la casa con sconti del 30 e 40%.
Si torna in città
Rientrando in città scendete alla fermata Gare Lille Europe perché prima di mandarvi a cena voglio farvi vedere ancora un paio di cose, approfittando della luce fino a tardi (se è estate).
Proprio all’interno della stazione, non appena scesi dalla metro, ammirate le pareti dipinte per tutta la loro altezza, non potete non notarle! Per darvi un’idea della grandezza, stiamo parlando di tre pareti alte 50 metri che in totale coprono una superficie di 2.300 m², abbastanza impressionante, no? L’artista che ha realizzato l’opera si chiama Jean Pattou che ha voluto rappresentare il mondo in una stazione del TGV (treno ad alta velocità) che si apre, appunto, sul mondo: una sorta di città ideale in cui si possono perdere ore ad individuare i simboli di tante città del mondo reale combinati tutti insieme (io le ho perse!).
Se non si è ancora fatto buio, a due passi dalla stazione si trova il Jardin des Géants, un’oasi verde al riparo dal casino delle strade vicine, dove si può passeggiare tra piante di bambù o sculture di uccelli giganti realizzate con delle piante. Un po’ inquietante, ma da vedere 🙂
Giornatina intensa, vero? Ci vuole quindi una cena sostanziosa e i piatti della tradizione locale non vi deluderanno. Lille è piena di ristoranti e non avendoli provati tutti (il mio girovita ringrazia) non vorrei sbilanciarmi troppo. Vi linko però un articolo in cui parlo dei piatti da provare obbligatoriamente in città!
Solo un avvertimento: non andate a cena troppo tardi perché già verso le 21:30 incomincerete a ricevere 2 di picche come è successo a me (e mi è poi toccato andare a caso – ma non è andata poi così male ;)).
*GIORNO 2*
Una mattinata al mercato
Alzatevi senza troppa fretta, ma per tempo per essere puntuali alle 10 all’apertura del campanile dell’Hôtel de Ville: salendo 340 gradini (volendo c’è pure l’ascensore, ma se salite a piedi potete leggere gli interessanti pannelli illustrativi ad ogni piano) potrete godere di una superba vista sulla città. Attraversate poi la porta di Parigi, il parco Jean-Baptiste Lebas e dirigetevi verso il quartiere Wazemmes (15/20 minuti a piedi) dove la domenica mattina si svolge un imperdibile mercato di frutta e verdura, ma anche vestiti. Se durante la settimana questo quartiere è abbastanza sonnolento, la domenica mattina cambia proprio la prospettiva. Sedetevi a un tavolino di un bar in piazza, ordinate un caffè o una birra a seconda dell’ora ed osservate il via vai della gente (uno dei miei sport preferiti!). Se l’odore di pollo arrosto vi ha aperto un buco nello stomaco, non fatevi troppi problemi a prenderne uno intero ad una bancarella e a consumarlo al tavolino di un bar ordinando qualcosa da bere: non sarà il top dell’eleganza, ma i baristi della zona del mercato sono ormai abituati e lo permettono senza problemi, c’è una sorta di legge non scritta a regolamentare il tutto. Se il vostro secondo giorno a Lille non corrisponde con la domenica, potete comunque fare un passo a Wazemmes per girare a zonzo per il quartiere (vedi sotto) e visitare il mercato coperto che è aperto tutti i giorni.
Prima di lasciare Wazemmes, fate un giretto in questo quartiere popolare, multiculturale e bohémien, almeno per dare un’occhiata alla curiosa Maison Folie, un rifugio di artisti nella vecchia sede della filatura Leclerc. Per inciso le Maisons Folies sono un’eredità di Lille 2004, l’evento che ha visto la città capitale europea della cultura, e si tratta di luoghi di interesse culturale utilizzati -allora come oggi- come spazi espositivi, sale da concerto, luoghi in cui si svolgono workshop per bambini e adulti e altre attività culturali. In giro per Lille se ne trovano diverse.
Pomeriggio di relax nel parco della Cittadella
E dopo il mercato dirigetevi verso la Cittadella (20 minuti a piedi) per destinare il pomeriggio al relax e alla natura. Questo spazio verde di 60 ettari è il più vasto della città ed offre diverse possibilità di svago. La Cittadella in sé non è visitabile in quanto presidio militare Nato, ma è molto piacevole fare una passeggiata per circumnavigarla. Volendo si può anche prendere parte a una crociera sulla Deûle.
Prima di rientrare in centro, fate una sosta veloce al Quai Wault, un tranquillo slargo su quello che un tempo era l’antico porto fluviale di Lilla: proprio qui approdavano le merci in arrivo via fiume.
Se avete fame c’è un piacevole ristorantino con tavoli all’aperto nella bella stagione, proprio a bordo dell’acqua, Au Quai du Wault. Io qui ho provato la famosa carbonade flamande.
E così, a pancia piena, avrei concluso il weekend a Lille, conscia del fatto che mancano all’appello un po’ di cose. In primis i musei: avrei dovuto includere almeno il Palais des Beaux Arts e il LaM (Musée d’Art Moderne, d’Art Contemporain, d’Art Brut), ma ho deciso di non farlo. La mia motivazione, che vi piaccia o no, è che due giorni son troppo pochi per chiudersi in troppi musei: una città va capita, vissuta e lo si fa andando in giro. Almeno io la vedo così. I musei li tengo per le visite successive alla prima.
Inoltre, io ho avuto la fortuna di visitare Lille col bel tempo: si stava così bene fuori, c’era il sole e la temperatura era gradevole, che proprio non mi andava di chiudermi in un museo. Probabilmente col brutto tempo lo avrei fatto.